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Autore: xyoumakemesing    08/06/2012    11 recensioni
"Tu sei il migliore, Zayn. Quanti ne hai già uccisi?” domandò.
“Quarantasei” dichiarò secco il ragazzo, fissandolo senza alcun timore.
“E hai solo ventiquattro anni!” esultò l'uomo piacevolmente sorpreso, concedendogli un piccolo applauso.
“Tornando a noi, voglio che tu faccia fuori Arianne.” disse semplicemente, come se stesse parlando del suo gusto di gelato preferito.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: Questa storia è stata scritta a quattro mani, dalla sottoscritta e da Eleonora , senza un preciso motivo a dire il vero. Non siamo fans degli One Direction quindi non c'entriamo nulla con questo fandom ma Eleonora ha una cotta per Zayn, (e io per Niall ma questo è un dettaglio), quindi abbiamo deciso di buttarci in quest' avventura. 
E' meglio avvisarvi che nessuno degli altri ragazzi sarà presente a parte il protagonista e che questa storia non è scritta a fini di lucro. Zayn Malik non ci appartiene (con enorme disappunto di Eleonora) e tutto ciò che troverete scritto è solo frutto della nostra fantasia.




Decimo Capitolo.

Arianne non aveva mai pensato seriamente alla sua morte; insomma, aveva appena diciassette anni e una vita intera davanti. Era troppo giovane,  aveva una montagna di cose da fare prima che qualcuno, lì ai piani alti, potesse mettere la parola fine alla sua vita.
Nell'ultima settimana però era stata rapita, minacciata, accoltellata ed era stata così vicina alla soglia del non-ritorno che non aveva nemmeno avuto il tempo materiale per rendersene conto. 
Ma, adesso, mentre la Mustang di Zayn si avvicinava sempre più al punto in cui avrebbero dovuto incontrare Brando, una brutta sensazione le aveva attanagliato lo stomaco, soffocando tutto il suo ottimismo. 
Sarebbe morta, ne era certa. Cosa avrebbe potuto fare Zayn, da solo, contro tutti gli uomini che aveva a disposizione Brando? 
Durante il tragitto verso il capannone, rimase in silenzio scrutando l'orizzonte e pensando a quante possibilità avrebbe ancora avuto per vedere il sole calare dietro le colline.
"Cosa facciamo?" domandò senza distogliere lo sguardo dal cielo, con tono catatonico. 
"Ho un'idea" sussurrò Zayn, fissando concentrato la carreggiata. 
"Che devo fare?" domandò lei pronta anche all'impossibile per poter salvare in qualche modo la sua stessa vita, quella di Zayn e anche quella del piccolo James.
"Tu nulla - le disse Zayn - limitati a correre quando ti farò un cenno."
"Che cenno?" si voltò,  osservando il profilo del ragazzo che, con una scrollata di spalle, le rispose che doveva ancora metterne a punto uno che facesse effetto. Arianne scoppiò a ridere, scuotendo il capo.
Più o meno trenta minuti dopo, erano arrivati alla meta. Zayn aveva parcheggiato malamente l'auto, lasciandola in mezzo ad una piazzola apparentemente deserta, aveva poi aperto lo spertello del passeggero, aiutando Arianne a scendere. 
Camminarono per un paio di metri, guardandosi entrambi intorno, cercando di scorgere qualche figura sospetta. Zayn era nervoso, si sentiva scoperto, e aveva paura che qualcuno, dall'alto, potesse piantare ad entrambi una pallottola nel cranio.
"Bene, bene - ridacchiò la voce irritante di Brando, dietro le loro schiene. 
Zayn si voltò di scatto, imitato immediatamente dalla ragazza. - Sei un po' ammaccata, Benoit." commentò l'uomo grassoccio e quasi completamente calvo, stirandosi le pieghe del suo completo bianco. Arianne prese un respiro, stringendo la mano di Zayn che ricambiò prontamente la stretta. 
Brando si portò due dita alle labbra, muovendo appena il capo. Arianne e Zayn non ebbero nemmeno il tempo di rendersi conto di avere qualcuno alle loro spalle, lanciarono entrambi un urlo si sorpresa prima di cadere sull'asfalto, privi di sensi.

Quando Arianne si svegliò, era immersa nel buio più profondo. Le avevano legato i polsi dietro la schiena, così come le caviglie, limitando ogni suo movimento. E in più, aveva una terribile emicrania.
Ci mise un po' a scrollarsi di dosso quell'irritante sensazione di smarrimento e confusione che le appesantiva le palpebre, ma una volta fatta mente locale e aver abituato leggermente gli occhi al buio pesto che la circondava, l'unica cosa che poté fare fu chiamare il nome di Zayn ripetutamente sperando che fosse lì, da qualche parte, ancora vivo. 
"Non ti risponderà" dichiarò improvvisamente qualcuno, da un punto indefinito della stanza. La voce, chiaramente maschile, era ridotta ad un sussurro; sussurro che, poco dopo, venne coperto dal clangole metallico di una porta che veniva chiusa.
"Chi sei ?" domandò Arianne, col cuore in gola. Cosa significava esattamente 'non ti risponderà' ?  Brando lo aveva ucciso? Era rimasta completamente sola, adesso?
L'uomo ci mise un po' prima di risponderle, così tanto che Arianne pensò sinceramente che se ne fosse andato, abbandonandola lì senza una spiegazione. Poi, sentì l'inconfondibile fruscio emesso dalla rotellina di un accendino e, qualche istante dopo, il bagliore fioco di una fiammella arancione spezzare l'oscurità che l'avvolgeva. Sgranò gli occhi quando, proprio davanti al suo naso, scòrse gli occhi cristallini di Niall Horan e il suo sorrisino obliquo. Spalancò la bocca allibita, certa che la sua mente le stava giocando qualche brutto tiro.
"Cos'è, hai appena visto un fantasma?" buttò lì il ragazzo, ridacchiando. Arianne, sentì le lacrime pizzicarle gli occhi: quindi Zayn non l'aveva realmente ucciso; quindi le aveva mentito; quindi probabilmente adesso era già scappato via, portando James in salvo, e l'aveva lasciata lì destinandola a morte certa. Si sentiva ferita, spaventata e completamente impotente, in quel momento.
"Sei un tipo di poche parole, vero? - continuò il ragazzo, chinandosi su di lei, il volto illuminato dalla luce tremolante della fiammella. Mosse una mano, tastando a tentoni le sue gambe alla ricerca della corda spessa che gli stringeva le caviglie. - Ti hanno legata proprio per bene" commentò poi rivolgendole un'occhiata divertita. Lei, per tutta risposta, continuò a fissarlo con l'aria di chi sa di essere in trappola.
"Probabilmente ti starai chiedendo cosa ci faccio qui - riprese Niall, facendo spegnere involontariamente la fiamma dell'accendino. La stanza piombò nuovamente nel buio più totale. Il ragazzo borbottò tra i denti qualche imprecazione. Ci vollero un paio di tentativi andati a vuoto prima che l'accendino tornasse a collaborare e ad illuminare i loro volti. - E sicuramente ti starai chiedendo come mai io sia ancora vivo" disse.
"Immagino che Zayn mi abbia imbrogliato - commentò cupa lei, con voce rotta. - e che tu adesso voglia uccidermi. "
Niall aggrottò le sopracciglia, stupito. "Non ti ha detto nulla?" le chiese, infilando una mano dentro la tasca dei pantaloni larghi, alla ricerca di qualcosa. Dopo un po', estrasse qualcosa che sembrò luccicare alla luce della fiamma. Arianne non ci mise molto a capire che era un coltello. 
La sua ferita al fianco pulsò, o forse era soltanto un riflesso incondizionato del suo cervello. Sentì il battito del cuore accelerare, quasi volesse uscirle dalla cassa toracica. Niall non avrebbe sbagliato questa volta. L'avrebbe accoltellata per bene e non ci sarebbe stato nessuno a salvarle la pelle.
Non tentò nemmeno di dimenarsi o scalciare o fare qualsiasi cosa. 
Aveva ormai accettato completamente l'idea di morire. 
Forse non era così male la morte, dopotutto. Forse era meglio così. 
"Non voglio ucciderti - la rassicurò lui, chinandosi a tagliare la corda che le avviluppava le caviglie. Arianne lo guardò scettica. -  dico sul serio, non voglio ucciderti. Zayn non mi ha pagato mica per questo, sciocca. "
"Lui ti ha.. pagato? - domandò accigliata Arianne, muovendo le gambe indolenzite. Niall si spostò di lato, tagliando anche le corde che le legavano le braccia dietro la schiena. Arianne sospirò sollevata, massaggiandosi i polsi con entrambe le mani. - Sei dalla nostra parte, quindi?" chiese poi, ancora un po' diffidente. Lui ridacchiò, scuotendo la testa.
"Sono dalla parte di chi paga di più, dolcezza". 
Allungò in un moto di galanteria la mano che non reggeva l'accendino, aiutandola a rimettersi in piedi. "Devo portarti fuori di qui" disse, avviandosi verso la porta da cui era entrato. Arianne gli andò dietro, senza parlare. 
Era felice di sapere che Zayn non l'aveva abbandonata, che aveva persino corrotto uno degli uomini di Brando per salvarle la pelle. 

"Allora, vuoi svegliarti o preferisci che ti pianti direttamente una pallottola in testa, Zayn?" 
La voce divertita e allo stesso tempo irritante di Brando, a cui si aggiunse immediatamente un pugno allo stomaco, fece svegliare Zayn Malik dal suo stato di incoscienza. Era legato, con la schiena contro un muro di mattoni, dentro un capanno impolverato e pieno di roba ammassata sul pavimento. Zayn si lasciò sfuggire un gemito, ancora intontito. 
Da qualche parte, all'interno della stanza, qualcuno stava singhiozzando.
"Jamie!" urlò improvvisamente il ragazzo, riconoscendo la vocina stridula del bambino. Si dimenò violentemente senza però alcun risultato. "Cosa gli hai fatto? Dov'è?" urlò, rivolgendosi a Brando che, con l'ombra di un sorriso cinico sul volto, si voltò verso una delle sue enormi guardie del corpo personali. Gli fece un cenno del capo e l'uomo sparì immediatamente fuori dalla visuale di Zayn, oltre una piccola porticina cigolante e arruginita. Ne sbucò dopo qualche secondo, spingendo bruscamente un bambinetto con il viso pallido, gli occhi arrossati e i capelli biondi scompigliati.
"Zayn!" strillò con la sua vocetta stridula, lanciandosi contro il ragazzo. I suoi movimenti furono però intercettati dall'imponente uomo dietro di lui che lo afferrò per un braccio, impedendogli di muoversi.
"Se gli fai male..." lo minacciò Zayn, riducendo gli occhi scuri a due fessure. Ma non ebbe il tempo di terminare la frase che qualcuno, vicino a lui, gli assestò un calcio sullo stomaco, spezzandogli il respiro. Le risate di Brando e i suoi uomini si mischiarono ai singhiozzi di James e ai gemiti doloranti di Zayn che, col capo chino sul petto, si contorceva in preda ai lamenti. 
"Ti avevo detto di non metterti contro di me - ghignò Brando, avvicinandosi al ragazzo. Piegò le ginocchia foderate dai pantaloni bianchi, chinandosi su di lui, sovrastandolo. Sospirò teatralmente, scuotendo il capo. - Eri uno dei miei uomini migliori, Zayn. Ti ho sempre rispettato, pagato in anticipo perfino. Non dovevi tradirmi in questo modo. Per una lurida puttan..." 
"Non osare chiamarla così!" sibilò Zayn, costringendosi ad alzare il viso nonostante il dolore lancinante al torace. Puntò gli occhi in quelli acquosi di Brando, sperando che potesse percepire tutto l'odio e il disprezzo che lui provava nei suoi confronti. Qualcuno, probabilmente lo stesso uomo di prima, gli sferrò un altro calcio sull'addome. Il rumore metallico di una pistola che veniva caricata lo avvertì che se avesse osato reagire sarebbe finita davvero male per lui. 
"Lasciateci soli" dichiarò qualche minuto dopo Brando, sfilando una pistola dalla tasca interna dell'elegante giacca bianca. Come cagnolini obbendienti, gli energumeni che gli stavano sempre intorno, si avviarono verso la saracinesca del capanno prefabricato in cui si trovavano. Tutti tranne quello vicino a James. "Che ne faccio del bambino, signore?" domandò afferrando saldamente la spalla del bambino, attendendo ordini.
Brando ghignò, i suoi piccoli occhietti verdi si illuminarono di una luce inquietante. "Lascialo qui. Ci penserò io."
"Uccidi me, uccidi me inv...ahi!" 
Zayn venne colpito nuovamente, questa volta dallo stesso Brando. Quest'ultimo, con un cenno della mano, intimò al suo uomo di lasciare la stanza prima di rivolgere un sorriso viscido al bambino che piagnucolava in silenzio. "Sai cosa farò, Zayn? - domandò retorico, avvicinandosi lentamente a James - Lo ucciderò. Davanti ai tuoi occhi. Adesso. "
"No, uccidi me... è me che vuoi" rantolò il ragazzo, ansimante per via del dolore all'addome. Brando scoppiò a ridere malignamente. "No, Zayn. Così sarebbe troppo facile. Quello che voglio è vederti soffrire. Voglio che i singhiozzi di questo bambino ti perseguitino fino alla fine dei tuoi giorni. Voglio che veda il suo visetto angelico ogni volta che chiuderai gli occhi. Vedi, questo è molto più divertente che ucciderti.- Ridendo ancora, portò la pistola all'altezza della fronte di James che smise di piangere all'istante, sbarrando gli occhi castani, spaventato. - Oh, ma aspetta! - sussurrò Brando, come se si fosse ricordato improvvisamente qualcosa - Questo delizioso bambino non sa chi ha ucciso suo padre!"
Zayn alzò la testa che fino a poco prima era abbandonata sul petto, spalancando la bocca. "Non puoi, non ti azzardare... " lo minacciò, sebbene legato com'era non incutesse alcun timore. Brando alzò le sopracciglia, assumendo un'espressione da 'scommettiamo?'
"Sai, piccolo Jamie, chi ha ucciso il tuo simpatico paparino? Zayn, proprio lui! Lo stesso Zayn che ti portà al parco ogni settimana, quello che ti compra così tanti giocattoli e dolcetti...- mormorò Brando, con finta dolcezza. - Non ci si può proprio fidare di nessuno, Jamie... " sospirò teatralmente, caricando la pistola. James non proferì parola, troppo impegnato a elaborare il segreto che gli aveva appena rivelato quell'uomo sconosciuto e cattivo. 
"Beh, le nostre strade si dividono qui..." riprese Brando, facendo scattare l'indice grassottello sul grilletto. Lanciò un'occhiata di sfida a Zayn, che si dimenava febbrilmente cercando di liberarsi da quelle spesse corde.
Un sorrisino vittorioso, uno sparo e poi il silenzio.


"Non così in fretta, Brando" obiettò una voce dall'accento irlandese marcato. Brando, con gli occhi spalancati, si reggeva sofferente il braccio mentre Niall, uno dei suoi uomini migliori, sogghignava puntandogli contro una pistola.  La sua, dopo l'urto della pallottola contro la sua pelle, era volata via. 
"Cosa... cosa stai facendo? - balbettò, in preda al panico. - Dove sono i miei uomini?!"
Niall alzò le spalle, guardandosi intorno. Fece una smorfia quando vide Zayn legato con un salame che sospirava sollevato. "Li ho uccisi. Tutti. - dichiarò tranquillamente, avvicinandosi velocemente  alla pistola di Brando. 
La raccolse e gliela puntò contro. - Dunque Brando, non trovi che questa situazione sia divertente? - ridacchiò improvvisamente - Fino a qualche secondo fa eri così vicino a vincere e adesso, guardati, il tuo braccio sanguina e morirai più o meno tra cinque minuti..."
"Oh, andiamo, poche chiacchiere!" gracchiò  impaziente Zayn dal suo angolino. Niall lo ignorò volutamente, lasciandosi andare ad un sospiro. 
"Ti ho pagato, Horan!" esclamò Brando, arretrando nervoso di qualche passo. Il ragazzò alzò distrattamente le spalle, passandosi una mano tra i capelli biondi. "Anche Zayn mi ha pagato" disse poi, sorridendo strafottente.
Brando non ebbe il tempo di ribattere. Un proiettile silenzioso e veloce gli si conficcò all'altezza degli occhi, facendolo accasciare a terra con un tonfo sordo. Il biondo infilò la pistola dentro la cintura dei pantaloni, voltando le spalle a Zayn. "Adesso puoi venire fuori, dolcezza" dichiarò, alzando la voce. 
Arianne sbucò fuori da un cumulo di scatoloni confinati in un angolo del locale,  correndo velocemente da Zayn. 
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
Vederla gettarsi accanto a lui, agitata e tremante, lo fece sorridere intenerito. Era finita, Arianne e James erano salvi, Brando era morto e lui se la sarebbe cavata con qualche lesione addominale.
Arianne cercò di slegarlo, tentando di allentare i nodi. Una volta resasi conto di non essere capace, chiamò Niall chiedendogli in prestito il suo coltello.
Quando fu finalmente libero, l'abbracciò. 
"E' tutto finito" mormorò rassicurante, sfiorandole la pelle candida del collo con le labbra. Sentire i suoi capelli profumati sul viso, la sua pelle sotto i polpastrelli, lo faceva sentire a casa. E finalmente aveva capito. 
Aveva capito come ci si sente quando si teme di perdere qualcuno.  
Qualche minuto dopo, si avvicinarono a Niall impegnato a frugare nelle tasche del completo bianco di Brando prima di girarlo sulla pancia in modo da nascondere il volto livido del cadavere al piccolo James.
Solo allora Zayn si rese conto che James non si era mosso di un millimetro, sembrava aver smesso persino di respirare. Era in uno stato totale shock. 
Gli andò vicino, inginocchiandosi davanti a lui e passandogli un braccio intorno alle spalle, sussurrandogli parole rassicuranti all'orecchio. Sentì la mano del piccolo afferrargli un lembo della maglietta, stringendolo convulsamente.
Zayn lo strinse ancora più forte, lasciandolo singhiozzare sulla sua spalla.
Veder morire una persona davanti ai proprio occhi, all'età di sette anni non era propriamente qualcosa di educativo. Probabilmente per James sarebbe stato l'incubo da cui scappare via per tutta la vita.
"Scusa il ritardo. - commentò Niall, lanciando un'occhiata a Zayn - E' stata colpa della tua ragazza, comunque. Si è fatta prendere dal panico e..." 
Zayn alzò lo sguardo per puntarlo con in quelli chiari del biondo. 
"Non importa. Grazie per non aver cambiato idea" disse solamente, alzandosi da terra per poi prendere in braccio il piccolo James. 
"Quindi la tua carriera finisce qui" osservò l'altro, scompigliando gentilmente i capelli al bambino. Zayn annuì. "Potresti farla finita anche tu, sei ancora in tempo" gli consigliò. 
"Ora che sono diventato il numero uno? Oh, non credo proprio!" rispose Niall, scoppiando a ridere.  





Oddio, da quanto tempo non aggiornavamo?
Tutta colpa di Ele che se ne va in giro a farsi le vacanze ùu
No, a parte gli scherzi, io ed Eleonora abbiamo passato una settimana insieme. 
E volevamo scrivere (no, non è vero) ma eravamo così impegnate a mangiare Oreo e a navigare su internet e a diventare sceme dietro i video ridicoli che la gente posta su youtube e a parlare di cose cretine che non ci abbiamo proprio pensato.
Btw, non so se l'avevate capito ma è Ele che risponde alle recensioni perché io mi scoccio lol 

Prima io ed Ele stavamo parlando di cosa avrei potuto scrivere in questo capitolo e, dopo aver appurato che Brando doveva morire, me ne sono uscita con un: "Ok, ammazzo Brando e torno."
che non fa ridere, lo so, però 'sti cazzi ùù

Ah, prima che mi dimentichi! Il prossimo capitolo sarà l'epilogo, yo yo.Solo un capitolo e poi dovremmo dirvi addio, ohh che cosa triste çç
A presto, belle.
Gotta catch'em all! 




  
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