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Autore: louisayscarrot    08/06/2012    4 recensioni
“ Mi guardai intorno spaesata pensando che in questo posto sperduto nella periferia di Londra non avrei mai trovato qualcuno che mi somigliasse caratterialmente o comunque che potesse starmi minimamente simpatico.
Vidi delle bambine che assomigliavano a delle bambole di porcellana, erano strizzate all’interno a dei vestitini floreali e i loro capelli biondo platino erano perfettamente raccolti in due codini all’altezza delle orecchie, la loro pelle era candida tranne sulle guance che erano leggermente arrossate per colpa del sole.
Improvvisamente una di quelle bambine/bambole si accorse che la stavo scrutando da lontano, mi rivolse uno sguardo altezzoso ed alzandosi da terra e pulendosi il suo vestitino incominciò a camminare verso di me.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Flashback
“ Mi guardai intorno spaesata pensando che in questo posto sperduto nella periferia di Londra non avrei mai trovato qualcuno che mi somigliasse caratterialmente o comunque che potesse starmi minimamente simpatico.
Vidi delle bambine che assomigliavano a delle bambole di porcellana, erano strizzate all’interno a dei vestitini floreali e i loro capelli biondo platino erano perfettamente raccolti in due codini all’altezza delle orecchie, la loro pelle era candida tranne sulle guance che erano leggermente arrossate per colpa del sole.
Improvvisamente una di quelle bambine/bambole si accorse che la stavo scrutando da lontano, mi rivolse uno sguardo altezzoso ed alzandosi da terra e pulendosi il suo vestitino incominciò a camminare verso di me.
Quando si era avvicinata abbastanza da udire le sue parole iniziò a parlare “Dato che non hai niente di meglio da fare, se non fissarci tutto il tempo che ne dici di venire a giocare con noi a fare le principesse oppure potresti far finta di essere mio marito dato il modo orribile in cui ti sei vestita”
Ormai il mio parere iniziale non era più un semplice e banale pregiudizio, ma la solida e dura realtà.
Il mio pensiero però svanì immediatamente alla vista di due bambini che spingendosi correvano verso di me così da recuperare la palla finita ai miei piedi.”



«Amber! Amber!» mi girai nella direzione da cui provenivano quelle urla a cui ormai ero abituata e come ogni volta dovevano essere fermate oppure avrebbero rischiato di svegliare tutto il dormitorio. Corsi verso di loro sbracciandomi e facendogli capire di chiudere quelle bocche una buona volta. Quando fummo abbastanza vicini da sentirci senza dover urlare non persero tempo e parlando all'unisono:« Che facciamo sabato sera?». Quei due ragazzi erano incredibili: era solo domenica mattina e loro già pensavano a cosa avremmo fatto il sabato seguente.
Come tutti i sabati Elisabeth, la nostra tutrice, ci lasciava la serata libera a patto che non ci ubriacassimo e che non passassimo la nottata fuori. Il nostro orfanotrofio non è come tutti quelli che si vedono nei film: tetri e cupi. Coloro che ci passavano davanti avrei scommesso che provassero compassione per noi orfani, ma in verità a me piace questo posto, anche perchè non potrei paragonarlo con nessun altro; difatti in questo posto ho trovato due amici speciali come Louis ed Harry in quanto agli altri ragazzi che ci abitano mi sono del tutto indifferenti.
«Io direi di andare al cinema» propose il ricciolino mettendo fine ai miei pensieri.
«Che diavolo hai intenzione di andare a vedere?! Twilight?»
«No, che ne andiamo a vedere un bel cartone animato ricco di significato: Kung fu panda 2»
«Ed hai intenzione di portarti anche il ciuccio, Styles?»
Ed ecco che ricominciarono a litigare come ogni santissima mattina, pomeriggio e sera; per mia fortuna non sono in camera con loro oppure inizierebbero a litigare nel pieno della notte. Cercai quindi di separarli così che non finissero per terra a tirarsi i capelli come due ragazzine di dodici anni in piena fase ormonale.
Scendemmo le scale cercando di non fare troppo rumore e attraversammo tutta la cucina ed il corridoio di soppiatto in modo da evitare che Dominique ci facesse l'interrogatorio, chiedendoci dove stessimo andando e come mai non avessimo mai gustato le sue deliziose schifezze.
Appena fummo riuscita a sgattaiolare fuori dal cancello dell'orfanotrofio corremmo verso il bar dietro l'angolo pronti per abbuffarci di ciambelle.






Spazio autrice (?)
Lo so che questo capitolo fa letteralmente schifo e che è cortissimo, ma il prossimo vi assicuro che è più lungo, comunque questa è la mia prima ff, era da tanto che avevo in mente di farne una e finalmente mi sono decisa.
Non credo che possa uscire un capolavoro, ma penso che insieme a quella ragazza meravigliosa nonché mia migliore amica Paolet (è horanseyes su twitter) possa diventare quacosina di decente.
Spero abbiate gradito (?) il primo capitolo e vi assicuro che il secondo è più lungo.
Baci Laura (malikshug su twitter)
Ps: ringrazio anche la mia amica Jey che mio ha suggerito di scriverla, grazie di tutto.
  
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