Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: Haley_V    08/06/2012    4 recensioni
Ero da sola. La mia migliore amica era una lama di metallo che non faceva che recarmi dolore. Nessuno poteva capirmi. Ma forse nemmeno io potevo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Joe Jonas, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo 1
 
La vita da star è favolosa. Le luci sul palcoscenico, i fan che applaudono a gran voce gridando il tuo nome, la fama, le interviste, la celebrità. È un fantastico mondo ovattato di felicità e perfezione.
È il dietro le quinte che mi fa paura. Quando devo salire sul palco per cantare le mie canzoni la carica è a mille, sono eccitata al massimo e pronta ad esibirmi, l’energia del pubblico mi da la carica. Ma quando il concerto finisce, e io scendo dal palco, non sento più le urla dei fan, la carica se ne va, e al suo posto sale l’angoscia. I pensieri più tristi e bui si  affollano nella mia testa e picchiano forte chiedendo di uscire, ma con tutte le mie forze cerco di reprimere le mie paure dentro di me, più in fondo che posso. E qual è il risultato? Corro in bagno, chiudo la porta a chiave, prendo la lametta e mi taglio. È l’unica soluzione che ho per stare meglio. Ormai è una storia vecchia che va avanti da molto tempo. Ho iniziato addirittura quando ero bambina, e da lì le cose non sono cambiate. Ho imparato a nasconderlo meglio, o imparato a fingere e  a mostrare sempre il sorriso dietro alle mie lacrime nascoste. La depressione è davvero una cosa brutta, ma ormai fa quasi parte di me, e vie di uscita non ne vedo più. Sono fatta così, e non credo di riuscire a cambiare. Non ci riesco.
Mi invitano a grandi feste, a cene, mi ritrovo davanti tavole imbandite di ogni prelibatezza possibile e immaginabile, il mio stomaco si vuole riempire, ma la mia testa me lo impedisce. Mangio di strafogo il piatto che mi si para davanti, poi con una scusa mi dirigo in bagno, e con tutta la mia forza vomito anche l’anima.
Dopo i red carpet venivo invitata spesso alle cene, e la scena era sempre la stessa: passavo metà della serata nel bagno, e la mia scusa era un “fastidioso problema intestinale”. A casa le cose non erano diverse. O non toccavo il cibo che la mamma mi metteva nel piatto, o, obbligata a mangiare, ingoiavo tutto d’un fiato, e appena ero da sola mi rinchiudevo nel bagno a vomitare. Nessuno poteva capirmi, ero da sola. Credevo che nessuno avrebbe mai potuto capire come stavo in quel momento. Potreste dirmi “ E Selena? Non eravate “one and the same”?”. Lei era la mia migliore amica dall’età di 7 anni, ma negli ultimi tempi le cose si  erano complicate, e non poco. Un giorno, mentre ero a casa sua per cena, mi intrufolai nel bagno per tagliarmi. Ero stata davvero male quel giorno, e ne avevo un fottuto bisogno. Fatto sta che evidentemente non chiusi bene la porta, perché lei arrivò, visto che non mi vedeva tornare già da un po’; entrò nel bagno, dopo vari tentativi di farmi uscire, e mi vide. Rimase di stucco per dei buoni 10 minuti, mentre io, terrorizzata, avevo fatto cadere la lametta per terra, mentre il sangue scorreva dalle nuove ferite. L’episodio non creò conseguenze al momento, ma successivamente mi parlò e mi chiese spiegazioni. Io cercai di giustificarmi, ma non funzionò. Litigammo in maniera molto pesante, e da allora non ci rivolgevamo più la parola. Lei era molto arrabbiata per non aver saputo queste cose prima, e riteneva assurdo il modo in cui io mi comportavo, e che potevo risolvere tutti i miei problemi un po’ alla volta. Io stizzita sapevo che lei non poteva capirmi, e iniziai ad accusarla di cose assurde. Arrivai a dirle che non era davvero mia amica se non capiva quanto stessi male, e le cose peggiorarono. Erano ormai 3 mesi che non la vedevo, se non attraverso  la televisione, e la mancanza della mia migliore amica mi faceva solo stare peggio. Da quel fottutissimo giorno i tagli erano sempre più frequenti, e non toccavo più cibo. Quando mia madre era girata, davo i miei avanzi al cane e fingevo di mangiare di gusto. E dopo una giornata di silenzi, bugie, e finti sorrisi, la notte la passavo a piangere nel mio letto. Selena mi mancava più di ogni altra persona al mondo, ma per orgoglio non lo ammettevo, anche se sapevo benissimo che non stavo per niente bene, ne fisicamente, ne psicologicamente. E le mie giornate passavano così, ininterrottamente, tra concerti pieni di falsa felicità e notti più buie che mai.
  
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