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Autore: Marco1989    27/12/2006    4 recensioni
E' il seguito di "Dragon Ball - The Last Fight", c'è bisogno di averla letta per capire bene questa. Vegeta è coinvolto in quella che minaccia di essere la più difficile delle sue avventure...
Genere: Azione, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO TRE: UNA LUNGA RICERCA

Vegeta attizzò il fuoco con un rametto, poi vi gettò un altro pezzo di legno. Benché nella sua vita si fosse abituato a resistere alle intemperie, doveva ammettere che quella caverna era decisamente fredda e umida. Un sorriso increspò il suo volto: forse stava veramente invecchiando.

Il Principe dei Sayan si voltò, e il suo sguardo cadde sul ragazzo che dormiva tranquillo in fondo alla caverna; quando lo aveva raccolto era conciato piuttosto male, ma dopo due giorni di cure si stava cominciando a riprendere. Si sarebbe svegliato a breve.

A Vegeta non sembrava ancora possibile, eppure era vero: quel ragazzo era un Sayan; a parte Kaaroth, era il primo della sua razza che vedeva dal giorno in cui aveva ucciso Nappa; era il primo frutto di un anno di durissime ricerche.

Dal giorno in cui aveva lasciato la Terra Vegeta non aveva fatto altro che viaggiare di pianeta in pianeta, raccogliendo informazioni da chiunque trovasse; alla fine era giunto ad una deprimente conclusione: in tutta la galassia del Nord non solo nessuno sembava sapere nulla di Sayan sopravvissuti, ma molti non ricordavano neppure che quella razza fosse mai esistita. Iniziava seriamente a pensare che quello che pensava Kaaroth in realtà non fosse vero, e che lui fosse realmente l'ultimo Sayan dell'universo; l'idea di tornare sulla Terra però non gli aveva neanche attraversato la mente: non poteva neanche pensare di dover ammettere a se stesso di aver fallito, e di dover passare il resto della sua esisteza senza uno scopo.

E alla fine la fortuna gli aveva arriso: era arrivato su quel pianeta ai limiti più esterni della galassia, e lo aveva trovato in stato di guerra: gli abitanti si aspettavano un attacco da un momento all'altro da parte di un fantomatico Imperatore; non che a lui la cosa interessasse, ma il suo interesse si era risvegliato quando un soldato del pianeta, ubriaco fradicio in una taverna, gli aveva raccontato che il loro più grande timore era che l'Imperatore schierasse in battaglia i suoi guerrieri più feroci, i Sayan.

A quel punto Vegeta lo aveva fatto parlare il più possibile, raccogliendo tutte le informazioni possibili, e aveva deciso di fermarsi su quel pianeta ad aspettare; quando, circa un mese dopo, aveva capito che la guerra volgeva al peggio per l'esercito di questo fantomatico Impero, sapendo che probabilmente ben presto i Sayan che combattevano per l'Imperatore sarebbero stati mandati sul campo di battaglia, e che quella sarebbe stata la sua occasione per trovarli.

Era passato un altro mese prima che finalmente delle aure che conosceva bene comparissero sul pianeta, e lui si era subito precipitato verso il luogo dove le aveva avvertite a tutta velocità; il suo cuore aveva avuto un tuffo quando aveva iniziato a sentirle spegnersi una dopo l'altra: i Sayan stavano perdendo la battaglia, e lui quella che probabilmente era la sua ultima possibilità. Nonostante avesse volato con tutta la velocità possibile, quandoera arrivato la battaglia era già finita, e solo due Sayan, un ragazzo e una ragazza, erano ancora vivi, anche se gravemente feriti.

Furioso per essere arrivato tardi, si era frapposto fra i guerrieri di Agar e gli ultimi due Sayan; benché avesse precedentemente deciso di stare fuori da quel conflitto, aveva sfogato la sua rabbia trasformandosi in Super Sayan e gettandosi da solo contro quasi quattrocento guerrieri. Ci aveva messo circa cinque minuti per farli fuori tutti, poi aveva raccolto i due feriti e li aveva portati sui monti, nella grotta dove aveva issuto ritirato negli ultimi due mesi; era rimasto lontano dalla civiltà per un ottimo motivo: la sua faccia era troppo evidentemente quella di un Sayan, e non voleva essere costretto a sterminare la popolazione di quel pianeta se lo avesse riconosciuto.

Nonostante tutto il suo impegno però le ferite della ragazza erano troppo gravi, ed era morta durante la notte; il ragazzo invece sembrava di costituzione più forte: aveva superato la crisi e ormai stava guarendo.

Vegeta non poteva fare a meno di fissarlo: quanti ragazzini come quello aveva visto da giovane; non lo avrebbe mai ammesso, ma a vederlo in lui si risvegliava un sentimento di nostalgia enorme; aveva reagito con cinismo quando Nappa gli aveva comunicato che il pianeta Vegeta era scomparso, ma negli anni successivi aveva rimpianto molto la perdita della sua patria, della sua razza...di tutto il suo passato. Essere l'ultimo Sayan dell'universo era una cosa incredibilmente triste, principe senza corona e senza regno; si era alla fine rassegnato all'idea che la razza Sayan si sarebbe estinta con lui e Kaaroth; il loro sangue sarebbe forse sopravvissuto, sempre più diluito, nelle vene dei figli di Trunks, Gohan e Goten, ma il loro popolo sarebbe scomparso dall'universo assieme a loro.

E invece finalmente aveva davanti a se, in quel ragazzo, la possibilità di ricostruire il suo popolo, di riportarlo sulla scena dell'universo; l'idea che quella cinquantina di Sayan che erano stati sterminati su Agar fossero gli unici superstiti e che ora quel ragazzo fosse l'unico rimasto non lo aveva neanche sfiorato: il suo cuore gli diceva che da qualche parte ce n'erano altri, e non appena quel ragazzino si sarebbe svegliato lo avrebbe condotto da loro. Neanche tutti i demoni degli Inferi avrebbero potuto impedirglielo.

Un gemito risuonò nella caverna; Vegeta osservò meglio il ragazzo, e vide che i suoi occhi si muovevano sotto le palpebre; il giovane strinse i denti, poi aprì lentamente gli occhi e si guardò intorno mormorando:- Dove...dove sono?

 

 

 

Ecco pronto anche il terzo capitolo! Scusate se non è proprio il massimo, ma purtroppo sono un po' in crisi inventiva. Colgo l'occasione per comunicarvi che, poiché ora la mia fiction Time of Darkness assorbe almeno il 90 % delle mie cellule celebrali, per non rendere troppo fiacca questa, la chiuderò in anticipo, tagliando la seconda parte e riservandomi di utilizzarla per costruire un ulteriore seguito. Quindi nel giro di altri tre o quattro capitoli questa fiction finirà. Mi dispiace per coloro a cui piace, ma secondo me è meglio finirla prima che continuarla senza impegno. Grazie per i commenti e scusatemi ancora!

  
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