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Autore: EliailE    09/06/2012    0 recensioni
L'amore non ricambiato è una bestia che non ti uccide velocemente, ma ti consuma e ti lacera da dentro.
Questo racconto ne è la prova.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Tainted Love.

 

 

 

12 gennaio

 

Quanta rabbia! “Hai quindici anni, non sai nemmeno cos'è, l'amore!”

Già, perché se hai quindici anni non puoi permetterti né di amare né di esprimere il tuo pensiero.

“Hai quindici anni”.

Certo, mamma, tu a quindici anni giocavi ancora con le bambole, ma la storia cambia, negli anni.

Cosa credi? Certo, tu mi vedi come il bravo liceale che non farebbe male a una mosca, quello fragile, quello intelligente, forse troppo intelligente.

Ma tu non sai nulla, nulla!

 

Se scrivo su questo diario è solo per sfogarmi, questa è solo la prima pagina, non credo ce ne saranno molte altre, in seguito.

 

Ora, dov'è il problema? I problemi, direi. Inanzi tutto lei, il problema per eccellenza, lei e il suo sguardo che m'uccide, lei e il suo profumo che mi eccita.

I suoi capelli fluenti, il suo corpo snello.

Lei è probabilmente la causa di tutti gli altri problemi; se è così lei è il miglior problema che mi sia mai presentato in questa breve vita. Che stupida frase fatta, rende bene l'idea, però.

E così mi ritrovo a non andare più a scuola, a rimanere in un angolo buio in camera mia, a piangere.

Non voglio pensare né al passato, vuoto e inutile, senza di lei, né al presente, dove lei non c'è, né tanto meno al futuro, perché lei continuerà a non esserci.

Che brutta cosa, l'amore non ricambiato.

 

 

15 gennaio

 

 

I miei vogliono portarmi da uno psicologo, o una merda simile.

Pensano che io stia impazzendo... Ah! Miseri idioti.

Quando mi chiedono perché sto così io rispondo semplicemente “lei”; a quel punto loro mi rivolgono la loro occhiata da “hai solo quindici anni”, e ripetono quella frase, quella frase che mi strugge, che mi ferisce.

Tornando a noi, diario, non credo d'impazzire... Non so nemmeno cos'è la pazzia, la normalità e tutte quelle cose, non mi pongo quel tipo di problemi e non mi faccio le cosiddette “seghe mentali”, almeno non per questo.

E il mio pensiero torna a lei.
La scuola ha chiamato a casa, comunque. Dicono che sto facendo troppe assenze e che se vado avanti così sarò a rischio bocciatura. “Sarebbe un peccato perdere un ragazzino così intelligente” hanno detto.

Sai, non c'entra molto, ma ho iniziato a contare le macchine che passano davanti a casa, cerco di contarne molte, voglio arrivare a 482. Non è un bel numero?

Il problema sono le motociclette e i pedoni, sconvolgono tutto! Non so mai se contarli o no.

Se poi arriva un pedone e se ne va con una macchina lì parcheggiata? Cosa faccio? Lo conto o no?

 

 

 

20 gennaio

 

 

È un po' che non scrivo, eh?

Ho raggiunto le 482 macchine, c'è voluta quasi una settimana, ma ce l'ho fatta; questa notte non ho dormito (vedessi che occhiaie!) per non sprecare tempo e contare anche quelle che di solito mi sfuggono.

Ho quasi smesso di mangiare, non ho fame, ma quei due idioti non lo capiscono; dicono che ho bisogno di alimentarmi.

Quanto sono superficiali, quei due.

Non hanno capito che il cibo non m'interessa, non penso di averne bisogno.

Ma di lei ho bisogno, lei dà più assuefazione delle droghe, o di qualsiasi altra sostanza.
E lo dico coscientemente. Sono un bravo ragazzo, ma le cose bisogna provarle.

Proprio ieri mi è sembrato di vederla, vicino all'armadio, ovviamente mi sbagliavo, era solo una grande foto di mia sorella, quella stronzetta che va all'università.

Perché l'hanno messa lì, quella foto?

Comunque ora non c'è più, l'ho tolta dal muro e l'ho fatta a pezzetti.

603 pezzi.

Li ho ricontati 10 volte, quei pezzetti, ma rimanevano sempre 603.

E 603 è un brutto numero, 1206 al contrario è un ottimo numero, quindi li ho tagliati tutti a metà.
Strana cosa il fatto che un numero orrendo come 603 possa addirittura diventare un 1206, mi fa pensare a un bruco che diventa una farfalla.

Dopo averli ricontati ne ho bruciati 6, perché 1200 è un numero anche migliore 1206.

I restanti li ho messi in una scatola sotto il letto.

 

 

 

25 gennaio

 

 

Lei, lei, lei, lei, lei, lei, lei, lei, lei, lei, lei.

L'ho vista!

Avevo contato 18 macchine, di cui 10 grige, 5 nere, una rossa, una gialla e una blu, quando lei è passata lentamente per strada, con un pacco in mano.

Cosa ci sarà dentro quel pacco?

Non importa, è lei il punto.

Quando l'ho vista ho sferrato un pugno al monitor del mio computer, mi sono fatto male.

Sono sempre più convinti che io sia pazzo.

IDIOTI! L'amore non è pazzia, è semplicemente la cosa più bella e terribile del mondo!

Ma cosa ne sanno loro! 50 anni di vita buttata via! Loro non provano ciò che provo io per lei!

Quando andavo a scuola lei sedeva due banchi avanti a me, a sinistra, e io rimanevo 5 ore con gli occhi fissi su di lei.

Ma non potevo farlo vedere, quindi cercavo di mostrarmi il meno possibile.

Durante la ricreazione la seguivo ovunque, anche al bagno.

Soprattutto al bagno, direi.

Devo ammettere che era difficile in quei momenti non farmi trovare e nascondermi per bene.

La scuola ha richiamato, sono ufficialmente bocciato. Con tante scuse da parte dei professori, ovviamente: “siamo stati costretti, ha superato di gran lunga il numero delle assenze consentite”.
La cosa non mi sfiora.

Ora vado, i due idioti stanno salendo e devo far finta di dormire, sono le 3 del mattino.

 

 

14 febbraio

 

 

Sono passati un sacco di giorni dall'ultima volta che ho scritto.

Sono successe un sacco di cose.

Ad esempio ho mangiato, ho mangiato budino, budino al cioccolato.

Ho scoperto che è molto buono, ora voglio solo quello.

A casa sono venuti degli “specialisti” a visitarmi, io gli ho lanciato tutto ciò che avevo intorno.

Non vogliono capire che non sono pazzo.

Forse sono l'unica persona al mondo ad amare, forse tutti gli altri fingono e basta, per mandare avanti questa società malata. Non mi sento incompreso, piuttosto direi speciale, unico e straordinariamente sfortunato.

L'ho chiamata 6 volte, il 27 gennaio, non so perché, volevo sentire la sua voce.

Ho fatto delle brutte cose dopo averla chiamata.

3 giorni dopo, il 30 gennaio, l'ho chiamata altre 4 volte, perché 6 è un bel numero, 4 anche, ma 10 è quasi orgasmico, no?

Poi ho scoperto un'altra bella cosa, che i miei non possono sapere assolutamente, perché ho paura che loro siano pazzi.

Ho scoperto quanto è piacevole il dolore.

Così ho inciso il suo nome sul mio braccio sinistro, usando un coltellino che ho rubato in cucina, è uscito del sangue, ma non moltissimo, io l'ho assaggiato, ed era buono; non buono come il budino al cioccolato, ovviamente.

Adesso gli specialisti vengono ogni giorno e mi parlano.

Mi parlano di un sacco di cose, mi chiedono un sacco di cose, vogliono sapere un sacco di cose.

Vogliono sapere di lei.

Quando mi hanno detto di descriverla io gli ho sputato addosso e ho detto “Prova tu a descrivere la perfezione!”.
Mia madre ora piange moltissimo. Non importa.

Ho aumentato il numero di chiamate, raggiungendo le 50 a settimana.

Lei ha cambiato il numero e gli idioti hanno staccato il telefono.

La mia camera ora è praticamente spoglia, un letto, un tavolo e una sedia, tutto qui.

Sono riuscito a salvare anche una penna, tu e il coltellino, infilando tutto nei pantaloni o meglio, nelle mutande.

 

 

 

18 febbraio

 

 

Ho appena scoperto che quest'anno è bisestile, quindi ci sono 29 giorni a febbraio.

Non sopporto nemmeno i mesi con 31 giorni, immagina quelli con 29.

Ora conto ogni cosa e scrivo intere liste di oggetti nelle tue ultime pagine, mi sembra un buon modo per preservare la perfezione.

L'unico problema è quando raggiungo un numero malvagio, sommando tutti gli oggetti delle liste.

A quel punto devo eliminare qualcosa; ma io conto le cose fuori di casa, quelle che riesco a vedere attraverso la nuova griglia di ferro inserita nella finestra, e le poche cose che ho ancora in camera.

Il coltello mi è stato sottratto, i segni sul mio corpo si erano fatti troppo evidenti.

Questo però ha ristabilito l'ordine.

Ora mi danno anche dei medicinali, integratori, roba per dormire e altra merda psicologica.

Così sono quasi sempre stordito e non riesco a contare bene.

Lei mi manca.

Non sopporto più la sua mancanza.

 

 

 

22 febbraio

 

Sto pensando molto.

Moltissimo.

Non riesco a scrivere molto, i medicinali mi intontiscono.

Un trucco con i numeri sarebbe interessante.

18 vite.

Mia madre, mio padre, il cane, il gatto, 6 mosche, 2 api, 5 uccellini sul filo, io.

 

9 vite.

Le mosche sono state uccise da mia madre, insieme alle api, mio padre è fuori casa per lavoro.

 

Fortunatamente 3 uccellini sono scappati, così ci sono 6 vite, un bel numero.

 

 

 

23 febbraio

 

I restanti uccellini sono scappati da un pezzo, mio padre è tornato.

5 vite.

Una di troppo.

Trovata una puntina sotto il letto.

Tutto pronto.

Domani nessuna pillola, vomiterò velocemente.

 

 

24 febbraio

 

Sono riuscito a vomitare le pillole appena me le hanno date, così non hanno fatto effetto.

Adesso vedremo chi è il pazzo.

Ho scritto 3 lettere.

Una a mia madre, in cui dico che è solo un'idiota, una a mio padre, in cui spiego che lui non merita nemmeno di esistere, ma non lo posso uccidere (che peccato!), una a lei, in cui finalmente mi dichiaro.

Lei.

Lei.

E ancora lei.

Mi guarda con i suoi occhi mozzafiato, mi lascio stringere. Le forme del suo corpo mi avvolgono.

Ora è tutto salvo.
Il freddo sta entrando

Ti amo

4 vite

 

 

 

Il cadavere di Johnatan Grey fu ritrovato il 24 febbraio alle 17.35, insieme al suo diario.

Il corpo ricoperto di tagli sottili, operati con una semplice puntina; il petto riportava 42 parole: “lei”, per un totale di 126 lettere.

Il braccio ne riportava 52: “idioti”, per un totale di 312 lettere.

L'inguine ne riportava 22: “io”, per un totale di 44 lettere.

Sommandole si ottenevano 482, proprio il numero delle macchine che desiderava contare.

La morte era stata provocata da una penna, una penna silografica conficcata nella gola del ragazzo, evidentemente affetto da un grave disturbo ossessivo-compulsivo curato in malo modo.

2 settimane dopo anche “lei”, Caroline Douglass, morì; causa? Depressione post-traumatica.

 

Lei lo amava.

  
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