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Autore: Princess Kurenai    09/06/2012    4 recensioni
[Coppia Hemsworth/Hiddleston]
Non da poco si era reso conto di quel suo interesse nei confronti del suo migliore amico.
Poteva chiamarlo istinto protettivo o affetto, ma non era certo fosse uno di quelli il termine giusto.
Si sentiva quasi attratto da Tom, non solo fisicamente - necessità che sfociava in tutti gli abbracci e le carezze che gli donava in ogni istante -, ma anche spiritualmente...
[Hiddlesworth | Chris Hemsworth/Tom Hiddleston]
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: When forever Begins
Titolo del Capitolo: 1. Quando le risate si perdono nel piacevole silenzio
Fandom: Cast The Avengers
Personaggi: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Giallo
Avvertimenti: What if? (E se…), Slash
Conteggio Parole: 1915 (FiumiDiParole)
Note: 1. Partecipante alla challenge indetta da 500 Themes Italia con prompt: 483. Quando le risate si perdono nel piacevole silenzio
2. La storia si ispira a questa dichiarazione di Chris Hemworth.
3. Dedicata ovviamente alla persona che amo. Solo grazie a te scrivo ancora<3 Grazie! Ti amo<3


{ When forever Begins ~
- 1. Quando le risate si perdono nel piacevole silenzio -



Mancavano sì e no poco più di una manciata di minuti alla fine di quel viaggio tra il set e la casa che Chris aveva acquistato, e nonostante le continue domande - spesso a tradimento - di Tom, il padrone di casa era riuscito stoicamente a mantenere il segreto riguardo la sorpresa che aveva annunciato al suo migliore amico poco prima della partenza.
Era stato criptico quando l'aveva invitato, e quello aveva ovviamente acceso l'interesse e la curiosità dell'inglese.
" Dai Chris. Non tenermi sulle spine."
" Ho detto che è una sorpresa. Se te lo dico ora che sorpresa è?", domandò l'australiano ridendo.
" Mi posso fingere stupito.", ridacchiò a sua volta Tom, dando un leggero pugno sulla spalla dell'altro.
" Ho le labbra cucite!", lo ignorò Chris, ben deciso a mantenere la sorpresa fino all'ultimo.
Non perché volesse essere dispettoso, ma più che altro per una sorta di egoismo se così si poteva definire. Perché quando aveva acquistato quella casa aveva subito pensato a Tom e al suo carattere 'bambinesco' e non si sarebbe perso per nulla al mondo la sua espressione di innocente stupore. Desiderava solo quello.
" Sei crudele, fratello.", rispose Hiddleston, abbassando la voce per imitare quella del suo personaggio ma senza riuscire a nascondere un sorriso.
Anche se era curioso, non era in grado di essere davvero arrabbiato con Chris.
" Pazienta ancora un po', fratellino.", lo rassicurò l'australiano, entrando con la macchina nel viale dell'abitazione.
" Va bene. Va bene.", rispose Tom, conscio che di lì a poco avrebbe in ogni caso sanato la sua curiosità. " Guai a te se mi dici mi chiudere gli occhi."
" Tom...", si voltò verso l'amico, con un sorriso quasi disarmante. " Chiudi gli occhi?"
L'occhiataccia che ricevette da parte dell'inglese lo fece quasi rabbrividire e si dovette affrettare a scendere dalla macchina per anticipare i movimenti dell'altro.
" Scherzavo.", precisò mentre veniva raggiunto da Tom.
" Meglio per te. Non ti conviene scatenare l'ira del Dio degli Inganni.", lo ammonì Hiddleston.
" Perché ho come l'impressione che tu non stia scherzando?", esclamò Chris, ridendo poi al ghigno maligno che l'altro gli donò mentre arrivavano la porta della casa.
Era una villetta modesta. Carina ed anche accogliente ad una prima
occhiata e Tom, guardandosi attorno, non riusciva proprio a capire che sorpresa ci potesse essere.
" Mi hai portato qui per uccidermi?", chiese guardando l'amico che, dandogli una pacca sulla spalla lo superò.
" Molto simpatico, Hiddleston.", rispose facendo ridere l'inglese. " Ora vieni. Ti mostro la sorpresa."
" Sono dietro di te!"
Chris non riuscì a nascondere il suo sorriso mentre, passo dopo passo, lo conduceva nel salotto dell'abitazione dove, grazie ad un'ampia e luminosa vetrata, si poteva intravedere il giardino.
Era abbastanza curato, ma non era quello che desiderava far vedere a Tom, e ormai certo che l'inglese avesse ormai avvistato la sua sorpresa si voltò verso di lui.
" Allora?", lo incalzò per avere subito una risposta, studiando il viso di Tom che si fece via via più luminoso.
" Quella è una piscina, Chris?", domandò come per accertarsi che non fosse solo una sua impressione, avanzando poi verso la porta-finestra per osservare più da vicino. " E quello è uno scivolo?! Cristo, ma è fantastico!"
La voce entusiasta di Tom e il sorriso che donò poi all'australiano, erano per quest'ultimo la cosa più bella del mondo.
" Quando l'ho presa ho pensato a te.", ammise sincero.
" Ma Chris... non dovevi!", un vago rossore colorò la pelle chiara dell'inglese. " Magari ti piaceva un'altra casa."
" No. No.", scosse il capo. " Questa è perfetta. Poi, non trovi che sia l'ideale per rilassarsi dopo le riprese?"
" Devo darti ragione in questo caso.", assentì Hiddleston. " Ciò che non capisco è perché siamo ancora qui!"
Entrambi scoppiarono subito a ridere e, in men che non si dica si erano già spogliati rimanendo in boxer: pronti per concedersi quel pomeriggio di svago insieme.
Il primo a tuffarsi fu l'inglese che, ridendo, schizzò completamente l'amico rimasto sul bordo piscina.
" Thomas Hiddleston!", esclamò Chris, stupito da quell'inaspettata doccia.
" Tanto dovevi entrare, no?", ribatté l'altro, tirandosi i capelli all'indietro per non farseli finire sul viso.
L'australiano lo fissò serio per qualche istante, facendo scorrere lo sguardo sulla pelle chiara ed il corpo tonico.
Non da poco si era reso conto di quel suo interesse nei confronti del suo migliore amico.
Poteva chiamarlo istinto protettivo o affetto, ma non era certo fosse uno di quelli il termine giusto.
Si sentiva quasi attratto da Tom, non solo fisicamente - necessità che sfociava in tutti gli abbracci e le carezze che gli donava in ogni istante -, ma anche spiritualmente...
Scosse il capo, cercando di allontanare quei pensieri così strani, concedendosi invece un sorriso.
" Ti conviene scappare!", esclamò tuffandosi e cercando subito di raggiungere Tom che si era dato alla fuga.
Annullò subito il distacco, stringendolo a sé in un umido abbraccio.
L'inglese si divincolò subito senza smettere di ridere.
" Chiedo perdono!", dichiarò all'istante, mentre anche le risate dell'altro riempivano il giardino.
" Ti arrendi così facilmente?", domandò divertito Chris.
" Lo sai che la mia forza non può niente contro quella del possente Thor.", rispose. " Preferisco usare l'ingegno."
" E sentiamo... come ti libereresti da questa presa?", domandò sorridendo Hemsworth, stupendosi quando vide il viso dell'altro contrarsi per il dolore.
" ... C-Chris... crampo.", mormorò Tom chiudendo gli occhi e mordendosi le labbra sofferente.
Subito allarmato, l'australiano lasciò l'amico per aiutarlo.
" Dove? Che posso fare?"
In tutta risposta, Tom lo schizzò in pieno viso ridendo.
" Libero!"
" Sei un...", borbottò Hemsworth guardando malissimo l’amico ma, davanti a quell’espressione innocente e divertita, non riuscì a non scoppiare anche lui a ridere.
Era impossibile arrabbiarsi con Tom, non quando sorrideva in quel modo.
“ Che stiamo aspettando?”, domandò l’inglese. “ Abbiamo uno scivolo da provare!”
“ D’accordo. Andiamo!”, sorrise Chris, seguendo l’amico fuori dalla piscina per salire sulla scaletta in ferro dello scivolo.
Tom si sedette subito sul bordo, pronto alla discesa, ma non riuscì a non voltarsi verso l’australiano.
Aveva sempre ammirato il corpo di Chris – per lui era più bello di quello di una statua –, e vederlo imperlato di goccioline d’acqua non poté non causargli un brivido lungo tutta la schiena.
Sapeva di non potersi permettere simili fantasie – rischiava di rovinare la sua amicizia con l’altro – e, sforzando un sorriso, tentò quindi di ignorare quei pensieri.
“ Insieme?”
Certo… stava cercando di non prestare attenzione a quelle strane fantasie sul corpo del suo migliore amico e gli chiedeva di scendere con lui sullo scivolo?
Complimenti Thomas, si disse. Era stata davvero una mossa molto coerente.
“ Sicuro?”, domandò Hemsworth inchinandosi e piegando le labbra verso l’alto.
“ Sarà più divertente.”, borbottò Tom, guardando poi in direzione della piscina per non far scorrere lo sguardo sul fisico dell’australiano.
Una piccola parte di lui sperava che Chris rifiutasse ma… quando sentì la sua schiena contro il petto del più giovane e le gambe di questo sfiorare le sue si sentì felice.
Non riuscì ad impedirsi di sorridere – sorridere davvero, senza più sforzarsi di farlo - e, dimenticando tutto il resto lanciò un’occhiata all’uomo alle sue spalle.
“ Pronto?”
“ Sempre.”, e subito dopo partirono intraprendendo una veloce discesa che si arrestò contro il muro d'acqua, mentre i loro due corpi, stretti in un improvviso abbraccio, si inabissarono verso il fondo della piscina.
Riemersi dall'acqua si lasciarono subito trasportare dall'infantile ilarità per quel gioco, e mentre Chris si concedeva un'alta risata, Tom si rigirava nell'abbraccio per andare a cercare le chiare iridi dell'amico.
" È il miglior acquisto che tu abbia mai fatto!", esclamò l'inglese.
" Devo darti ragione!", ammise Chris. " Sono fiero di me! Che ne dici… altro giro?"
“ Non posso rifiutare.”, rispose Hiddleston, nuotando di nuovo verso il bordo della piscina.
L’australiano lo seguì con lo guardo, osservando come i boxer neri dell’uomo fossero diventati ormai come una seconda pelle… infatti seguivano la forma del corpo di Tom alla perfezione.
Aveva cercato di non farci caso poco prima, quando l’aveva stretto a sé mentre scendevano dallo scivolo… ma stava diventando impossibile ignorare tutto quello.
Non poteva negare di trovare piacevole sentire il corpo dell’altro bagnato contro il suo, né poteva nascondere la voglia che aveva di sentirlo ancora contro di sé… desiderava quasi baciarlo.
Si leccò le labbra, come se le sentisse secche e lo seguì di nuovo su per la scaletta provando – inutilmente – a non prestare attenzione a quella strana necessità.
Una volta in cima si sedettero entrambi sul bordo, restando fermi l’uno vicino all’altro.
“ Sei pronto, Chris?”, domandò Tom, senza riuscire a resistere dall’appoggiarsi completamente al corpo dell’australiano – era un piccolo peccato che si voleva concedere.
“ Certo…”, sussurrò Hemworth con la voce stranamente roca e senza impedire al suo cuore di iniziare a battere furiosamente, cosa che l’inglese avvertì subito attraverso la sua schiena.
“ Chris…?”, si voltò appena, come preoccupato, ritrovandosi a pochi centimetri dalle labbra dell’altro – vicine e stranamente invitanti. “ Stai… bene?”
Restarono immobili, con il caldo respiro che carezzava le loro pelli umide.
“ Credo di… no.”, rispose Chris sincero, decidendo che forse era meglio dire la verità e risolvere subito quella strana situazione. “ Perché… desidero baciarti.”
Tom si umettò distrattamente le labbra, mentre gli occhi dell’australiano si spostavano subito a seguire quel movimento.
“ S-strano…”, mormorò Hiddleston deglutendo. “ Perché… anch’io vorrei farlo.”
Non si aspettava quella risposta, non poteva credere che anche l’inglese ammettesse di provare le sue stesse emozioni… e lo stesso Tom era abbastanza stupito dall’essersi reso conto di voler baciare il suo migliore amico. Anche se, a pensarci bene, già in passato avevano entrambi provato simili sentimenti, ma erano sempre riusciti a mettere a tacere tutto.
“ Tom… posso baciarti?”, domandò piano Chris e gli bastò un semplice cenno del capo dell’amico per far unire le loro labbra in un bacio.
Le risate si erano ormai perse nell’aria, sostituite dal piacevole silenzio di quell’umido contatto tenero e senza pretese. Sembrava che si stessero studiando con quelle piccole carezze, imparando a conoscere anche quell’ancora neonata parte della loro amicizia che era appena venuta alla luce. Solo qualche istante dopo Tom decise di osare un po’ di più, socchiudendo le labbra per leccare con la punta della lingua quelle di Chris.
Un brivido scosse entrambi e si trasformò in un gemito stupito quando anche l’australiano provò ad imitarlo. Le loro lingue si toccavano lente e, ad ogni carezza, quei tremori diventavano sempre più forti e violenti.
Stupito da quelle sensazioni Hiddleston si tirò indietro quasi violentemente con il viso rosso e, quel suo movimento, gli fece perdere l’equilibrio. Provò inutilmente a fermarsi, ma la superficie bagnata dello scivolo – e l’improvviso annichilimento dei muscoli di Chris a causa di quei baci – lo fecero inesorabilmente cadere in acqua.
Quando riemerse. Tom iniziò a tossire appoggiandosi per sicurezza al bordo della piscina. In quell’istante non sapeva se ridere o meno per quello che era successo ma, alzando lo sguardo verso l’amico, trovò con semplicità la risposta a quel suo dubbio.
Chris era ancora sul bordo dello scivolo a fissarlo rosso in viso e un poco stupito. Anche se quella situazione aveva dell’incredibile per entrambi non era una cosa negativa, infatti non riuscirono a trattenersi dallo scoppiare a ridere.
“ Dovevi vedere la tua faccia mentre cadevi!”, lo prese in giro l’australiano.
“ Volevo vedere te!”, ribatté Tom. “ Smettila di ridere!”
“ Stai ridendo anche tu!”, esclamò Hemsworth.
“ Dai! Scendi giù!”, ordinò con un sorriso l’inglese, e senza farselo ripetere due volte, Chris scivolò verso di lui.
Forse dovevano parlare di quel bacio e dei sentimenti che si erano risvegliati… ma quando furono di nuovo vicini l’unica cosa che riuscirono a fare fu baciarsi ancora e ancora, abbracciandosi e carezzando i loro corpi bagnati.
C’era tempo per parlare e per mettere in chiaro tutto quello che li stava stravolgendo, per il momento preferivano lasciarsi cullare da quel piacevole silenzio.


   
 
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