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Autore: Mirokia    09/06/2012    6 recensioni
Con gli occhi chiusi, restavi con la schiena aderente all’armadietto che una delle mie spinte ti aveva destinato, e alzavi il capo verso il cielo, in cerca di un aiuto superiore che sapevi non sarebbe mai arrivato. Restavano chiusi per un po’, quegli occhi che si sforzavano di non piangere, e lo stesso i pugni dalle nocche bianche, che si riaprivano subito dopo le palpebre pesanti.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Dave/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Occhi chiusi


 

 

 

Con gli occhi chiusi, restavi con la schiena aderente all’armadietto che una delle mie spinte ti aveva destinato, e alzavi il capo verso il cielo, in cerca di un aiuto superiore che sapevi non sarebbe mai arrivato. Restavano chiusi per un po’, quegli occhi che si sforzavano di non piangere, e lo stesso i pugni dalle nocche bianche, che si riaprivano subito dopo le palpebre pesanti.

Con gli occhi chiusi, ti paravi il volto utilizzando le braccia, e indietreggiavi fino a finire con le spalle al muro, quel ridicolo abito argentato che ti fasciava interamente il corpo e mi stancava la vista, tanto che per un attimo anche io ho dovuto socchiudere gli occhi.

Con gli occhi chiusi hai stretto il pugno all’altezza del petto quando mi sono avventato su di te per baciarti. Ma li hai subito spalancati, quegli occhi, limpidi e terrorizzati, la bocca aperta in segno di stupore, quel pugno chiuso che ancora imbianchiva le nocche, la mancanza di parola, di respiro.

Con gli occhi lucidi e compassionevoli, tenevi al petto i libri di francese ed annuivi ad ogni mia parola, e muovevi le sopracciglia alle mie scuse disperate, e annuivi ancora, e quegli occhi erano capaci di leggermi dentro e lasciavano segni dolorosi all’altezza del petto e dello stomaco. Ti ho ringraziato, ti ho raccomandato di aspettarmi, e ancora tiravo su col naso, poi ti ho lasciato.

Con gli occhi bassi mi conducevi al centro della pista da ballo, e intanto mi dicevi che era il momento di farmi avanti, di dire a tutti cosa avevo dentro, di mostrarmi per quello che ero veramente, di spiattellare alla scuola la verità, nuda e cruda. Poi li hai alzati, quegli occhi, e li hai fissati nei miei, e hai atteso, e io avrei voluto piangere sulla tua spalla mentre ti stringevo forte a me, ma ho sospirato, ho detto che non potevo farlo, poi ti ho lasciato.

Con gli occhi chiusi sembravi rimuginare sul tuo drink, poi li alzavi e li dirigevi verso la figura del tuo ragazzo, che ballava indisturbato insieme al predatore dello Scandals, che di nome faceva Sebastian, mi pare. Hai sorriso un po’ quella sera, e il fatto che fossi io a farti sorridere mi ha stretto il cuore con violenza. Ed ero ancora lì per parlare, per godermi ogni singolo istante  in tua compagnia, ma poi mi hai lasciato.

Con gli occhi ridenti leggevi divertito ogni lettera lasciata dal tuo ammiratore segreto, ingenuamente convinto che quella fosse tutta opera di Blaine. La delusione che traspariva dal tuo sguardo quando ho sollevato la maschera da gorilla –ed è stato come privarmi finalmente della maschera sociale che indossavo da tutta la vita- è ancora impressa nella mia memoria, vivida e fresca, quasi fosse successo ieri. Abbiamo parlato, ho tentato, ti ho preso la mano, ho tentato ancora, ho fallito, e poi ti ho lasciato.

Con gli occhi rossi e gonfi, piangevi con me, insieme a me, e mi hai detto che eri davvero felice che fossi vivo, e se tu eri felice lo ero anche io. Ti sei seduto, abbiamo parlato e pianto ancora.
Con gli occhi chiusi mi hai suggerito di immaginare il futuro, e così ho fatto, e ho visto attraverso le palpebre la tua immagine sorridente che lasciava entrare in uno studio un bambino che indossava una larga maglietta di football. Mi baciavi, e scoppiavo di felicità che tu non ne avevi idea.
Mi hai preso la mano, l’hai stretta, mi hai fatto promesse, e non mi hai lasciato.

Con gli occhi chiusi, ti sei alzato sulle punte dei piedi e hai avvolto le braccia attorno al mio collo, quasi volessi appenderti, e io in effetti ero pronto a sollevarti da terra, a prenderti in braccio e portarti ovunque tu volessi. Ho sentito quelle labbra impossibili posarsi sulle mie dopo tanto tempo dalla prima volta, così irruente e istintiva. Abbiamo tenuto gli occhi chiusi per giornate intere, a percepirci l’un l’altro, ad incastrare  le labbra sotto un albero, su una panchina, chiusi in macchina, chiusi in camera, su un letto, in un bagno, sulla riva di un lago, in palestra, in auditorium, in un bar deserto, nell’angolo di una gelateria, nel buio del cinema e del teatro, sotto il sole cocente, contro il vento autunnale, sotto la neve paralizzante, tra gli insetti primaverili.
Non sapevamo toglierci gli occhi di dosso, le mani di dosso, le labbra di dosso, e giuravo di non essere mai stato così felice in tutta la mia esistenza.

Con gli occhi chiusi, mi hai permesso di violarti, di marchiarti, di farti mio e basta, me l’hai supplicato, lamentoso, con voce acuta ma flebile, con le dita che spingevano sulla schiena, i piedi che strisciavano sulle mie cosce , il respiro impaziente, i brividi persistenti, i capelli sudati sul collo, le labbra umide che mordevano debolmente, e ancora le richieste le suppliche, e io che ti ho accontentato, e non potevo aspettarmi nulla di più perfetto.

Con gli occhi chiusi pronti a piangere, tenevi la mano sulla bocca per paura di singhiozzare rumorosamente, e ti lasciavi infilare l’anello d’oro bianco, e arrossivi e annuivi convulsamente. Ti sei gettato tra le mie braccia con una smorfia sul volto, le mani che stringevano la mia polo sulla schiena, le lacrime felici che la inzuppavano sulle spalle.




Con gli occhi chiusi, riposi sulla rigida branda, le macchie rosse sulle guance che hanno ormai preso il colore del resto del corpo, quel bianco paradiso di cui non ero mai stanco. Mi dico che quella felicità era troppa per me, non mi meritavo di vivere in pace con me stesso, di amare ed essere amato, di avere accanto l’uomo perfetto. Per questo torno ad essere solo.
Con gli occhi chiusi sembri addormentato, e sei bello lo stesso, chissà se l’invidia degli angeli ti darà problemi. Qualcosa del genere non si può evitare, non è così? Non puoi prevedere l’ictus che bombarda il tuo cervello, non lo vedi, non lo senti, ti prende all’improvviso, mentre dormi, mentre fai il bagno, mentre mangi, ti sfoca le immagini, ti fa girare il mondo, dondolare il capo, abbandonarlo all’indietro, chiudere gli occhi.
Quegli occhi chiusi non li aprirai più, Kurt. E io non riesco a serrare i miei, perché non posso sopportare l’idea di dover vivere senza vederti girare per casa, fare da mangiare, appendere il bucato, mettere su musica, cantare una canzone, atteggiarti da diva, sfilare con abiti nuovi di zecca, sorridere, piangere, arrabbiarti, eccitarti, sfinirti, addormentarti, chiudere gli occhi e riaprirli la mattina successiva.
Non ci sarà più nessuna mattina. Buio, tutto è buio, e ho ancora gli occhi aperti, e sei bianco come il Paradiso, freddo come il marmo.
Mi hai detto che il fois gras mi era venuto bene, che la camicia che mi avevi comprato mi stava proprio a pennello, che quella sera avresti dovuto invitare Finn e Rachel per far assaggiare loro le mie prelibatezze. Hai fatto un colpo di tosse, hai mollato le posate sul piatto, hai puntato gli occhi già vuoti su di me, hai inclinato la testa di lato, hai chiuso gli occhi.
Poi mi hai lasciato.

Adesso chiudo io gli occhi, per ricordarti un po’, per tornare a vedere la luce per pochi istanti.
E sto così male da non sentire dolore.
E non dormo se non ci sei tu nel mio letto, e non mangio se non ci sei tu seduto accanto a me, e non vivo senza la tua presenza.
Con gli occhi chiusi sembro quasi morto. Quasi, perché l’amore per te, quello resta vivo, e mi tiene in vita.
Rimango vivo, ma con gli occhi chiusi.






§



 



Colpa di Frankie, che ha una cattiva influenza su di me. Colpa tua!
E io di tanto in tanto torno a scrivere su di loro, ma poi mi vengono fuori robe come queste e quando finisco mi chiedo…perché?
Sarò in pena per l’esame di maturità, credo.
Va beh, pace, un bacio al caro fandom Kurtofsky, se ci sono pezzi ancora sparsi in giro XD



Mirokia

   
 
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