- Titolo: Gentilezza
- Personaggi: Touya Kinomoto, Mirror (carta dello specchio)
- Genere: fluff
- Rating: Verde
- Avvertimenti: one shot
- Conteggio Parole: 538
- Note Che cosa meravigliosa, svegliarsi la mattina con l'ispirazione, senza nemmeno essere andati a letto, la sera prima, con l'idea di scrivere qualcosa su Card Captor Sakura (considerato da quanto tempo non scrivo, l'idea mi sembrava pura utopia).
Comunque nulla, io adoro Mirror e già da un po' volevo scrivere qualcosa su di lei e Touya. Sono tanto dolci<3




Touya tornò a casa dall'ennesimo lavoro part-time più stanco di quel che era abituato a essere, e fu solo per caso che vide la sorella uscire dalla finestra - volare, era la parola più adatta, seguita dal solito esserino arancione che si spacciava per peluche.
Rimase qualche istante a osservare la finestra illuminata dalla luce della stanza, cercando di reprimere la preoccupazione e quel senso di inutilità causato dall'impossibilità di percepire i pericoli.
Entrando infine in casa si ricordò che il padre sarebbe stato fuori per lavoro tutta la notte e salì al piano superiore, verso la cameretta di Sakura. Bussò, prima di aprire la porta.
La stanza non era vuota, e una bambina si voltò di scatto, sorridendo poi dolcemente alla vista del ragazzo.
- Ciao - mormorò Touya, ricambiando il sorriso. - Sei tu, vero? -
Non poteva più percepire nulla di strano nella ragazzina che aveva davanti in quel momento, ma era chiaro che fosse la stessa creatura che, di tanto in tanto, prendeva il posto di Sakura quando lei usciva a fare il suo dovere.
Mirror annuì con un cenno della testa e si sedette sul letto della propria padrona.
- Come hai fatto a capirlo? - chiese poi, benché Touya non fosse mai stato ingannato dal suo aspetto.
Ma le carte erano al corrente di tutto ciò che sapeva Sakura e questa volta la carta dello specchio pensava di non poter essere riconosciuta.
Il ragazzo intuì il motivo di quella domanda e si sedette accanto a lei.
- Ho visto Sakura uscire, poco fa - spiegò, fissando il muro davanti a sé. Sembrava un po' turbato, ma si accorse dello sguardo della ragazzina su di sé. -Sto bene -, la rassicurò allora, - ma so che è stato solo un caso, ormai non sono più in grado di percepire nulla e non sento alcuna differenza tra te e mia sorella. Così come non posso più sapere quando correrà dei pericoli. -
Mirror lo guardò dispiaciuta, sapeva bene quando lui volesse bene alla padrona e quanto desiderasse proteggerla.
- Ci penseremo noi - affermò la carta, con sicurezza. - Siamo in tanti e vogliamo tutti bene alla padrona. Ci penseremo noi, perciò -, poggiò la propria mano su quella di Touya, pregandolo con lo sguardo di credere in lei, - non le succederà mai niente. -
Lui la ringraziò, assicurandole di aver fiducia in lei ma alla carta questo non sembrò abbastanza per tranquillizzarlo.
- Ti avvertirò - aggiunse allora. - Ogni volta che prenderò il suo posto. -
Ma l'entusiasmo scemò subito, e abbassò lo sguardo rendendosi conto che avrebbe disubbidito, se l'avesse fatto.
Touya, il cui intuito non aveva affatto risentito della perdita dei poteri, le carezzò la testa dolcemente.
- Non preoccuparti. Conosco bene mia sorella e credo, ormai, di conoscere abbastanza anche te da potervi distinguere anche senza che tu dica nulla. -
Mirror rimase un po' triste qualche secondo, ma la gentilezza del fratello della padrona non poteva non farle effetto troppo a lungo.
Gli sorrise di nuovo, felice e lusingata al pensiero di poter essere riconosciuta senza dover andare contro gli ordini di Sakura evitando, allo stesso tempo, di dover mentire a Touya come fece la prima volta.