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Autore: Liz Earnshaw    09/06/2012    4 recensioni
La storia si concentra principalmente su Klaus e Caroline. Ci sono comunque tutti i personaggi ed Elena è ormai un vampiro. L'inizio vede Klaus infuriato per questo motivo, poi Caroline farà finalmente la sua comparsa!
Dalla seconda parte dell'8 capitolo:
-L’ho fatto perché… -Prima di continuare, scrutai ancora i suoi occhi, immersi nei miei. Erano celesti, limpidi come l’acqua e bellissimi come il cielo primaverile. Sorridevano sempre. Volevo, desideravo, speravo di vederli un giorno sorridere per me, nei cui confronti pareva riserbassero solo rancore. –Perché credo di provare qualcosa per te, Caroline. L’ho fatto perché volevo vederti felice. L’ho fatto in quel modo perché –sorrisi nervosamente, alzando lo sguardo prima di rincrociarlo al suo, spaesato-, perché io sono Klaus. –Mi fermai, ripensando improvvisamente alla mia stramba vita le cui immagini si ripresentavano, come sempre, nella mia folle testa. -Non ho conosciuto nessuno che mi abbia. –Ancora un’altra pausa, tesa a riprendere il tono della mia voce ormai troppo smozzato. Pensai a mia madre, se così potevo definirla. Accarezzai le labbra e il mento e ripresi, con calma - insegnato ad amare, ad offrirmi, a sorprendere. Non sapevo come dirti dove stessimo andando perché vedevo nei tuoi occhi l’ebrezza e l’eccitazione. Ma non avrei mai potuto colmarla, volevo vederti sorridere col cuore. Volevo vedere i tuoi occhi… brillare come le stelle, quelle che ti ho mostrato l’altra sera. Tutto ciò nonostante non lo facessero con me. Nonostante non lo facciano con me. Non mi importava, seppure non ti ignoro che me ne doleva e duole tutt’ora. Me ne sono convinto sempre più andando lì, ho capito che non avrei mai potuto organizzare qualcosa che rimpiazzasse il tuo bisogno di avere accanto qualcuno che ti ami, qualcuno che tu inspiegabilmente ami. L’ho fatto con rabbia perché… non volevo. Io non volevo farti andare lì, sapendo cosa poi sarebbe successo. –Digrignai i denti e scossi il capo, tentando di non pensarla fra le sue mani. - A cosa sarebbe servito mostrarti Los Angeles? A cosa sarebbe servito parlarti di come l’ho vissuta io, di cosa ho vissuto in tutto questo tempo. Tu pensavi continuamente a lui e questo mi ha fatto render conto della completa inutilità che rappresentavo, in quel momento. –Mollai la presa sulla porta, sedendomi sul letto. –Non potevo farlo con dolcezza, Caroline. Non potevo correre da te e dirti che mi dispiaceva vederti piangere in quel modo. Tyler stava arrivando, avrei rovinato tutto. L’ho fatto per te! –Battei i pugni sul letto. –Lo capisci? –Mi avvicinai, accarezzandole il viso troppo pallido. –Per te. –Terminai, aprendo la porta e fuggendo via da quella dannatissima stanza, evitando così la sua risposta.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehilà, come sempre vi incito a leggere ascoltando questa canzone (da cui è tratto il primo pezzo qui sotto): http://www.youtube.com/watch?v=dYQ_lse44gQ buona letturaaa

 

Puoi giacere affianco a lei e darle il tuo cuore, il tuo cuore. Così come il tuo corpo? E puoi giacere affianco a lei e confessare il tuo amore, il tuo amore. Così come la tua follia? E puoi inginocchiarti davanti al re.

Ma ditemi ora, dov’è la mia colpa nell’amarti con tutto il mio cuore? Una pagina bianca e una rabbia crescente. Non pensavi quando mi hai mandato all’orlo, all’orlo. Desideravi la mia attenzione ma hai negato il mio affetto, il mio affetto

POV CAROLINE

In un attimo Klaus fu alle mie spalle, pronto a bloccarmi.

-Prendilo! –Ordinò a Tyler, il quale afferrò il pezzo di legno e lo portò sotto il bidone.

In quel preciso istante, Klaus affondò il suo naso fra i miei capelli, quasi ansimando. E poi sparì, come il vento.

I brividi percorsero il mio corpo, stretto fra le braccia di un disperato Tyler.

-Vado a casa. –Aggiunsi, smorzando il suo sentimento.

-Ti accompagno? –Chiese, cercando di non assumere un tono fastidioso.

Sulle prime ci pensai, poi decisi di farmi una camminata.

-No, vado a piedi. Ci metto un attimo.

Non gli diedi il tempo di rispondere, che il mio corpo era già sparito dalla scena, lasciando l’ibrido avvolto dalla nebbia.

Mi infiltrai fra gli alberi del bosco, con velocità assurda e con estrema perfezione: era troppo divertente. Correre così mi faceva sentire viva e libera dai pensieri.

Arrivata a casa, raggiunsi subito il bagno e mi feci una doccia. Ero un vampiro, ma la stanchezza era così tanta che sprofondai nel letto senza neanche asciugarmi i capelli. Dopo pochi minuti mi ero già addormentata.

POV KLAUS

Ero posizionato come un giaguaro sull’albero. La luce della sua stanza era spenta, stava già dormendo. Ne fui felice. Mi aggrappai alla finestra e l’aprii, inserendomi nella camera di Caroline come fosse la cosa più naturale del mondo. Effettivamente lo facevo spesso: quelle volte che si addormentava lo faceva così profondamente da permettermi di entrare nel suo spazio senza ostacoli.

Dopo aver chiuso la finestra alle mie spalle mi stesi accanto a lei, sfiorandole le braccia stese supinamente.

-Quanto sei bella, Caroline. –Sussurrai in quell’orecchio insensibile alle mie affermazioni.

I capelli odoravano di lavanda, il corpo di ciliegia.

Odorai entrambi i due tipi di sostanze, sentendomene riempito fino al midollo. Sentivo che Caroline era dentro di me, sulla mia pelle. Anche se non come avrei tanto desiderato.

Non l’avevo mai sfiorata, semmai le accarezzavo il viso o la osservavo tenendomi a debita distanza e ritenendo la notte troppo corta per contemplare a pieno tutta quella bellezza.

Anche quella notte passò velocemente. Così mi alzai e andai verso la finestra. Mi voltai un’ultima volta a guardarla, compiacendomi di aver vissuto quello spettacolo e sentendomi quasi stremato dal suo aspetto angelico. Presi la rosa che avevo lasciato nel taschino, dimenticandomene, e la misi sotto il suo letto. Amava tanto le rose, ed io l’avevo capito.

-Klaus, no! Ti prego, aspetta. Aspetta ancora. –Ero a metà fra la finestra e la stanza, quando la giovane vampira proferì quelle parole. Spaventato e al contempo sorpreso, mi voltai. Fortunatamente non era sveglia.

Sorrisi, felice di essere presente nei suoi sogni, e me ne andai, prima che si svegliasse davvero.

POV CAROLINE

La mattina successiva mi alzai, leggermente rintronata. La testa mi scoppiava e avevo delle tremende occhiaie. Nello specchio, oltre a quelle enormi macchie violacee sotto i miei occhi, notai anche che la finestra era semi aperta.

La cosa mi sembrò piuttosto strana perché ero fissata su questa cosa. Come vi ho spesso detto, tendo a mantenere salde le abitudini passate. Infatti, pur non soffrendo né il caldo, né il freddo, sentivo in me il bisogno di chiudere sempre gli infissi di inverno. Ignorai comunque la cosa. Prima di alzarmi, inoltre, notai di aver assunto una posizione davvero strana. Ero così esporta che avrei rischiato di cadere. Sembrava come se due persone avessero tentato di stendersi su un letto singolo. Pensai subito che dovevo seriamente smetterla con quelle riflessioni assurde e che dovevo muovermi.

Mi vestii in un attimo e andai a fare colazione. Quel giorno ci sarebbe stato un ballo a Mystic Falls. Un ballo di mattina, al chiuso. Ero felicissima e volevo sbrigarmi, per raggiungere gli altri. Soprattutto Elena.

Indossai uno dei miei vestiti preferiti: bianco, totalmente ornamentato da pizzo. Smanicato e aderente. Sotto il seno ci inserivo sempre una cinturina beige con un fiocco. Indossai i miei decoltè dello stesso colore dell’accessorio. Aggiustai in un attimo i miei capelli spettinati, trasformandoli in soffici boccoli. Mi truccai, indossai una collana di perle e partii, prima di dare un ultimo sguardo alla camera che era impregnata di uno strano e piacevole odore, probabilmente rose. Sì, rose rosse e profumate. Prima di andar via definitivamente, mi inebriai ancora di quel famigliare e confortevole aroma.

Note dell’autrice:

Ordunque, che ne pensate?? Fatemi sapere. Come sempre ringrazio tutte voi che mi seguite, che avete la storia fra le preferite, e che mi riempite di complimenti. Un bacione enormissimooo!

   
 
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