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Autore: EclipseOfHeart    09/06/2012    3 recensioni
La J.T.P. è orgogliosa di presentare la prima grande serata dedicata interamente all’investigazione!
La sfida è aperta!
Noi abbiamo ideato il delitto perfetto, qualcuno sarà in grado di scoprire la verità? Di trovare l’indizio che non esiste?
Unitevi a noi nel Gran Galà del Crimine!

Cosa succede quando una sfida del genere si presenta nelle vite dei detective di Tokyo?
Leggete per scoprirlo! :D
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kogoro Mori, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il delitto perfetto

 

 

 

Capitolo II

 

{Casa Mouri – 9 Giugno, ore 19:30}

 

 

«Come sarebbe? Conan è malato?» chiese uno stupito Kogoro a sua figlia, mentre questa usciva dalla stanza del piccolo detective.

«Sì, niente di preoccupante, deve aver preso un colpo di freddo ed è un po’ raffreddato. Gli avevo detto che non sarei andata alla serata per rimanere con lui, ma non vuole assolutamente che non vada.» rispose Ran mentre si dirigeva nella sua camera.

«Beh, se non è grave e non ha la febbre, non ha tutti i torti. Quel moccioso sa badare a se stesso e poi sa che può sempre chiamarci per qualsiasi problema.» replicò il padre entrando da Conan.

«Ragazzino, sei sicuro che starai bene?»

«Certo, non preoccupatevi per me! Ora mi riposo e domani mattina sarò come nuovo!» replicò Conan infilandosi sotto le coperte, sorridendo leggermente.

«Bene. Dai Ran, forza, alle otto dobbiamo essere all’Hotel, è meglio se ci sbrighiamo!» gridò Kogoro.

«Sono pronta, sono pronta! Noi andiamo Conan, mi raccomando tieni vicino il telefono!» raccomandò gentilmente Ran, prima di uscire dalla casa insieme al padre.

Dopo una decina di minuti Conan saltò fuori dalle coperte, sano come un pesce. Andò velocemente in bagno per ingerire il prezioso antidoto e, dopo pochi minuti e alcune fitte di dolore, il ragazzino Conan lasciava il posto all’adolescente Shinichi Kudo.

Il giovane, prima di uscire, sistemò il letto in modo che sembrasse riempito dal corpo di Conan. L’effetto non sarebbe finito per quella sera e Ran, tornata a casa, sarebbe sicuramente entrata in stanza per controllarlo.

Indossò lo smoking che aveva preso da casa Kudo il pomeriggio ed uscì di casa fischiettando, emozionato dalla serata che lo attendeva.

 

{Hotel Mistui Garden – 9 Giugno, ore 20:00}

 

 

«Conan è ammalato? Oh no!» esclamò Ayumi quando Ran aveva comunicato a tutti i bambini la triste novella.

«Questa non ci voleva proprio, si sarebbe divertito un sacco!» disse Mitsuhiko condividendo la tristezza dei suoi due amici.

Ai, senza farsi notare, ridacchiava mentre il professor Agasa s’informava sulla salute di Conan, consapevole che il giovane godesse di ottima salute.

«Mi dispiace per Conan, ma penso che sarebbe meglio entrare.» dichiarò Sonoko, prendendo a braccetto Ran mentre tutti i bambini le seguirono, accompagnati dal professore.

«Hai portato la maschera?» chiese Sonoko, sorridendo furbescamente.

«Certo.»

«Che peccato che Shinichi non possa fare coppia con te!» continuò maliziosamente l’amica.

«Già… chissà dove si trova. Makoto non è potuto venire?»

«No, purtroppo sono sempre separata dal mio amore! E’ lontano e non poteva proprio esserci. Però stasera forse vedrò il mio Kiddo-sama!» gridò gioiosa, con gli occhi illuminati.

«Sonoko, non cambierai mai!» rise Ran, contenta di come la sua amica riuscisse sempre a tirarla su di morale.

Il gruppo entrò nella hall dell’Hotel, preceduta da Kogoro che faceva loro strada.

«Venite, il party si svolge all’ottavo piano. Hanno costruito una sala da ricevimento davvero grandissima, vi presenterò l’organizzatore.» disse il detective avvicinandosi all’ascensore.

«Quello cos’è?» domandò un curioso Genta, osservando una porticina poco distante.

«Mh, credo che sia un piccolo ascensore per le emergenze, così minuscolo non credo possa sopportare più di una persona.» rispose Kogoro, invitando poi gli altri a salire nell’ascensore appena arrivato.

Nella salita tutti commentavano il lusso del nuovo albergo, aperto da poco e già famoso per la sua bellezza ed il suo sfarzo.

Arrivati all’ottavo piano, uscirono in un corridoio, davanti a loro c’era una porta immensa che Kogoro si apprestò ad aprire. Furono tutti investiti dalla potente luce che rifulgeva nella sala, al centro di essa troneggiava un lampadario di cristallo, con le gocce che scendevano e riflettevano la luce. Era stato allestito un piccolo palchetto in fondo e da un lato della sala c’era un lungo tavolo dove i camerieri stavano iniziando a portare cibo.

Dall’altro lato vi era tutta una serie di tavoli, che già ospitavano gruppetti di persone intente a conversare.

Un cameriere si avvicinò a Sonoko e Ran per chiedere loro se volessero partecipare all’estrazione per diventare le partner del grande detective nel gioco; ovviamente le due rifiutarono subito notando però che già molte donne, nella sala, indossavano il braccialettino con il numero.

«Guardate quante belle signore! Speriamo che me ne capiti una meravigliosa!» esultò Kogoro, notando la stessa cosa delle due ragazze.

Si avvicinarono all’interno della sala e notando come tutte le donne indossassero la maschera, presero la loro per metterla sul viso; Ran aveva optato per una maschera azzurra che le coprisse semplicemente gli occhi, con i lati che finivano punteggiati di bianco, come a rappresentare le ali di un angelo, Sonoko invece aveva una maschera più lunga e che le copriva anche leggermente la bocca, di colore dorato e argentato.

Ovviamente entrambe le maschere erano abbinate ai vestiti delle due giovani, Ran, infatti, indossava un elegante e delicato vestito di tonalità azzurro tenue con due spalline sottili che s’incrociavano sulla schiena e che scendeva morbido fino alle ginocchia, Sonoko invece vestiva un vestito dorato con riflessi argentei nel copri spalle.

Ayumi le guardava con sguardo sognante, sentendosi piccola e desiderando, un giorno, di diventare bella come loro, soprattutto per far colpo su un certo bimbo con gli occhiali. A quel pensiero arrossì di colpo, cosa che Haibara notò subito

«Ayumi-chan, come mai sei tutta rossa?» chiese Ai fingendo un’aria da bambina e attirando l’attenzione dei due amici.

«Oh no, niente Ai-chan, tranquilla! Fa un po’ caldo, ecco tutto.» rispose la bimba ridacchiando.

«Ma questa sala è immensa, si potrebbero fare dei balli stupendi!» esclamò Mitsuhiko guardandosi attorno.

«Ma credo che spesso venga utilizzata anche per questo motivo, no?» ipotizzò Ayumi.

«A proposito di sale da ballo, miei cari bambini, che ne dite di un bell’indovinello?» propose il dottor Agasa, accarezzandosi i baffi con aria pensierosa.

I tre bambini sospirarono al pensiero del nuovo indovinello del dottore ma ovviamente non si opposero e lo ascoltarono.

«In una sala da ballo ci sono uomini e donne, le donne presenti sono 3, gli uomini sono il 99%. Quanti uomini devono uscire dalla stanza affinché la percentuale scenda al 98%? Le risposte sono: 5, 150 o 125.»*

«Ma dottore, è troppo difficile per noi!» si lamentò Genta che di calcoli non ci capiva proprio nulla.

«In effetti, professore, arrivare a mettere le percentuali mi sembra esagerato.» commentò Ai tranquilla.

«Sono sicura che Ai-chan l’ha risolto! Lei sa sempre tutto!»

«Penso sia 150, giusto?»

«Giusto… Ovviamente.» sussurrò infine Agasa, scontento che i suoi indovinelli fossero sempre troppo facili per Ai e Conan.

«150?!» disse Genta sgranando gli occhi.

«Certo, in origine erano 300, perché raggiungano il 98% le donne devono raggiungere la percentuale del 2%, quindi devono esserci 150 uomini in meno.» spiegò brevemente Ai mentre i tre la guardavano allibiti.

«La matematica è troppo difficile!» fu il mormorio di risposta che dettero alla piccola scienziata che rideva silenziosamente.

 

 

«Ran, chissà quale ragazzo ci chiederà di fare coppia con lui per la gara!» esclamò Sonoko adocchiando nella sala tutti i possibili ragazzi carini che avrebbe accettato molto volentieri.

«In realtà non credo che mi vada molto di giocare…» rispose flebilmente Ran osservando la sala con malinconia.

«Come no? Tu devi giocare con me!» dichiarò una voce dal nulla, spuntando dietro Ran e coprendole gli occhi con le mani.

Lei sentì il cuore accelerare di colpo, quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille, quelle mani che tante volte aveva stretto e che molte più volte desiderava che la cingessero non potevano essere confuse.

Arrossita, si girò piano mormorando un flebile “Shinichi”, piano perché temeva che fosse tutto un sogno e un suono di troppo l’avrebbe fatto scomparire.

Però non era un sogno e Shinichi, appena si fu girata, le sorrise.

«Shinichi! Ma che ci fai qui?» esclamò quindi Ran con l’espressione più felice del mondo.

«Beh, avevo sentito di questa serata in onore del crimine e dell’investigazione e non potevo permettermi di perdermela!» rispose molto semplicemente infilandosi le mani nelle tasche.

«Sono contenta di vederti.» replicò lei, arrossendo al ricordo del loro ultimo incontro, a Londra, della loro ultima conversazione.

«Anche io.» concluse lui, imbarazzato anche lui per gli stessi motivi.

«Kudo-kun! Finalmente ti fai rivedere da queste parti!» disse Sonoko per spezzare la tensione che aveva visto crearsi.

Shinichi salutò anche lei e poi andò verso il professor Agasa e Kogoro che manifestarono una grande sorpresa nel vederlo, anche se quella del dottore era tutt’altro che reale.

«Bene Ran, direi che ora non hai più nessuna scusa per non partecipare. Ora tocca a me trovare qualcuno!» affermò Sonoko, decisa e battagliera come sempre, iniziando a girare intorno a qualche tavolo.

«Ti va allora di partecipare con me?» le chiese Shinichi a bruciapelo mentre Ran era intenta ad osservare la sua amica.

«Certo che mi va. Dovremo impegnarci per vincere!» dichiarò combattiva alzando il pugno in segno di vittoria.

«Non avrete certamente battaglia facile voi due!» affermò improvvisamente una voce femminile alle spalle dei due giovani.

Ran e Shinichi si girarono di scatto e sorrisero nel vedere il famoso detective dell’Ovest, accompagnato dalla sua fidata amica.

«Hattori-kun! Kazuha-chan!» esclamò Ran andando incontro ai ragazzi, seguita da Shinichi.

«Ehi, ma cosa fate voi anche qui?» chiese il detective dopo i primi saluti.

«Secondo te potevo perdere una serata del genere? Ero troppo curioso e sono riuscito a procurarmi due biglietti grazie a mio padre!» rispose Heiji.

«E’ la stessa risposta che mi ha dato Shinichi, voi detective siete tutti uguali.» disse Ran scherzando e allontanandosi con Kazuha per andare a cercare Sonoko.

Heiji, appena le due si allontanarono, si rivolse verso Shinichi con aria interrogativa, non si aspettava di vederlo comparire nelle sue reali sembianze.

«La gara non era aperta ai bambini e io volevo partecipare ugualmente.» spiegò brevemente in risposta.

«Bene! Mi fa piacere! Altrimenti sarebbe stata una sfida troppo facile per me, finalmente potrai effettuare un’investigazione alla mia altezza.» replicò Heiji prendendolo in giro per l’usuale bassezza che si ritrovava da quando era diventato Conan.

«Divertente come sempre Hattori.» concluse Shinichi stizzito mentre l’amico gli dava pacche sulla schiena ridendo.

 

Intanto Sonoko girava nei tavoli della sala, un po’ per la curiosità insita in lei e un po’ alla ricerca di qualche bel cavaliere con cui passare la serata.

Aveva però notato che tutti i ragazzi più carini erano già occupati e, sospirando, stava per tornare verso il punto in cui aveva lasciato Ran, quando un ragazzo le urtò contro e le versò il bicchiere d’acqua che stava tenendo in mano sul vestito.

«Ma dove guardi! Menomale che era acqua!» gridò Sonoko per la macchia bagnata che le spuntava sul vestito.

«Perdonami! Non ti avevo proprio vista.» le rispose il ragazzo inchinandosi in segno di scusa.

«Tranquillo… Tanto questa serata non poteva proseguire se non peggiorando…» borbottò lei stizzita dalla sfortuna che quella sera sembrava perseguitarla.

«Mi dispiace davvero… Mi permetti di farmi perdonare chiedendoti se vuoi essere la mia detective per questa sera?» le propose galantemente il ragazzo imitando un gesto di baciamano.

Sonoko arrossì leggermente e osservò, per la prima volta, attentamente il giovane che l’aveva urtata. Vestiva uno smoking come tutti gli uomini della sala, però il suo era bianco, con il papillon e le scarpe nere, i capelli marroni chiari e corti e un viso con due occhi così scuri da tendere al nero.

Sì, era decisamente carino.

«Va bene, permesso accordato. Mi chiamo Sonoko Suzuki.» rispose quindi presentandosi.

«Piacere, io sono Yusuke Yamamoto.» replicò lui a sua volta offrendole un braccio che Sonoko accettò volentieri.

Verso di loro poi videro arrivare Kazuha e Ran, intente proprio nel cercare la loro amica. Lei alzò una mano nella loro direzione e dopo aver calorosamente salutato l’amica dell’Ovest, passò alle presentazioni del ragazzo appena incontrato.

Questi fece immediatamente impressione sulle due ragazze per l’impeccabile galanteria che dimostrava.

«Kazuha-chan indossi un vestito stupendo.» commentò Sonoko osservando l’abito rosa chiaro, stile impero che la giovane vestiva. Abbinato ad esso, anche la maschera di Kazuha era di un tenue rosa chiaro che faceva risaltare ancora di più i suoi occhi verdi.

«Grazie Sonoko-chan, anche tu stai davvero benissimo. Ora che l’abbiamo trovata possiamo tornare dai ragazzi e dai bambini. Ha detto Heiji che alle nove inizierà la sfida per le coppie.»

«Per bambini intendi Kudo e Hattori e per ragazzi gli altri quattro, giusto?» chiese Sonoko ridacchiando e spiegando a Yusuke il gruppo che presto avrebbe incontrato.

«Cosa? I famosissimi detective Shinichi Kudo ed Heiji Hattori? E tuo padre è Kogoro Mouri? Potrò seriamente conoscerli dal vivo?» gridò sorpreso Yusuke, con gli occhi aperti dalla sorpresa.

Le tre risero rassicurandolo e si dissero verso il tavolo, dove il professor Agasa, insieme ai quattro bambini, si era già seduto.

Anche la galanteria di Yusuke cessò quando si ritrovò davanti tre detective così importanti e famosi in una volta sola, iniziando a domandare una cosa dietro l’altra incapace di contenere l’entusiasmo.

«Effettivamente viviamo circondati da detective tutti i giorni e, ormai, ci sembra una cosa normalissima.» commentò ridendo il dottor Agasa.

«Detective tanto intuitivi, quanto tonti. Anche se a qualcuno l’aria londinese sembra aver fatto bene.» precisò Kazuha, guardando complice Ran che arrossì.

 

Ad interrompere quel momento fu la voce di Ayumi che disse: «Ehi, quelle persone si stanno avvicinando verso di noi.» indicando con il dito due uomini e una donna che, in effetti, erano proprio diretti verso di loro.

«Ma quelle sono proprio le persone che dovevo presentarvi! Che fortuna!» disse Kogoro, scostandosi dai due detective e Yusuke ed andando incontro alle tre figure, per poi presentarle.

«Allora, lui è l’organizzatore dell’evento nonché proprietario dell’albergo e stretto collaboratore del J.P.T. team, il signor Hiroshi Takayama! Questa donna è sua moglie, la signora Kayoko Nakamura e per finire questo è l’architetto che ha progettato l’intero Hotel, il signor Kazutoshi Imoto

«Grazie della presentazione Mouri-san, siamo onorati di averla qui.» replicò Imoto.

«L’Hotel è veramente bellissimo, i miei più vivi complimenti.» disse Heiji.

«Grazie. Ora con la prima sfida potrete visitarlo in maniera più approfondita, l’hotel è composto da 8 piani, sopra di noi c’è un attico in cui abbiamo anche una piccola piscina all’aperto, ma che viene poco utilizzata. La piscina più grande si trova al primo piano, superata la hall e il bar. Le cucine sono nei piani inferiori e ovviamente in ogni piano sono presenti le varie camere d’albergo con una sala ristorante.» spiegò brevemente Takayama.

«C’è una sala ristorante ad ogni piano?» chiese Shinichi.

«Sì, ma solitamente le usiamo nei periodi in cui l’albergo ha un alto afflusso di gente, negli altri periodi si riuniscono nella sala ristorante grande sempre al primo piano.»

«Oh ma guardate che strano gruppo di gente che vedo qui riunita! Siete sicuramente il tavolo più eclettico!» esclamò di colpo una voce, interrompendo la discussione.

«Zio!» rispose Sonoko alzandosi per salutarlo.

«Salve Sukuzi-san! Ho visto la Spilla di Lapislazzuli e devo dire che è veramente un bellissimo gioiello.» disse Kogoro complimentandosi.

«Vero, vero Mouri-san. E sono qui, oltre che per la festa, proprio per impedire che quel ladruncolo da quattro soldi di Kaito Kid se ne impadronisca! Stavolta la sicurezza attorno alla spilla è troppa e lui non potrà passare sopra le mie difese e quelle della polizia!» affermò Jirokichi mentre Sonoko, invece, sperava ancora di poter vedere il famoso ladro quella sera.

«Ma dove tenete nascosta e protetta la spilla?» chiese Shinichi.

«E’ proprio in questa stanza! E’ in quella camera da cui si accede dalla porta in fondo alla sala, ma è custodita in modo impeccabile!» concluse Jirokichi continuando a pavoneggiarsi.

«Oh ma sono quasi le 22:00! Le chiedo di seguirmi, per favore, Mouri-san. Ora andremo nel palco, in fondo alla sala, per estrarre il numero della donna che vi farà da partner per stasera. Nel frattempo spiegheremo le regole della prima parte del gioco, invitando tutte le coppie ad iscriversi il più presto possibile che alle 22 precise il gioco inizierà.» disse Takayama per poi dirigersi verso il palco, in compagnia della moglie, dell’architetto e di Kogoro.

«Ran, presto, dobbiamo andare ad iscriverci!»

«Sì giusto, Sonoko. Tu non vieni Kazuha-chan

«Nono, io ed Heiji ci siamo già iscritti, vi aspetteremo qui.»

 

 

Fine del II capitolo.

Cosa dire…? Il gruppo inizia a formarsi xD potevano mancare i miei adorati Heiji e Kazuha? Giammai <3

Ho fatto una ricerca sui nomi giapponesi e vi assicuro che tutti quelli che leggete esistono sia nomi che cognomi u_u

Passando all’*: so che Agasa fa sempre indovinelli inerenti alle parole giapponesi, ma perdonate la mia scarsa conoscenza della lingua giapponese x°D ho dovuto per forza trovare enigmi italiani.

Spero stia continuando a piacervi :3

Bacio!

 

EclipseOfHeart

 

   
 
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