[ Episodio uno - Parte a ]

Chiudi gli occhi.

Respira.

Hai freddo, hai i brividi, senti la pelle d'oca.

Stringi convulsamente i pugni, ma non serve a trattenere le lacrime.

Fai un passo, due, cadi.

Sei in suo potere, sei in sua balia, e non puoi farci assolutamente niente. E' lì, ti guarda, gioca con te. Appare, scompare, e non puoi assolutamente farci nulla. Ti imponi di non urlare perché sei chiuso da solo dentro una scatola di camera, vuota, bianca, senza niente. Hai dieci anni da trascorrerci, ma hai sempre saputo che questo era il prezzo quando hai incominciato a giocare al "Grande Gioco*". La pena è dura, è cruenta. I nemici hanno menti perverse, sono ingegnosi, sono più furbi di te. Sono crudeli, maligni, cattivi, oscuri, sadici al limite del vero simile. Loro sono il Male. E tu? E tu anche, ormai. Male contro il Male, mica si è in uno di quei tanti romanzetti d'appendice, l'Eterna lotta tra luce e buio. La luce è morta da troppo, il Male regna da secoli. Ma è ancora lotta. Tra male e male, è lotta, i Buoni sono là fuori, indifferenti, non sanno, non si accorgono, sono così ingenui! E tu anche eri così ingenuo, quando hai deciso di giocare. Sapevi a cosa andavi in contro. Hai scelto. E ora ogni autocontrollo va a farsi fott*re, perché la perversione e il sadismo superano ogni limite.

E combattere...non serve...assolutamente a niente. Sei fuori dal gioco, dal gioco di potere, ti sei fatto fregare.

Hai fame. Hai sete. Hai sonno. Ma non puoi mangiare, non ti danno cibo. Non puoi bene, l'acqua è lì invitante, ma sai bene che è contaminata. Non avvelenata, no: lasciarti morire sarebbe troppo facile per lui, nemmeno divertente. E' contaminata da un germe, un morbo, quello che uccide più lentamente possibile. E non puoi farti fregare, non puoi cedere.

Hai sonno, ma se ti sdraiassi e cercassi i dormire, lui accenderebbe tutte le luci possibili, le punterebbe verso i tuoi occhi, farebbe caos, chiasso, ti manderebbe dentro quella cupola qualcosa di troppo pericoloso da lasciarti dormire senza affrontarlo. L'ultima volta erano gli scorpioni, quella prima i serpenti: ma il veleno, il veleno mai mortale. Solo paralizzante. E' una tortura, una tortura sadica, corporea e mentale. E non stai neanche a sperare che finisca presto perché sai che se anche la sorte ti graziasse tutto ciò ha inciso sulla tua pelle troppo per essere cancellato, dimenticato. La parte peggiore di una tortura non è la tortura stessa, ma ciò che ne segue.

Hai paura, e non riesci a controllare il tremore delle mani talmente tanta ne hai. Chiudi gli occhi.

Non finirà. Ti ripeti. Non finirà.

E' tutto ciò che sai.

Non finirà.

E non tenti nemmeno ad abituartici, non servirebbe.

Non finirà.

Non finirà.

Non finirà.

( continua )