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Autore: Eristena_Merisi    09/06/2012    3 recensioni
Questa storia parla di due ragazzi che conosciuti su un social network e che finalmente possono trascorrere tre mesi insieme. Un'amicizia nulla più che sfocerà in una notte bollente su cui ci si è tanto scherzato prima. Buona lettura!
Genere: Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciau ^^
Ringrazio veramente di cuore tutti voi che continuate a seguire questa mia scemenza ^^
Ringrazio chi ha messo la storia nei preferiti nei seguiti e nelle ricordate e soprattutto chi continua  a recensire.
Mi scuso come sempre per il ritardo nel postare ma ultimamente è tutto un casino continuo!
Dopo di queste chiacchiere inutili vi lascio finalmente alla lettura.
Al prossimo capitolo anime!


-         Tu eri l’ultima persona che doveva rompere le palle in questo momento!-   
Eh ma aspettavo anni per picchiarlo violentemente, e presto sarebbe arrivato il momento!
-         Amowe ho forse interrotto qualcosa? Ti sento un fiatone!- Rise di gusto dicendo la frase con tono malizioso.  Anthony in tanto con aria stranita si era messo a sedere con me ancora sopra seduta a cavalcioni e mi guardava con aria interrogativa.
-         E se ti dicessi di si? Si può sapere che cazzo vuoi alle 3 del mattino?-
Sento il telefono sparirmi da sotto le mani e guardo Anthony che scoglionato guarda il display per vedere chi è lo scassa minchia.
-         Porco Zio tu non potevi chiamà in momento migliore! Questa me la pa.. –  Gli ristrappo il telefono di mano e incomincio ad urlare come una pazza tantè che Anthony allontana di poco la testa per non rompersi un timpano.
-         Alaimo Silvio se non ha un fottuto motivo valido per chiamare dimmelo che appena ti vedè ti strappo i cojoni e te li faccio ingoiare!- credo che la mia minaccia sia servita a qualcosa perché tutt’ad un tratto ha smesso di ridere e la voce si è calmata.
 
-         Sta calma ho chiamato solo per dirti che Francesca ti saluta e che ti manda la boccetta di profumo che avevi chiesto, tra due ore prendo il treno e scendo giù avverti Antonio… - Il suo tono di voce era docile come un agnellino. Ma ad un tratto collego quello che ha appena detto…
 
-         Tu essere immondo, mi stai dicendo che sei a Roma???-  Cazzo allora doveva prendere una cosa molto più importante di una boccetta di profumo…
 
-         Si te l’ho detto scendo con il treno tra due ore sto aspettando con mio cugino a Termini. – Ad un tratto si fece confuso e aveva anche le sue ragioni.
 
-         Chiama Francesca fatti venire a prendere e fatti portare a casa mia, le chiavi ce le ha lei del garage, la mia bambina ha il pieno muovi il culo e portala giù poi il biglietto del treno telo ripago io!- Cazzo potevo avere la mia bambina qui giù. Già stavo soffrendo ad averla lontana ma presto sarebbe tornata nelle mie mani… 
 
Vidi Anthony aprire di poco la bocca e sussurrare senza voce la parola “pandorina”. Aveva già capito tutto e gli occhi gli incominciarono a luccicare.
 
-         Cioè tu mi stai chiedendo non solo di entrare nel tuo Pandoro ma anche di portarlo giù – Silvio si stava emozionando. Mi aveva sentito parlare così tante volte della mia pandorina che oramai la conosceva.
-         Sbrigate chiama quella deficiente e corri a prende la macchina! Se me la graffi non me ne fotte un cazzo ma guai a te se ti fai fermare dalla pula! – Se aprivano il cofano ero fritta. Non era vistosa per niente era una semplice panda grigia di quelle vecchie piena di graffi e tutta zozza di fango. Ma aprivi il cofano e ti veniva da piangere…
-         Lo regge il minimo quella macchina? – La sua voce era spaventata. Gli avevo detto tutte le modifiche che le avevo fatto e sapeva che non poteva scherzarci.
-         Tu vai tranquillo, attento quando freni che ti inchioda tutte e quattro le ruote, allacciati la cintura di sicurezza e cerca sotto il sedile quell’altra che se ti imbuchi in qualche stradina sterrata di do il permesso di divertirtici. Sbrigati!- E riattaccai così senza dirgli nient’altro e senza sentire altre domande. L’idea di averla sotto le mie mani in questi mesi mi stava mandando il cervello in ebollizione *_*
- Mi spieghi perché non te ne fotte mai un cazzo di quando ti scocciano qualcosa nella macchina? Io mi incazzerei come una belva-  Anthony mi aveva abbracciata e ci eravamo stesi di nuovo vicini ma stavolta distesi entrambi sul letto.
-         Perché mi diverto un casino a rimetterla a posto – Gli sorrisi e lui mi diede un bacio sul naso.
-         La mia meccanica – Disse con voce ironicamente dolce scompigliandomi i capelli.
Ridemmo e all’improvviso “Hasta Que Salga El Sol” di Don Omar ci interruppe…
 
-         Cazzo la sveglia!- Erano già le quattro del mattino! Poooorca pupazza dovevo sbrigarmi a farmi una doccia e scendere alle cucine.
-         Di già?- Anthony mi lasciò per alzarsi a  guardare l’ora mentre io mi precipitai in bagno lanciando per l’aria la maglietta prima di entrare in bagno.
Apro l’acqua della doccia e la faccio scorrere mentre cerco nel cassetto della biancheria un reggiseno e un paio di boxer neri. Prendo il mio completo preferito con ricamature verde acido fosforescente e la scritta sul sedere “Dont Touch My Tralala”.
Mentre mi insapono lo sento strillare dalla camera:
-         Quasi quasi dormo qui, non ho mai dormito alla cinesina!- Rido ripensando al materasso per terra e i cuscini rotti.
-         Tesoro ma non vieni a insaponarmi la schiena?- Lo provoco mentre mi sciacquo lo sciampo.
-         Mammina non te le ha fatte le manine? – Esco dalla doccia e dopo essermi asciugata mi metto il completo uscendo dal bagno.
-         Dove sono finiti gli uomini di una volta che avrebbero urlato “si tesoro arrivo”! E ti avrebbero baciata con forza incastrandoti nell’angolo della doccia? – Rido mentre mi asciugo di fretta un asciugamano i capelli mostrandogli il mio bel fondoschiena .
 
Lo vidi che guardava assorto la scritta mentre mi rispondeva.
 
-         Ma guarda te! Uno cerca di fare il gentil’uomo e ti criticano pure! ‘Ste donne d’oggi!- Ride mentre mi si avvicina e mi cinge i fianchi.
Sorrido e poso l’asciugamano. Volto la testa in alto per dargli un bacio all’angolo della bocca.
-         Per me se dormi qua non c’è nessun problema anzi, mi piacerebbe essere la cameriera che tra poche ore ti troverà in mutande nel mio letto. – Rido come una scema mentre incomincio a mettermi la divisa di sala.
-         Tzè che te pare! Gli ridò una ventina d’anni di salute a quella povera donna! -  Si siede sul letto e incomincia a giocare con il mio telefono.
-         Non per dirti niente ma sono le 4 e 40 se non vuoi far tardi devi truccarti e pettinarti in 20 minuti credi di farcela? – Ih mamma sono di nuovo di prescia!
-         No che non ce la faccio intelligentone  mentre mi trucco vedi che puoi fare per i capelli sbrigate damme na mano! –
Finisco di mettermi la divisa di corsa stando attenta a non sgarare le calse e mi precipito in bagno seguita da Anthony.
Mi metto davanti allo specchio ad armeggiare con cipria matita e mascara mentre lui con phon e piastra mi sistema i capelli.
-         Ce l’abbiamo fatta? – Mi mette dritta con la schiena e mi esamina per vedere se sono in ordine.
-         Direi di si – Mi dà una pacca sul sedere e mi direziona fuori dal bagno.
 
Mentre mi metto telefono e  sigarette nella tasca interna della giacca lo vedo togliersi i pantaloni in modo da dormire più comodo.
 
Certo che se Silvio non ci avesse interrotto…
 
-         Cara signorina Merisi la informo che sono le 5 e che lei dovrebbe essere già nelle cucine e la informo anche che la potrebbe smettere di spogliarmi con gli occhi visto che son già quasi nudo – Ridi della mia espressione arrabbiata e mi fa gli occhioni mentre io sbatto la porta.
Perché devo avere sempre quei fottuti 5 minuti di ritardo.. perchèèèè! Entro di corsa nell’ascensore e incomincio a riflettere.
Sono le cinque del mattino e non ho dormito questa notte dopo uno stancante servizio di 135 persone ed ora devo andare di a fare di nuovo la mice en place e servire altrettante persone… bello.
 
   
 
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