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Autore: Lily_Cissy    10/06/2012    1 recensioni
So che riterrai strana questa lettera di una ragazza estremamente confusa, so che sarà così, la giudico priva di senso io che l’ho scritta...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Linea Sottile
 
Ho sempre odiato dipendere dagli altri. Ho sempre creduto che i difetti prevalessero in me, ma se c’era un predicato del mio essere che sostenevo con fierezza era proprio la mia capacità di essere perfettamente a mio agio anche da sola. Sono conscia della mia mente come pochi lo sono, essa è un luogo inespugnabile, una fortezza dove i giudizi negativi, le parole dettate dall’invidia e dall’odio non possono giungere. Ciò, tuttavia, può sembrare un paradosso, perché in effetti io dipendo dalla mia mente e da me stessa, ma ciò non mi turba. Al contrario ciò che mi preoccupa è dover essere legata a qualcuno che non sia io, ma fino ad ora sono sempre riuscita ad evitare una situazione simile. Ho una migliore amica, ma sento di non dipendere da lei, sento di essere completamente completa nel mia “solitudine”. Ma non è così, non con te. Mi risulta difficile esprimere ciò che risiede nel lago del mio cuore, e ciò mi rende profondamente a disagio.
Un giorno ho letto da qualche parte che la felicità sta nel trovare il giusto equilibrio tra due opposti, eccesso e mancanza, amore e odio. Forse è questo il motivo per cui non mi sento pienamente felice, non so se ciò che mi sconvolge sia un sentimento di candido innamoramento o di terribile furore, e l’approccio razionale non ha contribuito a fornire delucidazioni. Mi muove è al contempo un estremo disappunto nei tuoi confronti, poiché tu minacci la mia autonomia, sconvolgi la mia mente, fai crollare tutto quello in cui credo, con uno sguardo. Ma inutile negare che l’odio esiste perché in egual misura in me vive il suo opposto, ovvero ciò che mi colora di rosso le  gote, causa primaria di quel fenomeno definito in gergo “le farfalle nello stomaco” e motivazione principale della nuova paura che attanaglia il mio cuore, il terrore di non essere ricambiata.
Don’t be scared…
Un dubbio mi sconvolge: sono meglio i rimpianti o i rimorsi? Dall’alto della mia razionalità e della mia scarsa attitudine nei confronti di tutto ciò che implichi una compartecipazione sentimentale, non riesco a trovare una soluzione. So che riterrai strana questa lettera di una ragazza estremamente confusa, so che sarà così, la giudico priva di senso io che l’ho scritta, ma non posso negare che al contempo sono orgogliosa del mio coraggio, che mi ha consentito di porre fine all’incertezza e di scriverti. Due sono le possibilità ora a tua disposizione: ridere della mia follia oppure tentare di comprendere. So che questo mio tentativo di rischiarare la bufera infernale che avvolge il mio corpo è più che vano, ma ciò che credo di voler dire è che detesto dipendere dagli altri, ma per te lo farei, metterei da parte la mia razionalità. Ora sta a te, c’è una linea sottile, tra star fermi e subire, cosa pensi di fare? Da che parte vuoi stare?
  
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