“Essere un auror”
Capitolo 1:
“Ti amo
Ginny”. Hermione disse quelle parole all’improvviso, completamente coperta
dalla cenere e con la veste lacerata…poteva sembrare una frase dettata dalla
difficoltà del momento, ma non era così. La ripeteva ogni giorno allo specchio
da più di un anno, da quando Harry era morto. Era accaduto durante quella che
doveva essere la battaglia finale contro Voldemort, davanti agli occhi di una
Ginny ferita e disperata, che aveva visto il suo ragazzo spegnersi per sempre
senza riuscire ad intervenire. Da allora la sua vita era stata un inferno…i
mangiamorte cercavano di riportare il vita il Signore Oscuro in ogni modo,
seminando morte e distruzione ovunque. Pochi istanti prima la casa dei Weasley
era stata rasa al suolo, e nei mesi precedenti Charlie e Percy erano stati
uccisi crudelmente in uno scontro. “Ti amo Ginny” lentamente Hermione pronunciò
di nuovo quelle parole, guardando intensamente la ragazza dai capelli rossi
negli occhi…scoprendo che stava piangendo. Singhiozzava disperata, e non aveva
il coraggio di abbracciarla. Sapeva che sarebbe stato difficile, ma valeva la
pena di rischiare. “Ti amo Gin…” cominciò a ripetere, ma fu interrotta da un
tono brusco e violento. “Sei sicura di volermi amare? Sai cosa significa? Non ho
niente da offrirti, non ho più una casa, non ho un lavoro…la mia famiglia è
distrutta! Davvero mi vuoi? Credi di riuscire a sopportare la mia vita? Hai
idea di cos…” Ginny non riuscì a completare la frase, quella che era stata fino
ad un attimo prima la sua migliore amica la stava abbracciando. Era una stretta
salda, ma allo stesso tempo delicata…come se fosse stata consapevole che
avrebbe potuto spezzarsi da un momento all’altro, fra le sue braccia. Non
avrebbe saputo definire la sensazione che provava mentre Hermione l’avvolgeva
con la sua veste da auror, ma era piacevole…per qualche breve istante si era
sentita tranquilla, nonostante tutto. “Si, ti voglio davvero. Da sempre. È per
questo che ho lasciato tuo fratello, e che sono disposta a dedicarti la mia
vita...voglio stare con te Ginny. Non mi interessa cosa comporterà, insieme
possiamo risolvere tutto. Ti prego, se anche tu provi lo stesso per me, se
pensi di poterlo provare, ti prego…lo devo sapere” la più grande parlò, calma e
decisa, senza mai lasciare andare l’altra, accarezzandole lievemente i capelli.
Che bei capelli aveva Ginny…morbidi, di un colore caldo e brillante…l’aveva
sempre pensato. E mai avrebbe immaginato di riuscire a parlarle dei propri
sentimenti, il rischio che correva sarebbe stato troppo elevato. Ma quando
aveva assistito alla distruzione della Tana, quando aveva visto la
rassegnazione nei suoi profondi occhi azzurri…non aveva resistito. Se esisteva
un modo per renderla felice come un tempo spettava a lei metterlo in atto,
provarci almeno. E quello era il suo tentativo, l’ultima speranza. Ginny era
leggermente più alta di lei, aveva il capo poggiato sulla sua spalla destra e
sembrava non riuscire a muoversi…ne percepiva a stento il respiro. “Ti amo
Ginny” disse ancora una volta, dolcemente, come se pronunciare quelle parole
fosse l’unico scopo della sua vita. Ma l’altra non parlava, non si muoveva,
sembrava sotto shock. Hermione cominciava a sentirsi agitata, sentiva che
quell’ultima opportunità si stava sgretolando sotto i suoi piedi…aveva paura.
“Anch’io”. Era stato solo un sussurro, eppure era giunto al suo cuore come un
grido. La più grande tremava leggermente, un po’ per il freddo un po’ per la
tensione…forse l’aveva solo immaginato. Ginny la guardava intensamente, le
dividevano solo pochi centimetri, teneva il viso di Hermione fra le mani e lo
accarezzava dolcemente. “Ehi…guardami. Anche io ti amo” quel suono proveniva
dalle sue labbra, la più piccola dei Weasley stava parlando davvero. La
amava…non poteva crederci, le aveva appena detto che la amava. L’auror cominciò
a piangere, silenziosamente, con la testa che quasi le scoppiava. Aveva atteso
quel momento per mesi, ed era arrivato. Ginny la stringeva forte come aveva
sempre sognato, dandole dei dolci baci sulla guancia…a contatto col suo corpo
si sentiva a casa. Hermione sentì che l’altra sfiorava le sue labbra con le
sue, soffermandosi per qualche attimo…il suo cuore quasi smise di battere. “Ti
amo Hermione, ti amo, grazie. Se non fosse stato per te sarei tra le macerie e
non tra le braccia della donna che amo…grazie” Ginny sorrideva, come non faceva
da tantissimo tempo, sembrava quella che la accompagnava durante le lunghe
passeggiate nel parco di Hogwarts. Quello sguardo pieno di una gioia che
sembrava persa per sempre risvegliò la più grande, che prese l’altra per mano e
la guidò verso una passaporta a pochi metri da loro, che le avrebbe portate al
San Mungo. Avevano entrambe bisogno di essere curate, l’esplosione aveva
procurato alla maggior parte dei presenti numerose ferite…e i mangiamorte si
erano smaterializzati prima che riuscissero ad individuarli. Nonostante fosse
il comandante della squadra di auror in servizio aveva portato Ginny al San
Mungo abbandonando il luogo del disastro…sapeva che probabilmente le sarebbe
costato, ma non le importava. Aveva lasciato il comando a Ron, era bravo e
sapeva cosa fare. Doveva occuparsi della sua vita, non aveva tempo per il
lavoro…amava la sua occupazione e ci teneva a non perdere il posto, ma Ginny
era la persona più importante della sua vita e non avrebbe permesso a niente e
nessuno di farle del male. Non più. Per loro era cominciata una nuova vita, una
nuova vita insieme…e l’aveva giurato a sé stessa: Ginny sarebbe stata felice,
come meritava.
Il giorno dopo
erano entrambe nella sala d’ingresso del San Mungo, e Hermione le consegnò
delle chiavi dorate dicendo “Sono le chiavi di casa, sai già dov’è…mi
raccomando stai attenta se attraversi Diagon Alley. Io devo andare al Ministero
a fare rapporto, tornerò tra un paio d’ore spero. Ti amo”. Piacevolmente
sorpresa da quel gesto, Ginny la ringraziò arrossendo, e si preparò per
smaterializzarsi e apparire a casa di Hermione. Non la vedeva da molto tempo…