Once upon a
time there were a boy and a girl.
Lui era
complicato.
Lei era insicura.
Ma com'è nato tutto quanto?
La gente da poca importanza ai Social Network. Molti lo prendano in
considerazione
poiché è un modo più "freddo" per
comunicare. Basta un semplice
'hey', o un 'ciao, come va?' per stabilire la socializzazione. Se si
trova una
persona davanti è molto difficile attaccare bottone in
questo modo.
Twitter.
Ed è
così che
comincerà la nostra storia: da un tweet. Ellie non riusciva
a vedere oltre
quella finestra della sua stanza, tutte le ragazze erano lì
fuori a giocare,
mentre lei era dentro casa a studiare. Voleva essere il meglio. Ma per
lei?
Forse, ma sicuramente per i suoi genitori. Sì, non voleva
mai deluderli,
sarebbe stata la fine del mondo. E non era da biasimare, erano la sua
famiglia,
assiame al fratello maggiore di due anni, Simon.
Era sempre
stata poliedrica, tanto quanto il suo ingegno. Voleva essere
il
meglio per tutti, ma per la sua famiglia in primis. Erano gli unici che
poteva
avere accanto, coloro sui quali contare nel momento di bisogno.
Aveva quindici
anni, e i suoi occhi color nocciola venivano coperti dalla
frangia di capelli, color biondo scuro. Occhi che brillavano di
speranze e di
sogni, ma camuffati da paure ed insicurezze.
Il suo corpo
non aveva mai assunto una forma precisa, a volte troppo magra, a
volte troppo grossa: ma secondo il suo parere. Gli altri non la
giudicavano per
l'aspetto fisico, o almeno non glielo rinfacciavano, ma lei aveva paura
che le
potessero parlare dietro, alle spalle.
In quel
momento essere erano coperte da una giacca in pelle del fratello. Era
inverno, per la precisione il 28 dicembre, e sentiva molto freddo.
Era ormai per
lei abitudinario addormentarsi davanti agli ultimi ceppi del
camino, o di fronte alla stufa, che emanava un calore che sembrava
abbracciarla
nei momenti per lei più cupi e di solitudine.
Voleva
sentirsi solamente amata. E sentirsi speciale per qualcuno. La sua
famiglia trovava sempre il pelo nell'uovo, favorendo Simon in tutto.
'Simon, ti
accompagno a scuola?', 'Simon ha preso un voto più alto del
tuo', 'Simon non
era come te'.
- Ma cosa
vogliono da me? - Sussurrò a se stessa, mentre portava le
gambe al
petto.
Anche se a
volte si sentiva lontana da lui, allo stesso tempo lo sentiva
vicino, più vicino che mai. Mentre tutte le ragazze erano
fuori a "fare le
galline", come lei diceva, lei era fra qualche libro o fumetto, o a
scrivere. Le piaceva la lettura, trovava nei libri conforto e
sicurezza. Come
una sorta di scudo dalle problematiche che il destino le poneva davanti.
Era stato
l'unico a portarle qualche amicizia, trasmettendole così
interessi
prettamente maschili: il calcio, i videogiochi, Dragon Ball, ecc.
Poteva essere
una vera nerd, ma non si faceva mettere i piedi in testa. Forte,
ma fragile.
Alzò
lo schermo del piccolo Asus rosa che portava di fronte alla collezione
dei
libri di Harry Potter, accanto al suo stereo. Guardò
l'orario dal cellulare:
18.52.
- È
presto, ma troppo tardi.. - Disse, quasi bofonchiando.
Finalmente il
laptop si accese, e clicco sull'icona che la portava direttamente a
Twitter.
Tweet @Lullaby: I
hate this town..
Si era
trasferita con la sua famiglia a soli tre anni, e per quei dodici anni,
le ragazzine del luogo l'avevano snobbata.
Milesville,
nella contea di Haakon, era una cittadella né molto grande,
né
molto piccola. Normale, se così proprio si potrebbe
definire. Forse per lei era
troppo grande, anche se conosceva le strade a memoria, si poteva
perdere fra i
meandri della sua testa.
Mentre
brillante. Cuore d'oro. Animo puro.
Tutto
ciò che fai di lei una ragazza modello, ma allora: che
problemi poteva
avere con la gente?