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Autore: AlexCrissColfer    10/06/2012    1 recensioni
Essendo la mia prima FF, ho deciso di costruirla intorno alla mia coppia preferita nel telefilm: Kurt Hummel e Blaine Anderson. Tutta la storia è narrata dal punto di vista di Kurt e parla del suo stato d'animo nel momento in cui si lasciano. Naturalmente ci saranno dialoghi tra i due e diverse situazioni (a momenti quasi imbarazzanti) in cui entrambi si imbatteranno, quindi, sperando di avervi infuso (anche solo minimamente) curiosità, vi auguro una buona lettura chiedendovi anche un minimo di clemenza nelle critiche!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA D’INIZIO CAPITOLO:
Avevo pensato ad un modo per coinvolgere meglio voi lettori, quindi, quando metterò un asterisco in questo modo ((*)), dovrete aprire la canzone e leggere il tutto con quel sottofondo. THAAAAANKS <3
 

 
Capitolo 13 : Who Cares Baby?
 
 
Sì, quello probabilmente poteva essere ricordato come “Il giorno più importante della mia vita”, dato che avrei fatto quello che più temevo ma speravo nella mia vita. Dopotutto era sempre stato nei miei progetti fin da quando ne ho memoria. A 9 anni avevo cominciato a collezionare riviste per matrimoni, ma essendo consapevole della mia omosessualità, non avrei mai pensato che prima o poi sarebbe arrivato quel momento anche per me. Blaine era tutto ciò che di più bello c’era al mondo. Mi aveva sopportato durante il mio periodo del trasferimento alla Dalton, mi aveva fatto coraggio nel momento in cui avrei dovuto parlare con il vecchio ed omofobo Dave, mi aiutava a stare bene psicologicamente e moralmente.
 
Quel giorno mi sarebbe servito molto, anzi, troppo coraggio per affrontare IL discorso. Avevo studiato tutto nei minimi dettagli: dall’outfit al luogo, all’atmosfera, alla musica ed avevo passato un’intera notte a cercare le parole giuste. Tutto era perfetto. Mi servivano solo tre parole per rendere il mio sogno raealtà e speravo con tutto il mio cuore che sarebbero arrivate.
 
Erano passati 4 giorni da quando Blaine era uscito dall’ospedale. Avevamo passato molto tempo insieme per parlare della nostra relazione. Avevamo avuto modo di chiarire il tutto in modo da non avere scheletri nell’armadio o altre cavolate del genere.
 
Quel giorno Blaine sarebbe tornato a scuola e quello sarebbe stato il giorno giusto. Avevo chiesto ai ragazzi di cantare per noi durante la dichiarazione una canzone importante che cantammo tutti insieme durante il nostro primo anno di Glee Club con il signor Schue. Era perfetta.
 
Mi svegliai per le 7. Avevo troppe cose da fare e non riuscivo a dormire per l’agitazione, quindi questo significava che avrei dovuto usare più correttore per nascondere le occhiaie, ma non mi pesava, in quanto lo facevo per amore. La doccia mattutina durò poco, perché per la fretta, non avevo neanche voluto fare una seconda passata di balsamo sui capelli, ma i rituali d’idratazioni, che come di consueto duravano dai 15 ai 20 minuti, quel giorno ne durarono circa 30 dato il nervosismo che mi faceva sbagliare nei dosaggi e nei tempi di asciugatura delle varie creme.
 
Il mio outfit era formato da: un camicione bianco lungo fino quasi fino al ginocchio, un pantalone nero molto stretto con un risvolto finale, un paio di Nike Blazer nere e bianche con le borchie ed un papillon. Era il papillon che aveva indosso durante la nostra prima uscita.. significava troppo per me e volevo che fosse presente anche in quell’occasione, anche se avrei cambiato la camicia per la dichiarazione ed avrei aggiunto una giacca dello smoking nera.
 
Arrivai a scuola con l’occorrente alle 8 e 15 spaccate. Avevo solamente un quarto d’ora prima dell’inizio delle lezioni e dovevo portare il materiale in sala prove prima del ritorno di Blaine. Correndo riuscii a sbrigare tutte le commissioni ed entrai in classe dove mi attendeva il mio ragazzo seduto al suo solito posto, ovvero vicino a me. Dopo un rapido bacio, iniziammo a seguire la lezione. Ero agitatissimo e mi sudavano le mani.
 
La prima ora volò, così come il resto della giornata. Il momento catartico stava pian piano arrivando e più realizzavo il tutto, più mi assaliva una stretta insopportabile allo stomaco.
 
Molto velocemente arrivò la pausa pranzo. Avevo intenzione di mangiare in velocità per poter preparare la sala prove alla perfezione, ma Blaine doveva essere trattenuto, quindi chiesi cortesemente a Santana di fermarsi con lui per una decina di minuti in modo da permettermi di fare il tutto. Le avevo addirittura permesso di insultare i suoi capelli e la sua statura, visto che altrimenti non mi avrebbe mai aiutato.

 
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“Beh, pigmeo, sappi che sarà un pranzo d’inferno, perché fino a quando non avrò finito di insultarti, dovrai rimanere qui ad ascoltarmi, pena, un pomeriggio intero nell’armadietto di quel troll di Finn che quando suda sembra una bombetta puzzolente alle uova marce.” Disse Santana sedendosi al mio tavolo proprio di fronte a me.
 
“Wow, Santana, non pensavo che fossi così contenta di riavermi a scuola da dedicarmi addirittura un’intera pausa pranzo!” le risposi ironico.
 
 Alla fin fine mi erano mancate le “attenzioni” di Santana. Era una ragazza molto fragile nascosta dietro una corazza di cemento armato. Il suo modo di dimostrare affetto era quello di offendere gratuitamente tutti quelli che gli passavano affianco, ma dopo averci fatto l’abitudine, diventava anche divertente scoprire quale nuovo nomignolo aveva in mente per ognuno e quel giorno il mio nuovo soprannome era “pigmeo”.
 
Il vero dubbio, in quel momento, era uno solamente: DOVE DIAMINE ERA KURT?
Sapevo che aveva in mente una sorpresa per me, ma non avendo minimamente idea sul tema della sorpresa, potevo solamente continuare a fantasticare, ma alla fine sapevo benissimo che non ci sarei mai arrivato.
 
Dopo i vari insulti di Santana protratti per tutta la pausa pranzo, arrivò la lezione del signor Shue. Nel momento in cui entrai, vidi tutti tranne Kurt. cominciai a preoccuparmi seriamente, dato che non era sua abitudine fare ritardo alle prove. Pochi istanti dopo venni a conoscenza del motivo.
Si avvicinarono a me Mercedes e Rachel sorridenti.
“beh, ora inizia il bello, Blaine. Prima abbiamo una canzone da cantare, poi un biglietto da darti. Siediti e goditi la prima parte!” mi disse Mercedes appena si avvicinò a me.
 
Con un cenno della mano, chiamò a raccolta Artie, Rachel e Santana che si posizionarono al centro della stanza. Mi sedetti in mezzo in prima fila in modo da godermi meglio la prima parte della sorpresa architettata da Kurt.
 
Dopo alcuni secondi, Artie cominciò a cantare Somewhere Only We Know, la canzone che dedicai a Kurt il giorno del suo ritorno al McKinley. Cantarono una srofa a testa ed il ritornello tutti insieme. Alla fine della canzone, Puckerman si avvicinò con un foglietto in mano. C’era scritto:
 “So tell me when you’re gonna let me in, I’m getting tired and I need somewhere to BEGIN. Il tutto comincia dal giardino sul tetto della scuola. Sbrigati a venire o ti requisisco tutti i tubetti di gel. Ti Amo.”
 
Tutti mi guardarono con occhi sognanti, mentre io cominciavo a correre con tutte le mie forze per raggiungere il tetto. Correvo perchè avevo intenzione di abbracciare e di baciare l’artefice di questa meraviglia, anche se ero ben consapevole del fatto che la sorpresa non era finita lì.
 
Appena arrivato, vidi Kurt in smoking che mi aspettava al centro del giardino con un sorriso stampato in volto e le mani giunte dietro la schiena. Un raggio di sole gli illuminava il viso e quegli occhi blu come il cielo che quel giorno era privo di nuvole. Aveva indosso il mio papillon della prima uscita insieme e lo notai quasi subito. Mi fermai a qualche centimetro da lui che cominciò a parlare appena dopo l’ingresso degli altri che iniziarono a cantare a mo’di sottofondo “Bleeding Love” di Leona Lewis. ((*))
 
“Blaine, fin da quando ti ho visto la prima volta alla Dalton durante la mia operazione -miseramente fallita- di spionaggio, mi sei sembrato immediatamente un bravo, bellissimo e meraviglioso ragazzo, ma che ero consapevole di non poter avere. Poi hai cominciato ad aiutarmi con il bullismo di Dave, con l’accettazione della mia sessualità, e con il cambio di liceo nel momento in cui ti raggiunsi alla Dalton. Poi però arrivò il giorno in cui mi dichiarai a te. Tu mi avevi respinto e distrutto il cuore. Dopo la morte di Pavarotti, tutto cambiò e ti dichiarasti. Fu il momento più bello della mia vita. Mi sentivo finalmente amato ed accettato per quello che ero, così cominciammo ad avere una relazione e la mia vita migliorò drasticamente perché avevo te al mio fianco. Anche dopo il mio ritorno al McKinley tu mi sei rimasto accanto e mi hai sostenuto in ogni momento e la nostra relazione è rimasta solida. Poi sei arrivato anche tu qui nella mia stessa scuola per rimanermi più accanto. Da quel momento, però, sono cominciati i problemi. Poco dopo San Valentino mi lasciasti. Mi sentii fragile ed indifeso, perché fino a quel momento la mia unica ancora di salvezza eri tu. Passammo circa due mesi separati, ma poi trovammo la forza di riprovarci ed ora eccoci qui: uno di fronte all’altro più innamorati di prima e vicini come non mai mentre i nostri amici cantano per noi una delle nostre canzoni preferite. Ora però arriva il clou e la parte finale della sorpresa!”
 
Sorrise guardando nei miei occhi che nel frattempo non erano riusciti a contenere le lacrime di commozione e gioia per le meravigliose parole di Kurt.
Mise una mano nella tasca interna della giacca ed iniziai ad avere un tuffo al cuore.
 
 Non potevo credere ai miei occhi.
 
Tirò fuori una scatolina nera con i bordini dorati, un adesivo a forma di cuore ed un altro affianco a quello, a forma di papillon. Volevo morire. Avevo paura di trovarmi in un sogno, così mi diedi un pizzicotto al braccio mentre avevo la bocca aperta a mo’di pesce lesso e seguivo con gli occhi i suoi movimenti.
 
Si inginocchiò di fronte a me porgendomi la scatolina nera ed aprendola. Dentro c’era un meraviglioso anello d’oro bianco.
 
“Blaine Anderson, Vuoi iniziare una nuova vita con me come mio marito?”
 
Rimasi pietrificato per un minuto intero con la bocca aperta e gli occhi fissi sull’anello. Non me l’aspettavo assolutamente, ma poi senza accorgermene, dalla mia bocca uscì una parola: “Cazzo”. Sentii dietro di me ridacchiare per la mia uscita poco opportuna, ma mi ripresi immediatamente scuotendo la testa e risposi

“Sì, Kurt Hummel, voglio diventare tuo marito! Fosse l’ultima cosa che faccio. Ti amo più della mia stessa vita!” detto questo, Kurt cominciò a piangere di gioia, mi mise l’anello al dito e mi baciò come non aveva mai fatto. Era un bacio sincero, pieno d’amore e liberatorio. Avevamo l’opportunità di cambiare le cose. Potevamo far vedere al mondo intero che nessuno ci avrebbe sconfitti o scalfiti con le loro offese, perché eravamo insieme.
 
All’improvviso venimmo assaliti da una folla di persone scalmanate che ci abbracciavano, urlavano e piangevano commossi. Era tutto perfetto e sarebbe rimasto così per sempre, ne ero sicuro, perché eravamo io e lui, due uomini accomunati dall’amore che provavamo l’uno per l’altro. L’omosessualità non è una malattia, ma un modo di essere, così com’è l’eterosessualità o la bisessualità ed avevano tutti e tra la stessa ragione d’esistere, perché ognuno e libero di amare chi diavolo vuole senza paura delle conseguenze positive o negative che ne possono scaturire.
 

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NDA:
 
innanzitutto PERDONO per i quasi due mesi di ritardo, ma per partorire questo capitolo in maniera decente, c’ho messo troppo... spero vi sia piaciuto ed annuncio che il prossimo è l’ultimo capitolo… :’(
la mia prima figlioletta FF sta per finireeeee! Ma comunque avverto che ne ho un’altra in mente che spero di poter cominciare presto! :) beh, fatemi sapere cosa ne pensate e mi raccomando, non siate brutali <3
 
Alessandro.
  
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