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Autore: _acchiappasogni    10/06/2012    1 recensioni
«ah Liam?» lo chiamò, e vide che il ragazzo le annuiva come a darle il permesso di continuare «dovrei mandare una lettera, mi accompagni?» questa volta sorrise, forse perché anche lui ricordava come il tutto era incominciato, una lettera spedita ad un indirizzo sbagliato.. e chi pensava che potesse far nascere una forte amicizia, e chissà, forse anche amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scrivo una lettera per te, 
così per sempre la leggerai.
Scrivo una lettera per te,
così ogni tanto riderai.
(Luca Carboni - Mi ami davvero.)

 

 
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In due giorni chiunque sarebbe stato in grado di trovare un modo alquanto carino da dire alla propria madre che l'unica figlia sarebbe partita, ma lei no, se n'era uscita con un semplice e forse anche distaccato " mi trasferisco a Londra " senza aggiungere alcun dettaglio e nemmeno il perché di quella sua decisione e come aveva previsto pochi minuti prima di questa sua confessione, aveva preso la scelta sbagliata.
Oh no, non si era pentita di trasferisi, bensì del modo in cui l'aveva detto, perché ormai le rimaneva solo sua madre, colei che le aveva regalato una vita, un'infanzia felice, un tetto sotto cui stare e la stessa madre che adesso le aveva regalato un enorme peso sul cuore, un'enorme senso di colpa. Se voleva fargliela pagare esistevano tanti modi, ma non andarla a salutare era davvero meschino.
A casa, dopo la sua uscita, regnava il silenzio assoluto e un freddo che avrebbe fatto invidia all'habitat dei pinguini, perché se proprio vogliamo dirla tutta, la cosa più calda che c'era, era il frigorifero.
Tra le due c'era stata solo un'enorme discussione, dove a parlare non era lei, ma sua madre che voleva sapere in cosa avesse sbagliato, ma lei aveva soltanto scelto di lasciar che a sfogarsi fosse soltanto la donna a cui davvero doveva tutto, e che adesso però è sola in una casa, in compagnia di quel gatto che fin da piccola aveva sempre detestato, perché riusciva a piacere ad ogni ospite che la madre invitava, mentre lei al massimo, piaceva soltanto alla vicina che aveva provato ad organizzare un'uscita con suo nipote che a dirla tutta sembrava interessato a tutto e tutti, tranne che al sesso femminile.
Dopo la morte di suo padre, c'era stato un periodo in cui aveva smesso di parlare e di mangiare causando solo enormi problemi alla sua famiglia che non sapeva più che pesci prendere, perché ogni cosa sembrava eccessiva, sbagliata o inutile. L'uomo che le aveva promesso che il giorno delle sue nozze sarebbe stato al suo fianco, non c'era più, ed era normale avere quel tipo di reazione, soprattutto alla sua età, ma il medico di famiglia aveva pensato bene di riempirla di medicinali, cosa che aveva alterato sua nonna, la quale molto finemente l'aveva mandato a quel paese, dicendo anche alla madre che se avrebbe anche solo contattato un altro psichiatra, al manicomio ci sarebbe finita lei. Poi dopo due anni, qualcosa aveva preso una via completamente diversa, potremmo dire che forse era stato tutto merito della lettera se adesso Ronnie aveva ripreso a parlare come una perfetta diciottenne, perché il suo amico di penna era riuscito a starle accanto più di quanto volesse fare sua madre, alla quale però non rimproverava niente, perché poverina, anche lei era da capire. Aveva perso suo marito una settimana prima del loro anniversario, la persona che amava di più a questo mondo, ed era normale se fosse entrata anche in depressione, ma lei al contrario di Ronnie, aveva avuto una forza davvero da fare invidia a chiunque. Si era rimboccata le maniche per trovare un nuovo lavoro, capace di riuscire a sfamare entrambe, e non aveva mai voluto ricevere compassione dalla famiglia e neanche favori. Ma allora perché aveva deciso di abbandonarla? Solo un'egoista avrebbe preso tale decisione, ma lei non poteva far finta che non le si era presentata dinanzi quest'occasione, sarebbe soltanto stato da idioti. Lei con quella lettera, aveva scoperto il significato della parola amicizia, e solo dopo un anno anche quello della parola amore. Si era innamorata del suo unico amico, e davvero non le interessava nient'altro se non il desiderio di averlo al suo fianco. Ma quella decisione non l'aveva presa lei, bensì Liam, una settimana prima. 
 
 

*
 
 
«tra qualche giorno è il tuo compleanno, cosa vorresti come regalo?» adesso non parlavano più tramite lettere, perché sua madre per renderla felice, le aveva comprato un computer, e anche se non era quello di cui aveva più bisogno in quel momento, il pensiero di sua madre la faceva stare bene «io avrei un'idea, perché è da una settimana che ci sto pensando, ma so anche che è azzardata.» lui sapeva come farla incuriosire, era da sempre stata una sua tattica, e solo dopo qualche mese, le aveva riveltato che lo faceva per portare avanti la loro relazione, e le loro conversazioni «Liam, sbrigati altrimenti arriva il giorno del tuo compleanno, ed io ancora non ho uno straccio di idea su cosa mandarti» però pensandoci, il loro era un rapporto alquanto strano, perché avevano deciso di scriversi solamente, senza mandarsi foto oppure di scambiarsi numeri di cellulare «vorrei che tu venissi qui, da me» ed ecco come mandare in frantumi una loro precedente decisione «tu stai dicendo che.. ma come faccio a venire lì? Sarebbe solo per qualche giorno..» dire che l'aveva sorpresa era poco «e chi ha detto che devi stare solo per qualche giorno, io intendevo trasferirti. So bene a cosa vai incontro, a cosa lasci lì, ma io ho bisogno di te qui e se proprio non riesci potrei venire io da te» «okay.» viva l'impulsività. «cosa?» «okay ho detto, vengo io lì da te, perché tu dovrai abbandonare tantissime persone, io invece non ho amici, ma solo mia madre, ed è lei che mi preoccupa..» era inutile mentire con lui, tanto vale dirle subito queste cose «mi dispiace di averti proposto una cosa del genere, sono un'egoista mi dispiace. Ho pensato soltanto ad un mio desiderio, so tua madre quanto tenga a te, e allontanarla dalla sua unica figlia, è davvero brutta come cosa..» se pensava che con lui avrebbe trovato una persona sicura si sbagliava sul serio, perché a volte doveva essere lei a prendere in mano la situazione, come in quel caso «brutto ragazzo, ora questi complessi proprio non servono a nulla, tu hai fatto una proprosta ed io ho accettato ma ero anche libera di rifiutare. Sarà difficile abbandonare mia madre, ma quando lì mi sarò sistemata e troverò anche un lavoro, cercherò di convincerla a trasferirsi. Ora di quello che dobbiamo preoccuparci, è il mio biglietto, non ho abbastanza soldi..» «oh ma non preoccuparti neanche di questo, perché ci ho già pensato io, partirai tra due giorni e ad aspettarti, ci sarò io, quindi pensa solo a rilassarti durante il tuo primo viaggio.»

 
*
 
 
La madre non c'entrava nulla con quella decisione, anzi, aveva anche deciso di dire a Liam che non sarebbe più partita per poterle fare compagnia, però ormai aveva preso una posizione, e aveva fatto una promessa. Non poteva lasciare che anche questo treno partisse senza di lei, così per distrarsi da quello che sarebbe stato il suo primo ed ultimo viaggio in aereo, decise di scrivere una lettera, questa volta da spedire non al suo amico di penna, ma alla donna che ama con tutte le sue forze.. «sei arrabbiata. No aspetta non si può incominciare una lettera in questo modo, altriementi rischierei soltanto di farti incavolare ancora di più. 
Cara mamma,
mi dispiace se ti ho avvertito di questa mi decisione così frettolosamente, senza darti neanche un pò di tempo per digerire quest'amara pillola. Sono un disastro come figlia, e non riesco neanche a scriverti qualcosa, e perdonami ancora perché questa calligrafia è orribile, ma non posso farci nulla, sono su un aereo, sospesa tra le nuvole, e tu sai quanto questo mi fa paura, quindi perché lo sto facendo? Ti ricordi quando mi dicesti che tu e papà vi siete conosciuti per caso? E che il vostro è stato un'amore a prima vista? Bene, anche a me è successa una roba del genere, ma potremmo dire che il mio non è tanto a vista, bensì a carta. Si, scusa ancora se scrivo in questo modo che tu forse potrai faticare a capire, ma sono troppo emozionata, anche se il mio primo amore volevo fartelo conoscere di persona. Si mamma, hai capito bene, la tua piccolina si è innamorata, di un ragazzo però che non vive nella nostra città, o paese. Ti ricordi di quella lettera che mi desti? Beh, avevano sbagliato indirizzo, così ho scritto al mittente che il destinatario era stato confuso. Forse ho sbagliato a farlo, ma mamma, non sai la mia vita com'è migliorata e soprattutto cambiata da quel giorno. Sono due anni che ci conosciamo, e sappiamo ogni cosa che ci riguarda, ma mai avrei pensato di trasferirmi lì, da lui. Tra qualche giorno è il suo compleanno, e gli avevo chiesto che regalo volesse, ed è tutto cominciato da lì, ma quando gli ho detto che avrei lasciato qui una parte di me, ovvero tu mamma, si è dato dell'egoista, perché sa quanto tu tenga a me, la tua unica figlia, addirittura stava per mandare in fumo ogni cosa, ma quella che poi ha preso una decisione, sono stata io. E mi dispiace se adesso ti ho lasciata lì da sola, in quella casa piena di ricordi. Io non voglio abbandonarti, non voglio questo, e quando tu oggi non sei venuta a salutarmi, mi sono sentita male, si male perché anch'io ho provato quel dolore che stai provando anche tu adesso. Forse non sono la figlia che avresti voluto, e mi dispiace, ma adesso è troppo tardi per cambiare non trovi? Io vorrei che anche tu però facessi questo cambiamento, che so ti costerà davvero caro. Vorrei che anche tu venissi qui da me, ma so quanto a te piaccia vivere nei ricordi, perciò se proprio non se ne fa nulla, se tu riuscirai a personarmi, verrò a trovarti io, ogni qual volta mi  è possibile, e poi, avrò Liam che mi aiuterà. E' così che si chiama mamma, questo è il nome del ragazzo di cui mi sono innamorata, e ti assicuro che se lo leggerai ad alta volte ti sembrarà ancora più soave e dolce. Sembro proprio una stupida vero? Beh forse si, perché ci sono dei vecchietti che mi guardano quasi fossi una pazza, ma forse questo è perché sul mio volto c'è un'enorme sorriso da ebete, e sulle guance segni neri di rimmel e matita. Non preoccuparti, adesso è tutto sotto controllo, ho solo pianto un pò perché avevo paura, e anche perché non ti ho avuto al mio fianco prima della mia partenza. Tu però, quando leggerai questa lettera, promettimi, come se fossi al tuo fianco, che non ti farai abbattere così velocemente da questa mia partenza. Io so quanto tu sei forte, per questo ho deciso anche di partire, perché se davvero non ti conoscessi, a quest'ora sarei sul divano con te, a rimurginare però sul treno che era partito senza me. Ti voglio bene mamma, per questo spero che tu non ce l'avrai con me, sarebbe poi un colpo troppo duro da poter attutire.» ripose il foglio dentro quella busta bianca come le pareti di un ospedale non troppo accogliente, e chiuse gli occhi pronta per l'atterraggio. Alla fine quelle due ore erano passate alquanto in fretta, escludendo la prima mezz'ora dove neanche lei sapeva cosa fare, ed era quasi entrata nel panico. «vi preghiamo di allacciare le cinture, l'aereo atterrerà fra cinque minuti, dunque a breve. Speriamo che il viaggio sia stato gradevole.» 

 
 
 
Ora le ci voleva un grosso respiro, ma era così eccitata all'idea di incontrarlo, che il suo sguardo andava da una parte all'altra, e quando poi vide il suo nome su un cartello, non riuscì a trattenere una forte risata. Sembrava tanto di essere in un film, e questo era alquanto divertente, perché nei film i due protagonisti, in un modo o nell'altro si fidanzano, mentre loro non si erano ancora dati il primo bacio. Lentamente decise allora di andare verso il ragazzo che aveva tale cartello, il quale però copriva l'intera faccia,  e quando gli fu a cinque centimetri, o forse un pò di più di distanza, lasciò tutto quello che aveva in mano, per correre ad abbracciarlo «piacere di conoscerti Liam» senitre la sua risata era qualcosa si sublime, e forse aveva davvero fatto bene a scegliere di seguire il cuore, e quando poi abbassò il cartello, quasi non le venne un colpo. Dire che c'aveva avuto fortuna era poco, la sua era stata una vera e propria botta di culo «stavo aspettando questo momento da tanto tempo Ronnie..» quindi non era l'unica che contava i giorni? Meglio così. «beh, ora sono qui, e potremmo continuare a portare avanti le nostre conversazioni senza uno schermo di mezzo» si presero entrambi la mano, mentre Liam con quella libera, prese anche le valige della ragazza, ed entrambi si avviarono verso l'uscita «ah Liam?» lo chiamò, e vide che il ragazzo le annuiva come a darle il permesso di continuare «dovrei mandare una lettera, mi accompagni?» questa volta sorrise, forse perché anche lui ricordava come il tutto era incominciato, una lettera spedita ad un indirizzo sbagliato.. e chi pensava che potesse far nascere una forte amicizia, e chissà, forse anche amore.
























Wake me up 
Avevo avuto l'idea di questa one-shot una mattina, però ero ancora molto assonnata per scriverla, dunque ho aspettato un pò. Da un giorno, siamo giunti quasi a una settimana, e tutto quello che avevo fatto era solamente il mio accaunt, tutto bello pulito u.u 
Ma bando alle ciance, è così che si dice no? Beh anche se così non fosse, facciamo finta sia il detto giusto, perché oggi già sono un pò fuori di mio. So che non è venuta un granché, ne sono davvero consapevole e non lo dico tanto per, però mentirei se dicessi che non mi piacerebbe leggere delle recensioni, anche se quando leggo le altre storie, davvero mi demoralizzo, anche perché molte volte mi blocco, perché non so come iniziare la storia, e se parlare in prima o in terza persona D: 
Sto parlando molto vero? Me ne sono accorta, quindi scusatemi, ma è l'agitazione u.u AHAHAHAHAH
No davvero, ora me ne vado, altrimenti se davvero leggete fin qui, se la storia vi è piaciuta, deciderete di snobbarla lo stesso, per via della mia pazzia.
Dunque, adieu.
  
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