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Autore: Everybodyloves_Mushu    10/06/2012    1 recensioni
Io ho sempre amato Harry, ma dopo aver finito il settimo libro mi sono sentita malissimo. E se tutte le morti che ci hanno fatto soffrire, James, Lily, Sirius, Fred... non fossero mai avvenute? Se la storia che tutti amiamo rimanesse la stessa, ma allo stesso tempo cambiasse in maniera radicale? che cosa succederebbe? Forse Harry non sarebbe più così solo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Come tutto ebbe inizio                                            Come tutto ebbe inizio...


"Nonna nonna!"
"Ciao pulce! Come è andata al campo estivo, ti sei divertita?" chiedo prendendo in braccio Azzurra, la mia nipotina di sette anni.
"Sì, tantissimo! Abbiamo nuotato e siamo saliti su uno scivolo altissimo che ti faceva finire nella piscina più profonda e... e tutti avevano paura di salirci perchè era altissimo! Ma io no, io ci sono salita quattro volte" racconta orgogliosa gesticolando
"La mia pulce!" dico sorridendo "non ha paura di niente eh?"
"No nonnina, sono proprio come te!"
"Oh non ne dubito. La mia piccola pulce coraggiosa" esclamo affettuosa scompigliandole i lunghi capelli biondi
"Non sono piccola!" ribatte
"Lo so pulce è solo che quando arrivi alla mia età chiunque ti sembra piccolo"
"Quanti hanni hai nonnina?" chiede con un sorriso innocente e facendo gli occhioni dolci
"Tu quanti me ne dai?" chiedo con un sorriso furbo
Azzurra inclina la testa proprio come facevo io quando ero immersa nei miei pensieri, e mi scruta con i suoi occhi scuri
"Settanta" dice infine "ma la mamma dice che ne hai più di cento" continua
"Forse" le rispondo con il pensiero, è l'unica dei miei nipoti ad aver ereditato questo potere
"Nonnina?"
"Sì pulce?"
"Mi racconti di nuovo la tua storia?"
"Quale?"
"Quella in cui hai salvato il pro-zio James e la pro-zia Lily e Sirius e Regulus e poi lo zio Harry e..."
"Ancora?"
 chiedo esasperata, le avrò ripetuto quella storia almeno un centinaio di volte eppure non si stanca mai di ascoltarla
"Per favore nonnina!!"
"Va bene, va bene mi arrendo"
dico alzando le mani in segno di resa
"Evviva!" grida saltando giù dalla sedia, corre in camera sua a prendere il suo peluche preferito, un lupo bianco con occhi di ghiaccio grande quanto la sua testa e srpofonda nella poltrona di fronte al fuoco stringndolo forte in attesa che cominci a raccontare.
"Da dove vuoi iniziare?" le chiedo
"Dall'inizio inizio" dice con gli occhi che brillano del riflesso del fuoco
"Daccordo, allora..." inizio appoggiandomi allo schienale della poltrona e chiudendo gli occhi per immergermi nei ricordi
Tanto tempo fa, quando il mondo ancora non esisteva e l'universo non era che un'idea, vivevano cinque grandi forze elementari che, stufe del vuoto e della solitudine che li circondava, decisero di creare l'universo e tutti i suoi abitanti e si diederò il nome di Creatori.
Si stabilirono sulla Terra poichè rappresentava il perfetto equilibrio tra tutti loro e vegliarono su di essa, senza mai tuttavia intervenire nella faccende umane lasciando a loro il compito di decidere che cosa fare della vita che gli era stata donata.."
"Ma tu ci hai aiutato!" esclama Azzurra
"Azzurra Viola Lovegood! la vuoi sentire questa storia oppure no?"
"Sì. sì scusa nonnina"
"Allora... dov'ero rimasta?  ah sì..."
Tuttavia gli uomini non furono mai da soli, sempre i Creatori mostravano la via a coloro che scoltavano, guidandoli e consigliandoli.
Fino ad un brutto giorno per il pianeta che li aveva ospitati per così tanto tempo: una forza oscura minacciava quel fragile pianeta e con lui anche il delicato equilibrio dell'universo e fu così che i Creatori per la prima e ultima volta intervennero nel fragile e complicato tessuto dell'universo da loro creato.


ALL'INIZIO:
"Così non va bene fratelli, bisogna evitare l'oscuro destino che si abbatterà su questo pianeta" disse Xaier il padrone del fuoco che brucia dentro ogni cosa, nonche il più anziano tra i fratelli.
"Lascia perdere è così che deve andare" ribattè Xaris, padrona dell'aria e sorella di mezzo
"Infatti non possiamo nè dobbiamo interferire, non sono affari nostri Xaier" rincarò Xavus, padrone della terra, appoggiando come sempre la sorella maggiore.
"A me non interessa quindi non chiedetemelo" li smontò Xuria, padrona del soffio vitale che da vita a tutte le cose, poichè tutti si erano girati aspettando la sua opinione. Infine parlò Layra, la più piccola tra i fratelli ma sempre era lei ad avere l'ultima parola. Diversa dai fratelli era sempre stata, più saggia del più grande dei fratelli e la più potente perchè lei sola custodiva dentro di se tutti gli altri poteri e quello dell'acqua, da cui sempre nasce tutto... ma non era noiosa come potrà essere sembrata, era abbastanza controcorrente, come del resto tutto in lei lo era.
"Adesso basta fratelli, è così che deve andare e noi non possiamo interferire"  "Ma.." Layra alzò una mano per interrompere il fratello che stava per parlare, il quale si zittì subito.
"Tuttavia" riprese la più piccola "non possiamo neanche ignorare la cosa, se non facciamo qualcosa un male peggiore si abbatterà sulla Terra ed è nostro compito impedirlo, dal momento in cui abbiamo deciso di stabilirci qui". Quando finì di parlare suo fratello maggiore si oppose, mentre gli altri riflettevano
"Ma è ridicolo sorella, quello che dici non può essere fatto soprattutto non da qui" ma si zittì non appena la vide alzarsi, tutti gli occhi erano puntati su di lei ed i suoi su Xuria, che si rizzò a sedere mentre la sorellina sbiancava e con una voce che non le apparteneva disse:
Ciò che è scritto non può essere cambiato
Ma il destino va aiutato
Uno solo lo potrà fare
ma un prezzo dovrà pagare.
Il bambin ancor senza nome
è di tutto la cagione,
Il fulmine, Il cervo, La cerva
Questo il cuor gli riserva.
Layra si accasciò sull'erba che sapeva di mare e sospirò, gli altri la guardavano preoccupati; era da più di 12 ere che non faceva profezie, il cui prezzo da pagare era sempre molto alto, anche se poi portava al bene più puro. Si riscosserò quando sentirono la sorellina soffocarsi dalle risate, e inorridirono quando, sempre tra le risate, la sentirono dire "Accetto", guardando Xuria negli occhi. Tutti si girarono prima verso Layra e poi verso l'altra, che non aveva più lo sguardo spento ma guardava layra con il terrore negli occhi, con tutti i muscoli contratti ed il volto deformato dalla paura e dal disgusto
"Non puoi farlo! è un suicidio e lo sappiamo entrambe" quasi urlò la sorella maggiore avvicinandosi alla più piccola.
"Stai forse dicendo che non sono in grado di badare a me stessa e che sono troppo debole per affrontare ciò che mi aspetta?" chiese la più potente tra i fratelli e tutti sapevano bene che era meglio non provocarla come ora stava facendo Xuria.
"Io..no, non volevo dire questo, ma sappiamo a che cosa andrai incontro se deciderai di farlo" disse abbassando lo sguardo perchè non erano mai stati sullo stesso piano; sebbene Layra lasciasse i suoi fratelli liberi di discutere e far finta di decidere, era sempre lei quella che aveva l'ultima parola e decideva e lo sapevano bene tutti. Ma sapevano che non avrebbe mai fatto niente per ferirli o se poteva, andare contro ciò che uno di loro desiderava perchè l'amore che li legava era troppo forte per commettere un simile affronto. Si guardarono per un attimo, poi annuirono: la decisione era stata presa. Layra sorrise loro, fece un passo indietro e disse "Accetto". Tutto finì appena l'ultimo raggio di luce la illuminò e la fece risplendere, per un momento, di luce propria, poi scomparve.
"Che cosa è successo?"
"Dove è andata?"
"Che cosa non ci avete detto?" una miriade di domande assalì la padrona del soffio vitale, che lei bloccò con un gesto della mano; Xaier la si avvicinò indeciso se essere arrabbiato o rassegnato
"Che cosa diceva il resto della profezia" disse esprimendo ad alta voce il dubbio che assaliva i fratelli,
"Qual'è il prezzo che Layra ha accettato di pagare?"
"La memoria" rispose Xuria fissandoli uno ad uno, "Il resto della profezia, che abbiamo sentito solo io Layra è:

Attento! Viaggiatore
Che aiutare vorrai...
Le conseguenze ne pagherai,
Memoria ed Esperienza
Gloria e Sapienza
indietro lascerai...
In un viaggio,
Che non disfare potrai!
I fratelli impallidirono quando capirono ciò che significava.
"Perderà i poteri..."
"No" rispose Xuria "non li perderà ma si dimenticherà di noi e di averli, di come si usano e dovrà impararlo da sola".
"Buona fortuna sorellina" disse Xaier e tutti annuirono,
"Ci rivedremo presto La" .
Ma Xuria non aveva detto tutta la verità, non era solo la memoria il prezzo da pagare. Ma quello era stato il suo ultimo desiderio, espresso solo nella tua testa "Non dirglielo" ti aveva chiesto, e tu l'hai fatto. La perdita della memoria di chi è, è solo temporanea e così la conoscenza dei suoi poteri. No, il vero prezzo è il ritorno, vero Xuria? quali erano le sue ultime parole?
"Addio Xuria"
"Addio Layra".


                                                    *   *   *


Europa. Italia. Umbria. In una zona di campagna non molto lontana dal Tevere, sorgeva una villa magnifica: le mura in pietra, che si armonizzavano perfettamente con l'ambiente circostante, il porticato sorretto da quattro colonne, che reggevano anche il balcone sovrastante, torrette per ogni punto cardinale, un dedalo di scale esterne che lo faceva assomigliare ad un castello, con una pianta rampicante di colore rossiccio che ricopriva tutto il muro a Est. Il magnifico giardino sul retro della villa era addobbato a festa, perchè era appunto quella che si stava facendo; una coppia stava seduta su una panchina, sotto un salice piangente vicino ad un laghetto e guardavano con amore il fagottino che la donna stringeva tra le braccia.
Era avvenuto un miracolo: la donna che si credeva essere sterile aveva avuto una bellissima bambina a cui la coppia non avrebbe mai fatto mancare niente. Era una bambina bellissima di nome Rose, per le sue labbra rosse come il sangue e gli occhi di uno smeraldo intenso come i prati irlandesi in un giorno di sole, i capelli biondo grano le ricadevano in morbidi boccoli sulle spalle.
In quella valle illuminata dal sole, era avvenuto un miracolo e lo stesso giorno erano successe cose molto strane. Era bastato un urlo della piccola perchè il fiume straripasse, il caminetto si accendesse, le finestre si spalancassero e tutte le rose della villa sbocciassero. Forse erano solo coincidenze, o forse, no.












Ecc
o il nuovo prologo!
Che ne pensate?
Era da un po' che mi frullava in testa l'idea di iniziare dalla fine e soprattutto di cambiare il prologo originale che non mi è mai piaciuto troppo.
Se avete delle idee fatemelo sapere
Acqua



P.S. PER CHI LO LEGGE PER LA PRIMA VOLTA DEVO AVVETIRE CHE PRIMA DI INCONTRARE         I NOSTRI PERSONAGGI PREFERITI CI SONO UN PO' DI CAPITOLI.

 


  
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