--L’ACCADEMIA DEI NINJA---
L’iscrizione (primo capitolo)
Questa storia è un po’ un mix tra Naruto e Harry
Potter…spero vi piaccia!
Il
sole di Giugno tramontava già sulle colline del villaggio della foglia,
portandosi dietro il cielo azzurro e sereno, lasciandone al suo posto un altro,
roseo preannuncio della notte.
Due
ragazzi in riva al fiume giocavano…o meglio…lottavano instancabili. Uno dei due
aveva capelli scuri e occhi chiari, un bel fisico asciutto e una giacca nera
sopra i pantaloncini azzurri; l’altro era un po’ più alto: indossava una giacca
e un paio di pantaloni arancioni, aveva i capelli biondi, gli occhi blu, un
petto muscoloso quanto le braccia, e degli stranissimi baffi da volpe sul volto.
I due avevano appena fatto conoscenza, e, essendosi scoperti entrambi amanti
delle arti marziali, si erano subito lanciati una sfida. Il primo era veloce, ma
non abbastanza bravo rispetto all’altro ragazzo, che alla fine lo atterrò con un
calcio ben assestato. A questo punto il primo ragazzo, si alzò da terra e andò a
stringere la mano all’altro. “Complimenti,” disse “ sei davvero bravo! E dire
che finora avevo sempre pensato che nessuno potesse battermi…hai mai pensato di
iscriverti all’accademia dei ninja? Io avrei sempre tanto voluto farlo, ma la
mia famiglia non ha abbastanza soldi, e inoltre non posso allontanarmi, i miei
fratelli hanno bisogno di braccia forti per lavorare i campi! Perché non provi
tu? Affinando le tue tecniche potresti davvero diventare un ottimo ninja, di
primo livello! Ma sbrigati, le iscrizioni si terranno domani!”. E dicendo
questo, si allontanò, tornando verso casa.
L’altro che era rimasto immobile, shockato dalle parole
dell’avversario, raccolse una sacca appoggiata ad un albero e si incamminò.
‘Sì, devo decisamente farlo!’ pensò mentre attraversava
il viale ‘La sola idea di poter studiare le arti marziali e magari anche un po’
di arti illusorie e magiche, mi elettrizza a tal punto che…che…’ non riuscì a
finire la frase; le parole gli si bloccarono in gola: ‘Ma con quali soldi mi
potrei pagare l’iscrizione?!...questa sacca è l’unica cosa che io abbia mai
posseduto, è già tanto che dentro ci siano dei viveri che ho, oltretutto rubato!
Devo trovarmi un’occupazione, così da poter avere il denaro sufficiente per
iscrivermi! Ma per adesso sarà meglio dormire un po’ su una qualunque panchina,
ci penserò domani…’.
Naruto Uzumaki era un ragazzo di 17 anni. Era stato
abbandonato da piccolo, per la presenza sulla sua pancia di uno strano simbolo a
forma di spirale, per il quale tutti lo emarginavano. Così era cresciuto “in
cattività”, isolato dal resto del mondo, e aveva imparato così a difendersi.
All’età di 13 anni decise che non poteva più vivere da solo nella foresta, che
doveva vedere la luce del sole, avere a che fare con le altre persone; andò nel
villaggio della foglia, il posto in cui era nato, e aveva iniziato a rubare per
sopravvivere. Un giorno ascoltò un vecchio raccontare storie sui ninja, e gli
nacque dentro il forte desiderio di diventare uno di loro. Cominciò ad allenarsi
molto per irrobustire il fisico e per imparare tecniche speciali di lotta. E
adesso stava per diventare uno studente di accademia.
La
luce del mattino trafisse gli occhi di Naruto, che si svegliò assonnato. Doveva
assolutamente trovare i soldi per iscriversi all’accademia. Mentre pensava a
come fare, gli passò davanti un uomo con un gilè verde, i capelli bianchi e una
mascherina nera davanti alla bocca. A Naruto venne subito in mente di derubarlo
usando una delle tecniche imparate: si mosse velocissimo, avvicinandosi
silenziosamente all’uomo, finchè non gli fu talmente vicino da provare ad
estrargli il borsello dalla tasca del gilè, sempre molto silenziosamente e
soprattutto velocemente, ma l’uomo fu inaspettatamente molto più veloce, lo
prese per un braccio e lo scaraventò a terra. “Mi hai preso per uno sprovveduto
ragazzo?” chiese aiutandolo ad alzarsi “A cosa ti servono i soldi? Per
mangiare?”. Naruto rispose “No, signore. Mi piacerebbe iscrivermi all’accademia
dei ninja, ma sono povero e non ho i soldi…”. “Ah è così, eh? Stai tranquillo,
io ho molti soldi, e mi sembra che tu ti meriti proprio di entrare in quella
scuola, a giudicare da come ti muovevi velocemente! Ecco ti do io i soldi che ti
servono!”. “Ma, signore io non so quanti soldi servano, e ora che ci penso, non
so neanche dove si trovi l’accademia…”. “Allora: io so già quanto denaro ti
servirà, e per quanto riguarda il sito della scuola, ti indico io dove
trovarla!”.
L’uomo indicò la via a Naruto, gli diede le monete, per
poi continuare per la sua strada. Naruto gli fu molto
grato.
L’accademia si trovava in cima ad una collina fuori dal
villaggio: era gigantesca, fatta da alte mura bianche e pennacchi col simbolo
della terra del fuoco, il grande continente che ospitava numerosi villaggi come
quello della sabbia, dell’acqua, del suono, della nebbia, o appunto della
foglia. Un gruppo di ragazzi e ragazze stava fermo davanti al portone. Naruto si
avvicinò e chiese “Scusate è qui che si tengono le iscrizioni?”. Una ragazza con
i capelli biondi e ricci, legati in due corti codini, si avvicinò e sbuffando
esclamò “Beh, certo, secondo te cosa stiamo aspettando se non che ci aprano per
iscriverci?”. “Smettila Temari, non perdere tempo con questo idiota!” disse
pacatamente un altro ragazzo avvicinandosi: questo aveva i capelli corti rossi,
e un paio di spaventose occhiaie…in spalla portava una specie di sacco marrone
con delle buffe scritte incomprensibili. A questo punto un altro ragazzo con i
capelli blu scuri cadenti in due ciocche davanti al viso, si mise in mezzo,
seguito a ruota da altri due ragazzi e una ragazza: il primo dei due maschi
aveva i capelli scuri lunghi, legati con un codino, il secondo aveva anche lui i
capelli scuri, ma a caschetto, e vestiva di verde. Per quanto riguarda la
ragazza poi, lei aveva i capelli rosa, abbastanza lunghi, e indossava un
vestitino rosso. Il ragazzo dai capelli blu disse “Ehi, ehi! Che vi ha fatto di
male?! Stava solo chiedendo informazioni! Chi diavolo siete voi per trattare gli
altri così?”. Temari rispose: “Io sono Temari e lui è mio fratello Gaara, siamo
del villaggio della sabbia!”. “Ah, si?” esclamò il ragazzo dai capelli blu
“Ebbene allora io sono Sasuke, loro (indicando i due ragazzi) sono Shikamaru e
Rock Lee, mentre lei (indicando la ragazza) è Sakura! Siamo tutti del villaggio
della foglia! Smettetela di dare fastidio agli altri, razza di piantagrane! Beh,
del resto cosa ci si può aspettare dal villaggio della sabbia!”.
“Sì, sì!” li interruppe un altro ragazzo “Io sono Neji,
lei è Hinata, mia sorella!”. Appena nominata, la ragazzina si nascose dietro al
fratello. Lui era vestito di bianco e aveva i capelli molto lunghi e scuri,
mentre lei (vestita in modo simile) aveva i capelli blu corti. “Sì, e io mi
chiamo Kiba!” l’ennesimo ragazzo uscì dal gruppo: aveva i capelli scuri e molto
corti e gli occhiali da sole. A questo punto Kiba e Neji gridarono insieme
“Vogliamo smetterla di presentarci?! Siamo qui per combattere, non per fare
conoscenza!”
Un
sordo rumore sorprese tutti quanti: il portone dell’accademia si stava aprendo!
Un uomo uscì e disse ai giovani di seguirlo. Naruto lo riconobbe subito come
l’uomo che gli aveva dato i soldi per iscriversi, infatti egli lo fissò e gli
fece l’occhiolino. Mentre stavano entrando, Gaara guardò fisso negli occhi
Naruto, e senza che nessuno si accorgesse, i due si scambiarono sguardi
infuocati e molto intensi, quasi a voler preannunciare una loro futura
rivalità.
L’uomo li condusse in un’enorme sala, con tanti tavoli
vuoti, e un tavolo in fondo, a cui erano seduti molti uomini, vecchi e giovani;
al centro del tavolo sedeva l’uomo più vecchio, con un grande copricapo bianco e
rosso. Fu proprio lui il primo ad alzarsi e parlare. “Benvenuti alla famosissima
accademia dei ninja! Sono lieto di accogliere anche questo anno tanti così bei
baldi studenti. Vi avverto che spero siate consapevoli della vostra iscrizione a
questa scuola: noi siamo molto severi, vi aspetta un anno molto denso di impegno
e sudore, alla cui fine soltanto potrete conseguire il diploma di ninja. Intanto
ringrazio il professor Kakashi Hatake per avervi accompagnato fin qui!”. Kakashi
fece un inchino e andò a sedersi al tavolo. “Io” continuò il vecchio “mi chiamo
Sarutobi e sono il preside di questa scuola, nonché 3° hokage!” Alla parola
“okage” i ragazzi iniziarono a borbottare fra di loro stupefatti. Naruto aveva
sentito dire che gli hokage, erano i ninja più forti di tutto il villaggio della
foglia, quindi anche lui provò un certo stupore! Il 3° hokage riprese “Per iniziare l’anno
vi dobbiamo smaltire nelle quattro case di questa accademia; le case saranno il
vostro, diciamo villaggio, fintanto che vivrete qui; dovrete lottare per
difenderlo, dare sempre il meglio di voi per metterlo in buona luce. Le case
sono: Volperossa, Orsoblu, Dragobianco e Sabbiad’oro. Il loro nome deriva dai
vari tipi di chakra che possedevano i primi 4 fondatori della scuola. Per
smistarvi non dovremo fare altro che organizzare dei piccoli incontri, in cui
noteremo quali sono le vostre tecniche preferite in battaglia. I Volperossa
prediligono l’attacco e la potenza in generale; gli Orsoblu preferiscono invece
la velocità e la furbizia; I Dragobianco amano la difesa e l’illusione; infine i
Sabbiad’oro adorano le tecniche di tortura o che comunque mostrino una certa
abilità particolare.
Per
tutto il pomeriggio si susseguirono gli incontri, finchè calato il buio, i
ragazzi non vennero di nuovo adunati nella sala enorme; a quel punto Sarutobi li
chiamò uno ad uno, dicendo loro in quale casa erano finiti. Gaara e Temari erano
andati a Sabbiad’oro, Hinata e Neji a Dragobianco, Kiba, Shikamaru e Sasuke a
Orsoblu, mentre Naruto era finito a Volperossa insieme a Rock Lee e Sakura. Ai
ragazzi venne chiesto di passare davanti al tavolo principale per lasciare lì la
quota di iscrizione, dopodiché, gli fu ordinato a ogni casa di ritirarsi nel
proprio dormitorio.
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