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Autore: HernameisGiuls    10/06/2012    4 recensioni
"Dovrei pensare al calcio, alla borsa di studio, ma.. con te nei miei pensieri non ci riesco."
"E io non riesco più a concentrarmi sulle mie letture." sorrise lei scrollando le spalle.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HARRY E GAE


*immaginatevi un banner molto figo che non so quando metterò*

Sparks Fly


Ed era l'ennesima notte in cui Gae se ne stava chiusa in camera sua, con le cuffie nelle orecchie e la luce spenta. Si torturava le cuciture del suo pigiama di flanella, rosa, perchè la sua pelle fin troppo delicata non sopportava nemmeno indumenti pregiati. Ma era più forte di lei non indossare quel pigiama. Lo amava tanto quanto odiasse il rosa - il che era un bel paragone. Le cuciture le strusciavano lungo le caviglie e le irritavano. Ma che poteva farci se la sua pelle candida le provocava tanti disagi. Come dover indossare maglie leggere a maniche lunghe nel pieno dell'estate per non bruciare le spalle esili, o dover fare il bagno al mare solamente al tramonto quando il sole era più debole. Odiava non poter uscire con i pantaloncini corti, la canottiera, i sandali come tutte le sue compagne di classe. E per colpa di cosa? Della sua pelle ipersensibile. Ma non le importava poi tanto. Dopo diciassette anni era riuscita a convivere con quel piccolo problema, sapeva ormai come affrontare la cosa. E poi lui le aveva reso tutto più semplice. Lui era dalla sua parte, sempre e comunque. Anche andare al mare solamente dalle sette di sera in poi o indossare maglie a maniche lunghe con il caldo infernale, lui lo faceva, per lei lo faceva. E poi? Poi lui è sparito e il mondo è tornato ad essere un buco nero, proprio come prima di incontrare il suo Harry.


The way you move is like a full on rainstorm
and I’m a house of cards.
You’re the kind of reckless that should send me running,
but I kinda know that I won’t get far.

Gae se ne stava seduta tra gli spalti del campo a leggere uno dei suoi tanti libri. Era strano come una ragazza andasse a leggere proprio nelle gradinate del campo da calcio. Amava il silenzio, la tranquillità, ma non era il tipo di persona che sceglieva le biblioteche scolastiche per stare in pace, o l'ombra ai piedi di un albero al parco. Le piaceva sentire l'allenatore imprecare contro la sua squadra, mentre quei poveri ragazzi correvano stremati avanti e indietro per il campo, con il pallone attaccato al piede, palleggiando, dribandosi tra loro o segnando in porta proprio mentre lei era immersa nelle sue letture. Le piaceva vedere la grinta che ci mettevano quei ragazzi a far si che la loro squadra fosse la migliore. Le piaceva il modo in cui Harry si destreggiava nel campo. Leggeva, ma contemporaneamente non gli levava mai gli occhi di dosso. Possibile? Harry Styles era il capitano della squadra che rappresentava la scuola, avevano vinto ogni partita del semestre di quell'anno grazie alla sua tenacia e bravura. Era l'orgoglio di tutta la scuola, della sua famiglia, dell'allenatore, della sua squadra. Era un bravo ragazzo, dolce con tutti e ambito da ogni ragazza. Ma Harry era un tipo con la testa sulle spalle, pensava alla sua carriera e non di certo alle ragazze. Nel corso delle superiori è riuscito ad essere il migliore in tutto, dai voti allo sport; eletto ogni anno rappresentante di classe e poi d'istituto proprio per la sua maturità. Era solamente al quarto anno, lui, mentre Gae era ancora al terzo e sin dalla prima volta che mise piede in quel campo tempestato d'erba, vedendo per la prima volta quel ragazzo riccioluto colpire perfettamente il pallone, si era innamorata di quel luogo e sì anche di Harry Styles.
Tutti i pensieri di Gae vennero distolti dal suono del fischietto dell'allenatore che segnava la fine degli allenamenti. Il che significava che anche per lei era ora di andare, prima che chiudessero i cancelli. Ma notò che Harry rimase lì, posizionando nell'area di rigore sette palloni l'uno poco distante dall'altro. Prendeva un respiro e prendendo la rincorsa calciava con tutta la forza che aveva in corpo. Dal primo al settimo. Tutti dritti nella porta vuota, con la stessa velocità e precisione. Gae sentì il sangue gelare non appena vide una strana smorfia da parte del ragazzo. Aveva un'aria insoddisfatta, nonostante la precisione dei suoi tiri. Gae avrebbe voluto alzarsi dagli spalti e urlargli quanto fosse bravo, voleva infondergli coraggio, ma non ne avrebbe mai avuto la forza. Poi Harry prese un pallone, cominciando a palleggiarlo velocemente sul ginocchio, battendo quanche colpo sul torace, alcuni sul piede e altri con la testa. Gae rimase imbambolata a guardarlo, nel vedere i suoi capelli sbarazzini seguire sinuosamente i movimenti del suo corpo e i suoi occhi verde smeraldo seguire su e giù la palla, accennando piccoli sorrisi. E intanto lei rimane pietrificata nel vederlo sorridere, nel veder spuntare due piccole fossette ai lati della bocca.
All'interno del petto sentiva una vera e propria tempesta, nonostante il ragazzo non la stesse guardando o non si fosse accorto della sua presenza. Per lei Harry era solamente una visione, nient'altro, niente di più. 

Sentiva delle forti fitte al petto al solo pensiero. E' passato quasi un anno e lei non è capace di archiviare nulla, né un suo sorriso nè una loro conversazione, tanto meno la prima volta che si rivolsero sguardi complici. Era impossibile, per lei era impossibile dimenticare ogni cosa, era impossibile dimenticare lui.

And you stood there in front of me just close enough to touch,
close enough to hope you couldn’t see what I was thinking of.

Camminava per i corridoi sola, come sempre, evitando gli sguardi dei suoi compagni che le passavano accanto,i quali a volte si scontravano contro di lei senza nemmeno scusarsi. Erano cose di normale amministrazione ormai, non poteva farci nulla. Non poteva far sentire la sua voce, sarebbe stato inutile perchè nessuno l'avrebbe ascoltata. Ma lei preferiva camminare solitariamente che avere a fianco traditori. Meglio soli che male accompagnati, giusto?
Prima di aprire il suo armadietto si guardò in giro, posando il suo sguardo proprio su Harry davanti all'aula in cui Gae sarebbe dovuta essere a breve. Era circondato da quattro o cinque ragazze, come ogni monotono giorno. Gli chiedevano disperate di portarle con sé al ballo di San Valentino. Ma San Valentino non è la festa degli innamorati? Harry avrebbe dovuto portare una ragazza speciale, se non la sua fidanzata almeno qualcuna con un legame particolare. E Gae si sconvolgeva della sfacciataggine che avevano quelle cinque ragazze a importunare Harry continuamente, affinchè scegliesse una di loro per quella maledettissima serata, nonostante lui cordialmente le abbia respinte più di una volta.
Prese dall'armadietto il libro di algebra e si diresse a rilento verso la sua classe, sperando di sentire se Harry avesse già scelto qualcuno da portare al ballo che sarebbe avvenuto solamente due settimane dopo. 
"Ho già una ragazza da portare, mi dispiace tanto ragazze." sorrise Harry innocuo mentre quelle ragazze si disperavano inutilemente. Inutilmente? Eh si, Harry non aveva nessuna ragazza e non sapeva con chi andare al ballo, ma non voleva che quelle ragazze si illudessero per nulla. Sarebbe andato con i suoi amici, pensò. In quel momento lo sguardo leggermente deluso di Gae e quello pensieroso di Harry si scontrarono per la prima volta. Per pochi, interminabili, secondi i loro sguardi si incatenarono.
Come il mare nell'erba. Harry le rivolse un sorriso quasi timido, mentre Gae sembrava essere persa in chissà quali ignari pensieri. Abbassò instintivamente lo sguardo, proseguendo verso il suo banco. Le aveva sorriso, l'aveva guardata per la prima volta negli occhi dopo quasi tre anni. Per il resto della lezione pensò a quanto fossero belli e intensi gli occhi di Harry Styles proprio mentre essi erano rivolti verso i suoi.
Era martedì pomeriggio e, come ogni giorno, Gae si recava al campo poco distante da casa sua per poter leggere con tranquillità e vedere, magari, il suo Harry giocare. E così fu. Qualche giro di campo per la squadra, qualche pagina per Gae e il suo libro.
Più passava il tempo, più Gae si chiedesse come avrebbe potuto finire quel libro, che ormai aveva nella borsa da settimane, se il suo sguardo era sempre rivolto agli scatti o ai tiri verso i compagni di Harry. Pian piano si rendeva conto che non era un vero posto per leggere in pace quello se la sua mente farfugliava solamente pensieri contorti verso le abilità e le bellezze di Harry. E poi cominciava ad essere freddo, Febbraio iniziava a farsi sentire. La scusa 'Mamma, vado a fare una passeggiata' non sarebbe più stata creduta ancora per molto. Eppure preferiva prendersi freddo pur di vederlo in campo. Tranne quel giorno. Quel giorno non stava bene, sentiva le gambe più deboli del solito e non sarebbe riuscita a poter seguire tutto l'allenamento com'era solita fare, così decise di andare via qualche minuto prima della fine. Ma all'uscita, proprio davanti ai grandi cancelli, qualcuno le bloccò il braccio, impedendole di uscire. Si spaventò all'inizio ma non appena vide chi fosse sentì il cuore battere all'impazzata, e non per la paura ma perchè Harry Styles le stava parlando. "Come mai vai via prima, oggi?" chiese Harry di getto. Quella domanda spiazzò letteralmente Gae, la quale, poverina, era imbambolata davanti agli occhi di quel ragazzo che tanto le piaceva ma a cui non aveva mai parlato. "E' da un po' che ti vedo restare nelle gradinate a leggere - continuò dato il silenzio della ragazza - Ma non ti ho mai vista da vicino.." sorrise portandosi una mano dietro il collo sudato "Piacere, Harry. - tese l'altra mano verso di lei per presentarsi -  Tu sei.." in quel momento Gae si rese conto che non era un sogno, che lui si era appena presentato. "Gae.." rispose dopo un po' stringendo la mano del ragazzo. E quel piccolo contatto si tramutò in una scossa indefinibile di brividi che invasero tutta la colonna vertebrale della povera Gae che cercava in tutti i modi di distogliere lo sguardo da Harry. Era spaventata, aveva timore che lui riuscisse in qualche strano modo a scoprire cosa si celasse all'interno della sua testa, venendo alla conoscenza dei suoi più intimi pensieri. Non sapeva cosa dire, come comportarsi, così decise di andar via. "Ehi aspetta.." ancora Harry che continuava a guardarla fisso negli occhi "Mentre scendevi le gradinate ti è caduto questo" aggiunse porgendole il piccolo astuccio nero degli occhiali che probabilmente le sarà caduto dalla borsa mentre riponeva il libro. Gae sorrise un po' imbarazzata, poi con tono quasi minimo lo ringraziò e con la mano lo salutò mentre a passo svelto ritornava a casa nuovamente assorta in pensieri che fino a poco prima non si erano mai realizzati. 

Sospirò forte. Perchè quella sera non riusciva a prendere sonno? Perchè doveva ripensare a lui proprio quella notte? Andò in cucina a prendere un bicchiere d'acqua affinchè tutti quei ricordi svanissero, almeno per quella notte. Tornata in camera si rimise a letto, poggiando la testa sul cuscino. Teneva gli occhi chiusi sperando che il sonno a breve si sarebbe impossessato di lei.
La mattina seguente Gae era come un zombie vivente. Strisciava persino i piedi nelle mattonelle azzurre della sua scuola tanta era la stanchezza. Sbadigliava continuamente e spesso andava a sbattere contro altri ragazzi. Dall'armadietto tirò fuori il libro di storia e geografia per le ore successive e si diresse verso la classe.
Al cambio dell'ora aveva già ripreso le forze dato il piccolo sonnellino durante le ore precedenti. Doveva riporre i libri e prendere gli altri, ma da quell'ala della scuola poteva soltanto svoltare a destra per poter arrivare prima, doveva necessariamente passare davanti alla bacheca. Certificati di vittoria da parte del club di chimica, scacchi, matematica, le coppe delle ragazze della pallavolo, quelli del baseball, e poi i trofei della squadra di Harry, quelli di calcio. In mezzo alla vetrina c'era ancora quello vinto a Gennaio, grande, alto quasi un metro. Il miglior premio da più di cinquant'anni. Sotto c'era la foto della squadra, mentre i ragazzi toccavano il premio sorridendo gioiosi. Un sorriso malinconico prese spazio nel viso di Gae, malinconico perchè sentiva dannatamente la sua mancanza eppure era così fiera di lui, non avrebbe mai potuto odiarlo. Ma i suoi pensieri, come il solito corrugati, furono interrotti dalle voci di due ragazzi poco distanti da lei. Lui le aveva appena chiesto di accompagnarlo al ballo e lei accettò stampandogli un bacio ricco d'amore sulle labbra. A Gae le si distruggeva il cuore. Quella scuola era piena di ricordi che le rinnovavano la memoria continuamente. E poi erano già Maggio, il ballo di fine anno si sarebbe svolto a poche settimane.
E boom, Gae ritornò ad un anno prima. Quando al ballo di San Valentino trovò Harry da solo e colse l'occasione per stare un po' con lui. Ballarono tutta la sera e poi..

Drop everything now, meet me in the pouring rain,
kiss me on the sidewalk, take away the pain,
’cause I see sparks fly whenever you smile.

"Sei splendida, stasera.."
"Anche tu Harry, davvero." Stavano ballando un lento, il primo della serata, ed era come se fossero in quella posizione da ore. Gae avrebbe voluto passare tutta la notte così vicina al suo Harry, con le mani intrecciate e il suo profumo che le inondava le narici. L'avrebbe guardato negli occhi finchè lui non se ne fosse stancato e sorrideva imbarazzata per i pensieri stupidi che stava facendo in quel momento, però non sapeva che anche la mente di Harry le rivolgeva tutta l'attenzione. Gli sembrava così strano non averla mai notata prima di allora, prima del suo quarto anno. Ma come si dice in questi casi, meglio tardi che mai, giusto?
"Facciamo un giro?" propose lui cercando di iniziare un dialogo con lei. Gae annuì e, inaspettatamente da parte sua, camminarano verso il giardino mano nella mano. Gae cercava in tutti i modi di nascondere tra i boccoli biondi il rossore delle guance, ma gli occhi vispi di Harry si accorsero di tutto. Si fermarono dopo poco sopra il marciapiede del cortile e senza un valido motivo cominciarono a scrutarsi lentamente, con le iridi lucide e i brividi nelle braccia. C'era freddo, parecchio, ed Harry non perse l'occasione per fare il gentleman, togliendosi la giacca del suo smoking e posizionandola sopra le spalle di lei. Questa volta era visibile a chiunque che Gae fosse arrossita, ma anche il suo cavaliere non era da meno.
"Harry, io.." cominciò lei non sapendo in realtà cosa dire davvero, ma lui si avvicinò lentamente e le posò un piccolo bacio sulle labbra. "Mi piaci, Gae.. Potrà sembrare stupido dopo poche settimane che ci conosciamo, ma nel petto sento un uragano da quando ti ho parlato la prima volta a scuola e poi al campo.." Gae lo guardava sognante. Era la prima volta che sentiva tanta sincerità da parte di un ragazzo. E con un gesto che nemmeno lei si sarebbe aspettata da se stessa, gli buttò le braccia al petto baciandolo nuovamente a fior di labbra. Harry le prese le mani e continuava a parlare con lo sguardo fisso nelle iridi azzurre della ragazza sentendo in cuore quasi scoppiare. "Dovrei pensare al calcio, alla borsa di studio, ma.. con te nei miei pensieri non ci riesco."
"E io non riesco più a concentrarmi sulle mie letture." sorrise lei scrollando le spalle.
Cominciò un'insistente, scrosciante, pioggia. Sia nel cortile che dentro lo stomaco dei due.


Una lacrima amara le rigò il viso. Gae era stufa di quella situazione. Avrebbe voluto scappare, andare via da lì, ma sapeva che non era la scuola a riaffiore la sua memoria, non erano i corridoi dove vedeva ogni mattina il suo Harry, erano i ricordi che non se ne andavano dalla sua mente e la cosa la uccideva.
"Gae!" quella voce la fece sussultare per un attimo riportandola tra i comuni mortali. "Ciao, Louis.." parlare con Louis era l'ennesimo tuffo nel passato. Era il migliore amico di Harry e suo compagno di squadra. Sapeva tutto di lei ed Harry, ovviamente, sia da come si fossero conosciuti sia dal primo bacio. Era come un fratello per lui e non desidereravano altro che la loro felicità reciproca.
"Allora.. come stai?" chiese con la solita voce squillante. Gae scrollò le spalle, alludendo al fatto che tutto fosse ok. Louis la osservò per un secondo, poi la abbracciò di getto. "Manca anche me, Gae.. Manca a tutti.." la ragazza non riuscì a trattenere un singhiozzio e le lacrime vennero di conseguenza. Si, le mancava dannatamente. Erano più di dieci mesi che Gae non vedeva quei suoi occhi vispi, quel suo sorriso che le faceva vedere persino scintille volare. Si staccò poco poco dal petto del ragazzo e lo scrutò negli occhi. "Però sono fiera di lui.." cercò di sorridere. Con il palmo della mano Louis le asciugò le lacrime e le accarezzava lentamente le braccia affinchè si calmasse. "Certo che devi esserne fiera! Il tuo ragazzo ha ricevuto una borsa di studio prima della fine delle superiori! E' qualcosa di irripetibile! - disse sorridendo fiero - E poi parliamo di Manchester, la capitale inglese del calcio!" aggiunse. Gae scrollò le spalle e finse un sorriso poco convincente. Louis sapeva quanto fosse difficile per Gae stare senza Harry, ma dovevano essere davvero fieri di lui, era un ragazzo fenomenale e ogni suo sacrificio ha dato i suoi frutti. Si, ormai stavano a quasi quattro ore distanti l'uno dall'altra ma lui stava realizzando il suo sogno, voleva entrare nella nazionale giovanile del Paese e aveva tutte le carte in regola per poterlo fare.

Get me with those green eyes, baby, as the lights go down:
give me something that’ll haunt me when you’re not around,
’cause I see sparks fly whenever you smile.

Avevano vinto, avevano vinto il Campionato! Harry era riuscito a segnare il goal decisivo proprio allo scadere del tempo. Dalle tribune si elevò un boato, un coro unico in onore della squadra vincitrice. Il commissario esterno era molto soddisfatto del risultato finale e scrisse gli ultimi appunti del suo taccuino prima di scendere in campo e stringere la mano all'allenatore. C'erano tutti, i genitori di Harry, di Louis, tutto l'istituto sulle tribune e ovviamente Gae, felice come non mai, con le lacrime agli occhi per la bravura del suo ragazzo. Sin dal loro primo bacio, Harry la aveva invitata ad ogni singola partita ed era l'unica volta che lei metteva piede nelle tribune del campo senza leggere nemmeno una pagina dei suoi libri. Destava attenzione solo ai movimenti rapidi di Louis, della squadra e del suo Harry. Era così felice per lui. Avrebbe voluto scendere dalle tribune e saltargli in braccio, ma non poteva farlo. Si sarebbe congratulata a casa sua più tardi, per i festeggiamenti della partita. L'aria era calda e afosa, stranamente. La festa si sarebbe svolta a casa Styles un'ora dopo. Tra le urla dell'allenatore e i balletti euforici della squadra, Harry e Gae non riuscirono a vedersi subito, tra l'erba di quell'amato campo, ma solamente dopo a casa di Harry. 
La casa di Harry e i suoi era grandissima ma si stupivano come facesse ad esserci tutta la scuola a festeggiare tra quelle quattro mura e il suo giardino. Stavano bevendo ed esultando tutti insieme quando gli occhi di Harry si bloccarono all'stante, per una visione a dir poco angelica che gli si posò davanti agli occhi. La ragazza più bella che avesse mai visto aveva appena varcato la soglia del giardino di casa sua. Era Gae; indossava un vestito chiaro, quasi in tinta con la sua carnagione pallida, senza maniche. I capelli ricci le ricadevano sulle spalle e gli occhi azzurri erano leggermente truccati. Harry lasciò in tronco qualsiasi  discussione stesse avendo e si avvicinò lentamente alla sua ragazza prendendole la mano e cominciando a camminare fuori di casa sua. Non avevano ancora aperto bocca, quando Gae prese l'iniziativa e lo abbracciò forte, strettissimo. "Sei stato bravissimo" le disse con quasi le lacrime agli occhi. "Dici davvero?" Gae annuì "Il migliore!" gli rispose prontamente. Si guardarono per un secondo, forse per un'ora, e prima di dire altro, Harry la avvicinò di più a sé stampandole un bacio ricco su quelle labbra tenere. In quei casi bisognerebbe sentire le farfalle prendere spazio nello stomaco o sentire i fuochi d'artificio, ma loro no. Lei vedeva scintille volare anche soltanto nel veder il suo ragazzo sorridere teneramente e lui.. lui non riusciva mai a descrivere ciò che provava quando era con lei.
"Sai.. oggi alla partita c'era il commissario esterno per le borse di studio - cominciò Harry teso - Dice che è da un paio d'anni che la commissione mi tiene sott'occhio, dicono che ho del potenziale. E.. grazie alla partita di oggi mi hanno scelto per la borsa di studio." sorrise forzato. Gae non credeva alle sue orecchie. Lo strinse forte, accarezzandogli la testa. "Ma è una notizia bellissima, Harry!" urlò quasi, ma Harry sembrava tutt'altro che felice. Gae lo guardò confusa, non capendo per quale motivo non stesse esultando con lei. "Ecco, vedi Gae.. Solitamente le borse di studio le danno a fine del quinto anno e io sono ancora al quarto.." lasciò cadere la frase a metà, sperando che Gae capisse ciò che lui alludeva. Ma lei sembrava spaventata da quella pausa e non riuscì a proferire parola. Harry sospirò "Gae Adams..in poco, pochissimo tempo, sei diventata la persona più importante della mia vita e sai che io non ti abbandonerei mai.. vero?" la ragazza fece un passo indietro spaventata "Harry.. dimmi che succede." Lui prese fiato e si riavvicinò a lei, prendendole le mani. "Mi hanno offerto la borsa di studio, non per il college, ma per quest'anno. A Settembre dovrei partire per Manchester e frequantare la scuola lì.." continuò quasi a mezza voce. Gae stava per piangere. Avrebbe davvero dovuto perdere Harry, dopo tanto tempo per avvicinarsi? Si sentiva morire dentro, ma non poteva rendere più critica la situazione. "Ma io non voglio accettarla. - ricominciò Harry - Non voglio perderti, non voglio abbandonarti!"
"No, Harry! - quelle due semplici parole, dette in modo così freddo, fecero sussultare il ragazzo - Non puoi buttar via un'occasione del genere per me! Non te lo permetterei!" quasi urlò, stringendo forte i pugni, con lo sguardo basso. Harry le accarezzo dolcemente le mani affinchè sciogliesse quella forte presa, cercando di calmarla. "Riproverò l'anno prossimo. - cercò di sorridere lui - Per adesso voglio solo stare con te, Gae. Tutto qui." aggiunse prendendole il volto tra le mani. Trapelò nel vederla piangere, nel vedere quei suoi pozzi azzurri pieni di lacrime amare. Gli si spezzò il cuore nel vederla così. Non sapeva che dirle, che fare. La riabbracciò forte, per interminabili secondi. "Torna dentro." disse lei "Che cosa?" Harry sembrava arrabbiato "Harry, è l'occasione di una vita! Non buttarla via così per me! Adesso torna dentro e di' al commissario esterno che accetti la loro proposta, a Settembre partirai per Manchester e nel giro di poco mi renderai nuovamente fiera di te. Okay?" Gae sorrise, un po' perchè lo voleva, un po' per autoconvincersi che quella fosse la decisione giusta. Chi era lei per impedire al suo ragazzo di realizzare il suo sogno? Nessuno. 
Harry non sapeva cosa dire. Desiderava così tanto andare a Manchester e realizzare il suo sogno, ma lasciare Gae e Louis era peggio una pugnalata al petto. Sapeva che Gae non era sincera, che avrebbe voluto che lui restasse lì a Londra, ma sentiva che doveva ascoltarla. Doveva osare, buttarsi e nel caso in cui andasse male sapeva con certezza che Gae sarebbe rimasta lì a braccia aperte ad aspettarlo. Annuì poco convinto e sorrise. Prese la mano della sua ragazza lasciandole un piccolo bacio sulla guancia. Avevano tre mesi di vacanza per stare insieme, poi a Settembre si vedrà.


My mind forgets to remind me you’re a bad idea.
You touch me once and it’s really something:
you find I’m even better than you.

Era incredibile quello che la sua mente non aveva ancora scordato. Si ricordava tutto, ogni insignificante particolare. E lui? Erano mesi che non si faceva sentire. Non una chiamata, né un messaggio. Nulla. Settembre è stata l'ultima volta in cui i loro occhi si immersero gli uni negli altri, proprio un minuto prima che Harry salisse sopra il treno. Nessuna corsa romantica come nei film, nessuna fuga dal treno di lui, no. Lui partì affacciandosi al finestrino e lei restò ferma dov'era, guardandolo allontanarsi sempre di più fino a che non divenne solamente un puntino nero in lontananza.
Lo pensava continuamente, ogni giorno, ogni notte, ma non sapeva se lui avesse le stesse preoccupazioni che aveva lei.
Ma vedere solamente per un minuto quegli occhi color smeraldo che tanto la facevano impazzire, le sarebbe bastato.
Non chiedeva poi molto. Almeno, lei credeva.

Imagine that’ll be: I’m on my guard for the rest of the world,
but with you I know it’s no good

Forse solo il fatto che Gae fosse innamorata di lui dal primo giorno in cui vide il suo Harry, rendeva tutto diverso.
Forse lui non era così innamorato come le ripeteva.
Forse stava con lei per pietà. Insomma, Gae era solamente una divoratrice di libri che passava inosservata per i corridoi, e lui era Harry Styles, il capitano della squadra di calcio, l'alunno modello, il ragazzo più bello della scuola. Come poteva uno come lui interessarsi ad una ragazza invisibile come Gae?
Cominciavano le paranoie, i dubbi. Era una situazione orribile e Gae non sapeva come uscirne.

And I could wait patiently but I really wish you would
drop everything now, meet me in the pouring rain,
kiss me on the sidewalk, take away the pain,
’cause I see sparks fly whenever you smile.


"Con chi andrai al ballo, Louis?" le chiese Gae, un po' speranzosa che non avesse ancora una compagna. "Ho invitato Margareth - sorrise lui, sapendo già dove voleva andare a parare la ragazza - Usciamo da qualche settimana e credo sia la ragazza perfetta!" aggiunse "Louis, sai che io ti voglio taaaanto bene, ma.. sarebbe una cosa tanto patetica se tu portassi anche me al ballo?" Gae non credeva davvero di aver fatto una richiesta tanto stupida. Insomma, chiedere al migliore amico del suo ragazzo di portare sia lei che la sua ragazza al ballo era un atto veramente patetico. "Oh Gae, Gae.. - scosse la testa dopo la sua fragorosa risata - Si, sarebbe una cosa patetica! Ma per te farò questo sacrificio. E poi, credo che Margareth capirà." le sorrise riconoscente. Gae non conosceva nessuno così bene da poter dire di avere amici. Louis era l'unico con cui aveva legato, proprio grazie ad Harry. Nonostante dal loro fidanzamento molte persone hanno cercato di conoscerla meglio, gli unici amici che Gae riusciva ad avere erano i protagonisti dei suoi romanzi preferiti. Quindi Louis era l'unica opportunità per non entrare nella palestra scolastica da sola, in mezzo a gente sconosciuta e restare seduta l'intera serata con un bicchiere di tè alla pesca in mano.
"Non sarebbe bello se Harry tornasse all'improvviso e andassimo al ballo tutti insieme?" prorumpò dopo poco Louis, euforico. "Oh andiamo.. non credo che mollerebbe la squadra proprio alla fine della stagione. Non sarebbe un gesto tipico da Harry. Lui è sempre stato perfetto e leale nei suoi compiti. Sarebbe bello, anzi fantastico.. - sospirò facendo una lunga pausa - Ma non accadrà." sorrise amaramente.

Get me with those green eyes, baby, as the lights go down:
give me something that’ll haunt me when you’re not around,
’cause I see sparks fly whenever you smile.

"Harry.. posso chiederti una cosa?" chiese Gae mentre camminavano mano nella mano sulla sabbia, proprio quando il sole tramontava. "Tutto quello che vuoi." sorrise lui "Ma.. non senti caldo ad uscire con la maniche lunghe ad Luglio? Non ti da fastidio andare al mare solo la sera tardi senza che tu ti possa abbronzare? E non ti da fas" Non riuscì a terminare la frase perchè le labbra di Harry si posarono violentemente su di lei "Amo i tuoi monologhi intellettuali, sai?" scherzò lui. Gae si allontanò di getto con fare arrabbiato ed Harry la rincorse per la spiaggia "Ehi, che ti ho fatto adesso?!" le prese una mano in modo che si girasse ma la ragazza la scansò subito "Tu! - tuonò puntandogli un dito contro - Non ti azzardare mai più ad interrompere uno dei miei monologhi esistenziali!" aggiunse. Harry che all'inizio era un po' spaventato per il modo in cui la sua ragazza si fosse allontanata, si morse il labbro cercando di trattenersi, sbuffò, ma alla fine scoppiò in una fragorosa e contagiosa risata. "Bada Styles, - ricominciò Gae cercando di non ridere e di mantenere la fronte corrugata nell'espressione arrabbiata di prima - se lo rifai ti prendo una sb" ed erano alle solite. Harry le si fiondò addosso di colpo facendola persino cadere rovinosamente sulla sabbia e cominciò a torturare la sua pelle sensibile facendole il solletico. A stento Gae sopportava lo strofinarsi dello loro mani - un'irritazione piacevole, però -, figuariamoci le mani pesanti di Harry mentre la toccava ovunque facendola ridere a crepapelle. Quando Harry finì di torturare la ragazza, Gae era letteralmente distesa sulla sabbia, senza forze mentre cercava di asciugarsi le lacrime. "Ti odio." sbuffò lei incrociando le braccia al petto. Harry le si avvicinò gattonando, arrivando all'essere ad un centimetro dalle sue labbra. "Questa è la mia bugia preferita" sorrise maliziosamentre prima che Gae, ormai arresa, le si buttasse tra le braccia lasciandosi baciare dolcemente e con foga da quel ragazzo dai capelli ricci che le faceva girar la testa.

I run my fingers through your hair and watch the lights go wild,
just keep on keeping your eyes on me: it’s just wrong enough to make it feel right.

Ecco la grande serata. Il ballo di fine anno. Louis e la madre di Gae la pregarono tanto per convincerla ad andarci, data la sua inaspettata voglia di restare a casa. "Sei al penultimo anno, tesoro, goditi questo ballo!" le ripetavano i suoi e alla fine si era convinta. Avrebbe passato una bella serata con Louis, Margareth e i loro amici, in fin dei conti.
Scendendo le scale vide Louis e la sua ragazza per mano che la aspettavano e la guardavano radiosi. Il padre di Gae aveva insistito tanto per quel vestito bianco con leggere striature azzurre, diceva che le risaltava tanto gli occhi chiari.
Quella sera Gae era una visione, quasi un angelo. Con i capelli biondi sciolti sulle spalle e un trucco poco marcato. Era un incanto e per la prima volta anche lei si sentiva carina. Fecero alcune foto e i tre ragazzi si avviarono a piedi verso la palestra poco distante da lì. La musica forte le pervase i timpani, investendola completamente. Doveva lasciarsi andare e divertirsi, almeno per una sera.
Verso metà serata stava ballando un po' con Liam, uno degli amici di Louis, poi il ragazzo le offrì qualcosa da bere. Nessuno dei due prese alcolici e sembrava strano per due ragazzi della loro età.
"Gae, ho bisogno di parlarti.. - disse Louis interrompendo il piccolo dialogo tra lei e Liam - E' importante. Vieni fuori un attimo." aggiunse di getto. Il suo tono fece spaventare Gae che senza troppe insistenze lo ascoltò. Erano fuori, nel cortile sul retro. Era completamente buio ma le luci della sala filtravano dalle finestre illuminando a scatti poco di quel prato.
"Arrivo subito" sorrise Louis lasciandola da sola. Gae era sconvolta, come aveva potuto lasciarla da sola dopo la sua insistenza per uscire? Era furiosa, nonostante fosse una ragazza che manteneva sempre la calma.
Si guardava intorno continuamente e l'unica cosa che vedeva era la grande quercia in mezzo al cortile.
"Ehi.." quella voce così dolce, sussurrata proprio all'orecchio, mentre due mani le sfioravano le sue. Ed è quella voce che la riportò, di nuovo, indietro nel tempo.

Lead me up the staircase, won’t you whisper soft and slow?
I’d love to hate it, but you make it like a firework show.

"Ehi.. - le sussurrò Harry dolcemente all'orecchio, dandole un bacio lungo sulle labbra - che stiamo facendo..?" un altro bacio. Quella voce così roca la faceva letteralmente impazzire. "Ehm.. ci.. - un bacio - stiamo baciando.." tentò lei fallendo miseramente il tentativo. "Tu credi..?" un bacio. Lei rise e annuì convinta. "E se.. - un bacio - andassimo di sopra..?" azzardò lui. Un bacio. "A fare cosa?" si staccò lei violentemente fingendosi offesa "A baciarci nel letto, ovvio!" sbottò Harry ridendo. Un bacio a fior di labbra.
"Sii più convincente.." le sussurrò. Harry le si avvicinò cauto, sfiorandole le labbra con le sue. "Mi accompagneresti di sopra.. Devo.. ecco.. rifare il letto.." buttò lì cercando di baciarla, ma lei si scansò. "A fare il letto, quindi.. Potevi anche dirmelo prima.." sussurrò dolcemente al suo orecchio per poi divincolarsi e correre verso le scale. Harry rise tra sé e sé, scappò e la tirò indietro per i fianchi facendola urlare. La prese in braccio, a mo' di sposa e la baciò sorridendole maliziosamente. Ormai Gae sapeva che il letto avrebbero dovuto farlo dopo.. Prima bisognava disfarlo, no?

Drop everything now, meet me in the pouring rain,
kiss me on the sidewalk, take away the pain,
’cause I see sparks fly whenever you smile.

Un sorriso le invase il volto. "Harry.." disse avvicinandosi. "Sei splendida, stasera.." un passo.
"Come la prima sera..?" scherzò Gae accennando un sorriso "No.. Come sempre. - sospirò facendo una lunga pausa - Mi sei mancata, Gae.."
"Ah si? Non l'avrei detto.." mugugnò a bassa voce "Cosa?! Non mi credi?" squittì Harry
"Non mi hai mai chiamata, non sei tornato nemmeno durante le vacanze natalizie.. credevo che ti fossi trovato già un'altra.." quasi singhiozzò. Prese un respiro profondo e cercò di allontanarsi ma la mano di Harrry la bloccò. "Gae. - disse freddo - Credevi davvero che io mi fossi dimenticato di te? Credevi che mi fossi già trovato un'altra? Sai quante volte Louis mi ha chiamato rimproverandomi perchè non mi facevo mai sentire? Tante! E sai quante volte mi ha detto che era lui ad asciugare le lacrime che versavi per me? Troppe! Come credi che stavo io? Bene? Prova a chiedere a Mark, il mio compagno di stanza, tutte le nottate in bianco che mi sono fatto perchè pensavo continuamente a te! Prova a chiedere al mister, che non mi vedeva mai concentrato! Chiedi a Paul ch"
"Zitto." lo interruppe lei, poggiandogli una mano sopra la bocca. Gli sfiorò lentamente una guancia e poi le labbra. Lo sentiva tremare. E lei stava per piangere. "Non mi importa. Mark, il mister, Paul, Gigi o che so, se ne possono andare a farsi fottere. - disse seria. Aveva usato 'farsi fottere', lei che non usava alcun tipo di espressione volgare - Sai, mi avevi già convinto al tuo 'Ehi'" aggiunse sorridendo. Intanto le lacrime che cercava di trattenere fino a quel momento le bagnarono improvvisamente il volto a tradimento e anche ad Harry non mancava molto. La mano curiosa di Gae si insinuò lentamente tra i capelli di Harry, così avidamente, mentre non perdeva neanche per un secondo il contatto visivo con quei suoi occhi solor smeraldo. Una goccia, due gocce, tre gocce, ed ecco una pioggia scrosciante ed improvvisa. Non si muovevano di un centimetro e intanto la pioggia li bagnava completamente.
"Te lo ricordi il primo bacio?" chiese lui, portandole un ciuffo dietro l'orecchio. "Il primo bacio.. mmh.. - fece la vaga - Nah! Rinfrescami la memoria, Styles.." lo sfidò quasi. Harry scoppiò a ridere. Gae si era sempre divertita ad imitare tutte quelle ragazze che gli ronzavano intorno sin dal primo giorno. Quelle che ammiccavano, che scuotevano i capelli, che si mordevano il labbro sensualmente e che se ne uscivano con frasi 'seducenti'. E quello ero uno di quei momenti in cui lei increspava le labbra e si pavoneggiava da ragazzaccia. Al di là di tutto, lei era perfetta per lui. Accettò la sua 'sfida' avvicinandola a sé prendendola per il fianco e, con la mano dietro il suo collo, la baciò dolcemente, con man mano sempre più foga mentre lei aveva ancora la mano furtiva tra i suoi ricci. 

Get me with those green eyes, baby, as the lights go down:
give me something that’ll haunt me when you’re not around,
’cause I see sparks fly whenever you smile.

Si guardarono negli occhi per interminabili secondi. Mare nell'erba. Erano completamente fradici ma non sembrava importargliene. Avevano i capelli afflosciati sulle guance, eppure si sentivano così bene. "Sei ridicolo con capelli così! - scherzò lei buttandogli le braccia al collo - Eppure.. Che tu abbia i capelli asciutti o bagnati, che sia con la divisa di calcio o con lo smoking come adesso, mi piaci da impazzire. Sempre. Nei libri che leggo si parla di farfalle nello stomaco, di fuochi d'artificio, di campane in festa, e se io vedessi scintille volare solamente vedendo un tuo sorriso? Varrebbe uguale come sensazione?" Harry sbuffò a ridere e la prese in braccio facendola volteggiare sotto la pioggia. Non si era mai visto un sorriso così raggiante da entrambi. "E' già passato un anno in questo modo. E tra non molto ne inizieremo un altro così, senza vederci. - disse Gae seria - Però, qualcosa cambierà. Io sarò maggiorenne e potrò prendere il treno per Manchester tutte le volte che vorrò!" sorrise a trentadue denti. Il cuore di Harry per poco non gli scoppiava in petto. Sentiva un uragano all'interno dello stomaco e c'era solo un modo per poter placare tutto - no, non esisteva rimedio, in realtà. "Ti amo, Gae!" sussurrò "Ti amo, ti amo, ti amo!!" urlò poi baciandola a fior di labbra sotto la pioggia. Gae si tolse impulsivamente le scarpe, rimanendo a piedi scalzi sull'erba bagnata. "Anch'io ti amo, Harry! Da un po' più tempo di te, ma sono dettagli!" gli sorrise per poi cominciare a correre nel prato. Harry la inseguì e rimasero lì a rincorrersi sotto la pioggia per tutta la serata. Non gli importava se il giorno dopo avrebbero avuto l'influenza o se nel giro di tre mesi non si sarebbero più rivisti per un po'. A loro importava stare insieme in quel momento e fidatevi.. non c'era niente di meglio! 

And the sparks fly;
oh baby, smile,
and the sparks fly.


Amo Taylor Swift. Tzè! u.u
Ta-dannnnnnn :D
No okay, vorrei fare i miei complimenti a chi è davvero arrivato fino a qui.
Ragazzi, siete fighi u.u

Bene, so che in quest'ultimo periodo sto sfornando praticamente solo shot, ma boh non ho più ispirazione per le storie e dato che martedì parto volevo almeno pubblicare questa 'piccola' cosa qui.
AHAHAHAHAH Vi ho fatto una song-fic su Spaks Fly, ce AMATEMI :D
Tipo cheee - ok, mi sento una bimbominchia a scrivere così - c'ho messo tre giorni per scriverla. Non si vede?:3
Comunque sia, spero davvero che vi sia piaciuta e che, almeno stavolta, qualche anima pia me la commenti.
Magari se scrivete 'Fa schifo' ripete la parola schifo undici volte, almeno non camparirà come commento breve:)
Facciamo così? La accendiamo?
Sto fuori, MINCHIA STO SCLERANDO!! Bene, dopo aver dato sfogo alla mia finezza, vorrei ringraziare la mia Fabs per aver fatto anche questa volta un banner molto faigo - che non ho ancora postato e non so quando metterò -
*grazie mille amour:3*
Ho finito. Si, lo so che aspettavate questo momento dalla prima riga ewe

Sciao belli, tante belle cose
Giuls.


   
 
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