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Autore: Harmony Knight    10/06/2012    6 recensioni
Cassandra è una ragazza italiana, ha sedici anni, va a scuola, ha delle migliori amiche e si diverte, come tante altre.
Un'estate sarà in grado di cambiarle la vita?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Beeep. Beeep. Beeep. Beep.

“Cosa cavolo… oh, la sveglia” dissi con la voce impastata dal sonno. Di malavoglia allungai il braccio, mettendo a tacere la sveglia un po’ troppo violentemente e con molta calma mi alzai.
Quello era l’ultimo giorno di scuola! Solo Dio sapeva quanto l’avessi aspettato, non sarei riuscita a passare là dentro neanche un giorno di più.
Scesi a fare colazione, salutando i miei. Dopo aver mangiato la mia solita dose esagerata di biscotti ed aver bevuto il mio caffèlatte andai di sopra a prepararmi.
Feci una doccia veloce, mi truccai leggermente con un filo di matita nera e spazzolai i miei lunghi capelli biondo scuro. Entrai in camera e mi piazzai davanti all’armadio lo aprii e.. era vuoto.
Per un attimo avevo dimenticato che la sera stessa sarei partita e che le mie cose erano già tutte in valigia. Mi avvicinai ai vestiti che avevo lasciato la sera prima sulla sedia: jeans, converse blu, maglietta larga bianca e camicia celeste.
“Ciao mà, a dopo!” dissi a mia madre baciandole una guancia, per poi uscire con lo zaino in spalla diretta alla fermata dell’autobus.
“Ciao amore, buon ultimo giorno di scuola!” rispose mia madre mentre uscivo.
Camminando un sacco di cose mi frullarono per la testa, soprattutto la mia imminente partenza. Anzi, la nostra imminente partenza.
Esatto, infatti sarei partita con mia madre e mio padre per la Gran Bretagna e vi sarei rimasta per ben due mesi. Sinceramente non vedevo l’ora ma mi dispiaceva tantissimo lasciare le mie migliori amiche per DUE MESI.
Gente, in due mesi quante cose accadono? Tante, come nessuna.
Avevo invitato tutte a venire ma soltanto Anna sarebbe potuta partire con me, infatti Rebecca sarebbe dovuta partire per la Sicilia per andare a trovare i suoi familiari;
Vivienne doveva recuperare una materia e comunque i genitori non ce la mandavano, come a Nadia.
Quel pomeriggio ci saremmo incontrate tutte per salutarci, già prevedevo fiumi di lacrime!
 
Ero arrivata alla fermata quando vidi una chioma riccioluta avvicinarsi.
“Nadia! Oh Nadi!” la chiamai.
“Hey Cass! Ciao!” disse Nadia baciandomi una guancia, sorridendo come una decerebrata.
“Non me la racconti giusta, cos’è ‘sto sorriso da ebete?” chiesi sghignazzando.
“Oh bhè.. ieri sera sono uscita con Ale e..”
“E… è andata bene!” dissi facendole l’occhiolino.
Nadia mi sarebbe mancata un sacco, lei era quella romantica del gruppo ma anche parecchio idiota, come tutte del resto.
Con quei capelli riccioluti color cioccolato e quegli occhioni del colore della nutella ti faceva sciogliere in un attimo! La vedi così e ti sembra aperta ma per chi la conosce bene come noi sappiamo che è tutto il contrario!
Se viene a raccontarti una cosa così di getto vuol dire che si fida proprio di te, è molto discreta . Non come me ovviamente, che ripongo sempre la fiducia in persone sbagliate, ma questa è un’altra storia.
Dopo poco l’autobus arrivò e ci sedemmo tranquillamente.
Nadia scese alla sua fermata ed io mi preparai per scendere alla mia. Andavamo nello stesso istituto, ma lei aveva scelto ragioneria quindi la sua scuola stava ad un paio di fermate da quella mia, di Vivienne e Rebecca.
Scesi e mentre mi avviavo per entrare vidi due pazzoidi uscire dalla scuola e venirmi incontro, travolgendomi. Manco stessi per andare in guerra!
“Ehm.. ragazze, vi amo, vi adoro tutto quel che volete ma mi state soffocando!”
“Oh Cass, ci mancherai un sacco cazzo!” disse Vivienne con un velo di tristezza negli occhi.
No, non potevo vederla così e nemmeno a Becca. Viv, come la chiamavamo noi, è la più dolce.
Capelli fino alle spalle, lisci e neri, nerissimi, occhi scuri e talmente profondi che qualunque ragazzo ci sarebbe affogato ed un sorriso talmente bello che ti fa rimanere senza fiato, ecco cos’è Viv.
Le dispiaceva tantissimo di avere quella stupida materia da recuperare e le sarebbe piaciuto un sacco venire con me a Londra, del resto tutti sapevano della proverbiale passione di Viv per il Regno Unito.
Oh, e poi Becca! Becca è una pazzoide patentata! Ha vissuto parte della sua infanzia in un paese asiatico e credo che questo abbia influenzato un sacco la sua attuale personalità.
E’ molto eccentrica in ogni senso e con lei non è permesso essere tristi, insomma cazzeggio a volontà!
Anche lei ha i capelli ricci, come Nadi, ma se quelli di una scendono dolcemente sulle spalle, quelli dell’altra sono biondi e vanno da tutte le parti.
Effettivamente, come la nostra prof sottolinea più volte, quei capelli rispecchiano perfettamente la sua personalità.
Le presi per mano ed entrammo per affrontare l’ultimo giorno.
 
Finalmente la campanella suonò, LA SCUOLA ERA UFFICIALMENTE FINITA!
Prendemmo velocemente gli zaini e ci armammo di bottiglie d’acqua. Ogni anno c’era questa stupida ma divertentissima “tradizione” di farsi i gavettoni e ovviamente tre coglione come noi non potevano mancare all’appello.
C’era una vera e propria guerra là fuori! Rimanemmo a tirarci l’acqua con parte del corpo studentesco e dopo un quarto d’ora buono ci avviammo alla fermata per incontrare Nadia.
Lei era già lì, ma era fin troppo asciutta così la schizzammo con l’acqua rimasta.
“Ahahah ok ragazze smettetela o vi uccido!” urlò in preda alle risate Nadia.
“Sì certo, contaci!” dissi svuotando l’ultima bottiglietta sulla sua testa.
Ridendo riprendemmo l’autobus per tornare a casa, beccandoci un’occhiataccia dall’autista per via di tutta l’acqua che avevamo addosso.
Scendemmo dall’autobus e ci incamminammo per andare a casa di Vivienne, dove ci avrebbe dovuto aspettare Anna, l’altra nostra migliore amica.
Già, non andavamo tutte nella stessa scuola: Nadi faceva ragioneria, io, Viv e Becca il classico e Anna il socio ma in un’altra città, nonostante vivessimo tutte nella stessa.
Salimmo in casa e poco dopo arrivò Anna e ci ritrovammo tutte e cinque in camera di sua, sedute a gambe incrociate sul letto. Chiacchierammo un po’ del più e del meno.
“Allora, diteci! Che farete lassù?” chiese Viv squadrandoci con fare sospetto.
“Bhè non saprei!” risposi io “Non ho nemmeno capito bene dove staremo.. ma cos’è devo ridirti tutta la storia che ti ho già detto mille volte?” chiesi facendo la finta offesa.
“Non guasterebbe, non ci ho capito niente” disse Anna ridendo.
“Ok, questa è l’ultima volta, alla prossima vi uccido tutte e quattro” presi un bel respiro, e incominciai con aria di chi ha già raccontato questa storia ad ogni singolo abitante della terra
“ Mio cugino, Alessandro, vive in Inghilterra ed è fidanzato con una ragazza da un po’. Lui e lei” dissi prendendo una matita ed una penna per rendere meglio il concetto, manco fossimo all’asilo “hanno deciso di sposarsi, s-p-o-s-a-r-s-i”
dissi scandendo bene le parole avvicinando la matita e la penna “e dato che mio cugino mi vuole, a me e alla mia famiglia, lassù a tutti i costi dobbiamo partire.
Staremo per due mesi perché vuole che passiamo del tempo con lui e che conosciamo la sua fidanzata e la sua famiglia. Chiaro bambini?” chiesi sorridendo come un’idiota, abbassando la penna/Alessandro e la matita/fidanzata.
“Certo pucci pucci” disse Becca scattandomi una foto. “La vedi questa?” chiese divertita indicando la foto appena scattata.
“Tu.. tu non oseresti!” dissi con sguardo supplichevole. Avevo una faccia da ebete e conoscevo bene Becca, quindi sapevo molto prima di lei tutte le diavolerie che avrebbe potuto fare in tre secondi.
“Becca, non ti azzardare!” troppo tardi, l’aveva già messa su twitter accompagnata dal commento: “La mia stupida amica @CassandraSabatini , che faccia dolce :3 Mi mancherai!”
“Facciamo che.. che solo per questa volta ti perdono!” dissi lanciandole un cuscino.
Dopo mangiato venne il momento degli addii.
 “Oh Cass, An, mi mancherete!” disse Viv scoppiando a piangere.
“Viv dai, sono solo due mesi, così mi fai partire triste” dissi io costringendola a guardami negli occhi. Accennò ad un sorriso e poi ci riunimmo tutte in un mega abbraccio stritolatore.
Quanto mi sarebbero mancate!
 Dopo di che io e Anna andammo a casa mia, dove i suoi avevano già portato le sue cose, per cambiarci e finire di preparare le ultime cose.
 
“An! Aiutami ti prego, sei tu l’esperta di vestiti! Sai ce non sono capace di abbinare nemmeno una semplice maglietta!” dissi con le mani tra i capelli.
Non potevo partire com’ero andata a scuola, mi serviva qualcosa di più “pratico”. Stavo quasi ribaltando la valigia quando Anna venne in mio soccorso.
Che avrei fatto senza di lei! Era l’amica che conoscevo da più tempo, dai tempi dell’asilo, e da lì in poi non c’eravamo più separate.
Lei aveva un anno in più di me ma i nostri genitori erano amici, quindi anche per questo non c’eravamo mai perse di vista.
Assorta com’ero nei miei pensieri non la notai mentre mi fissava picchiettandosi un indice fresco di manicure sul mento, con aria pensierosa.
Lei era.. era la quintessenza della bellezza e dell’eleganza per me. Occhi grigio cielo, alta e snella, capelli lisci di un marrone caldo con sfumature ramate fino a metà schiena. Perfetta.
“Tieni questi” disse sorridendomi. Indossai una maglietta nera a maniche corte dei SOAD, shorts di jeans e converse nere.
“Lo sai che ti amo vero?” le urlai dalla mia camera mentre era in bagno.
“Sì lo so amore mio, ma un giorno ti farò pagare queste consulenze di stile eh!” disse ridendo “ Ah e poi non è colpa mia se il tuo guardaroba fa un po’ pena!” disse ridendo con una faccia da finta schifata e fiondandosi in bagno per evitare di essere trucidata da me. L’avrei uccisa quando diceva che il mio guardaroba faceva in poche paroleschifo. Non sono mai stata una di quelle ragazze troppo “femminili” e via dicendo, pantaloncini e maglietta per me erano ok.
“Ma chissà.. visto mai che qualche inglesino mi freghi il posto” disse entrando in camera ed ammiccando, riferendosi al ti amo di poco prima.
“Ohh An, sempre lì pensi! Sei incorreggibile!” dissi ridendo e stendendomi vicino a lei sul letto.
“Io dico davvero, ha fratelli la ragazza di tuo cugino?”
“Non ne so molto sinceramente, so che è figlia unica ma è legatissima a due suoi cugini, un maschio ed una femmina ed è come se fossero tre fratelli, quindi passeremo del tempo con loro”
“Sai” dissi riflettendo “Mi sembra che mamma mi abbia detto che il maschio abbia circa la nostra età”
“Oh, bene. Magari avrà anche degli amici carini, non trovi?”
“MANIACA! AIUTATEMI! STO SDRAIATA QUI VICINO AD UNA CON IL CHIODO FISSO PER I RAGAZZI!”urlai correndo per tutta la stanza come un’invasata, provocando alla mia amica un attacco incontrollato di risa.
“Cassi, Anna scendete! Partiamo!” urlò mamma dal piano di sotto.
Prendemmo le valigie e salimmo in macchina, pronte per questa nuova avventura.
 
 









Angolo dell’autrice:
 
Cciao
carotee!
Eccoci qui con una nueva fan fiction!
Allora so che l’inizio è un po’ moscio ma vi prometto che la storia diventerà più bella ( spero ) , nel frattempo non mi uccidete vi prego :3 ( so di far pena <3 ).
Ancora gli
1D non sono entrati in scena ma lo faranno ben presto.. bhè voi recensite, leggete e fatemi sapere come la pensate, anche negativamente eh! :)
Alla prossima, ciaoo bellezzeeeeee :D


Hope you like it, Prisc.

 

  
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