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Autore: Alessandra S    10/06/2012    2 recensioni
Aveva sbandato.
Era uscito di strada e la macchina si era capottata.
Quando l'avevano tolto dall'abitacolo era talmente malconcio che l'avevano dato per spacciato.
Ma lui è forte.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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... e poi hai chiuso gli occhi.

Capitolo 1 (Ti ho guardato lottare)

 

Guardavo i suoi occhi chiusi.

Speravo, pregavo che tornassero come erano sempre stati: aperti, felici e pieni di vita.

«Harry, ti prego, so che mi senti ... non mi lasciare qui».

Gli strinsi forte la mano sperando di sentire le sue dita forti e calde stringersi attorno alle mie.

Non accadde.

Il "bip" calmo e regolare della macchinetta che c'era accanto a lui mi faceva venire voglia di piangere.

Avrei voluto che mi stringesse tra le sue braccia per darmi forza, per sentirmi al sicuro.

Ma questa volta non era lui che doveva dare coraggio a me.

Ero io che dovevo dare coraggio a lui.

Chiusi gli occhi.

Non riuscivo a guardarlo con tutti quei tubi che gli uscivano dal corpo.

Mi faceva paura.

Non riuscivo a sopportare l'idea di perderlo.

Avevo bisogno di lui.

Glielo avevo detto, quella sera, di stare insieme a me, che non ce l'avrebbe fatta a guidare in quelle condizioni.

Non mi aveva ascoltato e, barcollando, se ne andò lasciandomi con una sua carezza sulla guancia e il sapore di un suo bacio a whisky sulle labbra.

Me l'avevano detto il mattino dopo, prima di andare a scuola, e vedendomi sconvolta mi avevano lasciata sola a casa, a piangere tra le lenzuola del mio letto, con una sua foto stretta tra le mani.

Aveva sbandato.

Era uscito di strada e la macchina si era capottata.

Quando l'avevano tolto dall'abitacolo era talmente malconcio che l'avevano dato per spacciato.

Ma lui è forte.

Lui era ancora vivo e non aveva intenzione di mollare.

Quando arrivò all'ospedale era in coma, ma vivo.

Lo dovettero ricostruire chirurgicamente.

M'impedirono di andarlo a trovare in ospedale fino a quando le sue ferite non furono guarite, espellendo i punti di sutura.

Dicevano che era troppo "brutto", mi avrebbe sconvolta.

Però adesso ero lì, determinata a non lasciarlo andare.

Determinata a rivedere il suo sorriso.

Determinata a sentire ancora la sua voce.

Mi sedetti sul bordo del suo letto, stringendo ancora la sua mano.

«Harry non mollare, ti prego, ce la puoi fare, io credo in te, so che sei forte. Non smettere di lottare»

Sentii una lacrima bagnarmi la guancia ma l'asciugai immediatamente.

Dovevo essere forte.

Dovevo almeno cercare di esserlo, di sembrarlo.

Mi passai una mano tra i capelli, incontrando qualche nodo che sciolsi delicatamente, come faceva di solito Harry.

Passava la mano tra i miei capelli talmente corti che la facevano scivolare via subito e, quando trovava un garbuglio di ciocche, con pazienza, ci passava le dita in mezzo, cercando di non farmi male, di essere delicato.

Sospirai sapendo che il mio tempo stava fondendo, che tra un po' un dottore mi avrebbe gentilmente chiesto di uscire e di tornare a casa.

«Harry, ti ricordi quel giorno in cui mi hai portato al mare ? C'era il sole e faceva caldo. Siamo andati in spiaggia e tu continuavi a baciarmi e ad abbracciarmi. Ti chiesi cosa c'era che non andava, perchè non ti comportavi mai così. Mi dissi che avevi paura di perdermi, che arrivasse un altro che mi strappasse via da te. Ti diedi un lungo bacio e ti promisi che non sarebbe successo, poi ti chiesi di farmi la stessa promessa e tu lo feci, mi dicesti che mi amavi e non avresti potuto vivere senza di me. Ti prego Harry, non lasciarmi, mantieni la tua promessa, stai qui, insieme a me. Non posso vivere senza te. Non posso neanche pensarlo ...»

«Non me ne vado da nessuna parte, sto qui insieme a te, ti amo» sentii dire dalla sua voce bassa e roca.

Pensavo di essermelo immaginato, di essere diventata pazza.

Trattenni il fiato e mi girai verso di lui impaurita, con il terrore di trovarlo con gli occhi chiusi e con le labbra serrate.

Invece no, trovai i suoi occhi verdi ben aperti e luminosi, fissi su di me, e la sua bocca semiaperta come suo solito.

Il mio cuore perse un battito.

Gli strinsi forte la mano sentendola chiudersi intorno alla mia.

Poggiai piano la testa sul suo petto, stando attenta a non fargli male.

Sentii la sua mano grande poggiarsi sui miei capelli e accarezzarli piano.

«Mi sei mancato» sussurrai

«Anche tu ... non sai quanto»

In quel momento entrò un dottore che mi pregò di uscire, che doveva fare dei controlli.

Lasciai il mio ragazzo con un bacio delicato sulle palpebre, felice che fosse ancora qui con me.

Mi sedetti fuori dalla sala, con un grosso sorriso stampato in faccia e speranza stampata sul cuore.

Aspettai.

Non so cosa ma aspettai.

Forse che mi dicessero che potevo entrare di nuovo e stare un po' con lui.

Forse che mi dicessero che mi ero immaginata tutto.

Forse che mi dicessero che potevo riaverlo con me.

Aspettai.

Il medico uscì ma solo per rientrare con altri tre dottori.

Persi il sorriso.

Il cuore mi si fermò.

Smisi di respirare.

Lo vidi uscire da quella stanza su una barella.

Mi lanciò un sorriso ma io non riuscivo ancora a respirare.

 

***

Ecco un'altra FF.

Ecco cosa faccio invece di prendere appunti durante la lezione LOOOL.

Si, perchè io, con una sola FF in corso non ci so stare.

AVVERTENZE: per ora ho messo ratting verde perchè in mano ho solo il primo capitolo, ma non è detto che il ratting cambi nel corso della storia ... bene io vi ho avvertite, poi non voglio sentire lagne u.u

Oltre a questo.

Vi amo.

Un grosso bacio a tutte voi.

Con amore

Emy McGray

   
 
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