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Autore: Meramadia94    10/06/2012    2 recensioni
John è rimasto orfano da piccolo, e dopo che anche il padre adottivo è morto e la sorella è dovuta andarsene, il fratellastro ne approfitta per trattarlo da schiavo.
Riuscirà a salvarsi dalla disperazione grazie ai suoi amici e all'amore per un misterioso ragazzo che tutti schivano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo è dedicato a tutte le ragazze e i ragazzi del fandom che odiano Anderson.

 

 

 

''Alla fine sei riuscito a tornare in tempo ieri sera?''- mi domanda Greg.

Subito dopo la mia fuga di ieri sera Greg mi ha lasciato sulla soglia della porta di servizio e se n'è andato per riaccompagnare Molly.

Arrivammo a casa un quarto a mezzanotte, quindici minuti prima che Jim rincasasse... appena in tempo per farmi una doccia veloce, rendere a Mrs Hudson il vestito e fingere di essere profondamente addormentato.

Se proprio volete saperlo, per un attimo ho avuto paura che mi si fermasse il cuore.

''E' ovvio, altrimenti non sarei ancora vivo...''- dico mentre porto ai ragazzi quello che volevano: un succo di ananas per Molly e una pepsi per Greg.

''Oggi tocca a me offrire...''- fa Greg mettendo mano al portafoglio.

''Lascia, per avermi aiutato ieri sera oggi offro io.''

Dopo un aspro conflitto durante il quale Dio solo sa cosa mi trattiene dal prenderlo a schiaffi, cede.

''Allora che hai deciso per domani sera, ci andrai a quel party?''- chiede Molly.

''Non ho altra scielta. Gli ho promesso che ci sarei stato e non posso rimangiarmi la promessa.''- rispondo io. Ammetto di essere stato troppo impulsivo e avventato ma se non gli avessi detto di si sarebbe stato un disastro.

''Anche se so gia che mi sentirò peggio di una spazzola in cucina, in un posto così elegante...''- faccio ripensando alla casa del mio... ora come lo identifico? Migliore amico o fidanzato? Lo amo? Non lo so, ma lo scoprirò presto.

''Non ti sentirai affatto fuori posto.''- mi rassicura Greg-:''Mycroft ha invitato anche me. Ti accompagno io, d'accordo?''

I miei amici sono la mia unica salvezza.

''Ma che succede?''- si domanda Molly. C'è un sacco di gente che corre verso il corriodoio degli armadietti.

Riusciamo a captare le parole Rissa e si picchiano.

Non mi tolgo nemmeno il grembiule e corro insieme ai miei amici a vedere che succede.

''Ripeti quel che hai detto se hai coraggio!!!''

''Perchè dovrei? Almeno le orecchie ti funzionano benissimo, spero.''

Questa voce è... Sherlock!!!

Ma che stai combinando?

''Ma che è successo?''- Molly sta parlando con Sally Donovan, una ragazza del quarto anno.

''Lo Strambo ha praticamente detto ad Anderson di non avere cervello.''- Strambo?!? Ma come si permette questa qui?!? Fino a prova contraria è consono chiamare la gente per nome. Non so cosa mi trattenga dal prenderla a schiaffi a lasciare delle strinature rosse e viola sulla sua pelle color del rame.

Mi faccio strada tra la folla.

E' proprio Sherlock e davanti a lui c'è un damerino con una massa di capelli impomatati. Lo conosco: è Anderson, capitano della squadra di scienze.

''Ti conviene ritirare quel che hai detto se vuoi che il tuo bel faccino rimanga tale.''

''E questa cosa voleva essere, una minaccia?''- no, Sherlock per l'amor del cielo... non farlo arrabbiare, e soprattutto non fare pazzie.

Entrambi si mettono in posizione: Anderson di attacco, il mio amico di difesa e tende le braccia davanti a se come se stesse per dare un pugno.

Devo fare qualcosa!!!

''NON FARLO SHERLOCK!!!''- urlo. La gola mi brucia.

Il mio amico mi sta a sentire, ma dopo un secondo è a terra tenendosi la mascella dolorante: Anderson lo ha colpito in pieno e ora Greg lo sta aiutando a sedersi sul pavimento freddo.

''Ti ha fatto molto male?''

''Se indovini vinci un orsacchiotto.''- risponde secco Sherlock.

''Come cervello non sei niente male, ma per il resto non vali niente, preferisci prenderle piuttosto che darle... ragazzina.''

Oh-uh... questo non doveva dirlo.

Sherlock si asciuga un rivolo di sangue che gli è uscito dalla bocca.

''Ridillo. Ad. Alta. Voce.''- scandisce parola per parola. Si sta infuriando, scosta Greg e si rimette in piedi.

''Sherlock, non dargli retta, sta solo cercando di farti arrabbiare.''- continuo. Ho deciso che non posso permettere che Sherlock si metta nei guai per aver perso tempo a fare a botte con uno che nemmeno merita di essere preso in considerazione.

Sherlock si volta verso di me, dando modo ad Anderson di prenderlo a botte.

''Incredibile, come ti sta dando retta...''- fa Greg estasiato-:'' ma come ci sei riuscito?''

Sherlock mi sta pure troppo a sentire in questo momento, non accenna nemmeno a tentare di difendersi dai pugni che gli sta sferrando.

''Ora basta, smettetela, discutetene in maniera pacifica....''- le mie gambe corrono automaticamente verso Sherlock.

Sono per terra... lo stomaco mi fa un male incredibile.

''John!!! Tutto a posto?''- Molly è molto agitata, Greg non è da meno.

Nonostante il dolore alzo gli occhi verso Sherlock... non riesco a vedere cosa c'è esattamente nei suoi occhi, emozioni miste... rabbia, odio, sconcertamento... lo sguardo di un serial killer che sta per uccidere.

Un momento dopo Anderson crolla a terra, Sherlock deve averlo colpito ma non ho capito se con un calcio o con un pugno.

''Ecco.''- commenta Sherlock-:'' così impari a fare lo sbruffone.''

Non riesco a crederci... lo ha messo K.O con un solo attacco.

Adesso sta venendo verso di me e mi tende una mano.

''Andiamo...''- mi dice dopo avermi aiutato a rilazarmi-:'' ti accompagno in infermieria.''

Che strano.

Possibile che abbia dato un colpo a quel tipo solo perchè... mi ha messo le mani addosso?

 

''Hai fatto bene a non reagire, ma potevi almeno cercare di schivare i colpi.''- dico imbevendo un pezzo di cotone nel disinfettante tenendolo con le pinzette.

Fortunatamente il pugno non era così forte, mi ha solo stordito un po'. L'infermiera è in pausa e quindi mi occupo di medicare le ferite al mio amico.

Nulla di grave, solo un labbro spaccato e qualche livido sulla faccia.

Bisognerebbe dare l'ergastolo a chiunque sfiguri o faccia del male a un viso perfetto come quello di Sherlock.

''Per prima cosa non sono molto bravo in difesa, secondo non riesco a concentrarmi quando qualcuno mi parla. Sia quando penso che quando combatto.''

Lo zittisco appoggiando il tampone sul suo labbro. Sussulta.

Effettivamente brucia un po'.

Non riuscirò mai a capire come può una cosa essere per il tuo bene quando ti fa male.

''Sei davvero un idiota, sai?''- Eremita mostruosamente intelligente, che hai detto?!?-:'' se te ne fossi stato fermo zitto e buono al tuo posto non ti avrebbe preso a pugni.''

Oh beh, scusami tanto se ti ho difeso!!!

''Perchè l'hai fatto?''- mi chiede.

Scherza, vero?

No, è troppo serio.

Risolvi crimini e leggi la vita degli altri nemmeno fossero libri aperti, ma quando si tratta di capire cose che ti riguardano da vicino sei una frana.

''Certe volte mi chiedo come fai ad essere così intelligente e così stupido allo stesso tempo...''- mi guarda con uno strano sguardo. Devo essere il primo ad avergli dato dell'idiota-:'' Non c'è una spiegazione precisa. Mi andava di farlo, tutto qui. Inoltre... gli amici si proteggono a vicenda.''

Lui però non ha mai avuto amici da quel che so e non sa che l'amicizia comprende anche aiutarti quando sei in difficoltà... il fatto che qualcuno si sia preso un pugno per difenderlo deve averlo sorpreso.

Rimedierò io.

Lo proteggerò da tutto e tutti quelli che si riveleranno una minaccia per la sua incolumità.

Dovesse essere Jim, dovesse essere Anderson.... chiunque.

''Scusa John,''- Molly è appena entrata in infermeria-:'' il preside ha detto che vuole vedervi entrambi dopo che hai finito con Sherlock.''

Oh, bene, ci mancava solo questa.

Non farà granchè bene al mio curriculum...

 

''Prego, entrate pure.''- fa la più alta autorità della scuola vedendoci sul ciglio della porta. ( il preside immaginatevelo come il sovrintendente capo a cui John ha mollato un pugno nella 2X03 -nd me)

Seduto su una sedia di fronte alla scrivania c'è anche Mycroft.

''Ciao John.''- mi saluta educatamente-:'' che sorpresa vederti qui.''- poi si rivolge al fratello-:'' tu invece non sei una sorpresa. Anzi, mi stavo preoccupando visto che era quasi ora di pranzo e nessuno mi aveva ancora chiamato.''

Deduco che il mio amico è un cliente fisso della presidenza.

Ci sediamo davanti al preside.

''Holmes, i tuoi compagni mi hanno riferito che hai dato un pugno a un ragazzo, è vero?''

''Il termine pugno è riduttivo... e poi era un uppercut.''- risponde lui incrociando le braccia. E' eccessivamente calmo e tranquillo per essere stato richiamato (nuovamente) dal preside.

Il preside si mette le mani nei capelli-:'' Signor Holmes''- e qui si rivolge a Mycroft-:'' non mi fraintenda, suo fratello dal punto di vista scolastico è un ottimo studente, raramente ho visto studenti con il suo potenziale. Il problema è il suo comportamento: non lega con nessuno, spesso bigia la scuola...''

''Il fatto che ogni tanto marini la scuola non è così strano, il 70% dei ragazzi di quest'istituto lo fa.''- anch'io avrei voluto un fratello che mi difendesse quando mi mettevo nei guai.

''Questi sono i problemi minori.''- riprende il preside-:'' risponde male agli insegnanti, convinto di saperne più di loro, insulta senza distinzione compagni, professori e bidelli, non studia le materie che non catturano il suo interesse...''

''Come se nelle domande di assunzione chiedessero Spieghi intorno a cosa gira la Terra.''- ha una faccia tosta davvero incredibile.

''... e come se non bastasse fa anche a botte a scuola.''- conclude il preside-:'' Holmes, ci vuoi spiegare che cos'hai?''

Lui non risponde.

''Senta, conosco mio fratello, se ha dato un pugno a quel ragazzo avrà avuto le sue buone ragioni. Sherlock, che cos'è successo?''

''Ho quasi diciotto anni e non devo rendere di conto a nessuno, specialmente a te.''

Ho deciso di farmi avanti-:''Signore, con tutto il rispetto... non è stato Sherlock a cominciare.''

Tutti si voltano a fissarmi.

''Spiegati meglio Watson.''- mi ordina.

''Anderson si era offeso per qualcosa che aveva detto Sherlock, e lo ha sfidato a fare a botte. Sherlock però si è rifiutato e ne ha prese. Mi sono parato davanti a lui prendendomi un pugno... lui ne ha sferrato uno solo e per difendermi!!!''- ho il fiatone.

''E' vero?''- chiedono il preside e il fratello quasi all'unisono

Sherlock annuisce sovrappensiero senza smettere di fissarmi.

''Questo cambia molte cose, signore... senza dubbio mio fratello ha commesso un errore ad insultare quel ragazzo, tuttavia ha sbagliato anche lui visto che ha deciso di reagire con la violenza e tra l'altro mettendo in mezzo qualcuno che non c'entrava niente.

Credo che per stavolta potrebbe chiudere un occhio, visto che il pugno è stato per difendere qualcuno.''- fa il fratello di Sherlock.

Il preside ci pensa su per un po', poi mi chiede-:''Watson, hai detto la verità?''

''Certo.''- confermo-:'' c'erano molte persone ad assistere, può chiedere a chi vuole.''

''E va bene, per stavolta passi...''- fa il preside-:'' comunque ti avverto Holmes, che se non ti dai una regolata il tuo nome verrà automaticamente cancellato dalla lista degli studenti che potranno accedere all'esame di ammissione all' università.''

Ha tutta l'aria di una minaccia.

 

 

''Allora, nei sei ancora convinto?''- chiede Sherlock una volta che siamo usciti dalla presidenza.

Certo che Anderson non sarà granchè contento di sapere che grazie a Sherlock si è beccato una settimana di sospensione.

Però ben gli sta.

''Convinto di cosa?''- chiedo io.

''Di voler essere amico del ragazzo più problematico e difficile di questa scuola.''- mi risponde lui-:'' Mi chiamano Lo Strambo, Lo Svitato... non ti costruisci una buona reputazione a farti vedere in giro con me, lo sai?''

Il punto è che... con te mi sento bene. Quando parlo con te, anche se di una sciocchezza, mi pare che tutto il mondo sia perfetto, vorrei che quei momenti che passiamo assieme non finissero mai.

In genere non vedevo l'ora che arrivasse la notte per andare a dormire, per cadere in un sonno profondo e senza sogni e dimenticare almeno per un po' la mia situazione... ora voglio il giorno, perchè è nelle ore illuminate dal sole che vivo il mio sogno più bello .

Ormai sei diventato la ragione per cui vado avanti.

''Che ci vuoi fare... è un lavoraccio, qualcuno deve pur farlo.''

Scoppiamo a ridere all'unisono...

Suona il cellulare.

Jim.

Oddio, cosa vorrà adesso?

 

Passa in tintoria a ritirare il vestito, domani sera ho una riunione di lavoro. E lava la macchina.

 

''Scusa, devo andare.''- di nuovo.

''Domani sera...''- mi ricorda lui.

''Certamente. Ci sarò.''

 

 

 

 

  

  
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