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Autore: Rosie Bongiovi    10/06/2012    1 recensioni
"Teneteli" disse, lasciando nelle loro mani un ciondolo. Un simbolo della loro amicizia, solida come una costruzione di acciaio, delicata come un castello di sabbia.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse Chelsea in quel momento avrebbe dovuto provare un pochino di pentimento, o quanto meno pietà per quel povero uomo.

- Povero? Mi prendi in giro? E' tutto tranne che povero! - pensò tra sé e sé Chelsea, dopo una lunga sessione di imprecazioni da parte di Richie, alla quali lei, Jon e Ava avevano assistito, fuori dalla casa del chitarrista. In effetti non era stato per niente piacevole, per lui, scoprire di avere i capelli azzurri.

- E poi perché mai avrei fatto una cattiva azione? L'ho fatto a fin di bene.. Sì, non c'è niente di sbagliato in tutto ciò. Lei non è quella giusta per lui, fine della storia -.

Non sapeva se l'auto-convincimento, in quel momento, l'avrebbe realmente aiutata, ma la sua coscienza aveva bisogno di essere zittita in una maniera o nell'altra. Dopo aver salutato i suoi 'complici', decise che l'unica cosa da fare era andare a casa. Non aveva voglia di girovagare per la città, di andare a fare una nuotata, di acquistare qualcosa, nemmeno di prendere un caffè. Si sentiva in colpa, per quanto si stesse impegnando a negarlo a se stessa. Forse l'ennesimo bagno rilassante avrebbe fatto il suo effetto.

- Sambora, perché diamine ti sei inserito nella mia vita? -. Cominciò a pensare al destino e, inevitabilmente, al passato, quella parte della sua esistenza in cui era entrato Richie, con la stessa potenza di un uragano.

 

Erano passati due anni, ormai. Per Chelsea erano arrivate le meritatissime vacanze. Ai Bon Jovi, invece, toccava ancora lavorare fino alla fine del tour.

Non ce la faccio più con questi concerti” mormorò Richie, lasciandosi cadere sul divanetto di pelle, con tutto il suo peso. Chelsea, seduta di fianco a lui, scosse la testa divertita.

Già, immagino.. E' veramente una sofferenza stare su quel palco suonando, cantando, facendo quello che hai sempre desiderato fare, mentre uno sproposito di ragazze fantasticano su di te e ti sbavano dietro. Una vera seccatura, hai proprio ragione”. Il chitarrista le fece la linguaccia, per poi chiudere gli occhi e passarsi una mano tra i capelli. Mancava un'ora alla loro esibizione e, dai camerini, si sentiva già il pubblico applaudire ritmicamente per richiamare l'attenzione della band, nella speranza che uscisse prima e ponesse fine alla loro agitazione mista a euforia.

Perché riesci sempre a smontarmi, qualsiasi cosa dica o faccia? Sei insopportabile” replicò, tirando un lungo sospiro. Stava iniziando la fase che Chelsea aveva scherzosamente chiamato 'non sono terrorizzato da 10 000 fans ed è tutto sotto controllo'.

Uhm.. Non lo so, ma lo considero un dono” rispose la ragazza, sorridendo beffardamente. Nello stesso istante entrò anche Jon nella stanza. Era intento ad accordare la sua chitarra elettrica, una semplice Fender che lo aveva accompagnato per tutte le tappe del "New Jersey Syndicate Tour".

Che fate? Hey Sambora, la siesta più tardi, mi servi per il concerto!” esclamò, lasciando la chitarra sulla valigia di Dave e saltando sul divano, vicino a Chelsea.

Bongiovi, lo so che sono fondamentale e che senza di me non saresti nulla, non avresti tutti questi fans e nessuno ti apprezzerebbe realmente, non serve mettere sempre in evidenza la tua totale mancanza di autostima e la tua giustissima subordinazione al sottoscritto, ma stai tranquillo, ti aiuterò anche questa sera”. Jon si passò una mano sulla faccia. Fece per replicare, poi decise di reggergli il gioco.

Grazie Richie! Sapevo che avresti capito al volo! Oh, tu si che sei una grazia venuta dal cielo!” disse, con un tono di voce da attore drammatico professionista.

Che? 'Richie', il verbo 'capire' e la parola 'grazia' non possono stare nella stessa conversazione” esclamò Alec, bevendo un sorso di coca-cola dalla bottiglia e assumendo un'espressione divertita.

Certo che con amici del genere, che cosa me ne faccio di nemici?” chiese il chitarrista, ridacchiando.

Quello che abbiamo sempre detto noi!” confermò il cantante mentre si alzava, per strappare la bottiglia dalle mani del bassista e recuperare un bicchiere di plastica.

Comunque io già ci vedo tra vent'anni... Insomma, credete che tutti i problemi che avremo non saranno causati da un certo Richard Stephen Sambora? E poi.. Povera Chelsea che ha accettato di lavorare con lui e Jon!  Il suo è un chiaro esempio di masochismo” osservò David, che aveva ascoltato la conversazione dalla stanza di fianco, dalla quale provenne l'inconfondibile risata grassa di Tico.

State esagerando.. Non creo così tanti problemi! Forza, ditemi che cosa ho fatto di così terribile in questi anni!” replicò sedendosi di scatto e guardando in finto cagnesco i compagni di avventure.

Ti dobbiamo rispondere in ordine cronologico o alfabetico?” chiese Alec, aggrottando la fronte.

Iniziamo dalla tua relazione assurda con Cher?” propose il tastierista.

No, io partirei dalla cotta che si era preso per quella ballerina di danza classica.. Come si chiama? Jane, Janet, Julia.. Jennifer!” rispose Jon, soddisfatto dall'essersi ricordato uno dei tanti nomi delle ragazze frequentate dall'amico.

Stendiamo un velo pietoso. Mi ha chiamata alle tre di notte perché non riusciva a non pensare 'ai suoi movimenti leggiadri come un passerotto di montagna', citazione” disse Chelsea, iniziando a ridere istericamente.

Movimenti leggiadri come un passerotto di montagna?? Ma che diamine... Richie?!”. Jon era sul punto di cadere a terra per le risate, esattamente come il resto del gruppo.

Ero ubriaco, avevo bevuto mezza bottiglia di whiskey quella sera! E tu!" aggiunse, indicando Chelsea "Avevi giurato di non dirlo a nessuno!” replicò, caricandosela sulle spalle e portandola nel bagno, sbattendo la porta. Inarcò un sopracciglio dopo averla riportata con i piedi per terra e incrociò le braccia al petto, cercando di sembrare veramente offeso. Si chiedeva se ci sarebbe mai riuscito; con Chelsea era davvero difficile essere severi. Perlomeno lo era per lui.

Scusami, mi sono lasciata coinvolgere da loro”. Tentò di difendersi, mantenendo comunque un sottile filo di ironia nell'intonazione della sua voce. Richie sorrise. Come volevasi dimostrare il suo broncio si dissolse nell'arco di pochi secondi.

Certo che perdo veramente la testa quando ci sono di mezzo le donne” osservò, sedendosi su una pila di asciugamani. "Non me la ricordavo questa". Chelsea annuì concorde.

Che ci vuoi fare.. Fa parte dell'innamoramento. Intendo il rimbecillirsi d'un tratto e riuscire a vedere solo i pro. Siamo esseri umani, reagiamo in questa maniera.. Meno male che ci sono gli amici che ci aprono gli occhi”.

Se mai un giorno dovessi comportarmi di nuovo come mi sono comportato con la ballerina.. Ti prego, prendimi a mazzate, fammi soffrire, fammene di tutti i colori.. Ma salvami dal mio stato di ameba”. La ragazza scoppiò a ridere, poi tornò seria.
“Promesso. Però anche tu devi fare altrettanto. Non voglio finire single a quarant'anni solo perché ho sbagliato scelte e tu me l'hai permesso!”. Richie le porse la mano, stringendo la sua.

Sarà fatto. Anzi, inizio subito: lascia Ross”. Chelsea rivolse gli occhi verso il soffitto.

Escluso lui!”.

Ma hai appena promesso!”.

Ma io non sono accecata dall'amore e non ti chiamo nel cuore della notte per dirti che il mio fidanzato 'si muove come un uccellino di montagna'!” esclamò, rimanendo sempre sarcastica nel suo modo di fare. Richie, però, non troppo.

Inizia a correre, mi sono stufato del fatto che tu continui a rinfacciarmi questa cosa!”. Si alzò e aprì l'acqua della doccia. Chelsea non aspettò un secondo: corse verso la porta per uscire dalla stanza. Non era riuscita a scampare totalmente alla 'vendetta' di Richie; la sua schiena si era riempita di acqua ghiacciata.

Era proprio vero.. Ne avrebbe dovute subire di tutti i colori fino alla fine dei loro giorni. D'altronde c'era da aspettarselo.. Stiamo parlando di Richard Stephen Sambora.

 

Chelsea cercò le chiavi di casa nella sua borsa. Dopo averle trovate, aprì la porta e sobbalzò, ritrovandosi tra il terrorizzato e lo smarrito. Francamente si aspettava di tutto tranne quello che c'era davanti a lei.

Anzi, la persona c'era davanti a lei.

“Ciao Chelsea” esordì, Ross, con una tranquillità immane, rispetto al battito del cuore della nostra protagonista, che si portò una mano al petto e deglutì.

“Che cosa ci fai tu qui?” chiese, lasciando cadere a terra la borsetta e le chiavi. Non si sentiva più padrona del suo corpo, che veniva schiacciato dai pensieri del passato, dalla sofferenza, dalle paure e da tutti gli avvenimenti spiacevoli che la sua mente aveva legato a Ross, azzerando completamente ogni episodio felice vissuto con lui. E poi perché mai avrebbe dovuto conservare attimi di gioia con una persona che era stata capace di farglieli provare solo con le bugie? Ma, si sa, mentire non porta mai a nulla di buono. E' un po' come costruire un castello di carte: prima o poi la bugia distrugge tutto, inevitabilmente, distruggendo anche la persona che ha mentito o alla quale è stata raccontata una verità mascherata.

E' una specie di legge della natura.

“Passavo da queste parti.. Ho un colloquio di lavoro a un paio di chilometri da qui, perciò mi sono detto 'Ehi, perché non..'”.

“Perché non fare un salto dalla donna che ho tradito, alla quale ho distrutto la vita e mentito spudoratamente, recitando meglio di George Clooney?”. Chelsea si prese la briga di concludere la sua frase, con una voce sprezzante e con uno sguardo altrettanto arrogante. Perché biasimarla? L'odio e la rabbia sono le due cose che vengono subito dopo la tristezza e le lacrime. E queste ultime due avevano smesso di tormentarla da tempo.

Ecco un altro circolo vizioso della vita.

Ross rimase in silenzio, divenendo paonazzo in viso. Mentre lui osservava ammutolito la donna con la quale aveva passato una piccola frazione della sua vita, Chelsea stava facendo di tutto per non essere trascinata via dai ricordi. Stava impiegando tutte le forze a sua disposizione, ma invano..


Nota dell'autrice:

Chiedo umilmente perdono a tutti coloro che seguivano questa ff, è stato un periodo terrificante a scuola, pieno di verifiche e interrogazioni.. E purtroppo, come molti di voi sanno, sotto tensione non spesso si riesce a scrivere qualcosa di sensato (beh, non che questo capitolo lo sia, ma dettagli). Perciò chiedo scusa per questo ritardo immane, prometto che non succederà più, salvo emergenze particolari.

Spero che avrete ancora voglia di recensire o di farmi sapere se quello che la mia mente malata mi suggerisce di scrivere continua a essere di vostro gradimento.

Un bacio grossissimo a tutte le persone che hanno recensito, in particolar modo a Valentina e a Erica, che hanno sempre la pazienza o di lasciare un commento o di darmi suggerimenti in privato (questo vale più per la prima citata). 

Un abbraccio fortissimo e un enorme bacio! Alla prossima! 

 

  
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