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Autore: Soul of the Crow    11/06/2012    4 recensioni
Qui è Lady Emeral, o Emy per chi mi conosce già.
Ho deciso di trasformare questa shot in una raccolta.
Tratterò su varie coppie, in cui, come avrete capito dal titolo, cercherò di dimostrare che anche poche parole possono avere un grande significato per chi le sente, ma a volte anche per chi le pronuncia.
Questa è la mia prima fanfiction,ma accetterò anche critiche se saranno necessarie.
1. Grazie Tenma (KyouTen)
2. Non ti lascerò mai solo, Shindou (RanTaku)
3. Ti ringrazio Endou (EndoKaze)
4. Ti prego di perdonarmi, Shirou (GouFubu)
5. Guarisci presto, Sakuma (GenSaku)
6. Ritorna colui che eri, Hiroto... (HiroMido)
7. Mi manchi, Afuro... (HerAfu)
8. Un giorno ci rivedremo, Tachimukai (TsunaTachi)
9. Ti amo, Marco (Marco*Gianluca)
10. Buona fortuna, Fideo (Fideo*Demonio)
11. Veglierò su di te per sempre, Desta (Desta*Sein)
12. Per favore, aiutami, Hikaru (KageKari)
13. Resteremo insieme per sempre, Shuu (HakuShuu)
(Riscritta completamente con l'HTML)
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono solo due parole, ma mi è difficile dirle.
Forse… A causa del mio orgoglio, qualcosa che non credo di aver mai perso in nessuna occasione e… che non credo perderò mai.
Forse... A causa del loro profondo significato. Non te lo ho dette quando, al mio arrivo alla semifinale della Holy Road, tu hai detto di volermi credere nonostante ciò che avevo fatto alla squadra di calcio della Raimon: vi avevo distrutti e umiliati, e anche durante il torneo della Holy Road non ho fatto altro che ostacolarvi… o almeno fino a quel momento.
Io credo in Tsurugi”: quando hai detto quella frase all’inizio non ci credevo, ma quando l’hai ripetuta mi sono dovuto ricredere: hai deciso di darmi fiducia, e insieme a te lo ha fatto anche il resto della squadra. Anche durante quella stessa partita, quando pensavo alle conseguenze di ciò che stavo facendo riguardo a mio fratello, sono state le tue parole ad aiutarmi e farmi ritornare in me, così sono potuto tornare a giocare senza risentimenti.
Confesso che quelle parole mi sembravano strane, soprattutto dette da te. Perché? Per spiegartelo, devo risalire al giorno in cui ci siamo incontrati: io, in quanto SEED, ero stato inviato a distruggere la squadra di calcio della Raimon; avevo letteralmente spazzato via la squadra di riserva di quella scuola, ma era solo una tattica per attirare la vera squadra della Raimon e distruggerla, facendo in modo che se ne andassero per poi sostituirli coi Black Knights. Il mio piano stava procedendo nel migliore dei modi, o almeno prima che arrivassi tu: pur sapendo che non avresti potuto battermi, considerando che eravamo su due livelli completamente diversi, hai cercato di respingermi e contro le mie stesse aspettative sei riuscito a resistere.
Avevi rallentato il mio piano e mi trovai costretto a distruggerti, ma non ci sono mai riuscito, né quel giorno, né in quelli seguenti: avrei voluto farlo anche quando avevi saputo del mio segreto, ovvero del fatto che non venivo agli allenamenti per prendermi cura di mio fratello, ma anche quella volta non ci riuscì: l’unica cosa che causasti fu uno sbotto d’ira da parte mia, almeno avresti capito a non impicciarti più negli affari altrui, ma sembrava che dal giorno del nostro incontro fino a quello della tua scoperta riguardo a me e mio fratello sembrava fosse il tuo passatempo preferito, ma del resto non sapevi che il Quinto Settore era l’unico che avrebbe potuto aiutare mio fratello: se avessi eseguito i loro ordini, mi avrebbero dato i soldi che servivano per l’operazione di mio fratello.
Risultato: non riuscì mai ad ottenere quel denaro, sia perché mi era sempre più difficile eseguire i loro ordini, e anche a causa delle lacrime di Yuuichi il giorno della semifinale. Arrivato allo stadio ero intenzionato a giocare, ma non come SEED, volevo farlo come giocatore di calcio, ma ovviamente nessuno della squadra ne voleva sapere di avermi tra i piedi. Poi tu, con quelle poche parole, sei riuscito a fare in modo che mi fosse data un’altra possibilità.
Anche in seguito non ti ho mai detto queste parole. Chissà se un giorno lo farò. Forse un giorno cercherò di dirtele, tentando di ricordare le parole che mi hai detto durante quella partita…
Grazie, Tenma
 
  
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