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Autore: firework_ss    11/06/2012    1 recensioni
Impaurita cercavo di correre, ma non potei fare altro che cadere. Ero così tremendamente goffa! Allora mi limitai a strisciare, convinta di aver seminato il mio inseguitore, ma purtroppo non era affatto così. Mi voltai per guardarmi alle spalle. Un tonfo sordo e qualcosa mi cadde ai piedi, sfiorandomeli; impaurita ma anche profondamente incuriosita, mi sporsi per vedere che cos'era... un uomo! Era un uomo, e del sangue ancora fresco gli scivolava dalle tempie fino a formare una pozzanghera che mi bagnava i piedi. Disgustoso. Finalmente colui che mi stava incuotendo tanto terrore si fece avanti. Gli occhi rossi erano spaventosi. La luna ne rifletteva i lineamenti bellissimi, un sorrisetto malizioso comparve sul volto di qull'uomo: i denti bianchissimi erano terrificanti. si avvicinò piano a me, mentre io indietreggiavo. Un sorrisetto ancora più ampio si fece largo e un ringhio cupo sgorgava dalla sua gola. Chi era? Che cosa voleva? Non credo sarei sopravvissuta fino a domani mattina per saperlo.
Spero di avervi attirati! Ciao, questa è la mia prima FF e spero vi piaccia. Lascio che il testo parli da solo e per sapere le vostre opinioni mi servono le recensioni! Perciò, apresto!
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina era particolarmente soleggiata, eppure non capitava spesso di avere quel sole, a quell'ora del mattino! La giornata non si presentava nel migliore dei modi, visto che ero completamente in ritardo per la mia fottuta scuola. A cosa sarebbe mai potuta servire, la scuola? Avrei passato almeno gli ultimi 3 anni a studiare... Anche se andavo all'ultimo anno del liceo, dovevo avere necessariamente una laurea per avere un lavoro, ecco perché altri 3 anni, forse anche altri 5! Mamma, aiutami tu!
Mi alzai catapultandomi in bagno per lavarmi. Con la delicatezza di un elefante scesi le scale vestita e lavata, senza fare colazione, presi la borsa e mi diressi velocemente verso la porta di casa. Urlai un "Ciao mamma!" e mi chiusi la porta alle spalle, sbattendola. Dopo essere uscita dal giardino davanti casa, mi diressi di corsa verso il mio motorino ma accidentalmente, avendo gli occhi sbarrati dalla fretta, andai a sbattere contro qualcuno, facendomi molto male, come se fossi andata a sbattere contro una roccia, un muro. E in effetti quel ragazzo era un muro.
"Louis! Che sorpresa, vuoi un passagio cretino? Mah, che dolore!" dissi e mi massaggiai la testa. Louis rise e mi tirò su. Sorrire e mi diede una pacca sulla spalla. Era un mio caro amico, da piccoli giocavamo sempre insieme. Lui aveva 17 anni, io ne avevo 18. Lui sembrava ventenne, io sembravo sedicienne! Che tristezza. Era molto alto e negli ultimi tempi s'era fatto molto muscoloso, aveva gli occhi verdi e i capelli neri, e la sua pelle era ambrata... una combinazione piuttosto insolita, direi. Era molto carino, ma non mi piaceva, era solo un caro amico!
"Certo, sarebbe l'ideale, sono in un ritardo pazzesco!" e rise ancora. La sua risata era fragorosa e sorridendomi, mostrò dei denti perfetti e bianchissimi, che contrastavano lo scuro della sua pelle.
Così salimmo entrambi sul mio motorino e misi in moto.
"Reggiti piccolino!" e mi lasciai trasportare dal divertimento di quel mattino. La scuola era all'orizzonte ed io ero pronta per il mio primo giorno di scuola, iniziato diversamente, perché non mi era mai capitato di andare a scuola ridendo, non che io lo ricordassi almeno.
  
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