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Autore: DebDS    11/06/2012    1 recensioni
Può, una sola persona, distruggere il tuo mondo e, allo stesso tempo, renderlo migliore di quanto sia mai stato?
Va verso la porta e, prima di chiudersela alle spalle, si volta verso di me con un sorriso.
–Ci sarà modo.-
Inarco le sopracciglia.
–Ci sarà modo di conoscerci meglio.-
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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III


 

 

 




 

 

Guardo l’orologio. –Leo, è quasi mezzanotte.-

Leo mi sorride e ci fermiamo in questa strada semideserta. Marco appoggia lo stereo a terra e fa partire una canzone a caso.

Ecco. Basta questo e tutta l’atmosfera cambia. La musica si propaga lungo tutta la strada e, mentre cominciamo a muovere i primi passi, una folla di curiosi comincia a radunarsi intorno a noi.

Ci sono quelli che ormai ci conoscono da tempo e quelli che, vedendoci ballare lì per la prima volta, fanno spazio ad espressioni di stupore misto ad ammirazione sui loro visi.

Ma ora non ce ne accorgiamo. Quasi non li vediamo, troppo ‘testare’ la nuova coreografia, possiamo andare avanti anche per una decina di minuti, ci fermiamo solo quando siamo davvero esausti e svuotati.

Allora ci guardiamo intorno e, incrociando gli sguardi ammirati dei nostri ‘spettatori’, ci sentiamo riempire da belle sensazioni.

Spesso molti si fermano a farci qualche domanda, sono sempre le stesse, da quanto lo facciamo, perché lo facciamo… è divertente. Quelli che ci vedono per la prima volta ci considerano quasi delle star o dei mostri, come quelli dei film, che spuntano all’improvviso, ti lasciano stordito per un po’ e poi spariscono nel nulla.

Stasera ci sono molti ragazzi che conosciamo già. Mentre Leo e Marco chiacchierano con loro, noto un uomo sulla quarantina che ci osserva da lontano. Anche lui nota il mio sguardo e, con un sorriso, mi fa segno di avvicinarmi.

-Siete davvero bravi.-

-Grazie.-, gli sorrido, i complimenti sono sempre ben accetti.

-Da quanto balli?-

Alzo le spalle. –Saranno quattro anni.- dico ridendo, ripensando ai miei primi tentativi di unirmi a Leo e Marco, più grandi e più bravi di me.

-Balli davvero bene. Io me ne intendo.-

-Davvero?-, sono stupito, qui non c’è nessuno che capisca davvero ciò che facciamo, spesso sono le ragazzine a fermarsi, perché trovano ciò che facciamo ‘tremendamente figo’.

-Sono un coreografo.-

-Wow.-, sto parlando con un coreografo, sto davvero parlando con un coreografo?

-Quanti anni hai?-, mi chiede l’uomo, sembra concentrato, perso in una lotta interiore.

-Diciannove.-

Annuisce con un sorriso. –Perfetto!-

Mi acciglio, non capisco dove voglia arrivare, perfetto per cosa?

-Ti andrebbe di studiare danza con me? Studiarla davvero, in una scuola.-

Sgrano gli occhi. Una scuola? Credevo che queste cose succedessero solo nei film,  incontrare un coreografo per strada che mi propone di andare a studiare con lui! –Ma… certo! Cioè…-, vengo bloccato da mille pensieri. –Dipende. Quanto si paga? Dov’è questa scuola?-

-E’ vicina, a dieci minuti da qui!-

Bene, ha risposto ad una domanda, ma non alla più importante. –E…-

-Non dovrai pagare nulla, ti offro una borsa di studio. Sei bravo, voglio aiutarti a migliorare, niente soldi, sei una scommessa. Una scommessa con me stesso.-

Sgrano gli occhi, forse sto davvero sognando! –Dice sul serio? Non mi sta prendendo in giro?-

-No.-, ride l’uomo.

Lo abbraccio di slancio, forse è un angelo sceso dal cielo!

-Domani mattina, all’Accademia delle Belle Arti, vieni lì alle otto e chiedi di me, il professor Dardani, ti spiegherò tutto.-

-Oddio, grazie! Grazie mille!-, sono euforico, non posso crederci, andrò a studiare in una vera scuola, in un’Accademia!

L’uomo mi sorride. –Alle otto, puntuale!-

Certo, certo che sarò puntuale, non si fa attendere il destino, no?


 

 

 

 

 

Sono arrivato all’Accademia che mi ha indicato il professore ieri sera, mi sembra tutto così incredibile! I corridoi sono pieni di ragazzi che cantano, ballano, chiacchierano o parlano da soli. Sembra di essere in un mondo parallelo, un mondo che sogno più o meno da sempre.

Vedo venire il prof di ieri sera verso di me.

-Bene, vieni con me. Come hai detto che ti chiami?-, parla velocemente e mi conduce in una specie di auditorium, un teatro nella scuola.

-Daniel, Daniel Corsi.- lo seguo dietro le quinte del palco e sento in lontananza una voce metallica annunciare ‘Tutti i ballerini del primo anno si rechino in teatro entro dieci minuti’, mi sento assalire dall’ansia. Quindi ci sono dei ‘ballerini del primo anno’. E io sarò uno di loro?

Il professore mi spiega velocemente il meccanismo. Siamo in una scuola di danza, canto e recitazione, ci sono tre corsi, io farò parte del primo, a fine anno ci sarà un esame e, se lo passerò, andrò al secondo corso.  Mi dice che qui si lavora tanto, tantissimo. Non è un gioco. Devo stare qui solo se ci credo, se lo voglio davvero. –Tu lo vuoi?-

-Sì!-

Più di ogni altra cosa.

-Perfetto!-, si volta e sale sul palco.

Sento un po’ di confusione, probabilmente i ragazzi del primo anno sono arrivati. Vengono zittiti dal professore. –Vi ho fatti convocare qui perché ho una notizia per voi. Come sapete ogni anno ammettiamo quattro o cinque ballerini, voi ne siete quattro, il quinto posto spetta a qualcuno che ci colpisce, anche se non ha fatto le selezioni. E’ raro che questo quinto posto venga occupato, ma quest’anno è così.-, sento i battiti del mio cuore accelerare. –Daniel, vieni qui.-, mi chiama il professore.

Entro in scena e sposto lo sguardo sui quattro ragazzi seduti nella prima fila, hanno un’aria confusa, stupita.

Il professor Dardani lascia il palco. –Fa’ vedere loro cosa sai fare.-

Sgrano gli occhi. Dopo pochi secondi parte la musica che abbiamo usato ieri sera e capisco. Comincio a ballare, modificando alla meglio le parti in cui ballavo con Leo e Marco. Finita la musica, il prof applaude e i ballerini, seppur ancora confusi, lo imitano.

Il mio angelo salvatore sale sul palco e mi sorride. –Ragazzi, lui è Daniel e da oggi sarà un vostro compagno. Frequenterà le mie lezioni. Mattia, ho pensato di metterlo in stanza con te, così gli spiegherai come funzionano le cose quando si sta in sala con me, d’accordo?-

Uno dei ballerini annuisce e abbozza un sorriso per me.

-Bene, ora potete andare. Daniel, tu sei esentato dalle lezioni per oggi. Fatti dare le indicazioni per la camera dal signor Luigi, il custode.-, mi sorride e va via.

I ragazzi lo imitano e solo il ragazzo con cui sarò in stanza, Mattia, si volta verso di me con un sorriso, prima di uscire. –Ci vediamo dopo.-

Ricambio il sorriso. –A dopo.-

 

 








 

 

 

 

 

 

Nota d’autore:

 

Scusate il ritardo, questo week-end è stato particolarmente... impegnativo, ahah.

Ma ecco il nuovo capitolo e l’entrata in scena di Daniel! Dolce, tenero, cucciolo, stupido, idiota, coglione Daniel.

Okay, sono troppo presa da questa storia, devo smetterla! Ahah.

Questo capitolo non mi piace, non succede nulla di particolare, ma, OVVIAMENTE, era necessario.

Ringrazio tutti, di nuovo, scusate, niente lista per oggi, anche perché, se avete letto le mie precedenti note, sarebbe solo una ripetizione, ahah.

Be’, allora a mercoledì.

Un bacio.

Clì.

  
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