Anime & Manga > My HiME - My Otome
Segui la storia  |       
Autore: bik90    11/06/2012    1 recensioni
Mai e Natsuki per questioni economiche sono costrette a tornare nella città e vivere nella casa dove era cresciuta la mora. Per Natsuki non sarà semplice, tra dolore e ricordi, destreggiarsi nella sua nuova vita. Conoscerà nuovi compagni, ritroverà i vecchi...e forse scoprirà che potrebbe esserci qualcosa di più...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mai Tokiha, Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le due ragazze erano in piedi fuori la presidenza da un quarto d’ora e aspettavano d’essere ricevute. Natsuki era appoggiata al muro e guardava senza attenzione i quadri appesi alle pareti mentre Mai era vicina a lei.
<< Che palle >> sbottò la mora passandosi una mano tra i capelli.
<< Natsuki per favore >> la riprese l’amica << Usa un linguaggio appropriato. Siamo in una scuola molto prestigiosa >>.
Natsuki alzò gli occhi al cielo.
<< Che palle lo stesso >> ripeté staccandosi dalla parete << Possibile che ci mettano così tanto a dirci in che classe stiamo? >>.
Mai si strinse nelle spalle. In effetti, era parecchio strano che ancora nessuno si fosse fatto vivo con loro.
<< Forse stanno ricontrollando i documenti >> disse con calma.
<< Ho voglia di una birra >>.
Lo sguardo che le lanciò la rossa le fece cambiare immediatamente idea.
<< Stavo scherzando! >> si affrettò ad aggiungere ricordando sempre troppo tardi che a Mai non piaceva che consumasse alcolici << Dai, non farmi la ramanzina per questo! >>.
<< Natsuki >> iniziò l’amica costretta a ricoprire il ruolo di genitore in quelle situazioni << Lo sai che… >>.
Le sue parole furono interrotte da una donna che si avvicinava.
<< Chi di voi è Natsuki Kuga? >> chiese.
La mora alzò la mano senza comprendere.
<< Siamo spiacenti signorina Kuga, ma i suoi documenti ancora non sono pervenuti all’istituto >>.
Natsuki guardò Mai.
<< Com’è possibile? >> domandò la rossa intromettendosi << Abbiamo fatto la domanda insieme >>.
La donna rivolse a entrambe un sorriso gentile.
<< Non c’è nulla di cui preoccuparsi >> spiegò << Sicuramente c’è stato un disguido nelle pratiche di trasferimento. Abbiamo già telefonato al vostro vecchio istituto e in un paio di giorni sarà tutto risolto >>.
<< Significa che oggi non posso frequentare la scuola? >>.
<< Sì, purtroppo finché la situazione non sarà chiarita lei non risulta una studentessa di questo liceo >>.
Il sorriso che si allargò sul volto della mora le fece comprendere che quella notizia non era sgradita.
<< Fantastico! >> esclamò Natsuki senza riuscire a trattenersi << Un paio di giorni di vacanza! >>.
<< Natsuki… >> tentò di fermarla l’amica sapendo che stava facendo una brutta figura di fronte alla segretaria. Ma la mora non la stava ascoltando. In fretta prese il suo casco da terra e le fece un cenno di saluto.
<< Ci vediamo dopo sfigata! >> le disse ridendo mentre si allontanava.
Mai si passò una mano sul volto sconsolata.
<< La scusi >> affermò cercando di tamponare la figuraccia che aveva fatto l’amica << Di solito lei non… >>.
La donna le fece un gesto con la mano per dire che non era importante. In tanti anni di lavoro aveva imparato a non lasciarsi mai andare a commenti spiacevoli su chi le stava davanti.
<< Nessun problema signorina Tokiha >> rispose << La farò accompagnare alla sua aula da Reito Kanzaki, uno degli studenti del Comitato Studentesco >>.
Detto si allontanò lasciandola sola.
 
Natsuki correva per i corridoi senza il minimo riserbo ad urlare la sua gioia per quella notizia che a suo dire era ottima. Molte ragazze si erano fermata ad osservarla e aveva attirato l’attenzione anche dei ragazzi più grandi anche se lei non ci aveva badato. L’unica cosa che in quel momento le interessava erano i due giorni di vacanza che al contrario di tutti gli altri studenti aveva ancora a disposizione.
Altri due giorni in cui non dovrò indossare questa stupida uniforme, pensò guardando di sfuggita una sedicenne che le passava accanto.
Odiava tutta quella formalità ma Mai era stata categorica sulla scelta del liceo e non aveva avuto molta voce in capitolo. Si passò le dita tra i capelli mentre intravedeva l’uscita. Sorrise parendole che avesse l’odore della libera.
<< Ehi tu! >> sentì gridare alle sue spalle.
Si voltò fermandosi. Una donna corpulenta e dai lungi capelli biondi stava venendo con passo deciso verso di lei. Natsuki la osservò inarcando il sopracciglio destro.
E questa che vuole adesso?, si chiese mentre si stringeva nelle spalle. Stava per riprendere a camminare quando fu bloccata dalla sua presa sul suo braccio. Tornò a guardarla questa volta in modo torvo.
<< Non è permesso agli studenti di correre nei corridoi >> disse lasciandola solo quando fu certa di avere la sua attenzione << E inoltre come mai non sei in classe? Le lezioni stanno per iniziare >>.
<< Ma si può sapere chi sei? >>.
Gli occhi della ragazza brillarono per qualche istante.
<< Io sono Haruka Suzushiro, Presidentessa del Comitato Esecutivo di questa scuola. Ho l’obbligo di sorvegliare che ogni studente adempia al proprio vedere >>.
<< Si dice dovere, Haruka >> disse una voce da dietro la bionda.
Natsuki dovette sporsi per poterla vedere e per poco non scoppiò a ridere. Una ragazza minuta, non più grande di lei, dai corti capelli scuri e gli occhiali aveva appena corretto la più grande.
Ma dove diavolo sono capitata?, si domandò la mora abbozzando un sorriso ironico.
<< Dovere, dovere >> si corresse Haruka. Puntò l’indice contro Natsuki << Dove stai andando? >>.
<< Via >> rispose semplicemente la sedicenne dagli occhi verdi.
<< Via? >> ripeté la bionda diventando paonazza << Non si esce prima da questa scuola >>.
<< Haruka, calmati >> le sussurrò la ragazza minuta.
Sembrano il Mignolo col Prof, pensò riferendosi al cartone che vedeva sempre da bambina.
<< Guarda ti ascolterei volentieri, davvero >> continuò Natsuki cominciando a indietreggiare lentamente << E credo che quello che tu faccia sia molto importante. Davvero molto importante. Ma io ancora non faccio parte di questa scuola! >>.
Si voltò per scappare ma andò a sbattere contro un’altra ragazza che si trovava a passare di lì.
<< Ma guarda dove cammini! >> esclamò la sconosciuta facendo finta di aggiustarsi l’uniforme.
Ma oggi capitano tutte a me!
Dalla divisa che indossa, Natsuki comprese che doveva avere un anno in meno a lei.
<< Nao Yuuki torna immediatamente in classe! >> urlò Haruka vedendo che la quindicenne stava tranquillamente passeggiando per i corridoi << E tu vieni con me in presidenza, voglio capire cos’è questa storia che foruncoli >>.
<< Farfugli >> la corresse l’amica sottovoce.
La mora chinò il capo sconsolata.
<< E’ proprio Mignolo >> decretò.
L’altra ragazza dai corti capelli rossi rise coprendosi la bocca con la mano.
<< E io che credevo che questa scuola fosse noiosa >> sentenziò << Ci sei anche tu secchioncella? >> domandò riferendosi alla ragazzina bruna.
Haruka si mise davanti alla ragazza come se volesse proteggerla.
<< Non permetterti più di offendere Yukino! >>.
Nao fece un gesto con la mano per dire che non le interessava prima di allontanarsi.
Natsuki approfittò della situazione e della momentanea disattenzione nei suoi confronti da parte della bionda per dileguarsi il più in fretta possibile. Quando Haruka si accorse che era scomparsa, era troppo tardi.
 
Mai non aveva dovuto attendere molto il suo accompagnatore. Si era appena appoggiata al muro con fare sconsolato pensando alla sua amica in giro chissà dove, quando un ragazzo le si era avvicinato.
<< Mai Tokiha? >> domandò sorridendo.
La sedicenne annuì prendendo lo zaino da terra e mettendosi il casco sotto braccio e cercando di non arrossire. La figura maschile che le stava di fronte era davvero carina.
<< Sono Reito Kanzaki >> si presentò lui tendendo una mano << Sono stato incaricato di condurti nella tua nuova classe ma prima vorrei che mi seguissi per mostrarti il nostro liceo >>.
La rossa ingoiò un groppo di saliva nel contraccambiare la stretta. Doveva dargli del lei? Non voleva passare per maleducata di fronte ad un ragazzo così cortese e soprattutto educato.
<< Puoi chiamarmi Reito >> continuò il diciottenne comprendendo il suo disagio senza smettere di sorridere.
<< Grazie Reito >> rispose finalmente la sedicenne.
Ora era pronta a seguirlo.
Mentre camminavano, il ragazzo le illustrò con calma i laboratori, la palestra, l’aula magna dove gli studenti si riunivano per discutere dei problemi all’ordine del giorno e la sala professori. Reito parlava in modo calmo e rispondeva ad ogni sua domanda dopo aver abbozzato un leggero sorriso. Quando la segretaria gli aveva dato quell’incarico, aveva pensato che sicuramente si sarebbe trovato di fronte la solita figlia di papà cui non interessava nulla delle attività extra scolastiche e invece era stato piacevolmente sorpreso. Aveva capito subito che quella ragazza non era come quelle che aveva fino a quel momento conosciuto. Era semplice, spontanea e davvero curiosa di saper tutto sulla sua nuova scuola. Indossava la sua uniforme scolastica, non un filo di trucco le coloriva il volto e gli sorrideva con sincerità. Si ritrovò a pensare che fossero rare quelle ragazze e che non avrebbe dovuto lasciarsela scappare. Infine le mostrò la sua aula.
<< Siamo arrivati >> disse decretando la fine del giro e bussando alla porta.
Mai s’inchinò leggermente.
<< Ti ringrazio molto Reito >> rispose la ragazza arrossendo quando sentì una delle sue mani posarsi sulla spalla destra.
<< E’ stato un vero piacere >> ribatté con cortesia il diciottenne << Voglio che tu sappia che per qualunque cosa puoi contare su di me >>.
La sedicenne arrossì notevolmente di fronte a quell’attenzione e fu salvata dall’arrivo della professoressa. Salutò nuovamente il ragazzo prima di entrare. In aula, si trovò di fronte a venti studenti che la fissavano. Leggermente imbarazzata, si presentò e poi la docente le indicò il banco vuoto vicino la finestra. Mai prese posto senza smettere di guardarsi intorno incuriosita.
<< L’unico che non stai guardando sono io >>.
La ragazza si voltò notando uno dei suoi nuovi compagni fissarla.
<< Tate Yuuichi >> si presentò appena ebbe la sua attenzione allungando la mano.
Mai gliela strinse cercando di sembrare simpatica, anche se la sua frase le aveva dato ai nervi non poco.
<< Ciao Tate >> rispose sedendosi.
<< Adesso hai conosciuto il più importante della classe >>.
Ma davvero?, pensò la sedicenne alzando gli occhi al cielo mentre rivolgeva il suo interesse alla spiegazione della professoressa.
Erano pochi secondi che lo conosceva e già le stava antipatico.
 
Natsuki aspettava l’amica all’uscita del liceo appoggiata alla sua moto con le braccia incrociate sul petto. Aveva trascorso la mattinata a girovagare senza meta tra le strade della città scoprendo che molte cose non erano affatto cambiate. Delle volte erano stati proprio i ricordi a guidarla. Il suono della campanella la riportò alla realtà e alzò appena il capo vedendo sciamare fuori dall’edificio gli studenti lieti di poter finalmente tornare a casa e di non dover seguire lezioni pomeridiane. Sorrise pensando che per lei quella routine sarebbe iniziata tra qualche giorno. Cercò con lo sguardo Mai e, non vedendola, tornò a fissare un punto indefinito avanti a sé.
Ma dov’è finita?, si chiese notando che i ragazzi si stavano tutti allontanando.
Tornò a sollevare i suoi grandi occhi verdi e incontrò quelli di una persona che la stava fissando con un mezzo sorriso. Improvvisamente le parve che tutto ciò che la circondava si fermasse, che smettesse di muoversi ed emettere rumore. In quel momento c’era solo lei e la ragazza che la guardava. Si accorse che il cuore le batteva ad una velocità folle nel petto e ingoiò un groppo di saliva. Non era possibile che fosse lei. Sbatté le palpebre per accertarsi che non stesse sognando. La giovane era proprio lì, in piedi sui gradini della scuola con l’uniforma che la contrassegnava come appartenente all’ultimo anno e non smetteva di sorridere nella sua direzione. Ancor prima di accorgersene, si ritrovò a sorridere a sua volta sentendosi riempire di una calda sensazione famigliare.
<< Natsuki! >> esclamò Mai saltandole al collo per abbracciarla.
Nell’attimo in cui lo fece, lo strano incantesimo che si era creato, si ruppe e tutto intorno alla mora riprese a scorrere normalmente. Si sciolse dalle sue braccia arrossendo.
<< Quante volte ti ho detto che non devi farlo? >> esclamò passandosi una mano tra i capelli.
Mai rise sapendo che lo faceva sempre quando era imbarazzata.
<< Scusa! >> rispose la rossa << Che cosa fissavi così intensamente? >>
<< N…niente >> disse Natsuki abbassando gli occhi per un attimo facendo finta di cercare il casco.
L’amica si voltò nella direzione in cui stava guardando la sedicenne dagli occhi verdi ma non riuscì a comprendere cosa avesse colpito la sua attenzione.
<< Tu piuttosto >> affermò l’altra cambiando argomento << Come mai ci hai messo tutto questo tempo? >>.
Mai sorrise portandosi una mano dietro la nuca.
<< Mi sono fermata qualche minuto più in classe per prendere nota di tutti i libri che dovremmo acquistare >>.
Anche se non poteva vederla a causa del casco integrale appena indossato, Natsuki alzò entrambe le sopracciglia sospirando. Certe volte quella ragazza era davvero una palla. Salì cavalcioni sulla moto mettendo in moto e aspettando che l’amica facesse lo stesso. Prima di partire, guardò nuovamente in direzione del portone del liceo ma non c’era più nessuno.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > My HiME - My Otome / Vai alla pagina dell'autore: bik90