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Autore: Cilyan    11/06/2012    3 recensioni
STORIA IN FASE DI BETAGGIO.
dal capitolo 9 :
E la risata sarebbe durata ancora a lungo ,se non mi avesse preso per mano e donato un bacio gentile, a fior di labbra , un bacio sfuggente, in cui la sua bocca andò ad assumere una forma a cuore, come se mi volesse far comprendere che avrebbe desiderato baciarmi direttamente lì, dritto nel petto, sull’organo che ci da la vita, su quel piccolo spicchio di motore pulsante, su quello che se non battesse ci impedirebbe di amarci, di sfioraci, di capire che siamo l’uno dell’altro; perché se il cuore non pulsasse ,allora non si potrebbe capire che uno sia innamorato, non se ne potrebbe percepire quel battito speciale e voglioso, quello sbattere incessante nelle casse, come a voler intonare una musica ritmata, forse la più ritmata del mondo, la nostra musica, così da poterla far sentire all’ intero universo , ma, nello stesso tempo, da poterla tenere nascosta perché prodotta nel nostro corpo e dai nostri cuori.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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lirry capitolo 2
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“When I see your face there’s not a thing that I would change”


Capitolo 1-


Un viaggio in aereo un po’ particolare …




Nelle regole che ordinano la mia vita non avrei mai immaginato che avrei incontrato cinque fantastici compagni con cui condividere tante ed entusiasmanti esperienze. Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’incontro con Harold Edward Styles, che cambiò completamente la mia esistenza, mutando ogni minimo particolare di essa.
 Prima di incontrarlo non avrei mai pensato che fare un viaggio in aereo sarebbe stato così istruttivo e divertente.
Io ero spesso in viaggio con i miei oltre oceano, per via dei loro continui spostamenti lavorativi, anche se quello sarebbe stato l’ultimo, dato che entrambi avevano ottenuto un lavoro fisso a New York. Allora ero un ragazzo di appena diciassette anni ed ero piuttosto annoiato della vita e di tutto ciò che la riguardava.
Un semplice viaggio in aereo che per chiunque sarebbe significato paura o eccitazione, per me non era assolutamente nulla e non lo sarebbe stato se uno strano riccio non fosse irrotto magicamente nella mia vita e, come un uragano , non avesse spazzato via tutte le noiose certezze che mi portavo appresso. Non avrei mai pensato che qualcuno potesse essere sfacciato e serio allo stesso tempo tanto quanto lui. Di fatti non mi pare per niente sano di mente uno che si siede accanto a te su un aereo e ti dice:
<< Ma i tuoi capelli non sono davvero lisci non è vero?>> 
Primo una domanda del genere lascerebbe chiunque spiazzato, figuriamoci uno serio e taciturno come me, secondo cosa avrei dovuto rispondere?!
Fui semplicemente sincero:
<< No. Li piastro>> e ,se fosse stata una persona di buon senso, avrebbe capito che visto che non avessi porto alcuna domanda del tipo:
<< Perché me lo chiedi?!>> forse non avevo voglia di parlare, né con lui, nè con nessun altro.
Si allora pensavo che la vita fosse solo qualcosa di passaggio quindi avevo buttato all’aria quasi diciassette anni della mia esistenza, nutrendomi del solo affetto genitoriale e basta, per quanto affetto mi potessero dare due persone sempre in giro per business.
Ma ovviamente lui non era una persona neanche minimamente pseudo normale così continuò imperterrito a parlare:
<< Ma perché non mi è capitata la solita vecchietta svampita!?>> pensai prima di essere immerso nel suo  logorroicismo, che ora so essere assai contagioso.
<< Ah , interessante. E sai perché l’ho notato!?>> e che me ne interessava secondo voi perché lo avesse notato!?
Proprio niente, così cercai di chiudere il discorso con un semplice:
 << No>> che ,ovviamente, a lui non bastava.
<< Perché sotto hai capelli arricciati!>> concluse felice.
Ed io?  Come uno scemo, gli diedi corda:
<< Si lo so stamattina non ho avuto il tempo di piastrarli per bene dato l’orario a cui mi sono alzato>> e si mi presi pure la briga di rispondere a quello stolto; roba da matti!! Pensai dopo essermi fatto sfuggire quella frase che , come si può ben capire dal personaggio, lo fece salire al settimo cielo e lo spronò a continuare.
<< E perché non li nasci naturali!? Io amo i ricci!>>  aggiunse,quindi, indicando i suoi capelli e ,come se non bastasse, cercò di arruffare i miei capelli per cambiarne la piega.
<< Hey che fai!?!>> ma vi pare normale uno che si metta a spettinare i capelli altrui!?
 Come intuibile la mia domanda volò al vento dato che la risposta fu scontata.
<< Te l’ho detto, io amo i ricci no?>> rispose facendomi un occhiolino.
Puff, fu li che persi la ragione.
 Primo i miei capelli erano andati e secondo mi ritrovai con uno psicopatico con il quale avrei dovuto passare cinque lunghe ore di viaggio.
Assurdo! L’unica possibilità era dormire, anche se non ero tipo da addormentami così facilmente.
<< Scusa ho leggermente sonno, ti dispiace?>> azzardai a dire, ma lo pisocopatico sembrò essere un tipo comprensivo, quindi asserì con un:
<< Va bene non ti preoccupare, fai sogni d’oro!>> e anche qui ci sarebbe stato da dire:
<< Ma tutta questa confidenza ?>> pensai.
Comunque devo dire che mi fece piacere sentirmi dire qualcosa del genere dopo tanto, tantissimo tempo.
Passavo la maggior parte delle giornate da solo quindi non mi stupivo più di dover mangiare o dormire con la presenza di qualcuno che mi coccolasse o mi rivolgesse parole dolci.
Così non potei fare a meno di sorridere a quelle parole e , stranamente, mi addormentai quasi immediatamente sentendo qualcosa che piano piano, lentamente, mi sfiorava i capelli; forse una mano, un tocco gentile di cui non potei ignorare la goduria che mi donava.
Quando mi vegliai scoprii che quelle mani fossero di quello sconosciuto che mi stava a canto. Erano due mani talmente enormi da poter contenere da sole una palla da bowling, ma non era questa la caratteristica che mi colpì di più quanto il fatto che avessero un calore strano, non asfissiante, né eccessivo, solo dolce.
 Sì, può sembrare un paradosso, ma quel calore mi donava tutta la dolcezza che in vita mia non avevo mai percepito. Persino quando dovevo partire ero solo, dato che i miei preferivano sempre svignarsela prima e quindi neanche in quei momenti potevo addormentarmi con qualcuno che mi accarezzasse come stava facendo ora lo “psicopatico” e fu forse per questo che non mi dispiacque affatto quel contatto. Ma notai subito che la sua mano non era l’unico punto del corpo ad essermi vicino:
 ero praticamente sdraiato sul suo petto e lui se la dormiva beatamente con le mani, una nei miei capelli, l’altra sulla mia schiena, immobile, come se fosse morto.
 Anche il suo respiro era parecchio silenzioso e, se non fosse stato per il leggero muoversi del suo petto mi sarei volentieri allarmato . Non mi sarei mai voluto muovere per nessuna ragione al mondo,perché se pur strano quel contatto mi diceva :”Liam James Payne, hai trovato la felicità” e come se niente fosse , a rincarare la dose, avevo cominciato a sentire una sensazione allo stomaco a me estranea fino ad allora, che di sicuro non potevano essere così dette “ farfalle allo stomaco” mi dissi. No, uno come me che non si era mai rapportato con gli altri adesso si ritrovava con degli “aggeggi” che gli svolazzavano nella pancia?!?
E No, non era proprio possibile, doveva essere dovuto solo alla presenza di quel tizio così strambo; pensai che non appena fossi sceso tutto sarebbe finito e per convincermene diedi uno sguardo all’orologio , senza però spostandomi dai suoi pettorali così caldi e accoglienti tanto quanto le sue mani: le 7.30.
Bene avevo dormito solo un’ora e mezza e mi aspettavano altre tre ore e mezza da passare a fianco di quel tizio. Di male in peggio e non potevo neanche scambiarmi di posto con qualcun altro. Sbuffai e mi ritrovai a pensare che forse non fosse poi così male la situazione :
 lui dormiva no? Che male avrebbe mai potuto farmi uno che sembrava un angioletto!!?
No, nulla, bhe sì, lui aveva una faccia da angelo irresistibile. Pensai che se fosse stato una ragazza mi sarebbe stato difficile trattenermi dal fissarlo, anche se  mi pareva che la situazione non fosse poi tanto differente anche in questo caso. Si continuavo a fissarlo e sentivo le mie gote colorarsi di vergogna in una maniera assurda.
 Ignorai, tuttavia, questa sensazione e cercai di spostarmi senza svegliarlo:<< Vano tentativo Payne!>> Mi dissi dato che non appena mossi un muscolo per spostargli il braccio si mosse convulsamente, tanto da rovinare quell’aura da morto che lo avvolgeva in precedenza per cominciare a farfugliare strane parole del tipo:
<< No ….. mamma …. Altri cinque minuti … dai … non voglio andare a scuola ….>> .
<< Primo non sono tua madre>> dissi io cercando di levarmi dalla sua stretta che improvvisamente, prima che riuscissi a spostarmi del tutto, mi aveva imprigionato come una tenaglia .
<< Secondo lasciami stare!>> dissi a bassa voce, cercando di mantenere un’aria seria, anche se la sua faccia da frustato mi causava un principio di risata assurdo.
<< E terzo, perché mai mi sono ritrovato in questa situazione?! Sarei potuto partire due giorni fa con i miei e lasciare tutta la mia roba li a Londra, ma no, io sono fissato col fare le cose per bene! Perché a me!>> dissi facendo calare la mia aurea di serietà. Quasi piangevo dalla disperazione di non potermi sottrarre da quella stretta, eppure no, non lo feci, gli tirai ,anzi uno scappellotto, facendolo rinsavire finalmente.
<< S- s- scusa amico! Ti ho fatto male?>> mi disse il riccio.
<< Amico!? E da quando in guai siamo amici? Non so neanche il tuo nome!>> risposi a tono io, certo sempre cercando di rimanere calmo e di levarmi dalla sua stretta. Perché benché il signorino là presente si fosse svegliato finalmente, ciò non toglie che me lo ritrovai ancora addosso come se niente fosse.  Infatti:
<< Ma sei un’ancora!? Mi vuoi lasciare!?!>> dissi scorbutico prima che potesse dire qualcosa, ma ottenni l’effetto contrario a quello che avevo desiderato.
<< No, certo che no, e poi lo so che non ti dà fastidio Liam James Payne! Vedi so anche il tuo nome no!? Siamo amici!>> ribattè dolce, forse troppo per il momento ed io, di conseguenza, sbarrai gli occhi per poi riaprirli non stupito, ma super attonito, se così si può dire.
<< Ma- ma come fai… >>
<< Il braccialetto!>> disse indicando quello d’oro che portavo al polso.
<<Comunque è molto bello!>> aggiunse accarezzandomi per l’ennesima volta i capelli e facendomi salire i brividi per la schiena. Mi trovavo ancora sul suo petto e, anche se avevo detto mille volte a me stesso che mi desse fastidio, continuavo a non spostarmi e a lui sembrava non dispiacere affatto; anzi ne era evidentemente contento e incuriosito.
<< Che vista! >> dissi allora, dopo qualche momento di riflessione.
<< E’ un regalo!?>>
<< Sì,me lo hanno donato al mio battesimo e da allora non lo tolgo più, sai era di persone a me molto care!>> dissi incupendomi. Non capivo perché mi riuscisse così facile parlare con lui. Non avevo mai accennato a nessuno del mio padrino e dalla mia madrina, persone a cui volevo molto bene e da cui ricevevo tanto affetto, questo finchè non giunse quel giorno tanto atteso …
Non mi capacitavo delle mie stesse parole, né del fatto che lui sembrasse comprendere la situazione e di conseguenza non porse nessun’altra domanda. Mi sentivo molto strano ed il silenzio che calò successivamente tra me ed il presunto sconosciuto fu agghiacciante, almeno dal mio punto di vista. Per fortuna mister so tutto io , non stette zitto a lungo e tornò a tormentare i miei capelli, sui quali la mano era stata ferma per alcuni minuti.
<< Sai Payne, hai dei capelli stupendi. Non è che ti andrebbe di provare a toccare quelli di Harold Edward Styles? Non reggono il confronto con i tuoi, ma la gente dice che rilassano e tu sembri teso come un iceberg!>> .
Lo fissai per qualche istante; era buffa la sua faccia eppure sembrava essere così a suo agio in quella situazione, al contrario di me che ero teso come una corda di violino.
<< E chi sarebbe questo Harold!?>> chiesi fingendo di essere curioso.
<< Ma su andiamo non esistono capelli capace di calmare la gente!>> pensai, anche se ora so che mi sbagliavo di grosso. Esistono e come ed io ce li avevo davanti.
<< Io, ma per gli amici sono Harry ! O semplicemente Ha se desideri!>> disse chiudendo gli occhi a mo di sorriso,
<< Allora li vuoi provare!?>> concluse aprendoli con aria di furberia.
<< E’ una sfida!?>> chiesi mezzo curioso.
<< Mmm… Non l’avrei intesa così, ma se desideri, sì è una sfida. Allora accetti?>> disse sfiorandomi con la mano in un posto dove non avrebbe dovuto.  Ma non ci feci caso e risposi comunque:
<< Accetto >> e fu lì che sentii di toccare il paradiso. Una delle sue mani enormi e calde, quella libera dai miei capelli, prese la mia tra la sua e la portò a toccare quella fitta chioma bruna e riccia.
Mi persi in quel tocco così dolce della sua mano che muoveva la mia sui suoi ricci mentre il mio cuore cominciava ad accelerare fino a galoppare come un cavallo in corsa. Ero confuso, più che confuso, ma la mia mente si era svuotata di ogni pensiero e non appena la sua mano si bloccò lasciando la mia libera, mi bloccai per qualche istante soffermandomi a sentire quel profumo di lampone misto alla pesca del suo sciampo e la morbidezza di quei ricci così fitti da far invidia a quelli delle ragazze.
Così mi addormentai sentendo la sua mano accarezzarmi in ogni punto del corpo, quasi come se non fosse proibito il solo pensiero di farlo. Ma, ormai, alla mia mente non importava più di niente, se non di sentire quelle mani gentili che mi cullavano e mi portavano tra le braccia di Morfeo. Quando mi risvegliai per la seconda volta mi sentivo confuso. Per fortuna che nessuno sembrava aver visto la scena ambigua di poco prima, seppur composta solamente da fugaci sfioramenti. Quel riccio, in poche ore, era riuscito a cambiare il mio modo di pensare. Come era possibile? Liam l’impermeabile dove era finito? Mi misi una mano sul cuore e lui, che stavolta sembrava non essersi addormentato, con aria e tono visibilmente preoccupati mi chiese:
<< Tutto a posto?>>
<< Si, si tutto ok, tranquillo!>> risposi io togliendo la mano dai suoi capelli. Quella posizione seppur emotivamente piacevole, per il mio corpo non lo era affatto e la mia clavicola stava implorando pietà affinchè mi spostassi.
<< Aih!>> dissi sommessamente non appena la ebbi tolta. Avevo tutta la spalla indolenzita così cominciai a massaggiarla. E pensavo che Harry probabilmente non  avesse percepito il mio gridolino di dolore, ma non era così. Di fatti le sue mani si sostituirono presto alle mie e con un massaggio degno di un professionista, mi fece passare il male in un batter d’occhio, o meglio, di ciglia.
<< Grazie>> dissi poi girandomi verso di lui. Ormai ero seduto composto e non avrei più corso il rischio di cadere in quel contatto tanto agognato e allo stesso tempo temuto e pericoloso, del suo petto e di tutto il resto. E lui stava per rispondere, ma un mio grido di paura fece voltare tutti quanti. Era sempre così, tutta colpa dell’atterraggio. Reputavo i viaggi in aereo noiosi, ma non appena giungeva l’atterraggio entravo nel panico. Non appena videro che mi ero calmato perché non mi sentirono più starnazzare si girarono tutti quanti stupiti. E non mi ero calmato per nulla, tuttavia, il tocco gentile di Harry, al quale mi ero aggrappato, sembrava avermi zittito.
<< Sh …………. Stai tranquillo, è tutto a posto capito?>> Mi disse a voce bassa.
<< Ma- ma io ho paura Hazza!>> Ma come lo avevo chiamato?! Boh, non lo sapevo e non me ne importava:
 Hazza!! Non sapevo che di lì in avanti lo avrei sempre chiamato così.
<< Amici?>> mi disse porgendomi una mano. Che strano che era! Io morivo dalla paura e dal terrore e lui era così tranquillo tanto da chiedermi di diventare amici?Assurdo.
<< Ho, ho paura! >> risposi solamente aggrappandomi a lui ancora di più
<< Lo prendo per un si!!>> disse sorridendomi e abbracciandomi. E lì, si lì fu la fine del mondo, altro che la paura che l’aereo cadesse, perché era già tutto finito. E fu in quell’abbraccio che atterrammo e ci staccammo.
<< Grazie!>> dissi infine.
<< Lo prendo per un altro si?>> domandai
<< Quale si?>> risposi
<< Non lo sai che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda? Comunque intendevo sull’essere amici! Mi hai chiamato pure Hazza! Nessuno lo ha mai fatto!!>> disse ancora più gaio, quasi piegandosi in due dal ridere, mentre io stavo con le lacrime agli occhi.
<< E ti da fastidio?>> chiesi titubante
<< No, anzi, lo trovo originale, Hazza, Hazza, HAzza, Haz …>>> continuò a ripetere saltellando per tutto l’aereo finchè non arrivammo all’uscita.
<< Ho capito , ti piace , ma adesso bas…>> stavo per dire "basta", tra una risata e l’altra anche io, ma non appena scese sembrò che un buco nero lo avesse divorato. Cominciò a tremare come una foglia. Non sapevo il perché, ma ero preoccupato per lui: dopotutto ora eravamo amici no? Il mio primo amico dopo tanto tempo …
<< Hey Hazza tutto ok?>> chiesi
<< N-n-o è- è- è- a …>>
<< E' cosa?>>
<< Aperto!!!>>
 Mi chiesi cosa passasse per la testa di quel ragazzo, ma l’unica cosa che seppi fare fu prenderlo per mano e tirarlo a forza verso la navetta che ci stava attendendo per portarci all’interno dell’aereo porto.
Ovviamente non riuscii a smuoverlo, così mi toccò prendermelo in spalla e tenere i bagagli e mano di entrambi.
<< Hey amico mi devi un favore!>> dissi tra il divertito ed il preoccupato. Ma cosa poteva essergli successo? Stavamo solo all’aperto no?
Un momento , aperto, grande spazio, lui era aragofobico!?!




Hello My space:
Ciao gente , questa è la mi aprima Lirry, quindi siate clementi. Penso ci sarenno delle scene un po' osè, ma non troppo dato che non sono capace a scriverle xDxD. Quindi sarà tutto molto fluff. Dunque andiamo a noi: secondo voi Liam ci avrà zeccato!? Harry è agorafobico!?!? Bah magari ha letto troppo Manzoni e ne è stato influenzato xDxD va beh non faceva ridere. Tornando alla storia, posso solo dire che non sarà qualcosa da tanti capitoli, quindi per chi si aspettasse una long, nel caso apprezzi questa schifezza, lo dovrò deludere. Vorrei fare qualche accenno al titolo della storia.
 Ho pensato che fosse molto adatto alla situazione. Certo è la prima volta che prendo una frase di una canzone, poichè di solito i titoli li invento io, ma è stato più forte di me. Quindi date i crediti a Bruno Mars e a "just the way you are", canzone che adoro **.
Gliene frega a qualcuno di te e dei tuoi gusti musicali? No, ovvio che no!! Occhei mi dileguo.

P.s. se ci sono errori grammaticati o sintattici fatemelo presente che provvederò a correggere, ed io ne faccio molti quando scrivo al computer, anche se nei compiti in classe è raro che ne faccia xDxD ma anche questo non gliene frega a nessuno xDxD.


 New Space:
Buona sera ragazzi! Ho detto che stavo betando la storia? E la sto betando, ma non avrei mai pensato che ci fossero tutti questi errori O.O
Ho dovuto correggere anche il mio angolo autore. *doppio O.O*
Anyway certo che ne usavo di punti escalamativi ed interrogativi.
Dunque benchè questa storia sia scritta con i piedi e me ne rendo conto, sopratutto per il fatto che il mio stile, lo ammetto, sia abbastanza mutato con il tempo, devo anche ammettere che mi ha fatto sorridere rileggerla. ^^
E considenando il mio umore, la prendo come cosa positiva.
Se vi state chiedendo perchè aggiungo altri  spazi autore, è perchè la mia testa dice così e se dite il contrario mi offendo :( Scherzo, scherzo, tanto non li leggerà nessuno!
Bene ora vado a nanna perchè ho sonno e perchè la spalla mi sta facendo un male assurdo XD
UN bacione

fat
 P.S. per quanto concerne la layut ci sto lavorando su, ma tanto lo so che sono un caso perso XXD
  
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