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Autore: Marco1989    29/12/2006    7 recensioni
La pace non può durare per sempre. E a volte, quando la guerra torna a farla da padrona, anche gli eroi possono non essere sufficienti...
Genere: Triste, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Goten, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO CINQUE: LA GRANDE BATTAGLIA - II° PARTE

Goten non riusciva ancora a credere a tutto quello che era successo in quell'ultima mezzora, eppure era tutto vero: sua madre era lì, adagiata accanto alle rovine della loro casa, morente; suo padre stava affrontando in una battaglia disperata tre avversari misteriosi, e da quello che lui poteva avvertire stava perdendo. Il giovane mezzo Sayan si sentiva come svuotato.

Fin da quando suo padre se n'era andato era rimasto inginocchiato accanto al corpo della madre, che, a parte pochi gemiti di dolore e poche frasi sconnesse, non aveva più parlato. Il ragazzo aveva pensato di estrarre il ferro che le era penetrato nel petto, ma dopo aver osservato meglio la ferita aveva capito che procirarle ancora più dolore sarebbe stato totalmente inutile: per quel poco che ne capiva, aveva intuito che quel ferro bloccava la ferita, ed era in pratica la sola cosa che teneva in vita sua madre. Se lo avesse estratto sarebbe morta in pochi minuti.

Goten, a capo chino, piangeva in silenzio, chiedendosi perché lui e la sua famiglia non potessero vivere tranquilli e in pace come tutti gli altri. Era più potente di qualsiasi altro ragazzo della sua età, ma scontava quella forza nel modo peggiore; era arrivato a considerare quei poteri come una maledizione.

- G...Got...en...-

Il ragazzino si riscosse dai suoi pensieri ed alzò gli occhi: sua madre aveva aperto gli occhi e lo guardava, ma nel suo sguardo si potevano già leggere i segni della morte imminente. Non doveva averne per molto.

- Mamma!- mormorò il ragazzino accostandosi a lei e prendendole la mano fra le sue,- Ti prego mamma resisti! Papà tornerà presto!

- Non...non credo...c...che arriverà...in tem...po.- balbettò Chichi, già senza forze,- N...non piangere, piccolino mio...forse era destino...che...che andasse...così. No...non è colpa d...di nessuno.

- Ti prego mamma non lasciarci!- gridò Goten esplodendo in un pianto dirotto.

- St...stai attento, figliolo...stai molto...molto attento...- mormorò ancora Chichi, con lo sguardo ormai fisso nel vuoto, mentre il suo mondo diventava nero; con i suoi ultimi pensieri ringraziò gli Dei per quello che le avevano dato: un marito affettuoso, due figli meravigliosi, una vita piena. Non aveva rimpianti, tranne quello di non poter vedere Goten farsi un uomo, ma in cuor suo sapeva che sarebbe diventato una brava persona come il padre. Quello era il suo secondo rimpianto: non poter dare un ultimo addio all'uomo che aveva sempre amato. Con le ultime forze che aveva mormorò ancora al figlio:- Saluta tuo...padre...per...me...Ti...voglio...bene...Got...en...

Il ragazzino sentì la presa della mano della madre sciogliersi, ed urlò fra le lacrime:- Mamma! Non andartene!

La testa di Chichi reclinò all'indietro, ed il suo volto, prima contratto dalla sofferenza, si distese in un ultimo sorriso.

- No!!!- pianse il ragazzino, comprendendo che la madre non c'era più,- NOOOO!!!

Goten si alzò di colpo, urlando al cielo tutto il suo dolore. Il suo corpo fu avvolto da una luce dorata, e quando si dissipò i suoi capelli erano color dell'oro, ed erano sparati verso il cielo; il terreno si era crepato sotto i suoi piedi; non aveva mai emanato una tale potenza.

Con le lacrime che ancora gli rigavano il viso, fece la sola cosa che gli restava: prima girò la mano con il palmo rivolto verso l'alto, poi alzò il braccio; grazie al suo potere, molte pietre di dimenzioni diverse nel raggio di parecchie decine di metri intorn al corpo di Chichi si levarono in aria. Con pochi movimenti della mano fece sì che si concentrassero sopra il corpo della donna, poi volse il palmo verso il basso e abbassò lentamente il braccio; le pietre si posarono dolcemente, formando sul corpo di Chichi un tumulo.

Il giovane Sayan abbassò la testa sul petto e fra le lacrime mormorò:- Addio, mamma...

Un istante dopo sollevò la testa: nei suoi occhi divampava un incendio, nel suo cuore c'era un odio che non aveva mai provato prima.

- Io quei tre li faccio a pezzi!!!- urlò con tutta la rabbia che aveva dentro, e si lanciò verso il cielo con violenza, lasciando un cratere nel terreno sotto i suoi piedi, e partì a tutta velocità, diretto verso il luogo dove suo padre stava combattendo.

 

 

Goku si trovò per l'ennesima volta scagliato contro una rupe; la roccia si spezzò contro il suo corpo, e per un attimo lui perse quasi i sensi; era sfinito; non c'era parte del corpo che non gli facesse male, e sentiva in bocca il sapore del suo sangue. Le forze lo stavano abbandonando, e non sapeva per quanto avrebbe potuto mantenere la trasformazione in Super Sayan di terzo livello.

Ormai era chiaro: non sarebbe mai riuscito a sconfiggere quei tre. Erano troppo forti, soprattutto il capo, quello che aveva detto di chiamarsi Xabaras. Da quando era sceso in campo non aveva fatto altro che tempestarlo di colpi, e lo stava letteralmente massacrando, ben coadiuvato dagli altri due. Non avrebbe potuto continuare per molto, eppure non poteva arrendersi. ne andava del destino dell'intero pianeta.

Il Sayan concentrò ancora una volta la propria aura, e schizzò fuori dalla prigione di roccia in cui era sprofondato, lanciandosi contro i tre alieni, che lo aspettavano levitando a mezz'aria; cercò di colpire con un pugno Xabaras, che però lo evitò facilmente; approfittando dello slancio preso, Goku lo superò e, caricata una sfera di energia in ciascuna mano, le scagliò contro gli altri due alieni, cercando di coglierli di sorpresa; Rabrax e Wriden erano però pronti, e respinsero facilmente i due colpi.

Un istante dopo Xabaras era già di fronte a Goku; lo colpì al ventre con tanta violenza che quasi lo trapassò da parte a parte; il Sayan si piegò in due sptando sangue dalla bocca; un istante dopo il comandante alieno lo colpì con un calcio in girata alla nuca, scagliandolo verso gli altri due; Wriden gli fu subito davanti, e lo colpì al volo con un uppercut al mento che lo scagliò in aria; Rabrax lo aspettava, con un braccio puntato verso il basso ed una sfera di energia verde nella mano. Non appena gli fu sotto la scagliò, colpendolo al ventre; la sfera lo scagliò verso il basso, schiacciandolo contro il terreno prima di esplodere.

Goku si trascinò in ginocchio, ma quando cercò di rimettersi in piedi non ce la fece: era distrutto. Non ebbe però neanche il tempo di riprendere fiato che già i tre gli erano addosso e lo tempestavano di calci e pugni che, nonostante i suoi disperati tentativi, non riusciva a parare; alla fine, ridottolo ad uno straccio, i tre gli si misero davanti e congiunsero davanti a se le mani, formando tre sfere di energia. Goku se le vide arrivare addosso, ma non poté fare nulla per evitarle: colpito, fu scagliato contro una montagna, dove i tre colpi micidiali esplosero; le rocce gli crollarono addosso, seppelendolo.

Con le ultime forze che gli restavano riuscì ad uscire dai detriti, ma subito crollò a terra, appoggiando la schiena ad una roccia; era in condizioni pietose, sanguinante e coperto di ferite; i suoi capelli erano tornati neri. Non ce la faceva veramente più.

Xabaras gli fu subito davanti, seguito dagli altri due; l'alieno alzò un braccio ghignando:- Addio, scimmione. Non preoccuparti, non ti sentirai solo nell'Aldilà. Ben presto tutti i tuoi compari ti raggiungeranno. Nessuno potrà fermarci!

Goku vide una sfera di energia formarsi nella mano dell'avversario, e seppe che era la fine; la consapevolezza di aver fallito lo faceva star male, ma accettò il suo destino, e fissò Xabaras aspettando la fine.

Ma il colpo non partì mai: in un istante una figura dai capelli dorati comparve alle spalle dell'alieno e lo colpì con un violentissimo calcio alla testa; totalmente sorpreso, Xabaras fu scagliato contro una montagna, che gli crollò addosso; stupiti dall'apparizione di quel nuovo avversario, Rabrax e Wriden non ebbero il tempo di reagire, e se lo ritrovarono addosso prima ancora di aver anche solo pensato di difendersi; Rabrax fu colpito da un violentissimo pugno al ventre che lo fece piegare in due, seguito da un calcio in girata che lo scagliò accanto al suo capo; Wriden cercò di colpire quella figura con un pugno, ma questa lo evitò; un'attimo dopo il guerriero sentì una voce provenire da dietro di lui:- Questo è per mia madre, carogna!

Un attimo dopo Goten, caricata un'Onda Energetica, la lanciò contro l'alieno, colpendolo alla schiena e scagliandolo contro gli altri due.

Soddisfatto, anche se sapeva di non aver fatto loro grandi danni, il ragazzo si inginocchiò accanto al padre:- Come stai, papà?

- Non molto bene, ma sono vivo...grazie a te, Goten.- rispose sorridendo Goku, e si tirò su, anche se a fatica; poi chiese, con voce cupa:- Mi dispiace per la mamma.

Non aveva avuto neanche bisogno di tentare di avvertire la sua aura: sapeva che se il figlio era lì e non al suo fianco voleva dire che Chichi era già morta.

Un'ombra calò sugli occhi di Goten, e Goku lo vide lottare contro le lacrime che volevano uscire; poi il ragazzo disse:- Sistemiamo quelli ora. Posso fare qualcosa.

Goku si voltò, e vide i tre guerrieri alieni rialzarsi:- No, temo di no.- rispose al figlio,- Sono troppo otenti perfino per me. Non so davvero che pesci prendere questa volta. Siamo in guai grossi. Le ho provate tutte, ma non li ho neanche scalfiti.

E poi venne l'illuminazione: in realtà c'era una cosa che non aveva tentato.

- Ripensandoci, forse c'è una cosa che potresti fare, Goten.- disse al figlio con un mezzo sorriso.

- Cosa?

- Ho bisogno che qualcuno li tenga occupati per un po'. Credi di poter riuscire a distrarli per qualche minuto?

Goten guardò i tre guerrieri che si stavano avvicinando e disse:- Sono molto più forti di me, ma posso provarci. Cos'hai in mente, papà.

- Tu tienili occupati per qualche minuto, dammi il tempo di caricare l'Energia Sferica.

- L'Energia Sferica? Credi che sarà sufficiente?

- Lo spero.- rispose cupo Goku,- Buona fortuna, ragazzo.

- Grazie.- rispose Goten, e si alzò in volo, dirigendosi verso i tre alieni. Senza perdere tempo, Goku alzò le braccia al cielo, e iniziò a richiamare energia da tutto ciò che lo circondava. Subito sopra di lui si formò una piccola sfera di energia azzurra, che iniziò lentamente a crescere sempre di più.

 

 

- Ora ve la vedrete con me, maledetti!- urlò Goten contro i tre alieni, che lo fissavano quasi divertiti dalla sua furia.

Xabaras fece un cenno a Wriden, che dopo aver armeggiato per qualche secondo con il rilevatore disse con voce piatta:- Livello quattro ad alto stadio, quasi ai limiti del cinque. E' un po' più potente di quanto rilevato, ma non di molto.

Rabrax sbottò in una risata:- Mi fai ridere, ragazzo! Sei debole, ti schiacceremo come un insetto!

- Questo lo vedremo, bastardo!- urlò Goten, e, dopo aver concentrato al massimo la propria energia, si lanciò contro i tre nemici.

I successivi secondi furono molto confusi: Goten cercò disperatamente di colpirli tutti e tre con una raffica fulminea di calci e pugni, ma i tre li evitarono o pararono tutti, poi Rabrax lo colpì con un calcio a mezzo busto scagliandolo in aria. Wriden gli fu subito sopra, e lo colpì con le mani giunte al ventre, scagliandolo verso il suolo. Xabaras lo aspettava, e Goten atterrò di schiena di schiena sul suo ginocchio, quasi spezzandosi la spina dorsale e sputando dalla bocca un grumo di sangue.

Il capo degli alieni lo alzò da terra tenendolo per la gola e gli disse, con un ghigno sadico dipinto sul volto:- Sei triste perché abbiamo fatto fuori la tua mammina? Tranquillo, ora ti manderò a raggiungerla!

Goten si sentì avvolgere dalla collera; gridò con tutto il fiato che aveva in corpo:- Sei...un...MOSTRO!!!-, poi colpì il braccio dell'alieno con la mano sinistra costringendolo a mollare la presa, e lo centrò con un pugno violentissimo al ventre con la destra.

Per la prima volta Xabaras sembrò accusare il colpo: l'armatura che indossava si riempì di crepe, e l'alieno si piegòp in due per il dolore; Goten fece per approfittarne e colpirlo con una sfera di energia, ma un istante dopo gli altri due gli furono alle spalle e gli bloccarono le braccia.

Xabaras si rialzò, il viso trasformato in una maschera di furore:- Come hai osato, mostriciattolo...ti farò a pezzi con le mie mani!

E cominciò a tempestare Goten di calci e pugni; il ragazzo, ancora bloccato, non poteva in alcun modo tentare di evitarli, e per un paio di minuti non fece che incassare; quando finalmente Rabrax e Wriden lo mollarono Goten scivolò a terra; si sentiva distrutto: doveva avere almeno un paio di costole rotte, il sangue gli usciva da almeno mezza dozzina di ferite, e faticava a reggere la trasformazione in Super Sayan. Ogni fibra del suo essere lo implorava di restare a terra e arrendersi, ma lui sapeva che il padre aveva bisogno di altro tempo per caricare l'Energia Sferica, quindi balzò in piedi e spiccò il volo verso l'alto, scagliando poi contro i tre alieni una raffica di sfere di energia; per un paio di secondi pensò di aver guadagnato un po' di tempo, poi i tre sbucarono dal fumo delle esplosioni e gli piombarono addosso; Rabrax lo colpì con un calcio al volto, scagliandolo contro Wriden; questo lo colpì alla nuca con una gomitata, sbattendolo verso terra; Xabaras lo aspettava, con una sfera di energia già formata nella mano; lo colpì in pieno, e l'esplosione lo scagliò a parecchi metri di distanza. Quando il ragazzino crollò al suolo i suoi capelli erano tornati neri.

Mentre Goten cercava disperatamente di rimettersi in piedi vide i tre guerrieri avvicinarsi, e capì di non avere scampo: non ce la faceva più, non avrebbe potuto resistere ancora; Xabaras, ghignante, ringhiò:- Stupido microbo. Pensavi davvero di poterci battere? Prima di farti fuori ti ridurrò tutte le ossa in polvere, al punto che mi implorerai di essere finito per smettere di soffrir...

- Goten, SCANSATI!!!

Il ragazzino girò la testa, e vide il padre con il volto concentrato e le braccia alzate verso il cielo; sopra di lui vibrava una grande sfera di energia azzurra; dimentico delle ferite, concentrò le sue ultime forze e schizzò via, lasciando i tre alieni attoniti a fissare la sfera.

Goku, vedendo il figlio al sicuro, portò avanti le braccia; l'Energia Sferica ondeggiò, poi partì in avanti, piombando sui guerrieri alieni; questi, troppo sorpresi da quel repentino attacco, non ebbero neanche il empk di scansarsi, e la gigantesca sfera piombò loro addosso, esplodendo.

Un'onda d'urto terrificante investì Goku e Goten; molte montagne crollarono mentre la terrificante potenza liberata da Goku scavava un profondo cratere nel terreno; dozzine di alberi furono sradicati, e il boato fu udito anche a decine di chilomentri di distanza. Poi tutto si acquietò.

 

 

Stremato ma felice, sapendo di aver appena vinto una battaglia tra le più difficili, Goku si avvicinò al figlio ferito, che si era appoggiato ad una roccia per stare in piedi.

- Come stai, Goten?

- Un po' malconcio, ma potrebbe andare peggio!- disse il quattordicenne con un mezzo sorriso,- L'importante è che ce l'abbiamo fatta.

- Già, ed è anche merito tuo!- disse il padre sorridendo,- Ora vieni, dobbiamo andare a rimetterci un po' in sesto; ci teletrasporteremo da Dende per farci curare, poi andremo a casa di Bulma. Temo che questa storia non sia ancora finita, c'è un'intera armata in orbita intorno alla Terra, ci servirà un po' di aiuto per sconfiggerli. Ora mettimi una mano sulla spalla.

Goten stava per fare quello che il padre gli aveva detto quando vide il suo sorriso tramutarsi in una smorfia di orrore; si voltò e il sangue gli si gelò nelle vene; attraverso la polvere che si stava diradando erano comparse le figure dei tre guerrieri.

 

 

Xabaras si scosse la polvere da ciò che restava della sua armatura; per qualche secondo aveva pensato veramente di stare per morire; il colpo di quel Sayan era stato veramente potente, ma in qualche modo aveva retto, ed in fondo se l'era cavata con qualche ferita superficiale e l'armatura malandata. Si voltò a guardare i suoi uomini: Wriden era conciato peggio di lui, con l'armatura a brandelli ed una grossa ferita che gli attraversava il petto, ma sembrava in condizioni abbastanza buone. Rabrax invece era quello messo peggio: non solo aveva diverse ferite su tutto il corpo, ma il suo braccio destro era troncato poco sopra il gomito; la sua mano e il resto del braccio eranop scomparsi, disintegrati da quella terrificante sfera di energia. Il guerriero mutilato era in ginocchio, e gemeva per il dolore tenendosi l'arto offeso con l'altra mano, ma nei suoi occhi non si tanto dolore quanto furia.

- I miei complimenti più sinceri,Sayan.- disse Xabaras rivolto a Goku,- Quel colpo mi ha fatto temere per la mia vita, lo ammetto. Purtroppo per te però siamo ancora in piedi; ora pagherete il dolore che ci avete inflitto moltiplicato per cento volte!

E prima che Goku potesse fare qualcosa l'alieno alzò un braccio, formò una sfera di energia e la scagliò contro Goten; il ragazzo non poté fare nulla per evitarla, e si trovò scagliato contro una delle ultime montagne rimaste in piedi; un attimo dopo esplose, e Goten sentì in proprio corpo squarciato in più punti dalla violenza dello scoppio, poi sentì le rocce crollargli addosso, infine il suo mondo diventò buio.

 

 

Goku rimase attonito per qualche secondo, non sentendo più l'aura di Goten, a fissare quella che doveva essere la tomba di roccia del figlio; poi si voltò verso gli alieni, il volto contratto in una smorfia di furore:- Questa me la pagherete cara!

E, con un urlo sovrumano, concentrò le proprie forze residue moltiplicate dalla rabbia e si trasformò nuovamente in Super Sayan di terzo livello, per poi gettarsi furiosaente contro i tre assassini della sua famiglia.

 

 

 

 

Una roccia si smosse; poi un'altra; infine una mano piena di escoriazioni uscì dal cumulo di detriti; passarono alcuni secondi, poi le pietre si sollevarono, ed un malandato ragazzo dai capelli neri uscì dai resti della montagna crollata.

Goten si sentiva sul punto di svenie di nuovo: non c'era punto del suo corpo ch non gli facesse male, il sangue gli usciva da almeno tre grossi squarci provocati dall'ultimo colpo che aveva ricevuto, le costole rotte gli facevano un male tremendo, il braccio destro, spezzato, gli pendeva senza vita al fianco, e la gamba destra gli faceva male al punto che faticava a stare in piedi. Era totalmente senza energie, e non riusciva neppure ad avvertire le aure del padre o dei suoi avversari.

Alzò gli occhi, e vide che la battaglia doveva essere finita: il campo di battaglia, pieno di crateri e di detriti, era silenzioso; i soli rumori erano quello del vento, che sollevava la polvere, e quello della pioggia, che aveva iniziato a cadere; doveva essere stato uno scontro infernale, ma chi lo aveva vinto?

Lentamente, zoppicando, il ragazzo iniziò a camminare attraverso quello scenario lunare; con il poco fiato che aveva chiamò:- Papà!

Gli rispose solo il vento; quel luogo sembrava completamente deserto; eppure non poteva credere che suo padre se ne fosse andato dopo aver sistemato quei mostri senza neppure cercarlo, che lo avesse dato per spacciato; doveva essere lì da qualche parte a medicarsi le ferite, troppo stanco per muoversi.

- Papà! Dove sei?- chiamò ancora il ragazzino, inoltrandosi nel campo di battaglia.

Nessuno gli rispose; e finalmente lo vide: sdraiato a terra in uno dei crateri, coperto di ferite e con i pantaloni ridotti a brandelli, c'era suo padre.

- Papà!- urlò, mentre un terribile presentimento si faceva largo dentro di lui.

Incespicando e ruzzolando, Goten scese nel cratere e si inginocchiò accanto al corpo del padre; il suo viso era sereno, e sembrava dormire, ma il suo petto non si muoveva.

- No...- mormorò sconvolto Goten, e mise due dita sul collo del padre; niente battito. Goku, suo padre, il più grande eroe della galassia e la persona a cui voleva più bene al mondo, era morto.

Mentre le lacrime gli scendevano lungo le guance Goten levò il viso verso il cielo e urlò tutto il suo dolore alle nuvole nere che, lasciando cadere la pioggia, sembravano anch'esse piangere per la morte di Goku:- NOOOOO!!!

E crollò al suolo privo di sensi.

 

 

 

 

 

Ogni mia aggiunta è superflua. Commentate in molti per favore, sono veramente curioso di sapere ora cosa ne pensate.

Per Ciuiciui: certo che Vegeta le sente, infatti è subito partito per raggiungere Goku; lui però non conosce la tecnica del teletrasporto, e purtroppo, come hai visto, non è arrivato in tempo.

 

  
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