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Autore: _FamigliaVargas_    11/06/2012    2 recensioni
Come si capisce dal titolo, questa sarà una raccolta sugli UEFA EURO 2012.
Basandomi sulle estrazioni dei quattro gruppi ho creato queste fic sul pre-partita, ovvero pochi minuti prima del fischio d'inizio, non voglio mica gufare sul risultato!
Per adesso ho fatto:
Polonia/Russia
Olanda/Danimarca
Spagna/Italie
Italie/Croazie
Queste sono le estrazioni che mi hanno più ispirato, magari potrei farne delle altre.
Ci saranno dei piccoli accenni a delle coppie, tranne una che sarà palese come un castello, non voglio dire qual'è, sarà una sorpresa!
Ho messo OOC per sicurezza, anche se spero vivamente di non esserci caduta dentro, almeno non troppo.
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L'arbitro, Damir aka Slovenia, chiamò le squadre al centro, dando così il permesso alla banda di suonare i due inni.
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Genere: Comico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia Vargas, la Fantastica Famiglia Felice!'
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GIRONE C2  

ITALIE/CROAZIE


Lovro si guardò in giro, cercando i suoi genitori, senza successo.

“Veee, che abbiano rinunciato?”

Si chiese perplesso, non notando la persona alle sue spalle.

“Ciao Lovro!”
“WAAAAAAAAAAAAA!!!”

Lovro si mise ad urlare, girandosi di scatto, terrorizzato, estraendo da non si sa dove una bandierina bianca.
Lovino, spaventato anch'essi, tirò fuori, pure lui dal nulla, una bandierina bianca regalatagli da Feliciano, cominciando a sventolarla all'impazzata.
Un paio di minuti dopo, accorgendosi cosa stavano facendo, i due si misero a ridere, gettandosi alle spalle le due bandiere, tanto ne avevano un paio di scorta, fatte interamente a mano e con tanto amore dalla loro mamma.

“Veee, ciao papà!!!”

Lovro si gettò tra le braccia del padre, sembrava quasi scodinzolare...
Si staccò da Lovino, osservandolo confuso.

“Dov'è la mamma? Non gioca neanche questa partita?”

Lovino gli sorrise gentilmente, accarezzando la testa del figlio.

“No, non gioca nemmeno oggi...”

Lovro lo guardò tristemente, i suoi genitori stavano nascondendo qualcosa, qualcosa di brutto.

“Senti papà, la mamma sta bene vero?”

Gli chiese Lovro.
Lovino, per non far preoccupare il figlio, cercò di sorridere, per poi baciargli delicatamente la fronte, Feliciano stava bene, per fortuna stava bene...

“Non preoccuparti, la mamma sta benissimo...”

Lovro annuì, anche se non era per niente convinto.
Si diressero tranquillamente verso il campo, accolti dal tifo.
Marko si sbracciò verso di loro, sporgendosi dalla tribuna, avvolto da un mega tricolore italiano, che nascondeva completamente la divisa della Croazia.

“In bocca al lupo!!!”

Lovro si avvicinò a Marko, sbuffando infastidito.

“Marko, ma tu da che parte stai?!”

Marko osservò il fratello con tanto di faccia da poker, per poi buttarsi tra le braccia della madre.

“Dalla parte della mamma ovviamente!”

Feliciano tubò felice, per poi mettersi a coccolare il figlio tra le sue braccia e consolare a distanza il figlio in campo.
Lovino sbuffò incrociando le braccia al petto, non era gelosia quella, sia chiaro, geloso lui.

“Feliciano, non devi fraternizzare con il nemico!”

Lovro guardò il padre, spalancando inverosimilmente la bocca.

“Veee, papà, parli come zio Ludwig!!!!”

Lovino si bloccò nel bel mezzo della sua filippica, trattenendo il fiato.

“C-C-CHIGIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!”

Cominciò ad urlare ancora più forte del solito, imprecando animatamente contro il “Bastardo Mangia Patate”, seduto poco distante da Feliciano.
Il diretto interessato, non poté trattenersi dallo spiaccicarsi in faccia la mano, sotto le risate incontrollate dei presenti.
Antonio si sporse dalla tribuna, invadendo quasi il campo, rivolgendo a Lovino il suo miglio sorriso, tentando in tutti i modi di non ridere.

“Mi niño, non preoccuparti, adesso tu papà ti calmerà...fusososososo”

Antonio provò a calmare Lovino con il solito rito, ma....

“Non sta funzionando.....”

Sbuffò infastidito Lovino, battendo il piede per terra.
Antonio si osservo le mani, stava perdendo colpi?
O forse...

“Allora dovremmo trovare un altro modo, non pensi anche tu Felici?”

Feliciano sorrise, sapendo perfettamente dove voleva andare a parare Antonio.
Si avvicinò alla tribuna, richiamando Lovino.

“Veee, Lovi, avvicinati, devo dirti una cosa...”
“Cosa c'è?”

Feliciano si sporse verso Lovino, mentre quest'ultimo si alzò sulle punte, circondando con le braccia il collo di Feliciano.

“Ti amo”

Gli sussurrò sulle labbra, prima di baciargliele.
Marko tentò di protestare, ma Antonio riuscì a fermarlo, ficcandogli in bocca un pomodoro bello maturo, mentre internamente gongolava felice per i suoi due niños.
Feliciano si staccò da Lovino, rimettendosi piano, mentre Lovino tornava con i piedi per terra, tentando di nascondere il viso in fiamme per l'imbarazzo.

“Che diamine era quello!”
“Veee, il tuo bacio portafortuna no?”

Gli rispose semplicemente Feliciano.
Lovino sorrise imbarazzato, non notando il ciuffo Vargas Family che aveva assunto la forma di un cuore.
Feliciano si mise a ridere, notando il cuoricino, e cominciò a prendere scherzosamente in giro Lovino.
I due cominciarono a ridere, sotto gli occhi attenti dei figli.
Lovro si avvicinò a Marko, bisbigliandoli piano.

“La mamma ha qualcosa che non va.”
“Lo so”

Gli rispose Marko, studiando la figura di Feliciano.

“Credi che sia colpa del.....”

Lovro non finì la frase, mordendosi il labbro e serrando gli occhi, aveva ancora impresso nella memoria quel bruttissimo giorno.
Marko osservò con la coda dell'occhio il gemello, per poi tornare ad osservare la madre, anche lui aveva paura.

“Non credo sia colpa di.....quello, altrimenti la mamma non sarebbe qui adesso”

Anche Marko faceva fatica a parlare di quell'avvenimento, la paura gli scorreva ancora sotto la pelle.

“Ehi, mocciosi, cosa state complottando?”

La voce di Lovino li riportò alla realtà.

“Papà! Non siamo dei mocciosi! Mamma, mamma!”

I due ragazzi cominciarono a gridare insieme, sbracciandosi come dei matti verso il padre.
Feliciano scosse la testa, divertito da quella scenetta quotidiana.
Il fischio dell'arbitro riportò tutti in riga.
Lovino e Lovro corsero in campo, salutando la loro famiglia.

“Mi raccomando Lorenzo, papà mi ha chiamato moccioso, fagli vedere chi sono!”

Marko si mise ad incitare il fratello, chiamandolo addirittura con il suo nome all'italiana.
I tre componenti della sua famiglia si misero a guardarlo.

“Ma da che parte stai?”

Gli ripeté il fratello, grattandosi confuso la testa.
Marko alzò gli occhi al cielo, abbracciando strettamente Feliciano.

“Dalla parte della mamma, l'ho già detto!”

Padre e figlio, in campo, si guardarono sconsolati, conoscevano TROPPO bene il loro TOMATO.

“In bocca al lupo a tutti e due”

Disse semplicemente Feliciano, soffiando due baci in direzione di due dei suoi amori, il terzo era ancora tra le sue braccia.
Padre e figlio restituirono il bacio, litigando su chi avrebbe vinto e di avrebbe dedicato la vittoria a Feliciano.
Feliciano si accasciò sulla sedia, sospirando esausto, ma felice.
Marko, ancora rigorosamente attaccato a lui, lo guardò seriamente, attirando la sua attenzione.

“Mamma, tu non stai bene”

Gli disse piano, per non farsi sentire dagli altri.

“È colpa del.....è per colpa del terremoto vero?”

Dovette fermarsi un attimo, per ingoiare la paura che gli era salita in gola solo pronunciando quella parola.
Feliciano guardò negli occhi il figlio, occhi così simili ai suoi, ma con dentro una scintilla che possedevano soltanto gli occhi del suo Lovino, non ebbe cuore di mentirgli, non davanti a quello sguardo.

“In parte si tesoro, ma sto meglio, non devi più avere paura”

Gli sussurrò dolcemente, accarezzandogli maternamente la testa.

“In parte? C'è qualcos'altro?!”

Chiese agitato Marko, strabuzzando gli occhi spaventato.
Feliciano si agitò leggermente, calmando il figlio.

“Oh, tranquillo Marko, tranquillo, non è niente di grave, anzi!”

Gli sorrise teneramente.
Marko, ancora poco convinto, osservò la madre dalla testa ai piedi, cercando qualche segno di malessere.

“Niente di grave, quindi qualcosa c'è!”
“Mmm, forse”

Rispose machiavellicamente Feliciano, per poi sorridere.

“Te lo dirò dopo la partita...”

Lo baciò teneramente sulla fronte, per poi tornare ad osservare il campo, sperando che il figlio dimenticasse le sue parole, infondo non erano neppure sicuri, era solo una sensazione, una tiepida e dolce sensazione...
Marko, osservò la madre, se sperava di cavarsela così sbagliava di grosso, ghignando felinamente, si rannicchiò tra le sue braccia, mentalmente pronto a fare il culo così ai due in campo.

 

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Angolinopiccinopicciò
Inizio col ringraziare tutti per aver apprezzato la mia Vargas!Family, è stata una sorpresa assai gradita!
Passiamo al capitolo, ordunque, spiacevolissimamente mi si è andato in crack il file della fic e quindi ho perso gli ultimi due capitoli.
Ho dovuto riscrivere questo e l'ultimo, un lato positivo c'è, il capitolo che avevo scritto prima faceva schifo!
Avevo già concluso questa raccolta, ancora prima del terremoto in Emilia, spero che non dia fastidio a nessuno il suo accenno, se si mi scuso fin da subito.
Per chiarire che cos'ha Feliciano volevo fare dei post partita, così, tanto per complicarmi la vita, se qualcuno è interessato basta che lo dica X°D *rotola*
Scusatemi per gli eventuali errori grammaticali ed un grazie infinite alle persone che hanno recensito, preferito, seguito, letto.

   
 
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