Firework.
“Quando
parliamo di letterature europea, chi è il primo autore che
ci viene
in mente?” introdusse la lezione il professor Reid.
“Stephenie
Meyer” alzò la mano Sebastian.
“Io non
considero Twilight un romanzo, signor Smythe, e sono anche piuttosto
sicuro che lei sia americana”
“Ma la conosce e sa cosa ha
scritto” gli diede manforte Jeff.
“Signori Sterling e Smythe,
vi prego di smettere o dovrò prendere provvedimenti
disciplinari”
“Che mi dice della Rowling?” chiese Wes.
“Mi
meraviglio di lei, signor Montgomery. Un autore non si giudica da
quante copie ha venduto, oppure da quanto le ragazzine prepuberi
amino il film tratto dal romanzo, ma dalla sua arte. Ovviamente mi
stavo riferendo a Shakespeare.” Un sospiro scoraggiato si
diffuse
nell'aula.
“Ragazzi, per favore, un po' di silenzio. Vorrei
introdurvi alle opere del Nostro attraverso la loro espressione
più
completa: il teatro.” Dave iniziò a sentire una
strana
eccitazione.
“Quindi, invece dell'esame finale, metteremo in
scena Romeo e Giulietta alla maniera dei greci.”
“Ovvero?”
chiese Nick incuriosito.
“Anche i ruoli femminili verranno
ricoperti da uomini.”
Dalla classe di levò un boato. “Ma, no,
io non farò Giulietta” urlò Wes.
“Non vedo cosa ci sia di
scandaloso” replicò il professor Reid.
“E' assolutamente
escluso che io interpreti quella troia di Giulietta”
urlò anche
Jeff, alzandosi dalla sedia con un movimento brusco:
“Le
consiglierei caldamente di moderare le sue parole mordaci. Ma, dato
il vostro entusiasmo, vedrò di convocare una ragazza per
interpretare Giulietta.” sospirò il professore.
“Una guest
star?” fece un urletto eccitato l'altro David.
“Quasi. Lo
scoprirete solo dopo le audizioni.”
“Ci sono anche le
audizioni?” chiese Trent scoraggiato.
“Ovviamente: sabato
prossimo nell'auditorium alle 11.00” alzò la voce
il professor
Reid mentre la campanella decretava la fine dell'ora e i suoi ragazzi
si allontanavano a gruppetti dai banchi per evadere dall'aula.
“Signor Montgomery? Si avvicini un attimo alla
cattedra.”
“Aspettami fuori dalla porta” mormorò
Wes a Dave
e, dopo aver visto il lieve cenno d'assenso dell'altro, si diresse
dal professore.
“Lei è esonerato dalla
rappresentazione.”
“Cosa?!”
“Ha, come dire, la tendenza
a intromettersi nelle faccende altrui.”
“Professore, non
capisco cosa c'entri con Romeo e Giulietta” ripeteva Wes come
intontito.
“Monopolizzerebbe il ruolo di Romeo, a meno che non
volesse farli entrambi”
“La prego, mi dia un'altra
occasione”
“Questa è la mia decisione definitiva”
rispose
l'altro, osservando con attenzione la reazione dell'alunno.
“E'
esentato dal presentarsi alle audizioni sabato.”
“Va bene”
sospirò Wes “nient'altro?”
“Sì, prepari un saggi sulle
diverse rappresentazioni di questa tragedia, insistendo sulle sue
considerazioni personali”
“Arrivederci” mormorò
l'altro.
“Per domani” chiuse il discorso con una frecciatina
malefica.
Wes fece un passo dietro l'altro, allineando
perfettamente i piedi, chiuse dietro di sé la porta senza
lasciarla
sbattere. Insomma, la dignità prima di tutto.
“Quel
figlio di puttana” riusciva solo a ripetere.
“shhh, zitto,.
Sei impazzito? Ti sente!” tentava di calmarlo Dave con
risultati
inesistenti; gli posò allora un dito sulle labbra e quello
gli diede
un morso. “Ti ha dato di volta il cervello? Non sono mica
commestibile.”
“Dissento, eri gustoso.” un sorriso incerto
apparve sul suo volto, illuminandolo per un breve istante.
“Parleremo
dopo del mio sapore, piuttosto cosa ti ha detto Reid?”
“Non
posso partecipare allo spettacolo.”
“Non è possibile? E
perché mai?”
“Monopolizzo l'attenzione e sono un
menefreghista.”
“Sono piuttosto sicuro che non abbia detto
così!”
“Invece era proprio questo il sunto. Poi io non
monopolizzo l'attenzione!” stava urlando nel mezzo del
corridoio e
tutti lo fissavano. Dave avrebbe avuto qualcosa da ridire, ma non era
il momento adatto. “E devo anche fare un saggio per
domani!”
“Su
cosa?”
“Il titolo era più o meno questo:
ti-sto-punendo-senza-un-motivo-e-questo-saggio-ti-farà-solo-sprecare-un-pomeriggio-della-tua-vita-tanto-non-lo-leggerò-mai”
disse scoraggiato.
“Ma la smetti di prendermi per il culo?”
“No,
è così divertente. E non posso venire alle
audizioni sabato.”
“Fa
nulla. Sarebbero state una noia in ogni caso”
”Hai intenzione
di partecipare?”
“A che pro? Tanto la parte di Romeo la
prenderà Sebastian, ovviamente. Non hai notato il ghigno
malefico
che aveva prima?”
“Perché deprimerti senza motivo? Anche la
parte di Paride non è male. E comunque no, dato che non lo
fisso
ogni istante come qualcuno di mia conoscenza.”
“Quale persona
dotata di un minimo di vista mi preferirebbe a Seb? Su, siamo
realisti!”
“La vuoi smettere di buttarti giù? Se non trovi lo
spirito giusto sarà anche difficile che tu faccia solo la
comparsa!”
“E cosa mi cambierebbe dire
URRA, URRA! durante
il ballo?”
“Boh,
non so” replicò Wes a disagio “ma almeno
tu puoi
recitare.”
“Già” mormorò Dave, ancora
più imbarazzato
dell'amico.
“Ti aiuterò, per quanto possa valere, a preparare
il provino. Non potrei sopportare fisicamente che Sebastian ottenga
il ruolo di Romeo.”
“Non è tanto male, alla fine.”
cercò
di difenderlo Dave.
“Cosa è cambiato da stamattina? Mah... lui
monopolizza l'attenzione, altroché, quel
Sebastian!” ripeté Wes,
quasi sputando quel nome.
Per fortuna l'amico era così distratto
da quella faccenda che non aveva notato più di tanto la
frase
dell'altro né il suo repentino cambio di colorito in verde.
Dalla
mente maligna e perversa di Sebastian Smythe.
E'
mio. Quel ruolo di Romeo deve essere assolutamente mio. Non
c'è
storia. Qui nessuno è abbastanza talentuoso, o bello, o
adorabile
come me.
Figuriamoci; quella palla di lardo di Trent cadrebbe giù
dal balcone di Giulietta, Jeff la insulterebbe, Nick le metterebbe a
posto la stanza. Solo Wes potrebbe essere un avversario
potenzialmente pericoloso, ma non devo preoccuparmi più di
tanto.
Escogiterò qualcosa anche per lui.
Arrivo in camera e mi butto
sul letto. Thad protesterà, ma 'sti cazzi. La giacca della
mia
uniforme mi sembra stretta, mi fa caldo e me ne libero, tirandola sul
pavimento senza tanti complimenti.
Orbene,
Dave sa il mio segreto. E cosa dovrei fare? Posso solo aspettare e
sperare che non lo dica ad anima viva. Beh, in effetti non ce lo vedo
molto a riesumare un cadavere per dirgli ciò che sa. Dovrei
smettere
di farmi questi filmini mentali, mi fanno solo sentire più
matto di
quanto io sia realmente.
C'è sempre chi sta peggio di te,
suppongo. Ciò non vuol dire che andò a fare
volontariato, a curare
i cani randagi o a fare compagnia alle vecchiette viziate, sole e
piene di soldi o qualunque altra cazzata del genere, assolutamente.
Potrei semplicemente stargli vicino e fargli sentire la mia presenza.
Devo dire che non è affatto una cattiva idea, anzi; forse
condividiamo più cose di quanto pensassi. Lo scopriremo solo
vivendo, canticchio.
Abbandoniamo dunque ogni indugio perché dovrei studiare un minimo la parte. Ma che lo faccio a fare? Sono già perfetto di mio.
“Non
lo sei, Sebastian. Anche se ci sei abbastanza vicino.”
Merda,
stavo ragionando ad alta voce. Spero che non stia ascoltando
dall'inizio, o sarebbe una catastrofe di proporzioni
cosmiche.
“Grazie, Thadduccio. Che complimento detto da
te.”
“Cosa stai insinuando?”
“Assolutamente nulla,
tesoro.” dico e rivolgo il mio sorriso più falso,
di quelli che ti
viene voglia di schiaffeggiare prepotentemente che te lo fa. Porca
miseria, quel ragazzo non può essere etero, o almeno non
più di me.
“Per che parte ti presenti?”
“Boh, non ne ho idea..
Mercuzio, forse, o Paride, che ne so io? Tu?”
“Me lo chiedi
pure? Romeo, che domande!”
“Sei una primadonna, Seb. Hai
bisogno del palcoscenico.”
“Non ho intenzione di negarlo. Che
ci vuoi fare? Sono nato talentuoso e bellissimo.”
“Non sei
reale.”
“In che senso? Sì, sono bello come il sole e ho
una
voce angelica, ma a parte questo?”
“Sembra sempre che tu
reciti. Indossi sempre una maschera.”
Ma cosa sta vaneggiando
quella piattola? Quella Jenny gli ha fuso l'unico neurone rimasto in
quella pignatta? Però forse una punta di vero
c'è... **
“Che
problemi hai, Thad?”
“Sto impazzando, lascia perdere.”
“TU
non stai bene.”
“E' colpa tua. Mi fai andare in preda a crolli
psicotici.”
“Per favore, basta.” liquido la conversazione
con un cenno della mano, nascondo la testa sotto il cuscino mentre
Thad continua a blaterare cose insensate che non ho intenzione di
provare ad ascoltare. “Thadduccio, tesoro, non me ne frega
assolutamente nulla di tutte le cazzate che stai dicendo, ti
è
chiaro? Quindi mettiti un tappo in bocca o trova qualcosa di meglio
da fare con quelle labbra.” ***
Il mondo si oscura e quella
dolce sensazione di dormiveglia mi prende.
~ Qualche stanza più lontano, il piano sottostante
Jeff e Nick stavano guardando “Romeo + Juliet”, tanto per entrare nell'atmosfera dello spettacolo. Erano stesi sul divano, Jeff nella parte interna e Nick davanti. Stavano stretti, e molto. Metà corpo di Nick sporgeva del tutto dal divano, mentre a Jeff non passava più il sangue in entrambe le gambe. Erano avvinghiati strettamente e riposavano nel calore del loro abbraccio, scomodi abbastanza per potersi sentire davvero.* erano stretti, ma non importava; tutto quello di cui avevano bisogno era stare insieme
“Certo
che è proprio bello Di Caprio” scappò
detto a Nick.
Jeff stava
iniziando ad alterarsi, l'altro lo aveva percepito il momentaneo
irrigidimento del compagno, ma fra loro funzionava così: si
divertiva a spingerlo oltre i suoi limiti.
“Vorrei proprio
essere Giulietta” continuò a punzecchiarlo.
”Chissà come
sarebbe baciarlo...” si interruppe prima di terminare la
frase:
Jeff si stava muovendo. Dopo qualche secondo si ritrovarono faccia a
faccia, a pochi centimetri di distanza, mentre il Warbler biondo si
puntellava sulle braccia tese per non perder l'equilibrio e cadere
rovinosamente addosso al compagno. Poi annullò l'aria fra
loro,
poggiando con decisione le labbra sue quelle del compagno. Il
contatto si fece sempre più intenso e braccia di Jeff
cedettero; si
ritrovarono uno sopra l'altro, ma ogni cosa era al posto giusto. Non
stavano più scomodi, ormai.
Avrebbero continuato all'infinito, ma
dopo una manciata di secondi il biondo si staccò dall'altro
e lo
guardò in attesa. “Allora?”
“Allora cosa?”
“Non è
meglio baciare me che Leonardo Di Caprio? Sono anche in esclusiva
solo per te; una Giulietta qualsiasi non mi può
baciare.”
“Riflettendoci, sei decisamente meglio tu. Nessun
dubbio” mormorò Nick, soggiogato dalla dolcezza
delle carezze del
biondo.
“A meno che io non interpreti Romeo” aggiunse Jeff
con
il tono di chi prende per la prima volta in considerazione un'idea,
ma poi si accorge che è irrealizzabile “Ma no, lo
farà Wes,
sicuramente. Vedi una qualsiasi attività scolastica, dopo
cinque
petosecondi la trovi lì, peggio di una mosca sul
miele” replicò
con risentimento.
“Ma no, amore, non ti buttare giù ancora
prima di aver provato! Tu vali quanto, e più, di
Wes” tentava di
consolarlo Nick, senza risultati apprezzabili. Ma lui aveva un'arma
segreta.
Cause
baby you’re a firework
Come
on show ‘em what your worth
Baby
you’re a firework
Come
on let your colors burst
Jeff
aveva le lacrime agli occhi alla fine dell'esibizione.
“Quando fai
così, tesoro, mi ricordo perché ti amo
così tanto.”
“Quando
mi dici queste cose mi ricordo perché ti amo più
di quanto tu ami
me.”
E ripresero lì da dove si erano fermati, mentre sullo
schermo passavano le immagini della scena nella piscina ignorate da
entrambi, non sottofondo solo dei respiri sommessi.
Note
dell'autrice:
*
è una traduzione molto oscena di una strofa di Bubbly,
canzone
spettacolare di Colbie Caillat “unconfortable enough to feel
your
warm” #badtry
** riferimento a “Dall'agghiacciante
e maligna agenda di Sebastian Smythe”
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1092282&i=1)
che obbligo tutti voi a leggere
- La canzone di questo
capitolo è Firework
Link per l'originale di Katy Perry:
http://www.youtube.com/watch?v=QGJuMBdaqIw
Link per la cover di Lea *Q*:
http://www.youtube.com/watch?v=QIu7kNaaqp4
- Allora, ci tengo a dire che non è diventato Wes il
protagonista, ma anche nel prossimo capitolo sarà molto
presente,
poi capirete perché :)
- E' ritornata la mente maligna e perversa
di Sebastian fra noi #doppioyay
è sempre fantastico scrivere dal
suo punto di vista
- Ora inserirò una foto insensata,
#sietestatiavvertiti
https://twitter.com/fireklaine_/status/212269871210303489/photo/1/large purtroppo non mi inseriva la
foto, così, mi ho dirottato sul mio twitter
(#feelslikeahacker) se seguite, sarete ricambiati (?)
WE
KNOW, WE KNOW, WE KNOW #finemomentodisclero
- Sono apparsi quasi
tutti i Warblers in questo capitolo, tranne il povero Trent,
costantemente sbeffeggiato da Seb
- Non odiate troppo Reid, avrà
la sua occasione di riscatto :)
- Scena Niff, parliamone, l'avevo
immaginata molto più dolcissima (?), ma a quanto pare sono
incapace
di scrivere quello che voglio D:
- sì, mi sono autocitata ben due
volte in questo capitolo D: #foreveralone
*** se volete saperne di
più :) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1090426&i=1
#ammettodiesseretristissima
Momento dei ringraziamenti
speciali che faccio ogni volta, e quindi ormai non sono più
tanto
speciali, ma le persone sono sempre le stesse
- Sofia:
you're the Trent to my Wes, baby
-
Esse
o Siry:
per il supporto e le magnifiche recensioni e, soprattutto, per il
fatto che mi sopporta :3
-
Carlotta:
I'll miss you this summer, baby
E,
RICORDATE TUTTI VOI:
TRUE
IS ALWAYS ON, JUST LIKE DAVESTIAN
(P,
do you know what I mean)
Poi,
boh, se volete recensire, ormai sapete che fangirlizzo pesantemente
:3