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Autore: ChiaWeasley    11/06/2012    2 recensioni
E se Cenerentola fosse una ragazza di Milano, il cui sogno più grande è quello di diventare una cantante?
E se il principe fosse un giovane e romantico cantautore?
E se la fata smemorina non avesse necessariamente una bacchetta magica?
E se anche nella realtà i sogni si avverassero come nelle favole?

Valeria è una ragazza dolce e buona, costretta a lavorare come sguattera negli studi televisivi di un famosissimo talent show, di cui la matrigna Francesca è la produttrice; da dietro le quinte sogna di ritrovarsi un giorno su quel palco a cantare. La sua vita sembra essere segnata dalla sua condizione finché non conosce un famoso e giovane cantatutore che le fa conoscere nuove emozioni. Questa è la storia di una Cenerentola moderna, che combatte contro le angherie per riuscire a realizzare i suoi sogni, aiutata dai suoi amici e dall'amore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6
L'aiuto di una fata


 

L'amore poi cos'è
dammi una definizione
combinazione chimica
o è fisica attrazione
mi sai dire tu cos'è


 

[Inevitabile – Giorgia feat Eros Ramazzotti]


 

Ogni volta che lo vedeva camminare per gli studi con il suo manager, Valeria si nascondeva nella prima porta che si trovava a fianco; si era tanto vergognata quel giorno che non aveva nemmeno il coraggio di incrociare il suo sguardo. Lo seguiva sempre: lo osservava camminare avanti ed indietro, ascoltare la musica dal suo iPod e canticchiare qualche canzone, portandosi ogni tanto una sigaretta alle labbra.
La lista dei concorrenti uscì a metà dicembre, quasi un mese dopo l'inizio delle audizioni; quel pezzo di carta appeso alla porta della sala prove causò il sollievo e la gioia di alcuni, la delusione e l'invidia di molti altri. Valeria fu felice del fatto che Alessia fosse riuscita ad entrare: voci negli studi dicevano che lei era quella che aveva interessato maggiormente i giurati.
-Mi hanno detto che sono una ragazza con delle magnifiche potenzialità, con una voce semplice e forte, ma soprattutto che sono una delle poche persone che non ucciderà la musica italiana''.- le spiegò lei, dopo che ebbe saputo la notizia.
-Sono contenta, davvero.. Sai chi sono gli altri i concorrenti?-
-Una è Paola.- Valeria sbuffò:
-Sorprendente.- commentò sarcasticamente.
-Gli altri sono abbastanza bravi, questa è la lista.- e le porse il suo cellulare, dove aveva fotografato i nomi dei partecipanti.

1- Alessia Alba
2- Paola
Del Rengo
3- Stella Elrefai
4- Filippo
5- Daniele Martini
6- Lorenzo Rossi
7- Beatrice Servi
8- Gaia Zavan

-Non li conosco, evidentemente non sono tutti di Milano.- disse.
-Sono tutti molto bravi, sarà davvero una bella sfida per me; li conosco solo come cantanti, l'unica con cui ho avuto modo di parlare d'altro è stata Stella. Hai presente?-
La ragazza scosse la testa.
-È quella ragazza un po' bassina, con la treccia nera e gli occhi marroni; indossava un vestitino con i fiori all'ultimo provino. Quella che ha cantato sempre le canzoni di Mariah Carey...-
Valeria fece mente locale e si ricordò di lei: l'aveva notata ogni tanto passeggiare avanti ed indietro davanti all'entrata dello studio canticchiando.
-Ah sì... non l'ho mai sentita.
-È brava, molto brava.: se io non ce la facessi dovrebbe vincere sicuramente lei.-
-Non è detto, può darsi che anche tu possa farcela comunque.- Alessia rimase un po' in silenzio, grattandosi la nuca piuttosto perplessa.
-Buono a sapersi.- disse infine. -Scusami, devo andare a conoscere i vocal coach. Ci vediamo presto.-
-Ciao.-
Appena si allontanò Valeria tirò un sospiro.

Spero solo che Francesca non ci metta lo zampino. Sapeva che la matrigna sarebbe stata pronta a fare carte false purché Paola vincesse; la sua sorellastra era una ragazza molto avvenente ma per quanto riguardava la musica era molto mediocre. Per lei era solo un mezzo di divertimento, per farsi notare come se giocare con un microfono e facendo delle mosse strane in scena le permettesse di guadagnarsi gli applausi. E Marco, mentre la guardava, sembrava proprio interessato a lei.
Malinconica si alzò per andare ad aiutare Maria al secondo piano, quando ecco che lo vide camminare nel corridoio; si bloccò ed impulsivamente si girò per impedire di essere notata.
-Ehi! Valeria!- la ragazza si voltò verso di lui; un pizzico di gioia le attraversò la testa, al pensiero che lui si ricordasse ancora il suo nome. Dopo tanto tempo le rivolgeva la parola.
-Oh, ciao.-
-Va tutto bene?-
-In un certo senso…-
-Hai ricevuto l’invito?- lo guardò dubbiosa e alzò un sopracciglio:
-Quale invito?-
-Oh, non te l’hanno detto? Nella mia villa ci sarà una festa, la notte di capodanno, qualche giorno prima che inizi la prima puntata del programma ed ho invitato i concorrenti, i produttori, gli autori e anche i membri dello staff. Anche tu sei invitata.-
-Io? Io sono solo l’aiuto delle pulizie!- rispose, un po’ mogia.
-E allora? Dai, perché non vieni? Sarà molto divertente.- e le porse un invito, che doveva anche essere una specie di lasciapassare; non ne aveva mai ricevuto uno, aveva solo visto quelli che Leo vendeva ai compagni di scuola per le feste in discoteca in cui faceva il dj (ai quali lei non aveva mai partecipato sia per disinteresse, sia per mancanza di permesso); alzò gli occhi verso il ragazzo, quasi incredula.
-Ma io…-
-Niente scuse- la zittì Marco e cominciò ad allontanarsi camminando all’indietro. –Aspetto anche te mi raccomando!- e si voltò. Valeria strinse l’invito tra le mani e si diresse, saltellando, verso la sala dei costumi:
-Erica! Erica!-
-Oh, quanto entusiasmo! Cosa è successo?-
-Mi hanno invitata! LUI mi ha invitata! Alla festa!-
In quel momento si sentiva come una bambina che aveva appena ricevuto il giocattolo più bello del mondo la mattina di Natale, e in preda all'euforia; già si immaginava alla festa: vestita mascherata, magari Marco che si avvinava a lei e le chiedeva dolcemente di ballare assieme a lei. Dopo essersi accorta che si stava perdendo nelle sue fantasie le tornò in mente un dettaglio importantissimo: non aveva ancora il permesso da Francesca. Smise di saltellare e si morse un labbro:
-Che hai?-
-La mia matrigna.- disse d'un soffio. -Non mi lascerà mai andare!-
-E allora? Sei maggiorenne! Dovresti solo avere il permesso da te stessa.-
-Non centra, sono pur sempre sotto la sua responsabilità... Io ci proverò lo stesso a chiederglielo...-

-Ma certo che puoi andarci, Valeria!- le disse Francesca, mettendole le mani sulle guance e mostrandole uno strano sorrisetto. -In fondo sono invitati anche quelli che fanno parte del personale!- la ragazza per poco non ci credette:
-Davvero?-
-Certo! Soltanto che, siccome sarà giornata lavorativa dovrai comunque fare le pulizie agli studi.-
-Ah...okay.-
-Sì perché sai che tra pochi giorni ci sarà anche la prima puntata del talent e quindi non devono esserci pavimenti pieni di polvere o troppo scivolosi... E poi i camerini bisognerà che siano sempre puliti così come le sale per le prove...-
La felicità che la ragazza aveva provato fino a qualche secondo prima svanì lentamente: le diede così tanto lavoro da fare che non sarebbe riuscita a fare tutto e andare dopo al ballo. Quella sera se ne stava sconsolata a passare con il moccio sul palco, che il corpo da ballo aveva utilizzato per le prove della sigla d'inizio puntata. Quasi tutto il personale se ne era andato
-Noi andiamo a prepararci per la festa, tornerò a prenderti qui verso mezzanotte se avrai finito.- la avvertì Francesca da dietro le quinte e la ragazza annuì mestamente; notò Paola dietro di lei che ridacchiava e venirle incontro:
-Ti raggiungo subito mamma- poi si voltò verso di lei. -Davvero credevi che ti avrebbe lasciata venire?-
-Non voglio parlare Paola per favore!-
-Sai bene che la mamma non vuole fare brutta figura a causa tua: l'unica maschera che ti starebbe bene sarebbe soltanto un sacco per la spazzatura. Insomma è una festa, non il raduno per le povere innamorate...- Valeria alzò la testa, rossa in viso. -Ma davvero credi che Marco Carone possa notare una come te? Non sei bella, non hai talento e pulisci il pavimento dove cammina.- rise di gusto e si voltò salutandola. -Buon divertimento!-
Aveva fatto solo pochi passi che cadde a terra: era inciampata su un filo per le luci. Leo, vicino a lei, arrotolò il cavo e disse:
-Signorina, mi scusi. Stia un po' più attenta la prossima volta o si rovinerà quei tacchi da 1000 euro!- Valeria soffocò una risatina mentre Paola si rialzava infuriata e se ne andava a passo veloce.
-Sei stato cattivo!- disse all'amico. -Ma se lo è meritato proprio!-
-Cosa non farei per la mia innamorata preferita?- disse accennando un inchino. -Alla fine non vieni stasera?-
Valeria aprì le braccia:
-Sono solo al primo piano, ho tutte le altre stanze da fare, pure gli uffici devo mettere in ordine.-
-Non puoi arrenderti così facilmente! Francesca non ti impedirà sicuramente di vedere Marco.- la ragazza si strinse nelle spalle.
-Be' a quanto pare ci è riuscita... Ora sarebbe meglio che tu vada, non perderti il ballo per colpa mia.-
-Neanche tu te lo perderai, Valeria- disse Erica, spuntata improvvisamente da dietro le quinte. -Vieni con me, ti farò bella per stasera!-
-Ma non posso!-sbottò scocciata
-Invece sì!
-Che significa?- e in un attimo vide arrivare Maria, assieme ai suoi due figli, Gianni, il tecnico delle luci e alcune altre persone dello staff
-Erica e Leo ci hanno detto tutto, non preoccuparti, faremo noi al posto tuo, solo per stasera!- disse Maria, prendendole il moccio dalle mani. - E stavolta niente scuse! Tu a quel ballo ci devi assolutamente andare!
Valeria era rimasta senza parole: non credeva che quelle persone dello staff con cui era cresciuta le potessero offrire tutto quell'aiuto, per permetterle di incontrare il ragazzo dei suoi sogni. Quasi si commosse ma cercò di non darlo a vedere e si limitò a ringraziarli e ad abbracciarli forte; Erica la trascinò in un camerino e le fece provare diversi vestiti di tutti i colori, di tutti i tipi e di tutte le taglie, con o senza spalline. Alla fine Valeria ne scelse uno bianco, con un nastro ed un fiocco sulla vita, lungo fino a terra.
-E' semplice, mi piace tantissimo.- disse, mentre Erica le truccava il viso dopo averle acconciato bene i capelli: li aveva raccolti in un'alta crocchia, lasciandole fuori qualche ciuffo ondulato che ricadeva ai lati del viso.
-Credimi, non ti riconoscerà nessuno vestita e truccata così.- affermò, mettendole un rossetto sulle labbra.
-Perché mi aiuti Erica?- le domandò ad un certo punto.
-Perché?- ripetè la donna, passandole il fard sulle guance. -Perché non sei una ragazza come le altre: non ti sforzi di essere bella, per quanto tu non ti sappia accettare per come sei. Sei una ragazza vera, una ragazza semplice e dolce. Mi sei subito andata a genio e non è una cosa che mi succede con chiunque. -
Valeria sorrise e si guardò allo specchio: quasi non si riconobbe, con l'ombretto, la matita nera sugli occhi, il rossetto e il fard.
-Wow, non sembro neanche io!-
-E con questa lo sembrerai molto di meno!- aggiunse Erica, mettendole sul viso una maschera bianca e con delle decorazioni argentate. -L'ho presa a Venezia qualche anno fa, si addice perfettamente a quel vestito.-
-Grazie mille, davvero.-
-E per finire, un ultimo regalo.- e le porse un paio di scarpe con il tacco basso, anche quelle bianche, ornata di fili argentati e dorati.
-Questo è troppo per me.- disse Valeria, trattenendo le lacrime e si strinse le scarpe al petto.
Leo la aspettava all'auto: si era vestito con uno smoking grigio, aveva indossato la cravatta migliore che aveva e anche lui si era messo sul viso una maschera nera. Non appena la vide rimase a bocca aperta per un lungo numero di secondi.
-Che c'è? Non va bene?-
-Ecco no... anzi insomma... quasi non riconoscevo. Che ne hai fatto della mia amica Valeria?-
-Dai non scherzare!-
-Seibellissimaestaserailtuoprincipecadràaituoipiedi! Così va meglio?- la ragazza rise.
-Molto meglio!- ed entrò nell'auto respirando a forte per l'emozione: già si immaginava la faccia di Marco appena l'avrebbe vista. Leo mise in moto la macchina e, mentre partiva, Valeria salutò dal finestrino Erica che teneva un pollice in su come per dirle ''fatti valere!''
E lei quella sera sì, si sarebbe fatta valere, davanti al ragazzo di cui si era innamorata. 

  
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