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Autore: VasHappeninPotetos    11/06/2012    11 recensioni
dal primo capitolo:
Gli venne in mente il momento in cui aveva visto per la prima volta Liam Payne, il ragazzo di cui era “innamorata”. Frequentava la sua stessa ora di biologia. E da quella volta che l’aveva visto entrare e scuotere il suo ciuffo castano non faceva altro che pensarci.
Era veramente strano che gli piacesse una persona così tanto senza averla conosciuta veramente.
Insomma non sapeva neanche se aveva un cane o un gatto o se odiava gli animali.Gli aveva dato il carattere che a lei sembrava perfetto. Ed è questo il punto nessuno è perfetto.
dal secondo
-ah comunque lui è Zayn, l’amico dell’aereoporto.
- il famoso amico dell’aeroporto come no! Colui per cui mi hai lasciato a piedi. – non voleva essere sfacciata nei confronti di una persona che non conosceva, però la frase gli uscì di getto.
“ Mrs. Aereoporto” si voltò nella sua direzione, era sbracato sul divano con i piedi sul tavolino. Aveva la pelle ambrata e capelli neri ebano, mica male pensò, fatto sta che ieri la strada l’aveva fatta a piedi.
-Buongiorno babe-buttò li mrs. Aeroporto con aria strafottente.
come andrà a finire la storia?chi possiederà il suo cuore?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1. BAD DAY.   

Cause you had a bad day 
You're taking one down 
You sing a sad song just to turn it around 

You say you don't know 
You tell me don't lie 
You work at a smile and you go for a ride 
You had a bad day 
The camera don't lie 
You're coming back down and you really don't mind 
You had a bad day 

-Bad day, Daniel Powter


 


 
Era un tardo pomeriggio. Si avvicinava Natale, lo si poteva vedere.
Oxford Street era piena di persone già durante l’anno,figuriamoci nel periodo delle compere Natalizie.
Le vetrine erano piene di colori come il rosso e l’oro, gli alberi di Natale erano in ogni negozio.
I babbo natale suonavano per strada con le trombe e le decorazioni erano ovunque.
Nonostante l’atmosfera magica,Mary Kate si sentiva soffocare tra tutte quelle persone.
E’ sempre stato così per  lei, quando c’era tanta gente le  faceva male la testa e si sentiva la gola soffocare.
Odiava quelle situazioni.
Per cui iniziò a correre, sgomitando ovunque.
Finche  non lo vide in lontananza. Il parco.
Affrettò il passo, attraversò la strada e si incamminò per il vialetto, che l’avrebbe portata alla solitudine completa.
Alle cinque del pomeriggio, il 17 dicembre, quando la penombra inizia a calare, e la luce dei lampioni prende il posto della luce del sole, con cinque gradi e il vento freddo, Hide Park è il posto più desolato dell’intera città.
Ovviamente nelle zone più riservate e lontano dai sentieri principali.
La poteva stare da sola con i suoi pensieri.
Aveva avuto una giornata pesante, molto pesante.
O almeno così le sembrava.
La sua migliore amica partiva il giorno seguente, non ci sarebbe stata per il suo compleanno e l’aveva scoperto solo questa mattina. Ci era rimasta di merda.
 Il ragazzo che gli piaceva avrebbe cambiato scuola appena dopo natale e lei non era neanche riuscita a fargli scoprire della sua esistenza.
Aveva preso due insufficienze.
 Suo cugino Louis aveva dimenticato di scriverle almeno un sms per avvertirla che non sarebbe potuta venirla a prendere a scuola e lei non aveva neanche una sterlina per comprare un fottutissimo biglietto della metro, perché l’abbonamento annuale ovviamente l’aveva lasciato a casa . I soldi sul cellulare erano scomparsi,o meglio, finiti.
“Per il resto tutto sembrava scorrere liscio come l’olio” pensava.
Gli capitava spesso di andare a fare una passeggiata nel parco, da sola.
Diede un calcio ad un sasso e poi si accasciò accanto ad un albero. Rimase lì a pensare, per molto tempo.
Gli venne in mente improvvisamente e senza un preciso motivo,il momento in cui aveva visto per la prima volta Liam  Payne, il ragazzo di cui era “innamorata”. Frequentava la sua stessa ora di biologia. E da quella volta che l’aveva visto entrare e scuotere il suo ciuffo castano non faceva altro che pensarci.
Era veramente strano che gli piacesse una persona così tanto senza averla conosciuta veramente.
Insomma non sapeva neanche se aveva un cane o un gatto o se odiava gli animali.
Non poteva eppure si immaginava tutto di lui.
Gli aveva dato il carattere che a lei sembrava perfetto. Ed è questo il punto nessuno è perfetto.
Forse lei voleva troppo ed è per questo che non aveva mai avuto un ragazzo serio.
Guardò l’orologio. Oh porca cacca.
Erano le sette e mezzo! Doveva muoversi, o si che si doveva muovere!
I suoi non pretendevano niente da lei, non si interessavano minimamente alla sua vita, ma su due cose erano perfettamente ferrei.
1. cenare tutti insieme
2. Lasciare in ordine la stanza.
 
Arrivò a casa sudata nonostante il freddo, aveva corso veramente tanto.
Suonò. Gli aprì sua madre con una faccia arrabbiata, più del solito.
-“ nemmeno l’ora della cena riesci a ricordarti? “
-“ Buonasera anche a te mamma.” Odiava quando faceva così. Non si era scordata la cena, aveva perso la cognizione del tempo, tutto qui.
Quando poggiò il cappotto all’ingresso capì.
Cazzo, come poteva averlo dimenticato?
Stasera davano una cena in famiglia. Tutta la famiglia. E per i genitori questa era un occasione importante.
Si voltò e trovò suo cugino Louis,con la sua finta pettinatura scompigliata e i suoi occhi luminosi, in camicia bianca, con un sorriso a trentadue denti.
“ scusami Mary per oggi pomeriggio, ma un mio amico mi ha chiamato dall’aeroporto, nessuno poteva andarlo a prendere, così sono andato io! Scusami, scusami!”
Non vedeva l’ora di prendersi una cazzo di patente!
Per un momento pensava di ucciderlo, ma come poteva? Era figlia unica, aveva davvero tanti cugini però.
E Lou era quello che più vedeva e che gli era stato accanto sempre, fin da quando era piccola.
Suo fratello adottivo, si poteva definire.
Avevano solo un anno di differenza. E questo dimostrava il fatto che lui aveva la patente e Mary no.
Così si limitò  a una scrollata di spalle.
Ormai era andata come era andata.
“A tavola!” grido la madre.
 
Più tardi i parenti se ne andarono e Mary  era più  che felice di correre in camera sua e buttarsi sotto le coperte.
Prese il cordless e digitò il numero di Ashley, tra poche ore sarebbe salita su un aereo e lei avrebbe dovuto aspettare la bellezza di due settimane per rivederla.
L’amica non rispose, e questo buttò ancora più giù di morale la ragazza.
Prese l’ Ipod, spense la luce e si addormentò tra le note di Bad Day di Daniel Powter.
“Canzone azzeccata Mary Kate Johnoson” Pensò prima di addormentarsi.






*SPAZIO AUTRICE *

okay, questa è la mia prima FanFiction, c'è voluto un coraggio grande quanto non so cosa per postarla.
spero sia di vostro gradimento! non mi aspetto tutte queste recenzioni, però sappiate che potrei essere veramente una ragazza felice se recenzirete *occhidolci*. anche solo per dirvi che non vi piace, o magari per dirmi che è bellissima  *sogna ad occhi aperti*
okay adesso non vi assillerò più. non dal primo capitolo perlomeno. sempre se posterò il secondo *muahahha* no dai lo posto anche se non se la legge nessuno. * tristezza profonda*
adesso vado veramente. 

Xx -VasHappeninPotetos 

piesse: eddai una recenzione piccolapiccola :3

  
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