CAPITOLO 2
Era passato molto
tempo dalla loro prima volta: più di un anno.
Lentamente si stava
avvicinando il Natale e Chidori non vedeva l’ora che le vacanze
iniziassero: voleva passarle tutte col suo amato Sosuke!
Era da un mese che
non lo vedeva a causa di un’ennesima missione che gli avevano affidato.
Lei odiava quelle missioni perché ogni volta c’era il rischio che
non tornasse più!
Lo voleva vedere, lo
voleva vedere, lo voleva vedere…! Non pensava ad altro.
Lui era nella sua
cabina del sottomarino, sdraiato sul letto. Fissava il soffitto con aria
distratta, completamente perso nei suoi pensieri. Non sapeva più cosa
fare per ammazzare il tempo; a volte canticchiava, a volte fischiava e… a
volte… immaginava lei… Al pensiero che di lì a poco
l’avrebbe rivista, abbracciata, toccata, non stava più nella
pelle.
Durante la missione
non aveva pensato molto a lei per concentrarsi meglio e si sentiva
tremendamente in colpa, ma era convinto che al solo vederla queste futili
preoccupazioni l’avrebbero abbandonato.
Lei era appena
ritornata a casa da scuola e non fece neanche in tempo a chiudere la porta che
il telefono squillò. Quando ebbe ascoltato tutta la telefonata
cominciò ad urlare di gioia: era entusiasta! Si cambiò in fretta
e raggiunse immediatamente il posto prestabilito; l’elicottero non si
fece attendere.
Quando arrivò
alla base segreta della Mitril, cercò di darsi un contegno per non far
sapere a tutti la gioia che provava per l’imminente arrivo.
Stava seduta davanti
a Telethe ad aspettare il ritorno del suo sergente. L’attesa era
snervante e per smorzare il silenzio chiese:
“ Si può
sapere perché mi avete fatto chiamare? Di solito non lo fate. Lui si
presenta a casa mia alla fine di ogni missione. È successo forse
qualcosa per cui é richiesta la mia presenza? ”
“ No, non si
preoccupi signorina Chidori. L’ho fatta chiamare perché, una volta
che il sergente sarà arrivato, gli dovrò comunicare un ordine
ufficiale che probabilmente coinvolgerà anche lei. ”
Dopo poco lui
entrò. Le pareva cambiato: più adulto, più alto,
più bello!
Si sedette di fianco
a lei mantenendo una certa distanza, senza neanche guardarla, ma era il prezzo
di chi sta con un militare e per giunta in segreto.
Non appena la vide si
sentì ribollire dentro! Un mese di lontananza l’aveva resa ancora
più bella: ormai era una donna… si era tagliata i capelli ed
indossava un vestitino nero che risaltava il suo corpo perfetto che già
aveva posseduto e che ancora voleva stringere. Nascose a fatica le sue emozioni
e si sedette aspettando i nuovi incarichi; sperava che gli ordini fossero di
proseguire la protezione alla sua amata, ed invece…
“ Benissimo,
sarò breve. ” disse Telethe “ Mi è stato comunicato
che il suo acerrimo avversario, sergente Sagara, ora punti non solo alla
signorina Chidori per venire in possesso delle informazioni segrete, ma anche
ad altri individui, ovviamente tutti da proteggere. Secondo le nostre ultime
ricerche ne abbiamo individuati la maggior parte e abbiamo provveduto
immediatamente alla loro sicurezza… ”
“ No, aspettate
un attimo, cosa sta succedendo? ” interruppe Chidori
“In poche
parole sono state individuate altre persone che, come lei, nascondono nella
loro memoria informazioni segretissime. L’uomo che vuole catturare lei,
signorina, vuole catturare anche loro. E, come stavo cercando di dire, la
maggior parte è già sotto stretto controllo, tranne una ragazza
che al momento si trova di là, in sala medica per controlli. Pare che
sia stata aggredita in aeroporto ieri mattina; veniva a trovare la sorella per
le vacanze natalizie, doveva essere una sorpresa, a quanto dice lei, poi
è stata aggredita da quest’uomo che abbiamo riconosciuto come il
suo nemico ” rivolgendosi a Sosuke con una faccia quasi preoccupata.
“… potete seguirmi per favore ”
Si alzarono tutti ed
uscirono rapidamente tranne Chidori. Restò per un momento immobile
pensando che, ormai, era certo che quella ragazza sarebbe stata affidata al suo
amato e che le vacanze insieme sarebbero sfumate rapidamente.
Sull’uscio
della porta comparve Sosuke da solo che le disse.
“ Allora vieni
lentona! ” con molta dolcezza, le fece l’occhiolino e la
invitò a seguirlo. Lei si sentiva già meglio e lo fece.
Arrivarono in sala
medica, e Chidori, prima di osservare dietro al paravento che nascondeva la
misteriosa ragazza, chiese:
“C’è
una cosa che non capisco, cosa centro io in tutto questo? Lei mi aveva detto
che mi avrebbe coinvolto in questa storia, ma non vedo come? ”
“Signorina Chidori guardi dietro al paravento e lo saprà
”
Lei era intimorita da
quello che c’era lì dietro, ma guardò ed esclamò:
“So…so…sorella!!!
Ma che ci fai tu qui?! ”
“Ciao
sorellina… sorpresa! ” sembrava scossa e spaventata e Chidori lo
capì subito: sua sorella non aveva mai sopportato i militari.
Lui rimase a guardare
le due sorelle dal vetro-spia della stanza. Gli faceva uno strano effetto
vedere la sua Kaname consolare la sua sorellina… gli sembrava quasi una
mamma…
“Allora
sergente, accetta la missione? ” lo interruppe Telethe.
“Affermativo…”
anche se in cuor suo voleva rifiutare, non voleva allontanarsi ancora da
Kaname.
“… Qual
è la missione? ”
“Non si
preoccupi, è un lavoro semplice e breve: dovrà solo tenere sotto
controllo la sorella della signorina Chidori fino a che non ripartirà
per l’America. Siccome non siamo in grado di trovarle un alloggio
adeguato, starà da lei; in questo modo potrà, in caso di
necessità, assistere Weber nella protezione della signorina Chidori.
”
“Affidate a Kurz Chidori? ”
“Sì.
Dobbiamo garantire una minima protezione anche a lei, benché
l’obbiettivo principale sembra essere la sorella… Perché, ha
qualche obiezione, sergente? ” un po’ indispettita…
“No signora!
Eseguirò gli ordini. Ora mi ritiro col suo permesso ”
“Permesso
accordato ” e tra sè pensò “ è dura essere la
comandante diciassettenne dell’uomo che ami! ”
Si mise a
ridere…
Lei era
disperata… Doveva apparire serena per riuscire a consolare la sorella, ma
intanto dentro di sé si sentiva morire… Avrebbe passato il Natale
senza di lui…
Lui tornò nel
suo appartamento dove, al posto del solito e arrogante Kurz, si ritrovava una
ragazza da proteggere. L’idea di passare tutte le vacanze con lei invece che
con Kaname lo irritava. Ma il lavoro e pur sempre lavoro…
Lei stava seduta sul
letto e guardava la finestra di Sosuke pensando a quanto in realtà la
sorella fosse sveglia e pronta a sedurlo… infatti le piaceva Sagara;
glielo aveva detto nella stanza…
Arrivo Kurz e le
disse:
“Non ti
preoccupare, se la saprà cavare anche con una ragazzina…”
Lui stava andando a
dormire, quando dall’altra stanza si sentì chiamare.
Si diresse subito
verso la sua protetta per accertarsi che stesse bene e vide che stava
benissimo. “ Sarà un’altra sua lagna ” pensò
tra sé.
“Senti
sergente, non potresti dormire con me, ho troppa paura a stare da sola! ”
Subito voleva
rifiutare, poi preso dalla compassione acconsentì.
Chidori dalla sua
finestra vide il suo lui stendersi nel letto con sua sorella…
Lui non riuscì
a dormire quella sera. Era preoccupato di cosa sarebbe potuto accadere se lo
fosse venuto a sapere Kaname. Invece la sorella se la dormì della
grossa.
Lui voleva uscire,
andare dalla sua Chidori, voleva parlarle non sapeva neanche di cosa, ma lo
voleva! Apri la porta e trovò per terra un bigliettino con la firma
della sua amata. Pensò:
“Se è
riuscita a portarmi questo biglietto, vuol dire che la guardia di Kurz è
efficace… ” e sorrise. Il sorriso si tramutò presto in
dolore. Nel biglietto c’era scritto che lei non voleva più vederlo
e che preferiva di gran lunga la protezione di Kurz. Diceva inoltre che avrebbe
chiesto subito il cambio di assegnazione.
Non poteva credere a
quello che leggeva, era amareggiato… Si sentiva perso all’idea che
lei sarebbe stata protetta da qualcuno che non fosse lui, non poteva fargli
questo… lei era sua e solo sua!
Lei continuava a
guardare dalla finestra. Vedeva il suo amato andare avanti e indietro per la
casa con un foglietto in mano, era sicuramente il suo. Godeva nel vederlo
soffrire dopo che la sera prima si era divertito con un’altra, e per
giunta sua sorella!
Poi vide una cosa che
la fece rabbrividire… sua sorella si era alzata e gli si era appoggiata
contro, lo abbracciò e gli diede un bacio… Era la goccia che aveva
fatto traboccare il vaso!
Uscì, visto
che Kurz dormiva come un angioletto. Faceva freddo e neanche il giaccone lungo
riusciva a riscaldarla. Camminò a lungo, senza meta…
Lui, dopo le azioni
della sua protetta, la respinse con forza e dalla finestra vide Kaname prendere
il cappotto e uscire con un’aria abbattuta. Improvvisamente
capì… lo aveva visto la sera prima e anche quella mattina…
aveva frainteso!
Andò verso la
sorella la prese per le braccia e le disse:
“Mi dispiace, ma
il mio cuore è già impegnato…” la lasciò
lì e corse ad inseguire Kaname.
Si sentiva liberato
di un peso: avere finalmente dichiarato i suoi sentimenti a qualcuno lo faceva
sentire libero, ma ora la cosa più importante era trovare Chidori!
Lei continuava a
camminare, quando si sentì chiamare da dietro. Si girò e non fece
in tempo a vedere chi fosse che Sosuke la baciò con intensità,
dolcezza, amore…
Quel bacio valeva
più di mille spiegazioni…
“Kaname…” disse lui “… non so cosa
tu possa aver frainteso, ma sappi che io ci sarò sempre e ti
proteggerò sempre… sei una parte di me…”
Lei
arrossì. Sorrise. Gli
accarezzò la guancia; lo abbraccio e lo baciò… e in quel
momento, sotto la neve che aveva cominciato a cadere, con quel bacio,
rinnovarono il loro amore.