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Autore: _GiiuLs_    12/06/2012    2 recensioni
{Louis sembrava aver abboccato al fatto della cena tra amici o piú che altro al dopo cena. Era convinto davvero che i suoi amici gli avessero organizzato un party con delle spogliarelliste brasiliane in piena regola. [...] “Ma che cazzo hai fatto?? Ma sei coglione??”. Il moro preso alla sprovvista e svegliato di colpo nel sonno aprì gli occhi di scatto guardando Louis impaurito e balbettando “c..ch..che cos’è successo?” domandò poi. “a non lo so…spiegamelo tu adesso! Giuro che ti ammazzo!”....} STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA PER MOTIVI PERSONALI!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutteee :D questa è la mia prima FF e ho deciso di pubblicarla dopo circa 1 mese in cui ho pensato “ma la pubblico o no?” :D spero che vi piaccia e mi raccomando lasciatemi qualche recensione così so cosa ne pensate :D vi lascio alla storia..un bacioo :*



 

PROLOGO

 
Non  è mai stata una ragazza molto aperta, ha preferito starsene quasi sempre per conto suo, forse perché la gente con cui si ritrovava a trascorrere il tempo era molto diversa da lei, o forse non la pensavano proprio allo stesso modo. Non che fosse un asociale eh, per carità, ma l'unica con cui ha sempre avuto più feeling è sicuramente la sua best. Micaela, è questo il suo nome.
Era bello passare interi pomeriggi in sua compagnia, ridere, scherzare, parlare del più e del meno, raccontarsi le giornate e parlare del ragazzo di cui erano interessate.
Avrebbe sempre voluto averla accanto in ogni momento della sua vita perché era importante averla vicino e poter condividere la sua quotidianità con lei, il loro rapporto era come tra due sorelle, anche se in realtà lei aveva già una sorella ma erano come cane e gatto, avevano un rapporto del tutto differente rispetto al suo e quello di Mic. In compenso però aveva un fratello più piccolo che si divertiva a coccolare e a sbaciucchiare come un peluche, anche perché avevano nove anni di differenza quindi lo viziava in continuazione. Lo adorava troppo anche se a volte era un rompi palle di prima categoria e testardissimo, non lo smuovevi con poco, ma lei sapeva come prenderlo quasi sempre.
Fin dalle medie lei e Mic avevano fatto dei grandi progetti per il loro futuro: andare a vivere a Torino, frequentare l’università insieme e viaggiare in continuazione, ovviamente insieme a Francesca, un’altra loro amica in comune ma non così pazza come le due.
Purtroppo però terminato il liceo tutto si era capovolto, tutti i progetti futuri con la sua migliore erano svaniti e questo perché in tutti quegli anni erano cambiate,tanto. Non che fossero in cattivi rapporti, anzi, si sentivano sempre, in ogni momento della giornata, in ogni luogo, uscivano sempre e passavano il tempo anche con altre persone, ma c’era qualcosa di diverso rispetto ai periodi precedenti.
L’estate dopo la maturità era stata spettacolare, non si erano mai divertite così tanto, ma nonostante ciò quello che era accaduto le aveva segnate, anzi l’aveva segnata molto dentro, ma questo ormai faceva parte dell’estate e come quando una bambina racchiude tutti i suoi giocattoli in un enorme baule con un lucchetto essendo consapevole di non doverli più usare, anche lei aveva completamente custodito la sua estate in un grande baule immaginario e chiusa lì, lasciando fuori solo i ricordi felici trascorsi in compagnia di persone per lei importanti.
E anche se quell’enorme baule era stato chiuso per bene, era passato troppo poco tempo per impedire ai ricordi di non sbucare continuamente nella sua testa e il suo comportamento nei confronti di tutti era cambiato, non era più solare e allegra come una volta, ma fredda, indifferente e distaccata, tanto che spesso rinunciava alle uscite serali con i suoi amici perché aveva voglia di stare sola, di stare lontana dal contatto con qualsiasi altro essere e ciò iniziava davvero a preoccuparla, perché anche se si trascinava nell’oblio era in grado di valutare le situazioni in cui si trovava e riusciva a tirarsi schiaffi mentali del tipo “sei una gran cogliona, riprenditi!”, oppure “dovresti vergognarti”, o ancora “muovi quel tuo culo e raggiungi gli altri prima che diventi un’asociale di prima categoria”.
Decise che avrebbe avuto bisogno di staccare definitivamente la spina da quel luogo, almeno per un po’, i suoi amici avevano tentato di convincerla a restare, persino Mic e tutti gli altri suoi amici si disperarono per farla restare, ma lei era testarda e quando prendeva una decisione non si tirava di certo indietro e poi restare lì l’avrebbe solo lasciata nel dolore e nell’angoscia; rivedere alcune persone, alcuni luoghi, era troppo tutto ciò e non poteva di certo sopportarlo. Così una bella mattina di fine Settembre, precisamente il sedici di quel mese prese il primo aereo per Londra e da quel momento in poi tutto fu diverso.

* * *

 
Passarono due mesi dal suo arrivo a Londra e bisogna dire che si trovò davvero bene al contrario delle sue aspettative, era riuscita a trovarsi un lavoro e condivideva un appartamento con una ragazza ed un ragazzo, Crystal e Kaleb due persone davvero magnifiche, in poco tempo erano riusciti a farle ritrovare quell’armonia che non faceva più parte di le da un bel po’ di tempo.
Crystal era la tipica ragazza-angelo, i  capelli biondo cenere, gli occhi di un blu intenso, il viso perfetto coi lineamenti simili a quelli di una bambola di porcellana, il fisico perfetto, insomma chi non desidererebbe una ragazza del genere? Inoltre era dolce e gentile con tutti anche se era una ragazza schietta quando voleva, se doveva dirti qualcosa non lo pensava due volte e diceva subito come la pensava, e in quei tre mesi si erano scoperte e subito erano diventate inseparabili nonostante Crystal avesse due anni in più di lei. Kaleb nemmeno scherzava, anche se era l’esatto opposto di Crystal, occhioni verdi, moro, la pelle olivastra e un fisico che definirlo da urlo sarebbe poco; ma nonostante l’aspetto non si poteva di certo dire che fosse un ragazzo calmo, era il tipico pazzo, combina guai, odioso, vanitoso e arrogante, Giulia (ebbene si ecco il nome della ragazza) odiava il suo modo di fare, il suo modo di porsi alla gente e soprattutto odiava il comportamento che assumeva con le ragazze. Nonostante i suoi ventitré anni non sembrava avere come solito dire “la testa apposto”, ciò che adorava fare era divertirsi, ovviamente col mondo femminile e senza badare alle conseguenze quali cuori infranti.
Si poteva ben dire che vivesse in una casa in cui era la più piccola e in un certo senso le piaceva sentirsi spesso coccolata, anche perché non aveva mai avuto fratelli o sorelle più grandi, nemmeno cugini, in quanto lei era la più grande di tutti nella sua famiglia e non era poi così bello, avrebbe tanto voluto avere un fratello maggiore, anche con lo stesso carattere di Kaleb, sarebbe riuscita a sopportarlo ne era sicura.
Direi che non c’è molto da dire sulla presunta: anche se comunque le ferite non erano del tutto rimarginate era finalmente riuscita a ritornare felice come prima diciamo, grazie a Crystal e Kaleb, ma anche a cinque meravigliosi ragazzi che già da prima di arrivare a Londra conosceva, anche se non di persona. I cinque ragazzi erano dei cantanti che nel giro di un anno avevano spopolato in tutta Europa, i One Direction, ebbene si, con le loro canzoni erano riusciti a farla andare avanti per tutta l’estate, erano stati un pilastro fondamentale per lei, erano diventati il suo punto di riferimento e anche se non li conosceva li adorava un sacco, soprattutto Louis. Louis Tomlinson era il prototipo di ragazzo spiritoso, affascinante, pazzoide, esaurito, e chi più ne ha più ne metta. Quando era triste spesso andava su youtube a vedere i funny moments della band durante il periodo in cui erano concorrenti di X-Factor  e Louis era sempre quello che riusciva a farle tornare il sorriso sulle labbra. Non lo sapevano loro ma erano diventati veramente importanti e desiderava veramente di andare presto ad uno dei loro concerti e magari poterci parlare anche qualche secondo.
Non si sa se qualcuno aveva sentito i suoi desideri, si sa solo che quel giorno si sentì la ragazza più felice della terra. Stava bellamente passeggiando per una delle strade meno trafficate di Londra, quando passando vicino ad un parco notò uno di quei schermi giganti per la pubblicità; lì per lì non riflettè molto ma appena notò cosa c’era scritto iniziò a correre verso casa come una forsennata. Poteva avere una possibilità su chissà quante di riuscire a vincere quel maledetto pass ma era così convinta di riuscirci che si ero già mentalmente catapultata lì, nel luogo in cui loro avrebbero tenuto un’intervista e avrebbero firmato milioni di album e fatto foto con migliaia di fan. Compilò il modulo e lo inviò sperando di avere una minima possibilità. I giorni passarono e quasi ad un mese di distanza, quando le speranze le erano arrivate ormai sotto i piedi…
“Evvaiiii!” esultò iniziando a saltellare per tutto il salotto e a urlare come una pazza, erano giorni che aspettava e finalmente quello che più aveva desiderato era lì tra le sue mani, aveva vinto il pass per andare a vederli “e sono io, e sono io, e sono io!” continuava a ballare e a cantare come quel pazzo di un italiano che si divertiva a imitare i truzzi in disco.
“oh cristo santo!sei stata posseduta per caso?” – ed ecco che Kaleb fece la sua comparsa in salotto con addosso solo un paio di boxer e l’espressione più che assonnata guardandola stranito. Lei continuava a danzare, cantare e saltare per tutta la casa come se lui non ci fosse e poco dopo comparve anche Crystal “ma che succede stamattina? Vi ha morso una tarantola per caso?” le chiese anche lei con la voce impastata dal sonno.
“l’ho vinto Cry l’ho vinto! Finalmente..è meraviglioso..non credevo che sarei mai riuscita ad essere una di quelle ragazze!” strillai correndo ad abbracciarla e lei le sorrise subito capendo a cosa si stava riferendo “sono contenta per te, e poi ogni tanto qualche botta di culo ci vuole no?” ed ecco la sua finezza che andava a farsi un bel viaggetto ai caraibi.
“ancora con questi tipi? Ma non la smetterai mai?” il guastafeste si era magicamente svegliato e stava già iniziando a rompere come sempre “possibile che tu devi essere sempre così noioso? Poi quando si tratta di te non ti si può dire niente” sbottò la diretta interessata sbuffando infastidita e incrociando le braccia sotto il petto.
Kaleb rise e si avvicino abbracciandola per poi lasciarle un bacio sulla guancia e sussurrarle all’orecchio “lo sai che adoro quando ti arrabbi”, lei sciolse l’abbraccio spingendolo lontano “stronzo lo sai che sono importanti per me” rispose ridendo per poi ritornare seria
“non capisco cos’abbiano di così speciale” disse il moro con fare superiore; sbuffò alzando gli occhi al cielo “un giorno forse capirai” disse tutto d’un fiato “poi un giorno di questi magari mi racconterai di questa situazione, adesso ritorno a dormire dato che una pazza isterica ha deciso di intonare un coro di chissà quale sinfonia falsificata di Beethoven” iniziò a salire le scale per andare nella sua camera e la ragazza gli tirò un cuscino “spiritoso” disse facendogli poi una linguaccia alla quale lui rispose con un ghigno.
“certo che voi due siete sempre i soliti” Cry era ritornata in salotto dato che poco prima si era spostata in cucina, probabilmente per prepararsi la colazione; lei al contrario del signorino frequentava l’università, la facoltà di psicologia, e quella mattina aveva lezione glielo aveva detto il giorno precedente.
“non vedi come rompe? Ha sempre da ridire qualcosa su quello che faccio, devo pur difendermi in qualche modo” di certo non avevo intenzione di farsi mettere i piedi in testa da quel non-sapeva-cosa-sbarra-Kaleb, non riusciva nemmeno a definirlo, nessun aggettivo lo rispecchiava in pieno.
“lo sai com’è fatto, gli piace sempre rompere le palle è una cosa inevitabile non puoi evitarla, è come se avesse qualche pulce nell’orecchio pronta a dirgli quando intervenire e rovinare dei bei momenti” rispose ironicamente Crystal, “Cry ti ho sentito!” sentirono una voce provenire dal piano superiore “ecco appunto!” continuò la bionda e l’altra non potè far altro che ridere di conseguenza.


 
Vi avverto i primi capitoli sono un pò pallosi ma servono per porre le basi della storia....ma dal 6 comincia il più bello della storia... recensiiitee! ;) 

 



Se volete potete seguirmi su twitter :D bacii @xGiuLs_

   
 
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