Lo seguo. Voglio capirci qualcosa di più.
Non è da tutti lasciare la propria ragazza così, da un momento all'altro.
"Perchè l'hai lasciata?" gli urlo dietro.
Jared si blocca, viene verso di me e mi spinge contro il muro, avvicinando il suo viso al mio.
"Certo che ami farti i cazzi degli altri eh, babe."
"Sono fatta così, ragazzochesicredeunfigodapaura."
"Oh, siete tutte così, voi ragazze."
"Allora, dimmi il perché."
"Perché ho un'altra ragazza nella testa."
"Oh."
Sento qualcosa spezzarsi dentro di me. Un'assurda gelosia mi assale e abbasso lo sguardo.
Non mi sono mai sentita così, prima d'ora.
"Cosa significa quell'oh?"
"Ehm, che lo immaginavo."
"Mai sentita una scusa così pessima." sorride, sfiora le mie labbra con le sue e si allontana.
Lo guardo allontanarsi.
Metto una mano sulla mia bocca, come a voler fermare quel semplice contatto, per sempre. Come per imprimerlo sulle mie labbra.
Sento gli occhi riempirsi di lacrime. Cosa mi succede?
"BUUUUUUUUUUUUH!" Una voce alle mie spalle mi fa saltare per lo spavento.
Sento una risata da scimmia che si è incrociata con un cavallo dopo un'assurda accoppiata. (?)
"Shannon! Sei un cretino! Peggio di tuo fratello! Ma ti sembra il caso? Credevo di vedere il mio cuore
fare le valigie e andarsene! Oooooh Tomooo!"
Shannon continua a ridere, tra un po' si butta a terra.
Approfitto del suo già precario equilibrio e lo spingo, fino a farlo cadere.
"Ahia!"
"Così impari a fare il cretino!"
"Piccola bambina, avrai la mia vendetta, te lo prometto!"
"Uuuuh che pauraaa! Ma.. Tu non parlavi tùTtòòò CòòSìììì?"
"Sì, ma solo a scuola, tanto per pigliare per il culo quelle ragazzine arrapate come una rapa in calore."
Mi allontano, cercando di non deprimermi per la sua pessima battuta e, silenziosamente, esco da quella gabbia di matti.
Infilo le cuffie dell'iPod, e lascio che le lacrime scorrino libere lungo le mie guancie, per poi saltare nel vuoto.
Non ho mai saputo cosa vuol dire amare.
Se è così brutto, allora non voglio amare. Nè ora, nè mai.
"Jane!"
Sento una voce chiamarmi.
Continuo a camminare verso il precipizio. Arrivo sul bordo, mi giro e vedo Jared, che mi corre incontro,
una mano tesa come per volermi afferrare.
Faccio ancora un passo e spicco un salto nel vuoto.
Mi sveglio di soprassalto, in un lago di sudore.
Mi accorgo di essere nel mio letto, non a saltare da un precipizio.
Da sola, senza nessuno insieme a me.
Appena gli occhi si abituano al buio, noto una figura scura seduta al fondo del mio letto.
"Ehi, stai tranquilla. No ti faccio niente."