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Autore: Sigyn    12/06/2012    3 recensioni
Lily e Narcissa hanno deciso di andare a vivere insieme. I Black hanno reagito nel modo più calmo e Black possibile.
E c'è un'oziosa discussione sul linguaggio dei fiori.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, FemSlash | Personaggi: Lily Evans, Narcissa Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Linguaggio Dei Fiori




- Lily ... che nome stupido -.
Lily sbadiglia sonoramente, si strofina gli occhi con il dorso di una mano e si volta lentamente con un’espressione un poco offesa, piuttosto perplessa e decisamente assonnata dipinta sul viso. Al suo fianco, Narcissa – distesa mollemente sul letto, appena coperta dalle lenzuola azzurro chiaro in un modo deliziosamente osceno, i lunghi capelli biondi una disordinata aureola dorata sparsa sul cuscino – la fissa con gli occhi grigi socchiusi e l’aria di qualcuno certo di ciò che sta dicendo che raramente ha chi passa una notte insonne e si sveglia tardi la mattina.
- Lily. Giglio. Purezza, almeno nel linguaggio dei fiori – dice, la voce ancora un po’ roca per il sonno, l’espressione stanca e pensierosa. Lily appoggia il mento su una mano, e i suoi grandi occhi verdi sono illuminati da una luce divertita e preoccupata allo stesso tempo. – E io non sono pura? – chiede, in tono sinceramente curioso, domandandosi dove la sua ragazza voglia andare a parare. Vivono insieme da quasi una settimana, e ormai è abituata alle loro inconcludenti conversazioni da prima mattina – o da quasi mezzogiorno, in questo caso -, ma stavolta c’è qualcosa di strano.
- È da un po’ che ci sto riflettendo sopra. Non saresti qui, se lo fossi davvero -. E nella voce di Narcissa, in quel sommesso borbottio, c’è come una nota stonata, un’ombra cupa di rimpianto e accusa e senso di colpa.
Qualcosa di teso, come il silenzio prima che un nome venga cancellato da un arazzo, come un bocciolo che aspetta di sfiorire.
“Nemmeno io sono pura. Non più”, paiono dire i suoi occhi sotto le lunghe ciglia bionde.
Lily prende le mani della sua ragazza tra le sue – e le sue dita sembrano quasi tozze, tra quelle lunghe e sottili di Narcissa.
- Credo non mi piacerebbe affatto, essere pura – dice con un sorriso di sfida, e mentre annuisce alle sue stesse parole una ciocca rossa le cade sugli occhi. Anche Narcissa sorride, incerta, e tenta di liberare le mani dalla sua stretta per rimettere il ciuffo al suo posto, ma l’altra non lascia la presa.
- Nemmeno tu sei un narciso – mormora invece, improvvisamente seria, la voce flebile e dura: – altrimenti ameresti solamente te stessa -. Narcissa sa esattamente cosa rispondere a questa affermazione, anche se Lily è troppo orgogliosa per formulare una vera domanda. Si conoscono da troppo tempo, e Lily per un attimo teme che la sua risposta sarà dettata solo dall’abitudine e dalla voglia di compiacerla.
- Ti amo. Ti amo e non rimpiango nulla -.
Ma la parole di Narcissa suonano così sincere, così dolci, e quando le pronuncia la bionda apre completamente gli occhi e i loro sguardi rimangono incatenati per qualche istante che a Lily pare lungo anni.
- Bene. Allora dormiamo un altro po’ e lasciamo le discussioni di giardinaggio a dopo, va bene? -. E, detto questo, Lily la attira a sé e l’abbraccia, possessiva, facendo aderire i loro corpi nudi fino ad illudersi di essere un qualcosa di unico ed indivisibile.
Narcissa non ha niente da obiettare. Chiude gli occhi, e appoggia la sua fronte bianca e fresca sulla sua spalla in un gesto delicato, come per farsi perdonare.
- Linguaggio dei fiori, Lily. E non ne parleremo mai più, te lo prometto -.
 

  
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