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Autore: Marauders    30/12/2006    9 recensioni
"… Dai…che poi dobbiamo dare una sistemata in giro!” Harry tirò indietro la testa e sbuffò già stressato prima di cominciare. “Non c’è fretta…e io avrei altri programmi!” Ginny uscì dalla cucina con due tazze fumanti in mano.“Harry…posso ricordarti che la cena della vigilia di Natale di stasera si terrà qui a casa nostra?!” “Cosa?! Non si era deciso di festeggiare da Ron ed Hermione?” rispose lui strabuzzando gli occhi. “Cambio di programma! Dobbiamo inaugurare la nuova casa!” Piccolo Missing Moment di Accademia...Auguri a tutti!! Padfoot
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con un mostruoso ritardo…Buon Natale dalle Marauders!!!

 

P.S. C’è qualche piccolo riferimento ad “Accademia”…quindi lo si può considerare uno

PSEUDO - MISSING MOMENT…^^

 

 

La cena della vigilia

 

 

La chiave scattò nella toppa e la porta di Grimmauld Place numero dodici si aprì.

 

Harry teneva in braccio Ginny, la quale rideva di cuore.

 

“Dai…mettimi giù, scemo…”

 

“Non ci penso proprio! Pronta a varcare la soglia della nostra nuova casa?” Rise Harry tenendola salda.

 

“Oh! Andiamo! Questo lo fanno i babbani!” Strillò felice la ragazza stringendosi forte al collo di lui, sperando di non cadere.

 

“No…lo fanno le coppie appena sposate che varcano per la prima volta la soglia del loro nido d’amore!”

 

“Oh!” Disse una voce sulla strada. “Siete i nuovi vicini?”

 

Sul marciapiede c’era un uomo anziano con un cane al guinzaglio e la pipa in bocca che rideva affabile.

 

“Ehm…si!” Rispose raggiante Harry.

 

“Lieto di conoscervi! E felicitazioni vivissime per le vostre nozze!”

 

“Grazie!” Dissero in coro i due sorridenti.

 

L’uomo si allontanò e i due entrarono in casa.

 

Con un calcio Harry chiuse la porta dell’ingresso.

 

“Ora vuoi mettermi giù?” Ginny ridacchiò contro la sua spalla e il ragazzo l’accontentò. “Uff…finalmente…scusami, Harry…ma questi tacchi giuro che non li sopporto più!” Si tolse le scarpe bianche e con una mano sorresse un lembo dell’abito da sposa che ancora indossava.

 

Il moro sciolse il nodo della cravatta e sospirando si lasciò cadere sul divano.

 

“Vuoi fare colazione, tesoro? Dopo i festeggiamenti di ieri notte abbiamo bisogno di rifocillarci! Propongo un bel caffè!” Disse Ginny dalla cucina.

 

“Mmm…caffè…” Mormorò stanco Harry pregustando la bevanda.

 

“Ok! Recepito! Dai…che poi dobbiamo dare una sistemata in giro!”

 

Harry tirò indietro la testa e sbuffò già stressato prima di cominciare. “Non c’è fretta…e io avrei altri programmi!”

 

Ginny uscì dalla cucina con due tazze fumanti in mano.“Harry…posso ricordarti che la cena della vigilia di Natale di stasera si terrà qui a casa nostra?!”

 

“Cosa?! Non si era deciso di festeggiare da Ron ed Hermione?” rispose lui strabuzzando gli occhi.

 

“Cambio di programma! Dobbiamo inaugurare la nuova casa!”

 

“La inauguriamo a capodanno!”

 

“A capodanno siamo da Bill e Fleur!”

 

“A Pasqua!”

 

“Mia madre voleva andare da Charlie tutti insieme, per Pasqua!”

 

“E ci pensa a Natale?!” esclamò Harry.

 

Ginny gli lanciò un’occhiataccia. “Credevo che la conoscessi, dopo tutti questi anni…”

 

Il ragazzo si passò le mani sul viso.

 

“Su…su…basta rimboccarsi un po’ le maniche e la casa splenderà come non mai, pronta per le sette!” Gli diede un paio di pacchette sulle spalle e si stiracchiò un po’ avanzando per il salone con il lungo strascico. “Vado a cambiarmi! Vedi di cercare tra i tuoi scatoloni qualche abito comodo! Non vorrai aiutarmi a fare le pulizie domestiche in giacca e cravatta!”

 

***

 

“Gin…dammi una mano con queste luci…” la supplicò Harry, alle prese con l’enorme albero di Natale che stava preparando in salone arrampicato su una scala, alle cinque del pomeriggio.

 

“Certo! Qui ho pure preparato i biscotti da appendere…” Posò il vassoio pieno di biscotti dalle varie forme a tema natalizio e guardò il neo-marito con le mani sui fianchi. “Che posso fare?”

 

“Ehm…” Si guardò intorno cercando di raccapezzarsi. “ Devi far girare questo filo. Vedi di metterlo nel modo più uniforme!”

 

“Ok…”

 

Dieci minuti dopo, tutti e due si sedettero compiaciuti sul divano, con gli occhi fissi sull’albero di Natale.

 

La casa era stata tirata a lucido dalla magia e dalla tenacia di Ginny, che piuttosto divertita aveva fatto le faccende domestiche ballando al suono della radio, cosa che aveva fatto sorridere Harry più di una volta e l’aveva addirittura coinvolto.

 

Lui, che non era mai stato un gran ballerino, si era esibito in un ballo con lo scovolino tra i denti, al posto della rosa rossa che si tiene di solito, e aveva concluso con un esilarante caschè che aveva fatto perdere ad entrambi l’equilibrio facendoli piombare tra le risate sul rosso tappeto appena srotolato in salone.

 

“Direi che va bene!” annuì Ginny prendendolo per mano.

 

“Allora abbiamo finito…” Sospirò Harry, felice della cosa.

 

La ragazza lo guardò con uno strano sorrisetto.“Mi daresti una mano in cucina?” Chiese non appena lui si accorse di essere fissato.

 

“Una mano…? No, Gin…non puoi chiedermi questo…”

 

“Ma insomma! E io che speravo in una felice vita da sposi novelli che si aiutano e pensano insieme alla casa e alla cena!”

 

Harry alzò l’indice per puntualizzare. “La cena! Non il cenone!”

 

Ginny alzò gli occhi al cielo. “Conosci la tradizione, no? Ogni famiglia prepara qualcosa! Ricordi lo stufato di Hermione dello scorso Natale?”

 

“Fortunatamente no! Prova a chiedere a Grattastinchi!”

 

Ridacchiarono, dopo aver tentato inutilmente di trattenersi.

 

“E comunque…lo scorso Natale, visto che eri un componente a se stante, hai portato il tronchetto di Natale!”

 

“E va bene, lo ammetto! L’ho comprato, ok? Non l’ho fatto io! Se è questo il problema…ho visto una pasticceria qui vicino, l’altro giorno…faccio un salto e compro il tronchetto al cioccolato più grande che tu abbia mai visto! Ora ci stai buona un attimo e ti lasci coccolare un po’?”

 

“No! E’ il nostro primo Natale da sposati! Ora siamo una famiglia! E per la buona tradizione Weasley, che per tua sfortuna hai sposato meno di ventiquattr’ore fa…, è giusto che ogni membro della famiglia prepari qualcosa! Già mi sono messa d’accordo con mia madre e le mie cognate! Noi…” Harry si preparò al peggio… “…prepareremo le crepes salate!”

 

Il ragazzo sospirò per nulla entusiasta. “Cosa tocca a Hermione?”

 

“Oh…non temere…lei pensa a portare le bevande! Ma credo che si sia intestardita a voler portare degli antipasti con patè vari…”

 

“Con noi e l’ultima nata famiglia Weasley  ai fornelli, è una certezza dire che stasera restiamo a digiuno…e io ho fame!”

 

“Ho fatto dei toast, di là…” Harry la guardò riconoscente. “…ma tu mi dai una mano con le crepes!”

 

Il moretto l’abbracciò sconsolato. “Ricattatrice…”

 

“Andiamo…ci divertiremo un mondo!” Ginny si alzò dal divano e sparì in cucina.

 

“Quella stanza l’hai già designata come il tuo personale regno?” Chiese a voce alta Harry rivolto alla moglie.

 

“Esatto!” Fu la risposta che ricevette. “Oh! Harry! C’è Ron qui al camino della cucina! Vieni!”

 

Stanco e assonnato, Harry si trascinò in cucina.

 

“Ehi, Harry!” Lo salutò la testa dell’amico.

 

“Salve, Ron…”

 

“Hai scoperto anche tu le gioie del matrimonio?” sghignazzò il rosso divertito.

 

“Ron…non fare l’idiota più di quanto tu non lo sia già…” La ragazza mise una grossa ciotola vuota sotto il naso di Harry. “Tesoro…comincia a sbattere le uova con la farina, il sale e il latte…”

 

Ron storse il naso “Ginny…non ti facevo così schiavista! Almeno Hermione quando si mette in testa che deve cucinare, a senso suo, qualcosa di buono, mi impedisce categoricamente di stare anche solo a guardarla!”

 

“A me invece fa molto piacere ricevere una mano da mio marito nelle faccende di casa…e per fortuna è riuscito a non farsi influenzare da quel pigrone del suo migliore amico!”

 

Harry sorrise.

 

Uno a zero per la sua Gin.

 

“Che avete fatto di bello? Tutto quello che va contro la mia idea di sorella casta e pura?” Chiese Ron, ignorando deliberatamente i commenti della sorella.

 

“Abbiamo pulito casa.” Spigò Harry mescolando pigramente il contenuto della scodellona.

 

“Wow…” Rispose sarcasticamente Ron… “Emozionante come primo giorno di nozze…e dove avete dormito? Alla tana?”

 

“Dormito?” Chiese il moretto reprimendo uno sbadiglio.

 

“Recepito il messaggio…”

 

“A che punto è Hermione con le tartine?” Domandò Ginny mescolando la besciamella sul fuoco.

 

“Ehm…quali tartine?”

 

Harry e Ginny sgranarono gli occhi.

 

“Che ha combinato questa volta?”

 

Ron scrollò le spalle. “Forse…i libri di cucina sono gli unici che non ha mai letto, a mio parere…comunque non temente…è chiusa in cucina da dopo pranzo! Ho sentito rumori strani e preoccupanti, ma ho preferito mantenermi a distanza di sicurezza…Arriveranno le vostre tartine! Non garantisco lo stato, ma…arriveranno!”

 

“Andiamo bene…” Sospirò sconfortato Harry.

 

Ginny gli si avvicinò e prese il suo polso. “ Mescola con più energia…altrimenti non si finisce più…”

 

“Si, Gin…” disse piatto il marito mescolando…con pochissima energia in più…

 

“Ehm…volevo sapere a che ora possiamo cominciare a venire!” Chiese la faccia di Ron, sinceramente dispiaciuto per la sorte toccata all’amico.

 

“Abbiamo detto a tutti per le sette…Oh! E ricordati di non scordare le cose da bere…Ci teniamo più delle tartine, sinceramente parlando…”

 

“Devo dire la verità…preferirei che si bruciassero tutte cose e che stasera ci presentiamo a mani vuote! Dover mangiare schifezze per farla felice e poi mettere la faccia di circostanza e complimentarmi per la sua ottima cucina non è decisamente tra i miei programmi della serata!”

 

“Ron…che marito affettuoso che sei…” Sorrise Ginny, affettando velocemente la cipolla.

 

“Ridi pure, sorella degenere…stà di fatto che mia moglie ancora si è lamentata relativamente poco!”

 

“Relativamente?” Ripetè Harry ridacchiando.

 

“Si! Bhè…a parte l’altra sera che sono tornato a casa con quella pianta…” Ammise Ron cominciando ad arrossire.

 

“Che pianta?” Domandò la sorella.

 

“Oh…una pianta che Simon mi ha chiesto di tenergli per un po’, visto che lui oggi partiva per le ferie Natalizie, con moglie e figlio…solo che è…come dire…una pianta un po’ ingombrante…”

 

“Quanto è ingombrante?” ma la rossa cominciava ad avere un’idea delle dimensioni guardando il neo-marito fare qualche risolino e il fratello grattarsi la nuca mordendosi il labbro.

 

“E’ una pianta che deve essere tenuta d’occhio per conto dell’Accademia…è una cosa che si stà occupando Simon…non so perché diavolo si sia dato al giardinaggio selvaggio…ma…insomma…Hermione può sempre stendere la biancheria nel giardino sul retro…”

 

“Quanto…è…ingombrante?”

 

Ron sospirò. “Non si può entrare nella veranda…!”

 

Ginny chiuse gli occhi orripilata.

 

“Simon non ha chiesto a Harry di tenerla perché lui si doveva sposare…e così, non avendo nessun altro a cui chiedere…Oh! Ma io gliel’ho detto a Hermione…me ne occupo io! Acqua due volte al giorno! Mattina e sera! Poi una goccia di una pozione a me ignota una volta ogni due giorni! Simon l’ha ribattezzata Minnie!”

 

“Simon…dà dei nomi alle piante?!” Sgranò gli occhi la rossa.

 

“Simon fa tante di quelle cose strane…Sai che una volta ha chiamato Turner, paparino? Certo…si è beccato due ore di allenamento in palestra…però…è stato uno spasso!” Ridacchiò Ron, poi si voltò alle sue spalle. “Oh! Vedo fumo…scusate, ragazzi…vado a vedere come stà Hermione…Ci vediamo più tardi!”

 

“Va bene, Ron…Ciao…” Lo salutò Harry e la testa dell’amico scomparve sotto i loro occhi.

 

Ginny lo guardò con un sorrisetto furbo. “Sai far girare in aria le crepes?”

 

“No.” Rispose secco lui.

 

“Imparerai adesso. Mia madre è bravissima! Da piccola mi piaceva un sacco guardarla mentre le faceva girare abilmente per poi farle cadere con precisione chirurgica nella padella! Ron era convinto che faceva un incantesimo…Che scemo! Quella è bravura e basta!” Verificò mescolando il preparato per le crepes fatto da Harry e preso un mestolo ne stese un po’ sulla padella piatta. “Pronto?”

 

“Gin…io non credo di esserne capace…meglio che lo fai tu! Io ti guardo e imparo!”

 

“Oh…provaci, almeno!” Lo pregò lei.

 

“Una sola.” Cedette il moretto. “Se non riesco a farne una ci tolgo mano! Chiaro?”

 

Sarà stata fortuna…sarà stata bravura…ma la crepes che Harry fece volare atterrò dolcemente sul fondo della padella.

 

Ginny lo fissò ammutolita per trenta secondi.

 

Anche Harry guardava la crepes domandandosi se, se le avesse chiesto come diavolo aveva fatto questa avesse risposto…

 

“Benissimo…non credo che tu abbia bisogno di aiuto qui! In cucina te la cavi piuttosto discretamente!”

 

“Oh! Non prendermi in giro, Gin…è stata fortuna!” Scherzò Harry ancora stupito.

 

“Se quella me la chiami fortuna…” ridacchiò la moglie. “Dai…siamo una squadra! Tu le prepari, io le combino con il sugo!Ok?”

 

Harry sospirò. “Va bene…”

 

Pochi minuti dopo Harry guardò con la coda dell’occhio la ragazza dalla rossa e lucente chioma vicino a lui intenta nel versare la besciamella sulle crepes già pronte.

 

“Sai che sei ancora più bella, quando sei concentrata?”

 

“Come?” Chiese distratta lei.

 

Lui tolse la crepes dalla padella stendendola sulle altre in pila e abbracciò la moglie, dandole qualche bacio lungo il collo.

 

“Harry…che fai…?”

 

“Sono ancora le sei meno venti…andiamo di là…le crepes le prepariamo in un momento, più tardi…voglio stare un po’ con te…” le sussurrò dolcemente il moretto.

 

Ginny mugugnò compiaciuta dai sensuali baci che riceveva. “Avremo tutto il tempo stasera…senza dover più essere trasgressori e clandestini…”

 

“Io non sono mai stato un trasgressore, con te…”

 

I baci di Harry si fecero più provocanti scendendo dal collo fin sul petto.

 

“Tesoro…non qui…”

 

“Qui va benissimo…”

 

“Sopra…il letto è più comodo…”

 

“Va bene, andiamo di sopra…”

 

“Ginny!!” Strillò Molly sconvolta comparendo in cucina proprio in quel momento poco appropriato!

 

“Mamma! C-che…che ci fai qui? Non sono le sette!!” Urlò Ginny sistemandosi la giacchetta che le era scivolata lasciando una spalla scoperta.

 

“Ma santo cielo, ragazzi…non ne avete avuto abbastanza stanotte? Direi che vi può anche bastare per un bel po’…”

 

Harry tentò una via di fuga…ma dovette limitarsi a concentrarsi intensamente sulla crepes sul fuoco.

 

“Ma che dici, mamma…se ce ne siamo andati dalla tana alle sette e mezza, stamattina…?!”

 

Molly si avvicinò al tavolo da lavoro con un sorrisetto malizioso posando sul tavolo una teglia di carne tenuta al caldo da delle tovagliette di stoffa. “Oh…ma allora…sei ancora la mia bambina!”

 

Ginny avvampò e Harry, sgranando gli occhi, lasciò che la crepes si annerisse brutalmente sotto il suo naso.

 

“M-mamma…”

 

“Va bene…va bene…vado di là a preparare la tavola! Voi fate con comodo…” disse mamma Weasley uscendo dalla cucina agitando la mano.

 

Ginny la raggiunse. “La smetti di dire scemenze così imbarazzanti...?” la sentì dire a denti stretti Harry mentre la porta si richiudeva e si riapriva, mentre Ron faceva il suo ingresso.

 

“Salve!”

 

“Non avevamo detto alle sette?” Borbottò Harry ancora imbarazzato per la scena di prima.

 

“Bhè…Hermione mi ha cacciato fuori di casa…mi ha detto che ci raggiunge direttamente qui con quello che stà preparando…Abbiamo urlato un po’…ma per fortuna adesso è tutto ok!” Harry scrostò con la paletta la padella della crepes a cui aveva finalmente degnato uno sguardo, e sbuffante, ne preparò un’altra. “Posso sapere” Continuò Ron “perché Ginny e mia madre si stavano dando addosso così amorevolmente?”

 

Harry scrollò le spalle. “Ehm…caro cognato…per la tua salute…meglio che non te lo dico…”

 

***

 

“Un brindisi agli sposi!!” Strillò Charlie, ubriaco sollevando il bicchiere di vino mentre Harry e Ginny tentavano disperatamente di cacciarlo fuori di casa.

 

La serata era stata davvero caotica: tanto per cominciare tutti si presentarono con una mezz’ora di anticipo, tranne Hermione che arrivò con un’ora piena di ritardo e con un vassoio di tartine con crema al salmone e al prosciutto il cui aspetto era invitante…ma solo questo…perché la ragazza aveva deciso che era meglio provare ad aggiungere varie spezie, di cui nemmeno lei sapeva la provenienza e il sapore che davano. Perfino Edvige si rifiutò di mangiarle quando Harry gliene offrì un paio di nascosto a Hermione…

 

Verso le dodici, almeno la metà degli invitati erano piuttosto brilli e Fred e George decisero che era meglio rallegrare ancora di più l’atmosfera sparando un paio di fuochi d’artificio, ultimi manufatti del Tiri Vispi Weasley, che bruciarono un arazzo, fortunatamente Ginny lo reputava parecchio brutto, mandarono in frantumi un paio di vasi sul caminetto e, cosa peggiore, svegliarono Andrè! Il piccolo figlio di Bill e Fleur, che a sua volta svegliò Rachel, la figlioletta di Remus e Tonks, che a sua volta svegliò il fratellino di un anno Cain.

 

La cosa mandò in bestia Fleur - mentre Remus paziente si premurava di dare una mano alla moglie - la quale urlò come un’ossessa e per calmarla Bill le fece scivolare nella scollatura un po’ d’acqua fredda dal suo bicchiere.

 

Dopo una terribile occhiataccia che preannunciava urla disumane e lotte all’ultimo sangue, Fleur, anche lei un po’ brilla per il vino, scoppiò in una fragorosa risata e tutto si concluse lì.

 

Moody, poi aveva intonato delle canzoncine di Natale, trascinando Molly, Arthur e qualcuno che, anche se non conosceva le parole, si limitava a mugugnare a squarciagola il motivetto.

 

Ron, alzandosi per brindare al Natale era caduto all’indietro aggrappandosi all’albero di natale, trascinandoselo dietro e restando ingarbugliato per un po’ tra le lucine e le ghirlande che lo decoravano, mentre quelli ancora seduti a tavola ridevano di cuore.

 

A fine serata, dunque, la casa era in uno stato pietoso.

 

L’albero ancora a terra.

 

La tavola da sparecchiare.

 

Una montagna di piatti da pulire.

 

Avanzi di cibo da buttare o conservare.

 

Briciole e vomito di neonato a terra, e qui bisogna ringraziare calorosamente Rachel per il suo tocco di classe…

 

I due coniugi si appoggiarono sospiranti alla porta d’ingresso.

 

“Ho una brutta notizia…” mormorò Ginny tendo gli occhi chiusi ancora per qualche istante.

 

“Sarebbe?” Le chiese Harry al suo fianco nella stessa posa.

 

“Il letto.” Sospirò la rossa. “Non ho avuto il tempo di mettere le lenzuola…”

 

Sebbene fossero tentati di addormentarsi anche per terra per la stanchezza, Harry aprì gli occhi e sorridendo trascinò la moglie al piano di sopra per preparare insieme a lei il letto.

 

D’altronde con la magia si fa proprio in un batter d’occhio…

 

***

 

Ginny entrò ciabattando in camera da letto dove Harry, con indosso il pigiama, si stava coricando.

 

“Ehi…” Le mormorò appena la vide e, togliendosi gli occhiali si coricò.

 

La ragazza lasciò cadere la vestaglia ai piedi del matrimoniale e prese posto nella sua parte di letto. “Tutto bene?” Gli chiese.

 

Harry annuì. “Adesso si.”

 

“Sai…pensavo…nonostante la pazzia che caratterizza la nostra famiglia e i nostri amici…è proprio bella, non trovi?”

 

Harry, incapace di rispondere per la stanchezza, si limitò a sorridere.

 

“Verrebbe voglia di tenerla sempre così, no? Con questa bella e frizzante pazzia!” Esclamò lei guardando il marito.

 

Harry sorrise di nuovo e aprendo appena un occhio spense la luce del suo comodino. “Buona notte, amore.”

 

“Notte, Harry.” Gli rispose la rossa.

 

Furono solo due i minuti di silenzio, prima che Ginny prendesse di nuovo parola.

 

“Ho un’idea! Facciamo anche noi un figlio! Così alimentiamo la famiglia Weasley!”

 

“Gin, per cortesia…ho mal di testa…” Mugugnò Harry tirandosi le coperte.

 

“Questo dovrei dirlo io, no?”

 

“Mmmm…” Ricevette in risposta.

 

“E perché no?” Chiese di nuovo lei dopo aver lasciato passare un attimo di silenzio.

 

“Perché ci siamo sposati ieri pomeriggio. Lasciami godere la mia vita da marito, prima di farmi diventare padre…”

 

“La cosa ti spaventa?!” Ridacchiò Ginny.

 

Harry si mise seduto sul letto e accese la luce sul comodino. “Gin…sono più che convinto che salterebbe fuori un cosino rosso, col carattere peperino e la sfacciataggine della mamma! Lasciami godere un po’ di pace, prima della tempesta! Ti scongiuro!”

 

“Va bene…” Sorrise divertita.

 

Harry le diede un bacio e si ricaricò, non senza aver prima spento la lampada del comodino.

 

“E adesso si dorme?”

 

Il moro riaccese la luce e guardò sconsolato la moglie.

 

“La settimana appena passata è stata tra le più massacranti e snervanti della mia vita… ieri non ho dormito…oggi ho lavorato tutto il giorno facendo le faccende domestiche…abbiamo avuto qualcosa come trenta ospiti a cena…e sono le tre e mezza del mattino. Mi spiace, Gin…ma soddisferò volentieri le tue voglie in un altro momento.”

 

Spense la luce diede un altro bacio alla moglie e si coricò per l’ennesima volta.

 

“Hai ragione…”

 

Ginny si accoccolò di più su Harry e lui l’abbracciò dolcemente.

 

“Oh…piuttosto! Ho già detto a tutti che il prossimo Natale si passa qui da noi! Che cosa ne pensi?”

 

“…voglio tornare al lavoro…”

 

 

Fine

 

 

 

Lo so…faccio davvero schifo…ma la colpa non è mia... no! Davvero!!!

 

Ho rischiato di perdere il computer e di dover vedere sparire i miei dati in una nuvoletta di fumo!!

 

Vi giuro che ho rischiato di morire solo al pensiero!

 

Pensate a tutte le storie…le foto della mia nipotina e dei miei amici…i file dell’università…(oddio…questi potevo pure perderli…!! ^__^)

Questa storiella la dedico a Prongs! E’ il regalo di Natale che le ho scritto…e mi ha dato il permesso di pubblicarlo!

 

Chiedo perdono anche per il ritardone di “Accademia”! Vi assicuro che il capitolo c’è! E’ bello e scritto…ma non è ancora ricopiato al computer!

 

Ci sarà, prima o poi… ma vi devo chiedere – ahimè – di pazientare ancora un pochetto…^^’’’’’

 

Mi saprete perdonare?

 

Sperando di farmi sentire presto e di non avere altre spiacevoli sorprese telematiche…vi saluto e vi auguro, a nome di tutte le Marauders, un Buon Natale (ritardissimissimo!!!) e un felice Anno Nuovo!!!!!! (in anticipo…riusciremo mai a fare gli auguri il giorno esatto?!)

 

AUGURI!!!!

 

Padfoot

 

 

 

 

  
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