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Autore: CyanideLovers    12/06/2012    3 recensioni
sentire di provare qualcosa per una ragazza che non fosse Jenny era....come una sbornia.
Lo aveva completamente sconvolto;
quella sensazione....quella sensazione era diventato amore;
un amore bruciante che avvolte lo lasciava senza fiato.
Anche un povero diavolo ha diritto ad un'altra chance.
Julian, l'affascinante demone innamorato di Jenny, è tornato. dopo anni dalla sua morte è riuscito, neanche lui sa come, a tornare sulla terra. Trasformato in un essere umano si innamore di una misteriosa ragazza da gli ipnotici occhi viola. intanto una nuova minaccia è pronta a distruggere la pace che si è creata. un nuovo uomo ombra vuole vendicarsi per il tradimento di Julian e un nuovo gioco sta per iniziare.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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These Damned Memories







Da quanto dura questa cantilena?
Non correre da sola nel bosco.
Non fermarti da sola per la strada.
Non devi fidarti dell'estraneo che si avvicina con gentilezza.
La beltà s'accompagna alla saggezza.
Il lupo assume le più strane forme,
con l'ambigua parola che t'inganna.
Mai lui rivelerà i propri inteni.
Più dolce la sua lingua, più aguzzi i denti.

[In compagnia dei lupi]




Il verso gutturale che proveniva dal fondo della galleria risuonò per tutto il labirinto, era come un animale affamato a cui veniva offerta una succulenta bistecca, cercava di trattenersi dal divorarla in un sol boccone giusto per il gusto di sentire la carne che si sbriciolava sotto i denti, lentamente, solo per udire il dolce e macabro rumore delle ossa che si spezzano. Julian sollevò la fiaccola e iniziò a camminare con una espressione seria in viso, se quel livello era difficile da superare non voleva neanche immaginare come potevano essere gli altri. Era totalmente inutile pensare a cosa sarebbe successo in futuro, con tutti i suoi poteri, faticava ad immaginare di poter sopravvivere. Ma aveva giurato a se stesso che avrebbe salvato quei ragazzi, i suoi amici.
Chiuse gli occhi e inspirò, e si accorse dopo qualche momento di star facendo dei passi, come se il suo corpo fosse più coraggioso della sua mente ormai diventata umana. Il corridoio girava a destra, dall'angolo si alzavano delle fittissime tenebre come se l'oscurità avesse vita propria. Erano sagome senza forma, nere come la morte, pronte a ghermirle.
-Oh, no...- sussurrò Julian avvicinandosi ancora un po', rimanendo al limite tra luce ed ombre.
-Che succede?- domandò Jenny con una nota di panico nella voce. Era tremendo vedere il ragazzo dai capelli nivei preoccupato. Deglutì bloccandosi, incerto.
-Se voi siete qui, la vostra più grande paura può prendere forma. Ma questa ''regola'' credo valga anche  per me.- rispose con un sussurro per poi chiedersi nei suoi pensieri. Un uomo ombra di cosa ha paura? si chiesero tutti. Jenny ricordò l'aria triste e malinconica che Julian aveva nell'ultimo gioco: il solo pensiero che non avrebbe mai potuto avere l'unica cosa che voleva davvero. Veder andare via la persona che si ama non deve essere facile pensò Jenny ''...e ora che lui ed Elly non si parlano non voglio neanche immaginare cosa stia provando.'' In effetti Julian non aveva una bella cera, era talmente evidente che addirittura Zach sussurrò a Summer qualche nota di preoccupazione nei suoi confronti. Sembrava stanco, come se qualcosa si stesse nutrendo della sua anima.E i suoi occhi...oh, i suoi occhi erano velati da una profonda tristezza. Ogni tanto ruotava la testa per guardare Elly ma lei rimaneva con la testa bassa, cercando di non guardare nessuno, come se avesse paura che da un momento all'altro qualcuno potesse aggredirla e costringerla a rivelare la verità. Elly si voltò a guardarlo, ma lui voltò il capo dall'altra parte e con una espressione triste in volto Elly fece lo stesso.
-Credo che sia la mia paura quella laggiù...- non fece neanche in tempo a dirlo che le ombre esplosero e si inalzarono sopra tutto il labirinto, oscurando il cielo.
 

Il buio non era nero, conteneva in se infiniti colori, ogni colore era un'emozione, un filamento di luce che poteva essere afferrato, separato dagli altri, tirato. L'oscurità si sfilacciava come una maglia sottile. Ogni cuore si fermò per qualche secondo, con la mente che urlava ''siamo morti, ormai'' eppure riuscivano a sentire il respiro della persona accanto a se, L'oscurità sembrava vestirli come un abito elegante. Julian cercò a tentoni la mano di Elly ma non la trovò. Spalancò ancora di più gli occhi ma il buio lo divorava ad ogni battito.
Elly si sentì la mano stringere e sussultò, in mezzo alla penombra poteva vedere gli occhi di Julian scintillare come stelle. li vide posarsi su di lei e sentì la sua mano che la stringeva più forte. La tirò verso di lei per poi condurla in uno dei corridoi del labirinto. la sua mano era calda e morbida, si sentiva protetta ma il cuore non smetteva di battere.
Cos'era quella strana sensazione di paura primordiale?
il buio li avvolgeva come un mostro che spalancava le fauci. Solo di una cosa era sicura: era sola con Julian.


Julian era davanti a Jenny e Tom che a loro volta erano davanti a Dee, Summer e Zach e,ancora più indietro, Audrey e Michael. Da quando le ombre li avevano avvolti non avevano osato muovere un muscolo.
Poi, come era apparsa, l'oscurità si diradò. La luce della luna li irradiò con il suo candore, uccidendo il nero che sapeva di morte. La luce era pura perfezione.
Davanti a loro, immobile, c'era una giovane ragazza.
Il suo vestito, di seta blu scuro,  ricordava molto quello delle nobildonne inglesi, i suoi capelli neri come la notte erano arricciati e legati ad arte e i suoi occhi erano di un viola così acceso da sembrare delle gemme di ametista. Dondolava su se stessa, facendo svolazzare un po' il vestito, non sembrava essersi accorti di loro perchè guardava intorno a se stessa canticchiando una canzone lenta e arcana.
- Elly?- domandò Summer girandosi.Elly era proprio dietro di lei un attimo prima, ora invece, non c'era nessuno.Bella come la notte, ma con la pelle che rischiarava come luce. Luce ed ombra che si fondevano creando una sola ed unica creatura.
-Salve Julian.- Salutò la giovane ignorando tutti eccetto lui. Julian fece un mezzo inchino, con un sorriso sghembo e una mano al cuore.
-Salve Elisabeth. Come state,My Lady?-
-Morta.- Il sorriso dal volto di Julian, per quanto tirato fosse, sparì all'istante. La ragazza continuava a muoversi come se sentisse una musica nella sua testa che ogni tanto imitava a mezza voce.
-Mi è stato chiesto, da una gentil donna, di parlarvi... My Lord- come aveva fatto Julian enfatizzò sulle ultime due parole.
-S...siete stata molto gentile, ma abbiamo molta fretta purtroppo. Dovremmo rimandata i nostri discorsi in un momento più opportuno.- Julian indietreggiò impercettibilmente, negli occhi della ragazza
(la seconda Elly, come nella mente di tutti era stata soprannominata)
comparve una luce di odio e vendetta.
- Io so cosa sei. Avevi giurato che non avresti fatto mai più del male ad altre persone. Eppure guardati: Per colpa tua i tuoi amici moriranno.-Iniziò a dire con voce forte ed autoritaria arrivando faccia a faccia con Julian in una frazione di secondo. tutti gli altri indietreggiarono per lo spavento, aveva un aspetto minaccioso e furioso. Spinse il ragazzo dai capelli color della luna contro uno dei muri del corridoio, e iniziò ad avvicinarsi verso di lui con un sorriso che si allargava per tutto il viso, un sorriso pieno di crudeltà e malvagità. La donna si avvicinò a lui con la mano dalle dita lunghe e ossute, talmente minacciose da sembrare degli artigli,occhi fiammeggiavano come torce, mandava mille lampi, ma in quel momento Jenny ebbe più paura per il ragazzo. Julian guardava la donna con aria persa, sembrava annaspare come se fosse dentro una vasca piena di acqua ghiacciata ma, soprattutto era immobile. Sembrava paralizzato
(o ipnotizzato)
dallo sguardo fiammante della donna che si avvicinava.
-Julian!- urlò Tom, facendo sobbalzare Perfino Dee. Corsero verso di loro ma qualcosa li tratteneva lontano. Con una mano sollevata, la ragazza, costruì intorno a loro un muro di cristallo. Poi tornò a fissare Julian. I suoi movimenti erano così veloci che l'uomo ombra a mala pena si accorse che gli aveva afferrato il collo, con una violenza inimmaginabile, e gli sbatteva la testa contro il muro.
Il dolore era qualcosa di inumano.
Aveva già sofferto in passato, anche se non molto. Quando era un uomo ombra non poteva soffrire ne fame, ne freddo e i suoi movimenti erano così veloci e perfetti che nessuna l'ama aveva mai sfiorato la sua carne. Ecco una delle sue più grandi paure: sentirsi impotente.
Non aveva modo di difendersi o allontanare Elly da lui, non poteva fare in modo che smettesse di fargli colpire il muro con la nuca mentre le sue dita si stringevano intorno al suo collo. Di sicuro, le sue braccia abbandonate lungo i fianchi, non si sarebbero mosse.
Il sapore e l'odore del sangue gli facevano girare la testa, aveva la nausea e sentiva tutti i rumori ovattati. Percepiva a poca distanza da lui le grida dei suoi amici e fu assalito dal terrore che potessero essere in pericolo.
Forse, si disse, Forse uno dei loro mostri si è materializzato. Devo fare qualcosa, qualcosa...qualcosa...
Aprì gli occhi di scatto, così velocemente che Elly sussultò e, per un momento, smise la sua tortura. A Julian bastò quell'istante per sopraffarla. Afferrò la mano della ragazza con uno sguardo di un blu liquido. Se qualcuno avesse fissato i suoi occhi in quel momento avrebbe avuto la sensazione che gli occhi sarebbero colati lungo le guance da un momento all'altro. Strinse ancora più forte il polso e in quell'istante fu invaso da una forza primordiale, Partiva dai suoi occhi per poi diffondersi intorno a lui e nelle sue mani.
-AAHHHH- la ragazza urlò di dolore mentre i suoi occhi prendevano fuoco -Se mi uccidi... il tuo rimorso non morirà con me! TROPPE VITE, TROPPE VITE DISTRUTTE PER CAUSA TUA!- le sue urla gelarono il sangue del ragazzo, lo sguardo divenne cupo ma non si fermò. avvicinò il viso a quello della donna che continuava a gridare e dimenarsi
-Brucierò all'inferno, questo è vero. Ma prima salverò queste persone,dovesse anche costarmi fino all'ultima goccia del mio sangue scaccerò i loro demoni.- Disse con forza per poi allontanarsi e guardare il corpo che si sgretolava come una statua di gesso. Lasciò andare lo scheletro solo quando fu sicuro che la sua pelle era bruciata come si deve. Quando tutto il potere, la rabbia, l'adrenalina finirono il loro effetto si sentì così svuotato da non riuscire neanche a reggersi in piedi. Appoggiò la testa contro il muro, faceva male da morire e in quel momento avrebbe gradito qualcuno che gli e la staccasse per quanto era forte il dolore. Si aggrappò al muro per non cadere mentre respirava faticosamente, si trascinò fino alla lastra di cristallo dove erano intrappolati i suoi amici.
-Julian! Oh Dio, sei ferito!- Si accorse solo ora di quanto sangue colasse dal suo viso, di quanto fosse ridotto male. Uno straccio inutile che a mala pena riusciva a tenere aperti gli occhi.
-Julian! Julian non ti addormentare. riesci a liberarci?-
Si.
Non sapeva se aveva effettivamente pronunciato quelle parole o se le aveva solo pensate. Fatto sta che iniziò a disegnare diverse rune sulla lastra liscia e perfetta finché il muro non iniziò a spaccarsi, furono tutti molto felici di uscire da li ma capirono che quella era stata la goccia che fece traboccare il vaso. Julian cadde a terra stremato, il suo respiro era così lieve da sembrare quello di un bambino.
-Julian! Forza rimani con noi.- Urlò Jenny accanto a lui girandolo e sbottonandogli la camicia. -Julian, non puoi lasciarci. Non conosciamo la strada per uscire dal labirinto!- Audrey, anche lei accanto a lui, provò a far leva sul suo onore. Julian non le stava simpatico ma, e ne era certa, non li avrebbe mai lasciati li. Julian aprì lievemente gli occhi, non vedeva granché e sentiva come una patina tra il suo sguardo e il resto del mondo. Tuttavia, nonostante il corpo fosse addormentato, sentì un sollievo generale e due paglia di braccia che lo sollevavano. Michael e Tom lo alzarono tenendo le sue braccia sulle spalle. Dovevano muoversi, aveva perso davvero troppo sangue. E dovevano ancora cercare Elly. Dove diavolo era finita?
Da quando era ''tornata la luce'' la ragazza era sparita e si era presentata la sua copia perfetta ma non poteva essere lei.
Gli occhi di Elly erano molto più luminosi e i suoi capelli più lunghi.
Lei aveva una dolcissima ed esotica pronuncia francese, molto più di Audrey, e quando era arrabbiata aveva la tendenza a urlare in francese.
No, non poteva essere lei.
-Dove...dov'è Elly?- biascicò Julian come se avesse letto i pensieri di Tom.
-Non lo sappiamo, è sparita.-
-Cosa?Oh no, no... l'ha presa.- piagnucolò cercando di muoversi. in quell'istante una musica dolce e malinconica risuonò per il labirinto.
***


Tenebre. Era nel buio più totale. Si guardò intorno, girandosi per quanto poteva. Se avesse visto anche un fiocco barlume...
ma non c'era nulla. Era sola con l'uomo ombra.
Avrebbe ceduto l'anima al Diavolo per un pizzico di luce. Tutte le sue più grandi paure
(paure umane, che infestano i cuori e le menti degli esseri umani da quando Adamo ed Eva avevano mangiato la mela)
gli danzavano davanti a gli occhi.
E se nel buio ci fosse un mostro? o dei ragni? o delle braccia pronte ad afferrarla?
Sarebbe morta di paura in quel caso, si disse.
Ma sapeva bene che la sua più grande paura aveva un volto e un nome.
Deglutì con forza. Non era necessario far riaffiorare quei pensieri, quel giorno era morta.
La luce tornò e la ragazza si ritrovò in una stanza calda ed accogliente. La ricordava appena eppure quella sembrava proprio la sua stanzetta di quando era una bambina.
Proprio al centro della sua stanza, di un dolce color glicine e molto spaziosa, si ergeva un bellissimo pianoforte a corde placcato di nero. Come se una forza mistica la chiamasse si sedette sullo sgabello e iniziò a sfiorare i tasti. Lentamente, e poi con rinnovata famigliarità con quell'oggetto iniziò a suonare.
Era una melodia dolcissima ma con retrogusto amaro, quelle note parlavano di una ragazzina di appena dici anni che non faceva cohe passare tutto il suo tempo libero a ripetere ossessivamente quel valse* così bello. Note, note che si susseguivano come se parlassero di un tempo passato, un tempo sognato e uno negato. Elly guardava i tasti neri e bianchi mentre faceva scorrere le mani lunghe e affusolate lungo di essi.
-Perchè mi hai portato qui?- domandò dopo un lungo silenzio. Non aveva smesso di suonare ma aveva fatto sedere Julian accanto a se per poterlo sentire.
-Ti fanno soffrire?-
-Cosa?-
-I ricordi.-
Elly annuì appena. Mille e mille immagini le affiorarono in testa. Il viso sorridente di sua madre, con i suoi occhi così simili a stelle, così simili ai suoi, che abbracciava suo padre e la sua sorellina identica a lei e suo fratello ancora in fasce. La famiglia perfetta.
-Conosco il tuo segreto, Elly.- Disse Julian facendo gelare il sangue nelle vene della ragazza. Interruppe l'esecuzione a metà con un suono secco e fastidioso dei tasti, si alzò come se cercasse di scappare. Respirò a fondo, girando le spalle al ragazzo per non vedere.
Per non vedere cosa, stupida ragazzina? domandò una vocina nella sua testa.
per non vedere gli occhi pieni di disprezzo del ragazzo, si rispose.
Occhi scuri, vigili, sardonici, crudeli, divertiti. Occhi antichi.
-Come hai potuto? Come hai potuto distruggere la tua famiglia?-
-No! No, no... tu non capisci, non sono stata io!- iniziò a ripete portandosi le mani al volto e accucciandosi per terra. Avrebbe preferito morire piuttosto che ricordare. Si chinò su di lei. Il volto di Julian era una meravigliosa maschera di derisione e malvagità.
-No? davvero? Dimmi la verità, tu non puoi mentirmi. So benissimo che li odiavi, li odiavi tutti, anche Jean- Assomigliava moltissimo alle rappresentazioni del lupo cattivo che ci sono nei libri dei bambini.
 

Chi si fida del lupo cattivo?
Nessuno.
Ma se è in veste d'agnello?
Allora si può essere ingannati.
Respirava sempre più velocemente, le girava la testa, le parole di Julian iniziavano a penetrare e i ricordi stavano riaffiorando.
Basta, ti prego, basta. Non sono abbastanza forte!
Ma Julian non sembrava volerla ascoltare. Si avvicinò ancora di più a lei e la colpì al volto. Uno schiaffo che aveva già sentito sulla sua pelle.Il ricordo della guancia che bruciava, la vergogna, e quelle dannate lacrime che non volevano fermarsi. Si, tra non molto, la diga avrebbe ceduto e lei sarebbe andata a fondo. Alzò lo sguardo: Julian la studiava con aria disgustata.
-I tuoi amici non sanno quello che hai fatto vero? Sono sicuro che quando lo sapranno ti volteranno le spalle e rideranno di te. Sono sicuro che saranno disgustati almeno la metà di quanto lo sono io.- Crudele, cattivo. Il lupo aveva gettato via la maschera da agnellino e la stava mangiando in un sol boccone. Spinse la ragazza contro il muro e le bloccò la testa artigliando le sue mani intorno al suo collo.
-Hai paura?- Il suo viso era a un centimetro da suo. Poteva vedere la sua anima attraverso gli occhi. Elly riusciva si e no a respirare, rispondergli era fuori questione. Cercava di scalciare per quanto poteva senza riuscire ad emettere neanche un grido d'aiuto.
Morirò per mano dell'unica persona che io abbia mai amato, poi andrò all'inferno ne sono certa. pensò tra le lacrime.
-Ma certo che hai paura. Lo sai cosa succede a gli assassini.- Sorrise trionfante quando una maschera di terrore si dipinse sul suo volto. Poco importava. Se fosse finita all'inferno avrebbe ripagato il suo debito.
-brucerai per l'eternità, oppure...- si interrumpe volutamente per catturare l'attenzione della giovane. Si allontanò da lei facendola finalmente respirare, rimase per qualche secondo con la mano a qualche centimentro dal suo collo e, con l'altra mano dietro la schiena. La fissava con uno sguardo nuovo, di sfida.
Portò le mani davanti a lui, faceva roteare una piccola sfera di vetro, in movimenti fluidi come se avesse vita propria.
-Potrei far avverare tutti i tuoi sogni, e cancellare gli avvenimenti nefasti.-
-Che cos'è?-
-Un cristallo, niente più. Ma se o fai ruotare così può farti vedere tutti i tuoi sogni. Lo vuoi?**- Elly lo osservava incantata. Dimenticare tutto quello che era successo e vedere i propri sogni, i sentì la sua anima che si protendeva verso di essa. La voleva. Si, la desiderava.
-Lo vuoi?- Ripeté con voce suadente, le sue labbra si inarcarono in un sorriso sornione. -Dimentica i tuoi amici, dimentica tuo fratello.-
C'era qualcosa di strano. Elly si sentiva completamente abbandonata al suono delle sue parole eppure... C'erano delle voci nella sua testa che non riusciva ad eliminare. Facevano male ed erano così familiari che sembravano parte di se. Anche se cercava di allontanarle una voce si alzava su tutte le altre come se cercasse di attirarla a se. Si accorse di avere gli occhi chiusi, quando li
riaprì si vide davanti Julian bello come non mai. Alla sua sinistra c'era sua madre, alla destra la sua sorellina. Tutto ciò che desiderava era davanti ai suoi occhi.
-Non posso...- disse a bassa voce. Non lo aveva pensato lei, era stato qualcun altro a suggerirgli quelle parole. Era un ragazzino magro dai capelli come la notte e gli occhi viola come ametiste, il suo sguardo era forte, molto forte, e infondeva un po' di forza anche in lei. Quello non è Julian, non pronunciò quelle parole ma sapeva d'aver ragione.
Tutti e tre tirarono il capo all'indietro e iniziarono a ridere di lei non appena nella sua mente presero forma quelle parole. Lo scatto del ''finto Julian'', come lo aveva soprannominato Elly, fu così veloce che non vide altro che una scia di luci. In meno di un secondo le fu a dosso, tenendola a qualche centimetro da terra per il collo. Le sue labbra erano a pochi millimetri dalle sue ed erano tirate in un sorriso empio, stava per baciarla. Poteva sentire il suo respiro su di se, cercò di allontanarlo ma le braccia e le gambe non rispondevano ai suoi comandi. Il buio la stava avvolgendo di nuovo mentre sentiva tutto il corpo che l'abbandonava.

***
Bonjour ma chére :D
chiedo infinitamente perdono per il mio ritardo D:
Purtroppo gli esami di pianoforte mi stanno distruggendo, ma giuro che quando li finirò non farò altro che scrivere e scrivere!!!
vorrei fare solo qualche precisazione:
* Quando parlo di valse intendo il ''valse d'amelié'' il valse che suonerò per i miei esami. visto che l'ascolto sempre volevo rendergli omaggio visto che è una composizione bellissima.
** questa frase è del film labyrinth. non ci posso fare niente. è un film che guardo fin da quando ero bambina e lo amo con  tutto il cuore. La scena del cristallo non è scelta a caso perchè questa proposta tornerà molto spesso ;)
ok, possiamo dire che ci siamo giocati Elly ù__ù che succederà ora??
vi lascio con questa botta su suspance!
un bacione
Jessy
   
 
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