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Autore: Libra Prongs    12/06/2012    8 recensioni
"Cos’erano stati? Le lettere di estati lontane firmate con quel “tua Hermione” e nascoste sotto le assi scollate del pavimento della vecchia camera di Dudley che gli era appartenuta per un tempo irrisorio, provvisorio, eppure interminabile prima di ogni Settembre."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'It could have gone that way, 'cause Harmony is the way. '
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Nemmeno noi



Cos’erano?

Lo sbaffo distratto d’inchiostro colorato su una pergamena consunta, il fiore conservato tra le pagine incollate di un libro dei tempi della scuola, il fascio di luce che illumina il pulviscolo polveroso in soffitta…

Cos’erano stati?

Le lettere di estati lontane firmate con quel “tua Hermione”  e nascoste sotto le assi scollate del pavimento della vecchia camera di Dudley che gli era appartenuta per un tempo irrisorio, provvisorio, eppure interminabile prima di ogni  Settembre.

Gli sguardi di rimprovero disciolti in abbracci frettolosi  -forse troppo- perché “la cicatrice ti fa male e devi dirlo a Silente e Harry è necessario che riposi ma prima mangia i panini che ha mandato su la signora Weasley, e”.

Le intuizioni che poteva dire solo a lei e allora “Hermione devo parlarti e no, non devi preoccuparti per le punizioni con la Umbridge e sono certo che sia stato Malfoy e sì, ma certo, la Spada di Grifondoro, Hermione sei un genio, e”.

La musica, la musica e la tenda e un’assenza fin troppo presente e un ballo goffo e un abbraccio diverso, diverso da tutti, da tutto, da quello che credeva.

Credeva? Cosa?


“Forse dovremmo restare qui, Harry. Invecchiare…”



Cos’era rimasto?

Un cenno al mattino, un saluto borbottato e quattro chiacchiere formali perché “qui si va sempre di corsa e non sai quanti fascicoli da esaminare mi aspettano e il Ministro vuole vedermi di nuovo e oh, sai che Rosie ha la febbre e non mi dire, ho sentito che Ron ha la patente di guida e sì, uno di questi giorni giuro che passo da te per una Burrobirra doppia come ai vecchi tempi, e”.

Una voragine di incalcolabile profondità nello stomaco e promesse infrante e rimorsi  -rimpianti?

La sequela di abitudini meccaniche e l'amarezza costante perchè "a noi non succederà, resterà tutto uguale, ci sarò sempre, sempre per te" e invece era accaduto.  Anche a loro, era accaduto. 


Niente più lettere e auguri di compleanno, né sguardi di rimprovero, né sguardi.
Niente paure condivise e niente di niente.
Nemmeno la musica.

Nemmeno noi.


Perché, Hermione?
Avremmo dovuto restare lì? 

   
 
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