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Autore: Leyton_Nenny    12/06/2012    2 recensioni
“Non è opportuno, vostra signoria.”
“Non credo sia il momento migliore per guardare a ciò che è opportuno e a ciò che non lo è.”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Passo a motivare la scelta dell' immagine.
Ho scelto loro perché sinceramente non trovavo niente di più adeguato.
E poi in questa immagine Morgana non sembra una reale, anzi, è presa in un momento di disperazione - ben visibile dalle ombre e dall' espressione del suo volto.
E anche lui sembra sofferente, anche se questa espressione non viene vista nel testo dato che sono solo i ricordi di Mary ad essere presi in considerazione.
Quindi boh, mi sembrava bello mostrare per un istante anche la di lui sofferenza, specie perchè per me Adam non è un personaggio cattivo, semplicemente per l' epoca non aveva altra scelta.
Non poteva stare con Mary, quindi è costretto a mostrarsi crudele.
E Mary vede solo ciò che lui vuole mostrare. E anche questo si vede dall' immagine perchè i personaggi non si guardano, guardano "fuori dallo schermo" ma non l' altro come a sottolineare che non riescono a vedere anche l' altrui sofferenza perchè troppo presi dalla propria.
Di contrasto a ciò, al centro dell' immagine - come se entrambi stessero vivendo lo stesso ricordo - c'è un momento in cui i due sorridono e si guardano, che ovviamente rappresenta il loro felice passato.

Bene detto ciò, buona lettura.






- Nome autore sul forum ed EFP: Leyton_Nenny
- Titolo della storia: Di pene e d' amore
- Genere: Romantico, Storico
- Avvertimenti: Het, One Shot
- Rating: Giallo
- Tempo: N. 13 [1845]
- Inserire: Dichiarazione d' amore
- NdA: Comincio col dire che avevo iniziato una long ma non sarebbe MAI stata di tre capitoli e la dichiarazione d' amore sarebbe arrivata verso la fine, quindi per forza di cose sono stata costretta a cambiare.
Detto ciò, senza indugiare oltre sulla povera storia “snobbata” passo a quella invece di ora, la piccola e dolce OS.

La canzone che precede la storia credo sia una delle più belle in assoluto, il testo è toccante e in parte ha ispirato la One Shot quindi mi sembrava doveroso farne la citazione.
Per quanto riguarda le mie amate “istruzioni per l' uso” sono queste: in corsivo c'è il passato, in normale c'è il presente.
Altre note sono presenti a fine composizione.



Hello, hello
anybody out there?
'cause I don't hear a sound
alone, alone
I don't really know where the world is but I miss it now
I'm out on the edge and I'm screaming my name
like a fool at the top of my lungs
sometimes when I close my eyes I pretend I'm alright
but it's never enough.
'cause my echo, echo
is the only voice coming back
my shadow, shadow
is the only friend that I have.
Jason Walker – Echo
[Testo preso da http://www.testimania.com]



Lo vide a una fiera del paese.
Era facile arrischiarsi a conoscerlo in quell' atmosfera pregna dell' odore acre del vino.
Era facile mettersi in gioco e credere che le cose potessero essere diverse.
Mary ripensava a tutto ciò mentre nel bosco raccoglieva le erbe mediche.
Lui era un rampollo di famiglia nobile: un uomo affascinante... e che sapeva di esserlo.
Mary lo osservava convinta che fosse solo un galletto.
Ma quando si era avvicinato a lei, Mary si era ritrovata a fissare quegli occhi blu come il mare. E i pensieri peccaminosi si erano fatti presenti opprimendo la sua mente.
Aveva ripetuto mentalmente due rosari di “Ave Maria” per pentimento.
Se solo avesse pronunziato quei pensieri si sarebbe anche dovuta lavare la bocca col sapone.
“Volete ballare?”
La voce del giovane conte – se possibile – era ancor più affascinante e suadente del suo aspetto fisico. E l' aveva interrotta nel bel mezzo della preghiera.
“Non è opportuno, vostra signoria.”
“Non credo sia il momento migliore per guardare a ciò che è opportuno e a ciò che non lo è.”
Lei non aveva saputo rispondere, completamente in balia del suo fascino così il giovane, considerando le taciute parole per un sì, le aveva preso la mano e l' aveva condotta verso la pista dove poi aveva iniziato a stringere il corpo di lei contro il proprio, dondolando dolcemente.
Mary stringeva le forti spalle di lui tra le piccole dita, avvicinandolo ulteriormente, sempre che fosse possibile data la forte presa del giovane che la costringeva contro il proprio corpo rendendole quasi impossibile ogni respiro, cosa già resa ardua dal corpetto che la moda imponeva.
Non che lei ci tenesse alla moda, era solo una contadina. Ma era usanza, per quelle fiere, vestirsi a nuovo, proprio come per andare in chiesa.

Un pianto la riscosse dal suo bel ricordo.
Mary era invecchiata – il corpo più magro e i fianchi più grossi.
Un bambino giaceva al suo fianco.
Mary lo prese tra le braccia iniziando a canticchiare tra le labbra un motivetto.

“Vi amo” così aveva detto.
E lei gli aveva creduto nell' intimità del mulino abbandonato dove ormai si ritrovavano da più di un anno.
Era stato dopo la seconda fiera, quella primaverile, che avevano deciso di amarsi.

“Vorrei incontrarvi di nuovo.”*
Lei aveva sorriso imbarazzata.

“Vi amo. E vorrei avere un figlio con voi.”**
“Non sta bene, Adam.”
Ma alla fine aveva ceduto.

E aveva sbagliato, perchè ora si ritrovava con un figlio senza famiglia e senza marito.
E sopratutto senza Dio.
Perchè Dio, nonostante lei si chiamasse Mary, l' aveva abbandonata.
Dio aveva preferito concedere la propria benevolenza Adam, a lui aveva dato tutto il suo appoggio.
“Non bisogna pentirsi di quello che si fa se quando si è fatto si era felici.”
Era un detto che girava per le strade di Londra.
Ma non era vero.
Perché lei era stata felice, ma ora si trovava sola, con un figlio e senza cibo.
L' amore era solo una pena.
E stava diventando la sua maledizione: il figlio aveva i suoi occhi.



*ovviamente è riferito alle loro parole rivolte durante la seconda fiera, non è il tempo della narrazione. E' un ricordo nel ricordo.
**Da qui riprende la narrazione normale, cioè il semplice ricordo. Ho messo gli spazi per rendere più chiaro il passaggio. [Se non fosse chiaro questa è la dichiarazione d' amore del giovane.]






  
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