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Autore: Cristie    12/06/2012    3 recensioni
In una Londra dei nostri giorni,in piena sitazione di crisi economica e nessuna popolazione aliena. C'è lei.Rose Tyler, ragazza semplice ma con una grande voglia di avventure, che lavora come commessa insoddisfatta in un negozio di abbigliamento. E poi c'è lui. John Smith, scrittore della celebre saga del Doctor Who, dove si sa ogni dettaglio del suo personaggio quanto altrettanto poco del suo creatore.Cosa potrebbe mai succedere dall'incontro di queste due persone?La risposta è questa mia prima fanfiction su DW.
Seguite insieme a me lo sviluppo della loro storia tra madri impiccione, manager con troppa voglia di divertimento e molto altro ancora.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - 9, Donna Noble, Jack Harkness, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo millenni, eccomi qui ad aggiornare il penultimo capitolo della storia. Mi dispiace di questo aggiornamento in ritardo..ma il tempo mi è diventato davvero nemico. Ed è un vero peccato perchè la storia è completa ormai. Farò di tutto per non far passare troppo tempo per il prossimo aggiornamento. Detto questo buona lettura.


Capitolo 18.

Dove si scelgono abiti e ci si prepara al grande evento.





- Buon giorno a tutti! -
Quella mattina Ianto Jones entrò in ufficio con una carica particolarmente positiva.
Tanto che Chris, dalla sua postazione di segreteria se lo guardò un po’ sorpreso.
In genere si limitava ad un saluto educato ma non troppo informale.
- Ciao Ianto, sei arrivato presto a lavoro -
- È il mio giorno libero, volevo solo parlare un attimo con Jack – a quella risposta le sopraciglia di Chris si inarcarono in maniera un po’dubbiosa. – Non credo sia il caso -
- Che cosa? –
- È arrivato questa mattina presto, molto prima del’ora a cui arriva di solito. Si è chiuso in ufficio ed ha chiesto di non essere assolutamente disturbato –
Toccò a Ianto annuire titubante – Capisco, gli lascerò un messaggio al cellulare. Grazie Christopher, a domani – ed il segretario lo salutò con un cenno della mano.
L’autista ripercorse al contrario il tragitto appena percorso, ripassando nuovamente lungo il corridoio illuminato dal sole,per poi prendere l’ascensore che l’avrebbe portato giù per quindici piani.
 

 

Ciao, va tutto bene? Sono appena passato in ufficio, volevo pranzare insieme a te. Chris mi ha detto che non è una buona giornata.
Se per te va bene, vorrei vederti stasera dopo il lavoro. Devo parlarti di una cosa importante.
Passa una buona giornata .
Ianto.

 
 

L’uomo rilesse un paio di volte il messaggio e premette il tasto d’invio, e sperò con tutto il cuore che Jack fosse d’umore abbastanza buono per accettare di vederlo. Doveva parlargli assolutamente.
Poco tempo dopo, l’ascensore si arresto delicatamente al piano terra, e poi aprire le porte in una manciata di secondi.
A passo lento si avvio verso l’uscita, in lontananza vide un uomo appoggiato alla sua macchina scura.
Non sembrò farci molto caso, anzi si appoggiò accanto a lui sul cofano.
- Allora?- chiese l’uomo a Ianto.
- Per pranzo non se ne fa niente, forse stasera – fece l’altro.
- E allora vedrò il tuo Jack questa sera – il tono sarcastico usato da l’altro fece spuntare un sorriso a Ianto. Tanto che lo rassicurò – Ti piacerà vedrai –
- Come no, sicuro! – ed insieme risalirono in macchina diretti a casa del’autista.

 
 

***

 
 
 

Jack rimase a leggere il messaggio di Ianto, molte volte, tanto da essersi quasi impresso nella mente quasi tutte le parole.
Il testo non era nulla di trascendentale, che non lasciava intendere se Jack dovesse sentirsi contento o doveva cominciare a pensare che Ianto si fosse stancato di lui.
Sperò di cuore che così non fosse.
- Hey – lo chiamò Donna che si era affacciata con la testa da uno spiraglio della porta.
- Entra  - e la rossa entrò – Lo so che non vuoi essere disturbato, ma mi chiedevo se avessi impegni per il trenta aprile –
Jack si prese un po’ di tempo per rispondere, e lo impiegò scrutando Donna. Aveva qualcosa di differente, non aveva a che vedere con i capelli acconciati in uno chignon. Non era il vestito di una qualche marca famosa.
Erano i suoi occhi, erano brillanti e sereni, come mai aveva visto.
- Allora?- lo incalzò lei vista la mancata risposta.
- Potrei liberarmi per un motivo valido ovviamente – la punzecchio lui.
Lei allora alzò lo sguardo ed incrociando le braccia ribatté – Il mio matrimonio è abbastanza valido ?-
Il viso del’uomo espresse pura meraviglia – Davvero?-
- Perché è così una sorpresa il mio matrimonio – borbottò seccamente la rossa.
- No no! Ma che dici? Voglio dire…sono veramente contento per te. Tu e Chris sembrate fatti per stare insieme. Congratulazioni di cuore – e se la strinse in un abbraccio amichevole molto stretto, con tanto di pacca sulla spalla.
- Quindi sarai dei nostri?-
- Come potrei mancare? Proprio ora che siamo tornati a litigare con toni così accessi da farci sentire da tutto il piano? – e la fece scoppiare a ridere. – Ti va di dirmi che c’è che non va?-
Donna era seria nella sua domanda.
E Jack, che letteralmente aveva la necessita di confrontarsi con qualcuno, sulla scena che aveva visto pochi giorni prima, prese la palla al balzò e raccontò.
Non si risparmiò e nella narrazione di quella scena durata poco meno di cinque minuti, inframmezzò con le turbe mentali degne di premio Oscar, a proposito di quel’abbraccio e del sorriso a trentadue denti che Ianto non aveva mai rivolto a lui. Per poi completare il tutto, con la lettura completa del messaggio appena ricevuto.
Dopo di che se ne rimase in silenzio ad attendere la sentenza della rossa.
Donna tirò indietro la sedia e per poi mettersi comoda. – Sei un idiota Jack –
-È Ianto quello che si è abbracciato un altro! – esplose lui difendendo la sua idea. Donna non lo stava neanche guardando in faccia, stava leggendo un documento che Jack avrebbe dovuto già visionare e qualora lo avesse soddisfatto, firmarlo.
- Hai ascoltato quello che ti ho detto?-
- Ogni singola parola, per cui aggiungerò un altro bellissimo complimento nei tuoi riguardi. Non solo sei un’idiota ma sei anche completamente cieco perché non ti sei reso conto di quanto quel ragazzo sia cambiato stando accanto a te. Spero in meglio naturalmente, ma visto che siamo parlando di te non sono del tutto sicura. Quindi ecco cosa farai gli manderai un messaggio di risposta e gli dirai che vi vedrete a cena, o da te o da lui, questo è irrilevante, chiaro? E ti prego niente luce soffusa, accordi di violino in sottofondo. Lui ha qualcosa da dirti, quindi nessun film mentale stile colossal alla “Via col vento”. Ascoltalo e poi agisci di conseguenza. Sii uomo. –
- Devo dirtelo tu si che sai come spronare le persone – la prese un po’ in giro Jack sorridente, la rossa invece alzò gli occhi al cielo fintamente seccata – Non sono mica diventata vice presidente per nulla no?-
E detto questo si alzò dalla sedia e data una pacca amichevole sulla spalla del suo capo fece per andarsene.
- Donna?- la richiamo lui.
- Si?-
- Grazie –
- Figurati, è a questo che servono gli amici – e facendogli l’occhiolino tornò nel suo ufficio.
Appena la rossa ebbe chiuso la porta si precipitò a prendere il cellulare.

 
 
Ci vediamo per le 21.30 a casa mia,  porta tu il cibo ti aspetto. Jack
 

Dopo circa un’ora gli arrivò la risposta.
Facciamo a casa mia, vieni direttamente lì a stasera.
 
E Jack, che non voleva puntare i piedi più del dovuto, mandò in risposta un messaggio affermativo.
Non gli rimase solo che aspettare che venisse la sera.
 

 

***

 
 
 

Arrivò sotto casa Ianto che erano appena passate le nove e trenta. Non aveva fatto in tempo a passare a casa. Si era fermato solo un attimo al supermercato per comprare una bottiglia di vino rosso. Sotto richiesta del padrone di casa.
Suonò il citofono ed il portone si aprì con uno scatto.
Si prese tutto il tempo per fare le scale, ed intanto cercando di trovare una inesistente calma interiore.
Arrivò davanti alla porta, e bussò.- Ciao! Entra -  lo invitò Ianto, in quella che Jack giudicò essere una piena tenuta da cucina, ovvero una tuta che aveva visto annate migliori color blu scuro ed un buffo grembiule verde. L’accostamento di colore faceva male agli occhi.
Jack mise piede in casa con la sua solita finta spavalderia, andò in cucina a mettere il vino in fresco,  mentre Ianto continuava ad armeggiare ai fornelli.
Dopo questo si diresse nel salotto, ad appoggiare il cappotto invernale su l’appendiabiti.
E fu in quel’istante che si accorse di essere osservato.
L’uomo che Ianto aveva abbracciato, che era sceso dal taxi e che era salito in casa de l’autista.
Evidentemente ancora non se n’era andato.
- Salve! – lo salutò lo sconosciuto in questione, porgendogli la mano, che Jack strinse in una morsa d’acciaio. Se doveva combattere per avere Ianto, tanto valeva cominciare da subito.
- Però! Che presa, sono Dave  -  si presentò in tono amichevole.
- Jack -  ma quelle parole gli uscirono di getto, perché la sua mente era tutta concentrata a cercare di immaginare tutti i possibili scenari.
C’è qualcosa che non quadra fu la sua valutazione, non molto analitica per giunta.
- Dalle volte in cui mio fratello mi ha parlato di te, posso dire quasi di conoscerti – sogghignò Dave, chiaramente con lo scopo di prendere in giro il padrone di casa, che infatti si intromise con un gemito di disapprovazione.
- Non era necessario raccontargli tutti i particolari Dave, davvero – lo rimproverò Ianto dalla cucina.
- Ma scusa, non hai fatto altro che rompere tutto il giorno per farmelo conoscere! Il renderti ridicolo è il minimo! – ribatté lui prontamente, con tono innocente.
- Fratello? – ebbene si Jack si era preso il tempo per razionalizzare la cosa con estrema calma. Tuttavia il tono usato risultò tanto alto da risultare quasi falsetto. Costringendo i due fratelli, ero che lo sapeva era inspiegabilmente sollevato, a voltarsi.
- Scusa? – domandò Dave, completamente diverso da suo fratello.
- Beh…E-ero convinto che…già so che mi prenderete in giro a vita- cominciò Jack prendendo tempo.
 -Avanti! – lo spronò Ianto dalla cucina.
- Che voi due..che Ianto fosse innamorato di te -  a questa ammissione si guadagnò due occhiate stralunate dai due fratelli.
Per poi scoppiare a ridere tutti e tre. Dave e Ianto per l’assurdità della cosa,e Jack per il sollievo di essersi immaginato tutto.
Dopo quel momento di risata generale, la cena procedette con grande calma  Ianto era un cuoco eccellente ovviamente.
Avendo ormai capito che Dave non era più una minaccia fu libero di tempestarlo di domande.
Dieci minuti e scoprì che era un  assistente di volo, e che stava dividendo il suo periodo di ferie tra il soggiorno dal fratello, seguivano i genitori per poi completare una vacanza con fidanzata e gruppo d’amici.
Il fratellino minore non era cieco, vedeva il fratello lanciare delle occhiate al loro ospite e lui ricambiava con uno sguardo altrettanto carico di aspettative e sottointesi.
- Credo sia arrivato il momento di levare le tende -  e battendo le mani sulle ginocchia si alzò da tavola.
- Aspetta, dove vai? – chiese il fratello un po’ agitato.
Dave intanto era andato in camera a prendere la sua borsa – Stamattina ho prenotato in un ostello qui vicino, sai nel caso fosse stata necessario lasciare casa libera..-
- Ma veramente non è il caso, voglio dire sei qui in ferie non..- ci si mise anche Jack a cercare di convincerlo a non andarsene, mentre lui si stava infilando la giacca.
- Sarò etero ma capisco immediatamente quando gli ormoni cominciano ad impazzire.. – e ormai sulla porta fece l’occhiolino ad entrambi – dateci dentro ragazzi! -
E con questa battuta d’effetto chiuse la porta.
- Tuo fratello è completamente andato – fu l’unica cosa che gli venne da dire a Jack.
- Ora si è un po’ responsabilizzato, avresti dovuto vederlo al liceo –
E poi calò il silenzio trai due.
Jack  non si perse nemmeno un movimento di Ianto che veloce e nervoso stava sparecchiando la tavola.
- Posso andare a casa. Non c’è  problema – non voleva che il padrone di casa si sentisse a disagio.
Ianto smise di sistemare i piatti nella lavastoviglie. Stette un attimo ad osservare il pazzo scatenato che gli aveva completamente stravolto la vita. Con tono di chi sapeva cosa voleva rispose.
- Resta -
L’ordine più dolce che Jack avesse mai udito, insieme allo sguardo di Ianto, per la prima volta diretto e sicuro.
E così Jack seppe d’aver fatto la cosa giusta.

 
 
 

***

 

 - No. No ED ANCORA NO! -
- Se solo tu rossa, e quel dormi sonno di mio cugino vi foste svegliati prima, avrei avuto più tempo e tutte le tue strampalate richieste sarebbe state soddisfatte. Ma con neanche un mese di tempo questo è il massimo che posso fare! –
Matt e Donna fecero dei respiri furiosi, in una perfetta imitazione di due leoni affamati davanti ad una gazzella.
I due si guardavano circospetti, dritti negli occhi senza che nessuno dei due osasse abbassare lo sguardo. In una muta sfida di resistenza a chi avesse ceduto per primo.
- Avanti! Non vorrete davvero andare avanti così per tutto il pomeriggio! – la voce fuori campo di Christopher un tantino esasperata li fece rientrare in un parametro di conversazione civile.
Donna si sciolse la coda, lasciando i suoi capelli rossi liberi.
Aveva un gran male alla testa.
Doveva arrendersi, i geni della famiglia Smith non solo avevano una particolare inclinazione alla stramberia nella piena accezione del termine.
Ma anche una testardaggine che non aveva eguali. E Donna, cocciuta pure lei ci aveva sbattuto la testa sulla testardaggine dei geni Smith. Per tre volte.
Prima John, scrittore brillante e sua fonte di guadagno che faceva vendere puntualmente milioni di copie ad ogni libro .
Poi Christopher, fratello del sopracitato e non che suo fidanzato, e a breve, suo futuro marito.
Ed infine, Matt il cugino da parte di madre e non che loro wedding planner . Voluto da lei stessa per altro, Chris non era per nulla esaltato della questione, ma per amor suo aveva digerito la cosa.
- Come ho detto prima, non faccio miracoli. Sono riuscito a trovare una chiesa, grazie ad un favore che avevo fatto, Padre Davros ha deciso di ospitarci e di officiare la cerimonia…Che c’è? – Chiese interrogativo quando si trovò addosso gli occhi dei presenti.
- Padre Davros..sul serio? – l’espressione scettica di John era tutta un programma.
- È di origine messicana, comunque abbiamo un luogo sacro dove sposarvi –
- Per il ristorante? –
- Questa Chris è la parte che rientra nella categoria miracolo, che io non posso fare. Nessuna hotel o ristorante che conosca si può liberare per quella data.  –
- Per non parlare poi degli abiti da cerimonia, e  di quelli dei testimoni –
Donna si sedette, poggiò i gomiti sul tavolo e con le mani si sorresse la faccia. Fece una rapida osservazione dei presenti.
Matt era seduto di fronte a lei, si stava sistemando il papillon per poi allentare i polsini della camicia. Chris stava sfogliando una rivista in maniera distratta , solo osservando le figure ma ignorando completamente cosa dicessero gli articoli.
Su una poltrona John e Rose non facevano altro che scambiarsi sguardi disgustosamente languidi e tenersi per mano.
Ora che le cose tra loro avevano ripreso ad andare per il verso giusto, tutto sembrava più tranquillo. Le mostruose occhiaie di John erano finalmente scomparse, e Rose scoccava a chiunque splendidi sorrisi a trentadue denti.
 Già.
Intorno a loro c’erano cascate di arcobaleni ed il suo matrimonio probabilmente non si sarebbe fatto.
- Voi avete qualche suggerimento?- chiese la rossa giusto per stare a posto con la coscienza, per dire che almeno le aveva provate tutte.
La coppia sulla poltrona tornò alla realtà.
- Per i vestiti non dovrebbero esserci problemi, davanti al negozio dove lavoro  c’è una boutique di abiti da matrimonio. Senza contare che conosco una sarta che può fare tutte le correzioni che serviranno – se ne uscì la bionda. Nel contempo John batté una mano sul bracciolo della poltrona.
- Il rinfresco possiamo farlo a casa mia! Potremo mettere una serie di tendoni per riparare dal sole. Basterà poi ingaggiare un servizio catering. Devo chiedere a Jack, lui organizza party in quantità industriale, sono sicuro che saprà consigliarci qualcuno. –
Donna appoggiò le mani sul tavolo. Osservandoli entrambi.
Erano giorni che lei e il cugino di terzo grado stavano urlando per far valere le loro ragioni e quei due in due minuti avevano risolto tutto.
Inspiegabilmente Donna si chiese se avesse potuto farli a fette.
- Calma, stai calma sono i nostri due testimoni -  Chris avendo capito che la sua amata rossa stava per avere una crisi imminente, aveva accantonato la rivista per cercare di contenere i danni.
- Scusate ed allora io che ci faccio qui? – Chiese il cugino Matt, resosi conto che teoricamente tutto era pronto.
- Ma come sei parte della famiglia! – lo sfotté John prima di scoppiare a ridere, seguito a ruota da Rose, Matt e Chris che in barba alle occhiate omicide della sua futura moglie era scoppiato a ridere.
- Ce la faremo vedrai –la rassicurò lui.
 
 
Una settimana e quasi tutto era stato risolto.  Il giorno dopo la sfuriata tra Donna e il cugino Matt, Rose portò i futuri sposi e John a scegliere l’abito per il matrimonio.
- Dopo di voi – fece la commessa che stava accompagnando le signore in una lunghissima sfilza di abiti da sposa, di ogni modello e colore.
Rose si muoveva con disinvoltura tra le corsie di abiti. Facendo un elenco della stoffa usata e consigliando la rossa in base a ciò che le aveva detto. La commessa allora faceva strada verso gli abiti candidati per essere provati.
Ma la futura sposa sembrava non avere un’idea precisa, il suo sguardo correva da un vestito a l’altro non esprimendo alcuna preferenza.
La commessa cominciava a non avere più modelli da proporre.
Rose cercò di venirle in aiuto accostandosi a Donna – Trovato qualcosa che ti piace?-
Risposta negativa con la testa – Ce ne sono così tanti…- mormorò Donna dal tono perso,e di sicuro ben lontano da una decisione.
Si distaccò dalle due commesse, che stavano parlando animatamente riguardo a l’ultima stramberia di Miss Hobbes, quando inoltrandosi in una parte della boutique un po’ nascosta lo vide.
Un colpo di fulmine.
- Donna? Che fine avevi fatto?- le chiese Rose quando la trovarono.
- Questo è perfetto, quanto costa?-
A quella domanda la commessa si fece un po’ tentennante – A dire il vero non sarebbe in vendita, è stato comprato ma nessuno è mai passato a ritirarlo, stavamo per mandarlo via, ingombra solamente..-
- Che aspetti? Provalo! –la appoggiò la bionda.
Cosa che Donna non si fece ripetere due volte. Con un po’ di delicatezza indossò l’abito.
-È il suo signorina Noble – Le altre due donne non avevano nulla da obbiettare alla frase della commessa.
L’abito le fasciava il corpo alla perfezione.
Donna si guardò allo specchio soddisfatta, tutto sarebbe stato perfetto.
Per Rose unica damigella scelse un abito corto color giallo oro,  che si abbinava perfettamente con l’incarnato della ragazza.
- John ti salterà addosso alla prima occasione – predisse la sposa ad alta voce. Facendo fare un gran sorriso alla bionda.
La spedizione alla ricerca del’abito da sposa vide infine il suo termine quando arrivarono dalla sarta per prendere le giuste misure.
 
La controparte maschile, al contrario delle loro fidanzate era stata molto più veloce.
Si erano completamente affidati a Jack, che praticamente ci sguazzava negli abiti da cerimonia.
- Prova questo – e porse il completo a Chris – Tu quest’altro -.
I due si guardarono non molto convinti, tuttavia con i rispettivi abiti scelti alla mano entrarono nei camerini.
-Allora? – gli esortò Jack, vedendo che ci stavano impiegando un bel po’ di tempo a cambiarsi.
- Un attimo! – fece John, mentre si infilava cautamente la cravatta.
Dal camerino di Chris non venne una sillaba. Si aprì direttamente la tenda. E ne uscì il fratello maggiore dello scrittore.
Niente male  fu il giudizio critico di Jack, mentre l’altro uomo avanzava con il suo completo grigio chiaro, gli calzava a pennello.
 La porta del secondo camerino si aprì e John fece un paio di passi in avanti, finendo di fare il nodo alla cravatta. – Che ne dite? –
Entrambi stettero a guardarsi reciprocamente. Girando in cerchio, squadrandosi fecero un paio di giri, per poi terminare con un “Mmmm” di soddisfazione.
Jack alzò gli occhi al cielo, odiava fare da baby sitter a quei due fratelli troppo cresciuti.

 
 

***

 
 

Matt Smith finì di fare l’ultimo giro di telefonate, gli inviti erano stati spediti, le bomboniere ordinate e pronte, gli addobbi floreali sistemati nella chiesa, e il grande salotto della casa di John erano stati portati tavoli e sedie, per poter ospitare tranquillamente una trentina d’invitati.
Aveva affittato una limousine, che avrebbe portato gli sposi dalla chiesa fino a casa di John per il pranzo.
Si diede un’occhiata intorno, tutto sembrava apposto.
- Puoi smetterla di ricontrollare tutto – la voce di Chris gli arrivò dalla sua destra. Si muoveva con sicurezza in quella grande casa ora.
Matt aveva ascoltato, ma non aveva distolto lo sguardo da l’elenco che teneva in mano. Rilesse ancora una volta per poi rilassare le spalle. – Ora posso – terminò lui – Sei qui da solo? –
- Donna è al lavoro, io dovevo scambiare quattro chiacchiere con John…mi ha proposto di venire a vivere qui con Donna – buttò fuori d’un fiato infine Chris. Il cugino non era come John, molto espressivo di faccia, al contrario se ne rimase immobile.
- È un’idea fantastica, questa casa è troppo grande per una sola persona, avreste sempre la vostra privacy e stare insieme quando volete –
- Hai proprio ragione –
 
 
Intanto, qualche istante più tardi sempre nella grande casa.
Rose se ne stava a canticchiare un motivetto che le ricordava sua nonna, nel fare questo stava continuando a mescolare gli ingredienti della sua torta al cioccolato.
Quando infine l’impasto le sembrò mischiato in maniera omogenea, lo versò in una teglia, per poi metterla a cuocere nel forno già caldo.
Sullo stipite della porta d’ingresso della cucina, John se ne stava silenzioso ad osservarla.
Per un attimo pensò a tutto quello che era successo, alla capacità di saper rimediare ai propri errori.
Al dover cominciare a piccoli passi.
- Che stai facendo? Mi stai spiando? – lo sfidò fintamente la ragazza.
- Colpa del’odore che sta riempiendo la casa  - John fece un paio di passi verso Rose, circondandola con le braccia per poi darle un bacio. – Finito con la torta? Vorrei farti vedere una cosa –
Il fare misterioso dello scrittore la mise a l’erta. Poteva inventarsi di tutto, perciò rispose in maniera affermativa e si lasciò trascinare in soggiorno.
E le notò subito.
Le cornici non erano più vuote,  c’erano tutti Chris e Donna abbracciati sorridenti davanti ad una bellissima fontana in una rara giornata di sole, Jack che aveva appoggiato il viso sulla spalla di Ianto la foto risaliva a Natale a giudicare da l’espressione sconvolta che aveva.
E poi c’erano loro due, in foto singole oppure insieme. In tantissime istantanee che Rose ricordava di aver vissuto a mala pena.
- Sono bellissime – si espresse la ragazza, osservando John.
- Ho pensato che fosse arrivato il momento di riempirle con la mia sgangherata famiglia –
E non disse altro perché Rose capì a l’istante che tutte quelle persone significavano molto per lui, ed anche lei aveva molto per cui essere riconoscente. Perché se con Donna e Chris aveva stabilito un legame di amicizia, Con Ianto e Jack era poco meno di una conoscente, ma se una sera di alcune settimane addietro Ianto non avesse portato quella lettera lei non avrebbe mai veramente capito John.
- Tra quattro giorni ci sarà il grande evento…-
- Donna sta quasi per esplodere, povero Chris – scherzò lei continuando a guardare le foto, cercando di ricordarsi quando erano state scattate.
- Verranno a vivere qui –
- John ma è bellissimo! – trillò lei felice.
- Potresti venire anche tu a stare qui –
- Eh?-
John aveva un’espressione seria, e allo stesso tempo la stava guardando con una disarmante tenerezza. Ancora una volta le stava mostrando la sua fragilità . Il bisogno che lui aveva di lei al suo fianco. E molto altro ancora.
Troppe cose insieme, per poterle esprimere a parole.
Così si avvicinò e mettendogli le mani intorno al suo collo, mettersi in punta di piedi e baciarlo delicatamente.
- A mia madre verrà un colpo quando lo verrà a sapere, ma si abituerà a l’idea -  fece lei contro il petto di John.
-È un si? –
- Certo che è un sì! - 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Abito di Donna:  http://www.abitidasposaitalia.it/abiti-da-sposa/le-spose-di-gaia/collezione-sposa/zoom/12060.jpg
 
Abito di Rose : https://encrypted-tbn2.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSanl_GD4WKShE-RYnBRa8mIwl4hJG6ck4waLB2M2RTPpxZaEhDZw
 
Abito di Chris: http://www.marchiabbigliamento.it/image/collezioni/corneliani/abito_da_sposo_collection_corneliani_02.jpg
 
Abito di John: https://encrypted-tbn0.google.com/images?q=tbn:ANd9GcRoUl3KqABAM40Dqp6aHfQDkYCRkplnbOIrFi_ELwYUUCRnI5yyCQ
   
 
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