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Autore: Melabanana_    12/06/2012    6 recensioni
Pair: Edgar x Rika
Rika Urabe ha il cuore a pezzi dopo una cocente delusione d'amore. Fortunatamente, però, uno splendente cavaliere la aiuterà a ritrovare il sorriso. Una fic scritta per la mia Ohana su una pair non troppo popolare!
-Roby
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edgar Valtinas, Suzette/Rika
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'FFI Slice of life'
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Dedicata alla mia Ohana,
e a tutti quelli che bevono tè Twinings
~ 

 




Rika Urabe è una ragazza forte.
Non era certo una ragazza debole, ed aveva abbastanza grinta da buttarsi nelle situazioni più difficili ed uscirne senza mai perdere la faccia tosta.
Rika Urabe non ha dubbi sulla propria strada.
Non aveva bisogno di essere protetta, né da sua madre né dalle sue amiche né dagli uomini –specie dagli uomini come suo padre, che credevano di poterla trattare con i guanti solo perché era femmina.
Rika Urabe non si dà mai per vinta.
Ed ecco perché quella mattina si era rimboccata le maniche, aveva cucinato dei deliziosi okonomiyaki con il set portatile preso in prestito a sua madre –beh, forse si era dimenticata di dirglielo prima di partire per Liocott, ma in fondo cosa se ne faceva sua madre al negozio?- e si era diretta baldanzosamente all’ospedale nella zona americana. Tutto per il bene del suo tesorino!
Peccato che, proprio mentre stava per spalancare la porta e saltargli addosso, avesse visto che già c’era qualcun altro nella stanza: Ichinose e Aki, stretti un abbraccio.
 
Rika Urabe ha il cuore ha a pezzi.
 

- E all'improvviso arrivò un cavaliere -

 
E, insomma, se n’era tornata indietro.
Che altro poteva fare? Eppure non era da lei.
Solitamente, sarebbe entrata lo stesso e avrebbe seguito il suo piano originale, cioè far assaggiare i suoi okonomiyaki dell’amore al suo tesorino, a costo di separare lui e Aki a forza.
Aki era sempre stata vicina ad Ichinose, tutti lo sapevano, ma non per questo lei se n’era mai preoccupata, anzi si era sempre intromessa fra di loro senza scomporsi minimamente.
Perché allora stavolta non c’era riuscita?
Si fermò e si guardò intorno.
Aveva camminato senza meta, solo per allontanarsi in fretta dall’ospedale, fino ad uscire dal quartiere americano, e ora si trovava in uno degli altri quartieri –chissà quale- tra la folla.
In mezzo ad una folla così, aveva incrociato lo sguardo del suo tesorino…
Era forse la prima volta nella sua vita in cui si sentiva veramente stupida.
Stava continuando a mentire a se stessa, fingendo di non sapere cosa stava succedendo.
Aki e Ichinose non si stavano abbracciando semplicemente per amicizia –quei due si amavano, e lei non poteva farci niente.
Era stata presuntuosa, aveva creduto di poter cambiare i loro sentimenti.
Non sopportava perdere. Non odiava niente più di perdere. Però doveva ammettere la sua sconfitta stavolta.
Lo sguardo gli cadde sugli okonomiyaki.
-E ora che ci faccio? Diventeranno freddi…- disse, imbronciata.
Ma tanto a che le servivano ormai? Tanto valeva buttarli… Aveva sprecato una mattinata.
Alzò la busta sopra il cestino, ma per qualche strano motivo non riuscì a lasciarla.
Magari chiamare Touko l’avrebbe fatta sentire meglio, o forse era meglio di no, non voleva farla preoccupare inutilmente… in fondo non era successo nulla di grave no?
Aveva solo dolorosamente aperto gli occhi ad una scomoda verità.
Troppo occupata a rimuginarci sopra, non si accorse di un gruppo di ragazzi e si scontrò con loro, cadendo a terra. Alzò lo sguardo infuriata verso un ragazzo con uno dei cappelli più assurdi che avesse mai visto, che gli copriva anche gli occhi –non c’era da stupirsi che non vedesse chi aveva davanti.
Stava per fargli una partaccia come meritava, quando una mano si tese verso di lei.
-Sono terribilmente spiacente! Sta bene, milady?- disse un ragazzo dai lunghi capelli azzurri, con una voce dolce e calma e un portamento che avrebbe fatto invidia agli attori più belli e affascinanti.
Rika rimase a bocca aperta. –Edgar?- boccheggiò.
Lui sembrò sorpreso, poi la riconobbe e sorrise più apertamente.
-Da quanto tempo.- disse.
La ragazza mise la mano nella sua e si ritrovò fra le braccia del cavaliere: perché Edgar Valtinas era un english knight di nome e di fatto, Rika non avrebbe mai dimenticato cosa aveva fatto per salvarla da Sein.
-Ti sei fatta male?- Edgar si accigliò improvvisamente.
Rika si staccò subito da lui e iniziò ad agitarsi. –No, no, sto benissimo, e come non potrei? Sono in compagnia di un ragazzo così bello…!- esclamò, e gli fece l’occhiolino.
Edgar rimase un attimo perplesso, poi si sciolse nuovamente in un sorriso.
-Posso invitarti per un tè? Mi duole il cuore a vedere una ragazza tutta sola.- disse, accomodante.
Rika lanciò un’occhiata ai suoi okonomiyaki –almeno non si sarebbero buttati- e accettò con gioia.
 
-Awwww, questo tè è il migliore che io abbia mai bevutooo!-
Beh, non era proprio da signorina di buone maniere, ma non aveva potuto trattenersi.
Edgar l’aveva portata in un locale, ma era stato lui con le sue mani a preparare il tè, insistendo ch lei dovesse assaggiarne il miglior tè esistente –e in effetti c’era riuscito.
-Mi rende felice questo tuo entusiasmo. È Twinings, il vero tè inglese.- disse il ragazzo con tranquillità.
Con la forchetta tagliò un pezzo di okonomiyaki e lo mangiò, poi si pulì elegantemente le labbra.
-Sono veramente ottimi. Hai delle mani d’oro.- commentò.
Rika sorrise, orgogliosa. –È una traduzione di famiglia! Gli inglese fanno del buon tè, ma noi giapponesi in cucina non siamo certo da meno!- replicò, ogni occasione era buona per vantarsi.
Ma invece di restare attonito, o esasperarsi come molti dei suoi amici, Edgar sembrava apprezzare quel suo carattere deciso e sbarazzino.
In poco tempo, Rika sentiva di aver recuperato un po’ di buonumore.
Certo, il ricordo di quella mattina doleva ancora.
Stavolta non era solo il suo orgoglio ad essere rimasto ferito, pensò osservando una coppia seduta ad un tavolo in fondo, vicino ad un cespuglio di rose.
Sospirò e tornò a guardare davanti a sé, ma Edgar era sparito.
-Edgar?!- esclamò attonita, si alzò di scatto dalla sedia. Si girò e si trovò il ragazzo di faccia.
-Cosa…- Il suo tentativo di protesta fu ammutolito dalla rosa che lui le infilò fra i capelli.
-Mm. Ti dona.- commentò. Rika sbatté le palpebre, sorpresa.
-Oh. Grazie.- mormorò, sfiorando il fiore con le dita. –Ma perché…-
-Ti senti meglio adesso?- Lui la anticipò.
Rika alzò lo sguardo e capì che il ragazzo sapeva che lei stava soffrendo. Forse l’aveva notato fin dall’inizio? Ed era rimasto in silenzio al suo fianco, cercando di farla stare meglio...
La ragazza sentì un overdose di dolcezza farle battere il cuore.
-Edgar, io…- Prese fiato e con coraggio gli raccontò tutto, poi quando finì le parole si rimise seduta a fissare il piatto di okonomiyaki, cancellando con la forchetta il cuore di salsa sulla frittata.
Il ragazzo inglese restò per un po’ immobile, ponderando la sua risposta.
Infine, si fece avanti e parlò con voce gentile –stavolta non cortese, ma veramente gentile.
-Una delusione amorosa è difficile da guarire… ti capisco. Ma tu sei ancora giovane, sei come una rosa che sta sbocciando. Hai tutta la vita davanti, per trovare il vero amore. Sicuramente troverai presto un’altra persona che vorrà stare con te per tutta la vita…- disse, con cautela.
-Sì certo!- replicò Rika sarcastica. –Come se ci fossero così tanti fighi da paura pronti a corteggiarmi!-
Edgar rise leggermente.
–Beh… io starei tentando di corteggiarti da un po’, se ti interessa.-
La ragazza stava per rispondere a tono, ma tutto ad un tratto sentì di avere qualche perplessità sull’ultima battuta. Non certa di avere ben capito, si voltò e fissò stranita il ragazzo davanti a sé.
-Se continui ad avere occhi solo per lui, mi ferisci.- disse lui, leggermente imbarazzato.
E d’improvviso, per la prima volta quella mattina, Rika vide davvero Edgar, cioè si accorse veramente di lui per quello che era –il suo cavaliere bianco che si era quasi rotto una gamba per salvarla-, e non solo perché era un bel ragazzo dai bei modi che faceva del buon tè inglese.
-Tutto quello che hai detto prima… era…?- La ragazza esitò, cominciando ad alzarsi dalla sedia.
-Una dichiarazione, sì. Anche se credevo che le mie intenzioni fossero già chiare nel momento in cui ho rischiato la vita per te lassù…- rispose Edgar con uno splendido sorriso.
Rika arrossì e gli gettò le braccia al collo.
-Oh, Edgar! Sei così carino!- esclamò e rise vedendolo arrossire, perché era l’unica capace di fargli perdere la sua controllata calma di gentleman inglese.
-Devo prenderlo per un sì alla dichiarazione?- mormorò il ragazzo.
Lei sorrise e gli fece l’occhiolino.
-Beh… tanto ormai hai mangiato il mio okonomiyaki dell’amore, quindi dobbiamo stare insieme per sempre, no?-
 
Rika Urabe ha trovato i pezzi del suo cuore e ora è di nuovo pronta a partire!

… solo che nel suo sentiero dell’amore, ora, c’è un cavaliere inglese che beve esclusivamente tè Twinings.







 

**Angolo dell'Autrice che se la mattina non beve tè Twinings non ingrana**

Ciao a tutti :))
Questa fic mi è stata chiesta da camy, che aveva voglia di leggere su questa coppia.
La Edgar*Rika piace molto anche a me, a dir la verità, e volevo scriverci da un po'~ 
È un vero peccato che ce ne siano così poche in giro. 
Io credo che nell'anime ci siano vari cenni alla validità di questa coppia -cioè, quanti ragazzi rischierebbero di rompersi una gamba per salvarti la vita? u.u-,
e sinceramente la preferisco alla Ichinose*Rika, anche perché a me piace la Ichinose*Aki. 
Spero che la shot vi sia piaciuta :D

Kisses
;roby 

 
 
 
   
 
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