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Autore: cOstanza    12/06/2012    5 recensioni
-Weasley, non posso credere che tu scrivi ancora su un diario!-.
-Malfoy, mi sembra che tu faccia la stessa cosa!-.
La faccia di Malfoy diventò tutta rossa, e lo vidi serrare la mascella.
-Non è la stessa cosa!- affermò con prepotenza.
Risi.
-Quindi non stai tenendo un diario segreto come tutte le bambine?-.
Mi avvicinai a lui e, con le mani, presi i miei capelli per formare dei codini.
-Scorpius è una femminuccia, Scorpius è una femminuccia.-
Digrignò i denti e afferrò i miei polsi con forza.
-Non sono una femminuccia.-
La sua voce era tagliente.
-Davvero?-.
Sentivo il mio cuore battere veloce, come se stesse correndo.
Avvicinò il suo viso al mio.
-Si...- sussurrò.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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E' solo l'inizio*






 

1 settembre  2022


 

Ricordo ancora la prima volta che ho varcato quei cancelli di Hogwarts. Era esattamente come me l'ero immaginata. 
Magnifica, enorme, magica.
Sei anni fa ero terrorizzata e allo stesso tempo eccitata di varcare quella grande porta, che dava sulla Sala Grande, caratterizzata da una magnifica volta celeste. Era solo frutto di una magia, mi aveva detto la mamma. C'era sin ai suoi tempi, da quando aveva undici anni, ed anche lei la prima volta che entrò lì dentro rimase stupita dalla sua bellezza, nonostante conoscesse l'incantesimo e la formula per evocarlo. Mi lasciò senza fiato. Era ancora più bella di quanto non avessi mai immaginato. 
Beh, rimasi lì a fissare per minuti interi la volta, mentre procedevamo a passo lento verso il tavolo degli insegnanti, capitanati dalla preside McGranitt. Ci fece un largo sorriso e portò uno strano cappello su uno sgabello.
Lo Smistamento.
-Benvenuti- aveva cominciato, rivolgendosi soprattutto a noi del primo anno. -Hogwarts è orgogliosa di dare il benvenuto a questi nuovi ragazzi del primo anno. Che possa essere il primo di tanti anni magnifici, qui alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.- Si era avvicinata a noi di qualche passo. -Qui, vi farete amici, studierete, formerete una nuova famiglia. La vostra Casa sarà la vostra famiglia(*1). Ma qui imparerete anche a controllare i vostri poteri, a conoscerli. Diventerete magnifici maghi e magnifiche streghe.- 
Un applauso inondò tutta la Sala e la Preside sorrise.
Si girò ed andò vicino al cappello. Con un tocco di mano, fece apparire una pergamena. 
-Quando chiamerò il vostro nome, verrete avanti. Io vi metterò il Cappello Parlante sulla testa e verrete smistati nelle vostre Case(*1).- Srotolò la pergamena e cominciò.
Ricordo ben poco di quello che successe dopo. Ero praticamente l'ultima. Sentii solo qualche nome familiare.
-Scorpius Hyperion Malfoy.-
Lo conoscevo poiché mio padre mi aveva avvisata alla stazione. Era il figlio del famoso Draco Lucius Malfoy e della signora Astoria Greengrass. Dire che la sua famiglia era ricca e conosciuta per l'arte oscura era solo sminuire. Erano vissuti a stretto contatto con Colui-che-non-deve-essere-nominato, fino alla sua caduta.
Un ragazzo con i capelli color argento si avvicinò al Cappello Parlante. Salì sullo sgabello e aspettò la decisione del Cappello. Sembrarono essere passate ore prima della decisione del Cappello.
-Serpeverde!- aveva urlato. Quel ragazzino aveva percorso la Sala Grande con falcate decise, fino a sedersi al tavolo color argento e verde.
Poi fu la volta di mio cugino.
-Albus Severus Potter.-
Conoscevo bene le paure di mio cugino. Temeva di essere smistato in Serpeverde, temeva di deludere suo padre, mio zio, perché lui era stato il grande Harry Potter, il Prescelto, il Bambino che è Sopravvissuto, colui che aveva ucciso il potente Voldemort. Era molto teso.
-Andrà tutto bene, Al. Il Cappello Parlante saprà dove smistarti- lo avevo consolato ore prima sul treno, con una mano sulla spalla.
-Non voglio deludere mio padre e neanche la mamma.-
-La mamma è comunque delusa da te. Voleva una femmina- affermò mio cugino James, di un anno più grande di noi. Aveva già indossato la divisa di Grifondoro con onore e la mostrava senza paura. 
Albus non rispose all'insulto del fratello, anzi si chiuse ancora di più in sé stesso.
-Così non l'aiuti, James- lo rimproverai, stringendo Al tra le braccia.
-Sei identica a Zia Hermione.-
Nonostante tutto, tra le braccia di Al, sorrisi.
Amavo venir comparata a mia madre, a quel tempo. Era la magnifica strega, amica di Harry Potter, che non sarebbe sopravissuto senza l'aiuto proprio di mia madre. 
Ma poi, cominciai ad odiare l'essere paragonata a lei. E' vero, posseggo il suo intelletto e la sua saggezza, la sua caparbietà, ma eravamo diverse, come il fuoco e l'acqua.
Nelle mie pagine, rividi mio cugino avanzare lento verso lo sgabello. Con ansia, vi si sedette sopra.
Fu la stessa cosa per Albus, anche lì sembrarono passare ore.  Fino a che, il Cappello non gridò:
-Serpeverde!-.
La prima cosa che feci fu guardare gli occhi di mio cugino. Trasmettevano tranquillità, pace, ma soprattutto felicità. Voleva finire in Serpeverde. Quindi applaudii la scelta del Cappello ed osservai Al avanzare piano, ma sorridendo, verso il tavolo dei Serpeverde. In molti gli strinsero la mano, con sorrisi sinceri dipinti sui loro volti.
Prima di potermi perdere di nuovo nei miei pensieri, la Preside chiamò il mio nome.
-Rose Weasley.-
Sentii il mio cuore battere per l'emozione. Avvertii tutti gli occhi della Sala puntati su di me. 
Avevo paura, una paura matta di deludere i miei. Essì, anche i miei avevano sperato per molti anni, già da prima dell'arrivo della mia lettera da Hogwarts, che il loro primogenito entrasse nella casata dei Grifondoro. Avendo genitori, entrambi Grifondoro, la scelta non doveva essere difficile, ma un giorno mi venne un dubbio. 
Eravamo a cena dai nonni Weasley. Nonna Molly aveva cucinato per un esercito, nonostante fossimo solo io, Hugo, mamma, papà, zio Harry, zia Ginny, Albus, James, Lily e Teddy, il figlio orfano di Remus Lupin e Ninfadora Tonks, morti durante la Seconda Guerra Magica, ed 'adottato' da zio Harry. L'argomento durante la cena era proprio Hogwarts e le possibili case di appartenenza. Il discorso era partito con vari ricordi di Hogwarts, fino ad incentrarsi su me ed Albus che a distanza di circa due settimane saremmo dovuti partire per la scuola.
-Secondo me finirai a Grifondoro, Rosie!- aveva affermato nonno Arthur, sorridendo.
-Potresti anche finire a Tassorosso!- aveva ribattutto James, con la bocca piena.
-James Sirius, manda giù il boccone, prima di mangiare. Maleducato, ma da chi ha ripreso?- lo rimproverò zia Ginny, poi però guardò mio padre, con il boccone in bocca, pronto ad azzannare un altro pezzo di carne e scosse la testa. -Ecco da chi- aggiunse. Io risi, coprendomi la bocca con le mani, mentre cercavo di seguire i discorsi sulla mia possibile collocazione.
-No, Grifondoro. Tassorosso sarebbe veramente strano!- aveva detto mio nonno.
-Rosie è una ragazza molto leale, dedita all'amicizia. Non sarebbe strano se finisse a Tassorosso- aveva aggiunto mia nonna, accarezzando la mano del nonno.
Dopo un lungo dibattito sulla questione, cominciai ad essere in ansia. Guardai in direzione di mia madre e lei capì subito. L'ho detto che è la strega più intelligente della sua età?
-Rosie verrà smistata in una Casa che sarà degna di lei. Ed io e suo padre saremo comunque orgogliosi di lei- aveva proclamato ad alta voce, rivolgendomi un sorriso rassicurante. Incredibilmente, mio padre aveva annuito, circondando con un braccio le spalle di mia madre. In quel momento, avevo solo voglia di correre ad abbracciarli e ringraziarli per avermi conferito la forza. E lo feci. Scattai dal mio posto fino a loro, e li strinsi in un caloroso abbraccio.
Ma in quel momento, sentivo che la forza che avevo avuto per due settimane era andata a farsi un giro.
Con passo indeciso e con la voglia di scappare, percorrere la navata e farmi a nuoto la distanza tra Hogwarts e Londra, salii i gradini e mi sistemai sullo sgabello. Sentii la Preside deporre con delicatezza il cappello sulla mia testa.
-Rose Weasley, eh? E' un vero piacere conoscere la figlia di due dei grandi eroi del Mondo Magico. Due Grifondoro.- La voce del Cappello Parlante mi spaventò, tanto che sussultai. Nessuno mi aveva detto che avrebbe parlato. E poi, nessuno sembrava essersi reso conto che effettivamente parlava. 
-No, cara, posso parlare solo con la tua mente. Mi sembra di rivivere la stessa scena di molti anni fa. Sai, anche un certo Harry Potter era stupito di sentire la mia voce. Per molti ragazzi, mi è facile prendere una decisione. Non serve neanche che io parli. Leggo nella sua testa e vedo che la casa prestabilita è quella. Ma per altri è più complesso ed allora comincio ad avere una conversazione con la persona in questione, per capire dai suoi desideri più profondi quale sia la Casa più adatta.- Il Cappello fece una pausa, mentre sentivo il mio cuore battere all'impazzata. -Stai calma, Rosie, non sarà una cosa lunga. Solo una domanda ti voglio fare. Ti rivedi come tua madre?-.
Una domanda che all'apparenza può sembrare facile, ma in quel momento risultò quasi esistenziale. Mi vedevo come mia madre? Sì, un po' mi ci rispecchiavo, ma effettivamente, cominciavo a vederla diversa e a volte distante dal mio modo di fare.
Quindi scossi la testa.
-Eppure, hai un cervello notevole. Niente male, un intuito fenomenale e capacità di studio ottime. Tutta tua madre. Saresti una ottimo Corvonero.- Sentii il mio cuore sprofondare per la delusione. -Ho detto la stessa cosa a lei, quel lontano 1 settembre, ma lei non ne voleva sapere, come te. Ciò nonostante, credo che 
per te sarebbe meglio  Grifondoro!- urlò, in modo che tutti potessero sentirlo. 
Un grande sorriso si dipinse sul mio volto. Corsi al tavolo della mia casa e sorrisi a tutti. 
Fu uno dei giorni migliori della mia vita.
-Che stai facendo Rosie?- domandò James entrando nello scompartimento del treno.
A distanza di sei anni, ormai molte cose erano cambiate. 
-Scrivo- risposi semplicemente. Ero appoggiata con la schiena alla finestra e le ginocchia vicino al petto, mentre scrivevo su questo libricino nero, che mi aveva accompagnato per anni. Quando finivo le pagine, le aggiungevo magicamente. Se prima era piccolo solo venti pagine, ora sembrava essere un'enciclopedia.
-Dai, fai vedere!- disse James, avvicinandosi a me, per strapparmelo di mano.
Io, però, ero più agile. Merito delle lezioni di Quidditch di zia Ginny.
Mi scansai e lui andò a sbattere contro la finestra. Risi incessantemente della faccia di James, spiaccicata al vetro. Si alzò, passandosi una mano sul viso.
-La devi smettere di usare le mosse di Quidditch. Maledetto il giorno in cui mia madre ti ha insegnato a volare e a schivare i colpi da brava Cacciatrice.-
Io risi e chiusi il libricino. Mi sedetti sull'altro divanetto accanto a mio cugino Albus. 
-Vedi, Jamie, secondo me, ti brucia ancora che tua cugina sia più forte di te a giocare- dissi, sfottendolo.
Lui sbuffò.
-Sei la più brava in ogni cosa, Rosie.- Si mise in ginocchio davanti a me. -Lasciami almeno il Quidditch, ti prego! Ho una reputazione di miglior Cacciatore della scuola, e devo portare alto il nome di mio padre.-
-Papà era un Cercatore- s'intromise Albus, divertito.
James gli scoccò un'occhiata furiosa. Poi si rivolse di nuovo verso di me e giunse le mani.
-Oh, andiamo Rosie!- Sbatté le ciglia e sorrise, come un cucciolo. 
Lo guardai, storcendo la bocca, come a pensarci. Poi gli sorrisi.
-No! Ti straccerò alle selezioni!- gli dissi ridendo.
Lui sbuffò e si buttò sull'altro divano.
Ancora ridendo, mi appoggiai allo schienale e ricominciai a scrivere.
-Cosa scrivi, me lo vuoi dire?- domandò James, guardando fuori dalla finestra.
Alzai lo sguardo, confusa.
-Perché dovrei dirtelo?-.
James alzò un sopracciglio.
-Curiosità.-
Mi fidai.
-E' un diario segreto.-
Albus e James sgranarono gli occhi.
-Poco prima di entrare ad Hogwarts, mamma mi ha rivelato che molte ragazze ad undici anni cominciano a tenere un diario, dove scrivono ogni segreto, ogni ricordo, ogni impressione.- 
-Ogni cosa, quindi?- domandò Albus.
-Si, tutto quello che le capita. Poco prima di partire, mi ha regalato il libricino per scriverci sopra.- Chiudendolo, lo mossi con la mano destra, sventolandolo davanti a James. Poi, lo riaprii ed abbassai lo sguardo sulla mia scrittura. -Diceva che mi sarebbe stato utile quando non avrei avuto nessuno con cui parlare.-
-Ma hai me!- ribatté sconcertato Albus. -Sono il tuo migliore amico!-.
Io risi.
-Al, avevo undici anni quando me lo ha regalato. Potrebbero essere cambiate le cose, no?-.
In realtà, le cose non erano per niente cambiate. 
Molte delle parole che scrivevo nel mio diario non erano mai state detto ad Albus.
-Mamma lo teneva sempre a portata di mano. Non aveva molte amiche, solo zio Harry, ma a volte aveva bisogno di sfogarsi, di scrivere quello che provava, scavare nel suo più profondo, ritrovarsi in emozioni che sarebbe state difficili da spiegare al suo migliore amico.-
-E anche tu fai così?- domandò Albus.
Io cominciai a sentire il mio cuore palpitare, ma ero in grado di contenere le mie emozioni.
-No- affermai, scuotendo la testa. -Mi serve solo per annotare dei ricordi, particolari che potrei dimenticare.- 
Serviva a molto di più.
Albus non aggiunse altro. Neanche James disse qualcosa. Tornò a guardare fuori la finestra aspettando Hogwarts.
In realtà, quel libricino racchiudeva tutti i miei maggiori segreti e tutte le mie più intime confidenze. Se mai fosse caduto in mani sbagliate, sarei stata spacciata.
Non avevo ancora fatto i conti con il Destino.












 

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Spazio autrice:

(*)= frasi di 'Harry Potter e la Pietra Filosofale'. Le ho usate un po' per evocare dei ricordi in chi legge.

Ciao a tutti ;)
Sono qui con una nuova FF, a pochi capitoli dalla fine de "
Il nemico", ormai pronto per essere concluso. Avevo bisogno di una cosa nuova, di qualcosa di diverso.
E che c'è di meglio della NUOVA GENERAZIONE per portare un po' di freschezza nelle mie storie?
'
E' solo l'inizio' è un'esperimento. 
Una sorta di capitolo vediamo-come-va-a-finire. Se piace, potrei continuarla, sennò potrei anche lasciarla stare. Portarla nel Pensatoio ed abbandonarla lì, anche se un po' mi dispiacerebbe.

Quindi, per favore, recensite sia se non vi fosse piaciuta sia vi fosse piaciuta.
Io aspetto ;)

Ringrazio chiunque la leggerà.

Ringrazio chiunque recensirà.

Ringrazio tutti :)


Un abbraccio forte,


C.

   
 
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