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Autore: dany_smile    13/06/2012    5 recensioni
Nami lo guardava con un ghigno sorridente. Non aveva chiesto aiuto a Sanji, come suo solito, perché voleva vedere come riusciva Zoro a convincere Rubber a stare cosi tranquillo.
Lei sapeva che il capitano ascoltava sempre Zoro, cosi come era sempre lui a convincerlo a non svuotare la dispensa in una sola notte, ma voleva sapere come faceva.
Si nascose dietro a un grosso barile e da li spiò la scena.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro | Coppie: Rufy/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi lentamente. La luce del mattino illuminava la stanza e a primo impatto sembrava quasi accecante.
Disteso nel letto vicino a lui, con la testa poggiata sul suo petto segnato dalla grande cicatrice, c’era quel piccolo e magro corpicino rispetto al suo. All’apparenza sembrava fragile, ma dimostrava di possedere una gran potenza. Accarezzò quei capelli tanto scombinati e allo stesso tempo cosi carini.
Non voleva svegliarlo, ma Rubber aprì gli occhi. Come un gattino si strinse nelle spalle e si fece ancora più vicino a Zoro che, con il braccio su cui Rubber poggiava la testa, gli accarezzò la schiena e una spalla.
- Non volevo svegliarti. – disse poi, dandogli un leggero bacio sulle labbra. Rubber si alzò lentamente e, ancora mezzo addormentato, si stiracchiò un po'.
- Non fa niente. – disse Rubber con un tono di voce calmo e guardandolo cono dolcezza.
Un momento di silenzio, il tempo che Rubber si vestì, e Zoro ammirò il suo corpo sottile ma allo stesso tempo muscoloso.
-Ho fame! – disse poi, avendo recuperato la vivacità di sempre. Prendendo il cappello si avviò verso la porta.
Zoro mise le mani dietro la testa e pensò fra sé e sé: “Dove è finita la dolcezza di poco prima? Ahhh…Rubber…non cambierai mai.”
Rubber era fermo d’avanti alla porta fissando la maniglia. –Tu non vieni? – disse, girandosi verso Zoro. Quest’ultimo, ancora nel letto, lo guardò sorridendo e gli disse: - Mangio più tardi. Vai prima tu. Sanji ti avrà già preparato qualcosa.-
Rubber sorrise al pensiero del cibo. Si avvicinò al letto e dopo aver schioccato un rumoroso bacio sulle labbra di Zoro, se ne andò sorridente.
 Zoro stette un altro po’ nel letto e dopo, prendendo i pantaloni dalla sedia vicino al letto, si vesti e andò sul ponte ad allenarsi.
 
Sul ponte Zoro faceva i soliti allenamenti, immerso nei suoi pensieri. Ripensava alla notte d’amore che aveva passato con Rubber. Pensava a tutta quella dolcezza e sensualità, a quei baci cosi appassionati da toglierti il respiro, che di giorno diventavano semplici baci a stampo o sulle guance. Ma lui desiderava e amava quei momenti cosi com'erano sia di notte che di giorno.
- Zorooooo! – La voce di Nami lo distolse dai suoi pensieri. Possibile che gridasse sempre?
-Zoro, vai a prendere il tuo Rubber che sta cercando di rubare i miei mandarini! Ancora una volta! – continuò Nami mettendo le mani incrociate davanti al petto.
Zoro rimase sbalordito. Aveva sentito bene? Aveva detto “Il tuo rubber”? Non avevano detto niente della loro storia a nessuno della ciurma, anche se stavano insieme da più di un anno ormai. Come faceva a saperlo? Non voleva dire niente a nessuno dei suoi amici, non perché si vergognasse di ciò che era o faceva con Rubber, ma gli era già difficile dire i propri sentimenti solamente a lui, figuriamoci se sarebbe riuscito a rendere la loro relazione pubblica.
-Da quando è diventato “il mio Rubber”? – chiese lui alzando un sopraciglio.
- Non fare il finto tonto, Zoro.- lo incalzò Nami – Ormai lo sappiamo tutti che ogni notte vai nella sua cabina, oppure lui nella tua. Lo sai quanto è silenzioso Rubber, no?- lo spadaccino non sapeva più che dire. Posò i suoi strumenti pesantissimi e andò rassegnato verso gli alberi di Nami.
Nami lo guardava con un ghigno sorridente. Non aveva chiesto aiuto a Sanji, come suo solito, perché voleva vedere come riusciva Zoro a convincere Rubber a stare cosi tranquillo.
Lei sapeva che il capitano ascoltava sempre Zoro, cosi come era sempre lui a convincerlo a non svuotare la dispensa in una sola notte, ma voleva sapere come faceva.
Si nascose dietro a un grosso barile e da li spiò la scena. Zoro si avvicinò agli alberi, alzò le mani verso Rubber e disse semplicemente un – Scendi di lì, poi Nami si arrabbia, e lo sai come fa!-
Rubber sciolse mani e piedi dal ramo dove si era stabilito e si lasciò cadere nella braccia possenti del spadaccino.
Nami resto a bocca aperta. Possibile che non ci fosse nessun trucco?
Sorrise nel vedere la scena del dolce bacio che si scambiarono. Erano terribilmente dolci e teneri insieme. Nami adorava vederli cosi. Anche se capitava poche volte.
Allora la ragazza si impose che avrebbe scoperto come fa quel maledetto spadaccino scorbutico a far stare cosi calmo quel uragano divora tutto del loro capitano.
 
Dopo una mezz'oretta Nami ritornò da Zoro e gli si piazzò davanti. – Come riesci a farlo? – chiese lei senza esitazioni.
- Come riesco a fare cosa? – rispose lui, smettendo di alzare gli enormi pesi di ferro.
Lei sorrise sorniona –Voglio dire, come riesci a farlo stare cosi tranquillo? – Zoro sorrise anche lui, capendo dove voleva andare a parare.
-A te sembra tranquillo? – disse lui, indicando con la testa la direzione dove Rubber gironzolava intorno a Sanji in cerca di cibo.
- Hai capito cosa intendo! – disse lei poggiando le mani sui fianchi, iniziava a perdere la sua poca pazienza.
Zoro non rispose, ma lei continuò impertinente a chiedere come facesse a far stare cosi calmo Rubber.
Quest’ultimo, desolato per non aver avuto nemmeno un po' di cibo, proprio in quel momento passò di là e senti quella frase. Rispondere per lui fu la cosa più ovvia da fare.
– Poi dice che mi fa dormire da solo. – disse continuando a camminare a testa bassa e lentamente. Voleva urgentemente del cibo.
Zoro, sentendo ciò che disse, si girò. Vedendolo gli avrebbe voluto tirare in testa uno di quei grossi pesi per aver dato la conferma di loro due a Nami. Ora lei non lo avrebbe più lasciato in pace, facendogli domande su domande.
Nami dal altra parte, unì le mani in un applauso muto per se stessa, come a congratularsi per aver avuto la conferma su ciò che voleva. 

ANGOLO ME: Questa è la mia prima fic. Non sono molto brava, se vorreste darmi consigli per migliorare ne sarei felicissima. ^^
  
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