Capitolo
2 - La reazione inaspettata
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Shawn POV ---
--- Una settimana prima. ---
Ero molto nervoso...
Ero entrato a casa, la nostra casa. Lei mi venne
incontro.
- Hey! Ben tornato!! -
Mi strinse a se avvolgendomi le sue braccia
intorno al collo.
- Mi sei mancato.-
Jules aspettava una risposta ma io mi stavo
innervosendo... Lei lo vide e mi baciò. Io non risposi subito al bacio ma dopo
usai tutta la mia passione. Non ero così sicuro che mi avrebbe perdonato... Avevo
paura di perderla… E come al solito lei capì.
- Sei così teso... La tua tensione deriva dalla
cosa che mi devi dire? Che c'è che non va? -
Come glielo avrei spiegato? Ho iniziato a pensare:
"Lei è l'unica persona che ci crede così tanto... Lei mi ama ma..."
In quel momento mi ricordai le sue parole. "Niente
è più importante della legge" [tag.4x10]
Lo aveva detto prima di arrestare il fratello.
E mentre pensavo lei mi prese per le spalle e mi
fece uscire dai miei pensieri...
- Shawn!! Per favore,
dimmi qualcosa, sto iniziando a preoccuparmi. -
L'ambiente intorno a lei non aiutava affatto. Il
soggiorno era rimasto buio. Io non avevo acceso la luce perché ero troppo teso
per fare qualunque cosa, e lei perché era corsa a salutarmi.
Avevo la gola secca. Andai a bere un bicchiere
d'acqua.
- Allora? -
- Come... Come hai visto sono nervoso... E... - Ci
ripensai. - Non è niente. Era uno scherzo. Andiamo a dormire.-
Mi prese dalla camicia e mi trascinò fino a farmi
sedere sulla sedia.
- Non mi freghi. So che c'è qualcosa che non va. E
il tuo sorriso non era sincero. Anche se sta volta hai stretto gli occhi.-
Si era ricordata la regola dei finti sorrisi. Lassiter era andato ad un corso e gli aveva riferito alcune
tecniche per vedere chi mente…
Sbuffai.
Le presi le mani.
-Senti... Io ti... Io ti...amo.-
Lei sorrise. Stava alzando le braccia per
posizionarle sulle mie guance, ma io la
bloccai.
-Non ho finito.-
-Non ti interrompo più allora.- Incrociò le
braccia ed mi guardò con uno sguardo di attesa. Stava cercando di rendermi le
cose più facili, per aiutarmi a parlare.
-Il fatto è che... Ho paura di dirtelo... Io... Ho
paura della tua reazione. Hai ragione, sono teso. MOLTO teso... Perché già ho
visto come potresti reagire. Ma lo dirò. Perché avresti dovuto saperlo prima. Te
lo meriti… e che non ero sicuro che… Non so se saresti stata pronta e... Che
c'è?
-Il punto.-
-Si ok... Il punto è che...-
Deglutii non so quante volte durante il discorso.
-Io… non… Non sono un sensitivo.-
Abbassai gli occhi, deglutii e aspettai una
risposta.
Non sentendo nulla a quel punto, alzai gli occhi.
Mi sono sempre immaginato reazioni come quella di
buttarmi fuori di casa e chiamare la polizia, quella di chiedere perché l'avevo
mentita e cacciato di casa, lei che mi dice che non era niente, o che lo sapeva
già. Le reazioni che mi erano venute in mente erano anche molte di più, ma
quello che face lei... La reazione che ebbe… non me lo sarei mai aspettato...
Non aveva nessuna reazione. L'unica cosa fu quella
si chinare il capo e pensare a quello che avevo detto, sollevava la testa e
dopo averla abbassata di nuovo, riiniziava a pensare.
Pensavo che la peggiore fosse la prima, ma questo
silenzio mi stava distruggendo dopo ogni secondo...
Non sapevo cosa fare.
Che fare?
Dici la verità, la verità su una parte di te, alla
tua fidanzata dopo 7 anni di omissioni e bugie… E non hai una risposta, quando
ti aspetti mille varianti…
Senza pensarci ancora decisi di alzarmi e
andarmene. Forse aspettava questo?
-Io ti amo. Voglio solo che tu sia felice. Voglio
che ci pensi su, ok.-
Le diedi un ultimo bacio sulla fronte e me ne
andai.
Mi girai un paio di volte a guardarla, ma non
capii che il suo sguardo era triste...
Al momento non lo sapevo, ma
sicuramente era stata la cosa peggiore da fare.