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Autore: Just a Shapeshifter    13/06/2012    5 recensioni
Licantropi e Lupi Mannari... Da sempre creature avvolte da uno strato di mistero, così fitto che non se ne intravede neanche la differenza.
Figli del diavolo. Dannati per l'eternità. Figli della più buia delle notti, illuminata solo da una lucente luna piena, che si rispecchia in un piccolo ruscello, solo la sua immagine è mossa dall'acqua.
Due Clan, due capi, due Immortali, e una continua lotta per trovare la luce, la liberazione.
Ma è veramente tutto come sembra?
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Personaggi: TUTTI :D (Sarebbe troppo lungo scriverli)
Genere: Guerra, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, B, Blaineley, Courtney, Dawn, Duncan, Heather, Scott | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Turbato, il ragazzo si girò di scatto.
Incredibile. Una coda?!
<< Eh...già... >> prese un attimo fiato mentre una risatina nervosa usciva dalla gola. << Lunga storia. >>

La madre lo guardava con occhi rivelatori. << Duncan, figlio mio. >> la strega sapeva che cosa era successo, ogni singola fibra del suo corpo imprecava.
Dawn prese la situazione in mano vedendo le auree dei due confuse.
<< Duncan... Io so cosa sei. >> il suo viso era coperto dai suoi candidi capelli mentre rivelava tutto ciò che ormai era così chiaro.

Duncan era chiaramente spaventato.
Lui sapeva che cosa era successo.
Ma non sapeva che cosa realmente era.

La veggente prese fiato. Non solo sapeva chi era o cosa era il ragazzo, lei sapeva anche il perché.
Ma, rivelarlo era troppo difficile. E le parole bruciavano così tanto che la sua gola si era infiammata. << Beh, dimmelo! Cosa aspetti! >> Duncan incrociò le braccia ed inclinò la testa verso un lato, alzando il sopracciglio.
Non si accorse, però, di un certo canide che avanzava verso di lui con fare furtivo. << Ah! LOGAN! >> urlò il giovane con una nota di dolore nella sua voce rauca.
Il piccolo e innocente lupo aveva serrato la mandibola nella coda dello sfortunato ragazzo dagli occhi blu.
<< Eh levati! Mi hai preso per una lepre? >> L'amico mollò lentamente la preda accucciandosi a pancia all'aria ai piedi del moro in segno di sottomissione, abbassando le orecchie dispiaciuto e mugolando.

Passarono pochi secondi di silenzio e il ragazzo si ricordò, finalmente, della ferita, e si dimenticò temporaneamente della loro precedente conversazione. << Senti... Zia? Non è che potresti dare una occhiata al mio braccio? Sai è un po'... come dire malandato. >> Dawn strabuzzò gli occhi, sebbene sapeva benissimo che cosa aveva combinato il ragazzo. << Hai lottato con un orso per caso? >> la veggente ormai sapeva tutto di lui. Le bastava guardarlo negli occhi per vedere cosa nascondeva.
<< Ma che idee ti vengono in mente... eh... si, si, è stato un orso, va bene hai ragione tu. >> divulgò amaramente abbassando la testa come suo compare poco prima, e massaggiandosi il braccio. << D'ha, sei davvero incorreggibile, mi sembra che tu abbia ancora cinque anni! >> la strega era al limite della sopportazione.

Portare a casa una ragazza sconosciuta dopo aver combattuto con un orso, no, non gliel'avrebbe perdonata stavolta.

<< Ma madre... Adesso sono più grande, so cavarmela da solo! >> si lamentò il moro con uno sguardo implorante. << Non ne combini mai una giusta! E adesso vediamo che cos'hai alla spalla. >> tutt'un tratto la mora si calmò.
<< Vieni Duncan che te lo disinfetto come si deve. >> Dawn aveva a cuore il nipote e come una zia cercava sempre di indirizzarlo verso la giusta via.
<< Ma Dawn, le tue creme bruciano! >> il ragazzo non aveva tutti i torti: le creme della veggente, sebbene miracolose, erano un vero e proprio inferno.
<< Ah, sei proprio un bambino! Sì uomo Dunchino. >> enunciò la strega con fare strafottente. << E non chiamarmi Dunchino! >> detto questo il moro si girò e iniziò a togliersi le bende che fungevano da fasce per fermare l'emorragia.
Dawn osservava il candido braccio del ragazzo. Non aveva assolutamente alcun segno di sfregiatura.
<< Ma, Duncan, qua non c'è niente... >> << COSA?! Mah... mah... com'è possibile! Era lungo così! >> distanziò le mani di venti centimetri per sottolineare la lunghezza della ferita, inesistente. << Dawn, grande così! >> non riusciva a darsi pace. Come poteva un taglio così lungo scomparire in meno di mezz'ora?
Heather teneva le orecchie tese per sentire ciò che si dicevano.
<< Duncan... credo sia ora che tu sappia la verità... >>

Il moro rimase sconvolto. Come poteva essere figlio di una strega e un lupo mannaro?
Perché non era un ragazzo come tutti?
Perché anche se aveva solo 7 anni ne dimostrava 16?
Perché sua madre non gliel'aveva mai detto?
Chi era suo padre?
Troppe domande, troppi inganni, troppi misteri.
Chi era lui quindi?

<< Tu sei una specie di incrocio. Tuo padre era un uomo, ha contratto la malattia da un lupo e, da quel momento non è stato più lo stesso... >> delle lacrime scendevano salate dagli occhi di Heather. Ma almeno adesso il ragazzo aveva tutte le risposte, o meglio, quasi tutte.
<< E lui adesso dov'è? Voglio dire, perché non è qui? >> disse l'eremita con un tono interrogativo.
<< Non fare domande di cui non vuoi sapere risposta Dawn. >> la strega era saggia. E non voleva rivelare altro.
La mente le scoppiava. Doveva trovare una distrazione al più presto, non voleva in alcun modo rivivere quella orribile sensazione.

Per sua fortuna qualcosa la distrasse dai suoi pensieri; una voce proveniente dalla camera di Duncan.
Il figlio girò di scatto il viso, attratto dalla voce femminile quasi quanto dall'odore del sangue. << Courtney! >> Esclamò il moro alzandosi di scatto dalla sedia e correndo verso la voce. Heather roteò gli occhi e seguì il figlio, accompagnata da Dawn.

***

Blaineley aveva ormai avvertito degli strani comportamenti nel suo interlocutore.
Per esempio una volta mentre stavano parlando di affari, come al solito, il ragazzo appena avvertiva un rumore proveniente dalla finestra girava la testa di scatto, e veloce come un fulmine annusava l'aria.
Fatto al quanto strano. Blaineley era curiosa, forse troppo.
Heather aveva ragione, la madre non doveva sapere cosa era accaduto ad Alejandro.
Ma tutti i nodi vengono al pettine, e nulla si può tenere nascosto. << Ale, presto devi scappare! >> << No! Non ti lascerò qui Chica! Vieni con me. Scappiamo. Insieme. >> il ragazzo teneva stretta a sé la piccola strega. Non poteva abbandonarla, non ora.
Non ora, o tutto il male del mondo si sarebbe avversato su di loro.

Le loro labbra si toccarono, per subito dopo allontanarsi sempre di più.

Blaineley stava in agguato. Pronta a sferrare l'attacco primario.
Alejandro era li, dritto davanti a lei.
In mezzo a loro un grande prato sovrastato da spighe di grano.
<< Come hai anche solo pensato di fare quell'orribile cosa a mia figlia! Eh! Rispondimi quando ti parlo! MOSTRO! >> la potente strega era furiosa. Doveva a voleva ucciderlo.
Il latino era ancora li, non si muoveva di un passo.
Sapeva che la strega poteva ridurlo in fin di vita. Ma dei dubbi gli sovrastavano la mente. << Prima rispondimi tu. Come sei riuscita a venirlo a sapere! >> la rabbia era forte in lui. E una grande luna stava prendendo il posto del caldo sole.
La bionda emise un ghigno altamente beffardo. << Una brava strega non rivela mai le sue fonti... e adesso preparati, Cane! >> L'espressione dell'uomo era spaventata. Che cosa voleva fare la strega con quel bastone? I suoi pensieri furono interrotti da un dolore lancinante in pieno petto.
Il latino urlò di dolore, mentre si accasciava al suolo premendosi una mano sul punto dolorante...

Ansimava Alejandro... il respiro faticava ad entrare ed a uscire dalla sua gola, i suoi arti erano come paralizzati, la sua vista si stava offuscando, sempre di più. Stava morendo.

No! Non poteva morire... prima doveva rivederla... doveva rivedere la sua Chica, doveva dirle che sarebbe andato tutto bene, che non l'avrebbe mai abbandonata...
Con la rabbia che ribolliva dentro al suo corpo, Alejandro in qualche modo si alzò. Sentiva l'energia vitale scorrergli nelle vene, e le forze ritornare. Il petto non gli doleva più.
I raggi lunari erano come droga per lui... Ogni secondo si sentiva sempre più in forze. Si osservò le mani e, pochi istanti dopo un ghignò gli si fece spazio sulle labbra. Le unghie si stavano allungando...
<< Bene, ora si giocava ad armi pari! >> Aleandro perse quel briciolo di buon senso che aveva e si scagliò sulla strega, con un solo obbiettivo in mente: Ucciderla.

Ululati e colpi magici volavano per l'aria. Due esseri lottavano l'uno contro l'altro. E il cielo si tinse con sfumature di rosso e viola.

Alejandro, per quanto potesse essere forte, nulla poteva contro la potente strega.
Così, dopo l'ennesimo colpo letale di Blaineley , l'uomo si accasciò al suolo.
Il pelo era scomparso, gli artigli ritratti e il viso ritornato quello di sempre. Forse con qualche, anzi, molti graffi. Una pozza di sangue si formò sotto di lui, mentre i respiri faticavano ad uscire sempre di più.
La strega lo fissò per un lungo istante, scomparendo poi dalla sua vista, avvolta da una nebbiolina grigia e con un ghigno stampato in faccia.
Non aveva notato, però, che il busto del latino si abbassava e sollevava ripetutamente, sebbene in maniera quasi invisibile...
Presto sarebbe morto.


Autrice/i: Ed eccoci qui, con il nuovo capitolo ^^ (non potete neanche lontanamente immaginare che cosa abbiamo passato per farlo e finirlo O__O...)
Scott: *Alza un sopracciglio e incrocia le braccia* Che mollaccione... che cosa vi è successo di così grave? Vi è scappato il gattino? *Inizia a ridere*
Autrice/i:No... Diciamo che il capitolo ha deciso di farci venire dei mini infarti...
Della serie che abbiamo rischiato di perderlo tutto per ben tre volte D: Stupido catorcio! *Tirano un calcio al computer e per poco non viene un altro Blackout* E...poi tu non dovevi essere ancora ubriaco?!?
Scott: Nell'altra stupida FF vorrai dire! Dove l'autrice P. e il punk laggiù mi hanno legato ad una sedia?
Autrice/i: Hem... Già...
Scott: Bhè sai esite una cosa chiamata doposbornia Einstein *alza gli occhi* Ma almeno non vedo Duncan nei paraggi.. hehe... *si passa una mano sulla fronte*
Duncan: Buongiorno sfigati! *spunta dal nulla*
Scott: Come non detto *si passa una mano sulla faccia in segno di disperazione*
Autrice/i: Sento che qui succederà qualcosa di brutto... *scappano a gambe levate* Spero vivamente che il nuovo capitolo vi sia piaciuto :D Per ogni recensione che lasciate scoprirete sempre di più :3
E se volete sapere quando arriva il nostro stratega preferito non dovete far altro che continuare a leggere. Aloah ^^"

Scott: Vieni qui Punk da quattro soldi con la cresta palesemente TINTA!!
Duncan: *scappa deridendo il rosso, poi trova un attrezzo di scena e i due cominciano a picchiarsi*

  
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