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Autore: northernlight    13/06/2012    2 recensioni
Alla sensazione di avere più di 50.000 persone lì solo per sentirti suonare, per cantare e perdere la voce sulle canzoni che tu hai composto, assieme ai tuoi amici di sempre.
I tuoi migliori amici.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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V.

“Sì, ma puoi prenderlo tu questo, eh.”
Jonny venne riportato alla realtà dalla voce di lei che gli sventolava il libro rosso sotto al naso.

“N-no, ma scherzi? L’hai v-visto prima tu, è tuo.”

“Oh, no, tranquillo. Io ce l’ho già, volevo solo rileggerlo. Siccome tutte le mie cose del liceo sono a casa mia, non ho portato niente qui con me a Londra. Ecco, volevo solo rileggerlo per perdere tempo.”

“E cosa ci fai qui a Londra?” chiese Jonny spontaneamente. Lo sguardo della ragazza si rattristò e abbassò lo sguardo.

“S-scusami, non volevo essere invadente” sussurrò un imbarazzatissimo Jonny che, a quel punto, avrebbe volentieri fatto un salto in un cespuglio di ortiche.
“Sarà meglio che vada” aggiunse lui “buona lettura con il libro.”
Si avviò verso l’uscita.

“No, fermati. Non andare!”
Lei gli corse davanti, superandolo e poggiandogli una mano sul petto e guardandolo negli occhi.
Lo sguardo di Jonny corse sulla mano di lei. Lo sguardo della ragazza corse sul petto di Jonny e, accortasi di quello che aveva fatto, ritirò subito la mano e gli chiese scusa.

Stupido Jonny’, si urlò mentalmente ‘cosa diamine fai, la allontani?!

“Ma no, non scusarti, non hai fatto niente.”
Lei sospirò.

“Comunque, scusa per prima. Okay, sono a Londra principalmente perché dovevo sistemare alcune cose di famiglia, ecco, non sono cose molto piacevoli. Poi ci sono rimasta a studiare e vivere.”

“Se ti rattrista pensarci allora non farlo, pensa ad altro.”

“A cosa dovrei pensare?”

“Mmh, non so. Qual è la cosa che ti piace più al mondo?”
Lei ci pensò un momento poggiandosi l’indice della mano destra sulle labbra, come una bambina pensierosa, e poi rispose: “le stelle.”

Un tuffo al cuore. Sicuramente si era sentito anche dall’esterno, perché il cuore di Jonny aveva fatto un balzo terribile.

“Sul serio?”

“Sì, mi piacciono moltissimo le stelle. Sono misteriose, luminose, tanti piccoli puntini ammassati lì come piccoli obiettivi di videocamere pronti a spiarci.”

“Ottima definizione! Se avessi avuto questa da studiare invece degli enormi libri sulle varie galassie e sulla composizione dei corpi celesti, non avrei fallito il mio primo esame universitario.”
Lei lo guardò con aria terribilmente spaesata, perciò Jonny spiegò.

“Sono da qualche anno laureato in matematica e ho frequentato un corso triennale di astronomia, con vari esami integrativi e blablabla, tutte quelle scartoffie insomma” disse timidamente e stranamente senza inciampare in nessuna parola.

“Veramente? Che coincidenza, l’ennesima della giornata a quanto pare” gli disse sorridendo.

“E già” confermò proseguendo “sì, le stelle sono la mia più grande passione, dopo la m-musica ovviamente.”
Ecco che ricominciava a balbettare, si sarebbe tirato uno scaffale di libri addosso.

“Beh, è una scelta impegnativa. Mica come me che ho scelto moda e design. Non mi è mai piaciuto stare sui libri a studiare. Cioè, sì, mi piace un sacco leggere” mostrò il libro rosso a mo’ di spiegazione “però quegli esami lunghissimi mi hanno sempre terrorizzata, ho sempre avuto parecchia fantasia e un’ottima manualità anche se mi sarebbe piaciuto studiare arte.”

“E ora che hai finito di studiare, cosa fai nella vita?”

“È ancora presto per mettersi in proprio perciò lavoro come apprendista-sottopagata-sfruttata-a-tutte-le-ore-del-giorno-e-della-notte presso una piccola gioielleria non molto lontano da qui.”

Ma la finite di parlare dei fatti vostri qui dentro?” urlò qualcuno da qualche parte nella libreria.

“Oh, allora? Vieni fuori!” sbraitò la ragazza lasciando Jonny di stucco “non nasconderti dietro uno scaffale, vieni a dirmele di persona queste cose!”
Un cellulare iniziò a squillare. Jonny chiuse colpevolmente gli occhi mentre tirava l’aggeggio squillante fuori dalla tasca. Diede un’occhiata al display del cellulare e vide che era Chris. Doveva rispondere ma non poteva farlo lì anche perché la voce minacciosa stava dicendo altro.

Pure i cellulari ora? Se non andate via di spontanea volontà vi farò andare via io!

“Ah, sì? Mi stai minacciando per caso?” urlò la ragazza di rimando “vieni pure qui, non ho mica paura di te.” Agitò un pugno facendo muovere i tintinnanti braccialetti che aveva al polso.Un rumore di sedie spostate convinse Jonny ad afferrare il libro che lei aveva in mano e a posarlo su uno scaffale lì vicino per poi prenderle la mano e trascinarla via mentre urlava contro la voce minacciosa. Tutto questo accadeva mentre il suo cellulare continuava a suonare all’impazzata.

“Ma..?!” iniziò a replicare lei.

Dove sei?!” intervenne la voce minacciosa.

“Corri!” le disse Jonny.
E insieme corsero verso l’uscita della libreria.
  
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