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Autore: GiulyHermy99    13/06/2012    3 recensioni
Aprii gli occhi. Con lo sguardo appannato e la testa che girava vorticosamente, come una trottola, cercai di alzarmi, ma una fitta lancinante al fianco destro mi costrinse a ricadere giù, su quello che sembrava essere un materasso, e a quanto pare era così.
Quando finalmente la mia vista si fece più buona, il mio sguardo incontrò un soffitto, che sembrava essere familiare. Un soffitto fatto di grandi arcate in marmo.
-Dove cavolo sono?- mi chiesi.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Allora prima di tutto ringrazio coloro che hanno aperto questo capitolo.
In secondo luogo voglio specificare che questa fan fiction non è di mia proprietà.
La mia migliore amica è una scrittrice incredibile, e ho pensato di farle questo favore pubblicandola con il mio accaunt.
Spero che coloro che seguono la sottoscritta passeranno anche a vedere e a commentare questa piccola ma veramente incredibile long fiction.
Con affetto,
Giulia.



Capitolo 1

Aprii gli occhi. Con lo sguardo appannato e la testa che girava vorticosamente, come una trottola, cercai di alzarmi, ma una fitta lancinante al fianco destro mi costrinse a ricadere giù, su quello che sembrava essere un materasso, e a quanto pare era così.
 Quando finalmente la mia vista si fece più buona, il mio sguardo incontrò un soffitto, che sembrava essere familiare. Un soffitto fatto di grandi arcate in marmo.
-Dove cavolo sono?- mi chiesi.
Cercai di rialzarmi di nuovo, anche se pur con grande sofferenza. Emettendo dei gemiti mi misi a sedere su quel morbidissimo materasso. Mi guardai intorno, ancora estremamente confusa, in cerca di quello che poteva sembrare  un oggetto familiare. Dopo poco incominciai a riconoscere quegli stranissimi oggetti. Oggetti inconfondibili, che si potevano trovare in un unico posto: la stanza da letto di Amanda.
-Amanda?- la chiamai. -Ehi! C'è nessuno?-
Mi alzai. Anche le caviglie, i muscoli e le ossa di tutto il corpo erano maledettamente doloranti.
Passai in rassegna la stanza. Quante volte ero stata lì, su quel letto, a sedere su quella scrivania, sdraiata su quel bellissimo tappeto persiano.
Camminavo, su e giù, per la stanza, guardavo le foto. Le nostre foto, eravamo piccole! "Ci siamo conosciute a 6 anni, alle elementari... bei tempi quelli! Non litigavamo mai!" pensai.
Mentre ripercorrevo per la centesima volta lo stesso percorso all'interno della stanza di Amanda, cercai di ricordarmi cosa fosse successo... quando sentii un rumore al piano di sotto.
-Amanda??-
Cercai di correre nonostante i dolori. "Cacchio! Ho tantissimi scalini da fare!"
Scesi i grandi scalini di marmo bianco. Fino ad allora non mi erano mai sembrati così tanti!
Passai davanti al grande specchio posizionato alla fine della rampa, e solo allora mi accorsi di indossare un abito color verde smeraldo molto corto, senza spalline. Non ricordavo di averlo mai visto nel mio armadio, anche perché nel vederlo, non mi sarei mai potuta permettere di comprarlo con i soldi che ho. "Chissà di chi è..? E soprattutto perché lo indosso.. Wow, chiunque sia stato a prestarmelo lo ringrazio di cuore, mi sta a pennello!" pensai osservandomi compiaciuta.
Arrivai in cucina e vidi, nella luca soffusa dell'alba, una figura dai lunghi capelli mossi, snella, che osservava la grande distesa di prati che si apriva davanti alla casa di Amanda. La riconobbi all'istante.
-Amandaaaa! Ci sei allora.. hai i tappi alle orecchie per caso? E' mezz'ora che urlo il tuo nome.. ehi mi consideri? Mi vuoi guardare, cazzo?!
Tranquillamente, come se non avesse sentito le parole che gli ho detto, Amanda si girò e con le guance rigate da lacrime nere, a causa del mascara, disse pacatamente:
-E così non ti ricordi niente? Stai scherzando spero... Federica, non ti rendi conto di quanto ti sto odiando in questo momento..
-Non mi ricordo e quindi? Che problema hai...? Qualunque cosa sia deve essere grave, visto che mi hai chiamato Federica!
Ormai ero diventata Feddy per tutti quelli che mi conoscevano, persino per mia madre.. Federica ormai non esisteva più, soltanto per le professoresse a scuola. Perchè mi aveva chiamto così?
-Lui è morto.. e tu fai finta di niente! Non è possibile che tu ti comporti così!
Il cuore si fermò per un istante.
Morto,morire,morte,uccidere,suicidarsi. Sinonimi e derivanti della parola 'MORTE' mi hanno sempre dato i brividi.
"Lui è morto.. e tu fai finta di niente!" queste parole mi rimbombavano nella testa.

Angolo Autrice:
Intanto ringrazio coloro che stanno leggendo.
E' la prima vera fan fiction che scrivo, e spero davvero che ci sia qualcuno che la segua e mi faccia sapere che ne pensa.
Vi ringrazio davvero, anche solamente perché sei arrivato fin qui a leggere.
Grazie di tutto,
Viola.
  
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